
Premesso che all'epoca in esame i gruppi musicali si chiamavano "Complessi" e che erano formati principalmente da 4 elementi, cioè: bassista, batterista, chitarrista ritmico e chitarrista solista; l'organo entrò in organico solo a fine anni 60s, cioè quando i Procol Harum salirono ai vertici delle classifiche discografiche mondiali con il loro brano "A Whiter Shade of Pale", però credo che dalle nostre parti ci fu l'apporto del brano "Parole" eseguito da "Nico e i Gabbiani", anno 1967, con la differenza che nel primo citato c'era un organo Hammond a farla da padrone, mentre nel secondo c'era un più abbordabile Farfisa Compact, di cui noi comperammo la versione De Luxe grigia (toccò a me metterci le mani sulla tastiera per primo avendo alle spalle qualche lezione di fisarmonica, ma usavo un solo dito, l'indice della mano sinistra, per i bassi). Però il problema maggiore, visto il proliferare di questi gruppi negli anni che vanno dal "Beat" al "Rock", 1965-1970 (io in una sola classe d'Istituto Tecnico ne ho contati almeno 3), era trovargli un nome, possibilmente diverso da tutti gli altri, almeno in zona. Fu così che si sono visti di nomi bruttini o assurdi, io entrai in uno che il nome ce l'aveva già anche se a me non piaceva affatto,"I Sauri", poi passai al gruppo dei fratelli Avitabile che si chiamava "Gli Achei" e c'erano anche nomi d'animali di ogni specie, vedi "I Felini", "I Gatti Rossi", ecc.ecc. E non voglio parlare degli impianti che adoperavamo, ma dobbiamo poi ringraziare Meazzi e Davoli:

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