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Nell'occhio del Drago: la visione di Paul Reed Smith
Nell'occhio del Drago: la visione di Paul Reed Smith
di [user #63578] - pubblicato il

È il 1972 quando il sedicenne Paul Reed Smith concepisce per la prima volta l’idea di possedere una chitarra con intarsiato un drago sulla tastiera, ma dovrà attendere ben vent’anni per trasformare quel sogno in realtà.

Infatti nel 1992 la fabbrica di strumenti a marchio “Paul Reed Smith” è già una realtà consolidata ed apprezzata sul mercato per il livello qualitativo dei suoi prodotti, e, grazie all’avvento della tecnologia laser, prende vita il progetto della “Dragon 1”.
Si tratta di una chitarra con 22 tasti e top in acero figurato, la cui tastiera riporta il disegno di un drago costruito con 201 preziosi intarsi di madreperla, intagliati a laser con precisione chirurgica. Costruita in 50 esemplari e venduta all’epoca a 8.000 dollari diventa istantaneamente un pezzo da collezione. L’unicità di questa chitarra, oltre al magnifico disegno sulla tastiera, sta anche nel fatto che per la prima volta viene utilizzato il ponte “stoptail” e una tastiera a 22 tasti per una PRS, mentre i pickup sono i nuovi “Dragon”, appositamente progettati per l’occasione.
Il disegno del drago lo ideò Jude Van Dike e lo sviluppo venne commissionato alla Pearl Works, società specializzata in questo tipo di lavorazioni. Dalla nascita della PRS sono trascorsi 37 anni e nel frattempo sono stati prodotti 9 diversi modelli di Dragon.

Vintage Vault ha il privilegio di presentarvi ben tre esemplari, che potete anche ammirare nella gallery fotografica allegata all'articolo.
dragon paul reed smith prs vintage vault
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di MM [user #34535]
commento del 14/03/2023 ore 16:20:39
Non so... il primo pensiero è stato: mamma mia... che tamarrata.
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di reca6strings [user #50018]
commento del 14/03/2023 ore 19:20:34
De gustibus..., però se mettete le foto al dritto può rendere meglio.
Buona musica
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di BizBaz [user #48536]
commento del 15/03/2023 ore 08:40:19
Sulla qualità costruttiva delle PRS niente da dire ma il buon gusto è un'altra cosa
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di go00742 [user #875]
commento del 15/03/2023 ore 10:28:40
Per me un mito, ha creato una chitarra alternativa ai 2 colossi, li ha superati in qualità e infine le ha rese anche bellissime.

Ne ho tre ...2 custom 24 e giusto scorso mese ho preso una CE24 un custom order ordinata da un cliente (che non ha più voluto) a settembre 2022 arrivata a gennaio in negozio in bi color (blue/dark grey sfumato ovviamente) con i 57/08 e la trovo eccezionale.

PS: non mi sono dovuto preoccupare di controllare imperfezioni tastiera, binding sbavati o meccaniche storte è P E R F E T T A! Dovrebbero essere solo d'esempio ai 2 colossi!

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di Ghesboro [user #47283]
commento del 15/03/2023 ore 15:59:39
Opinabilmente un cesso.
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di TB [user #1658]
commento del 15/03/2023 ore 18:37:29
Mai capito perché alla PRS vogliano a tutti i costi squalificare la qualità costruttiva con l'estetica. Mah...
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di Mm [user #61796]
commento del 15/03/2023 ore 19:27:11
Le chitarre diventeranno presto come gli orologi di lusso,in mano a ricchi annoiati che devono ripulire un po' di contante e in mano a ignorantelli che vogliono darsi un tono....
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di eko22 [user #15375]
commento del 15/03/2023 ore 20:41:09
Ciao, è questo il corso "come rovinare splendide chitarre" ?
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di gibsonmaniac [user #21617]
commento del 15/03/2023 ore 20:41:37
A parte la tamarrata in foto....de gustibus....le PRS non mi han mai conquistato, ne ho avute 4: una Custom 24 e 3 Custom 22...vendute tutte perchè alla fine se volevo il suono di un humbucker tornavo sempre su una delle mie Les Paul o sulla 335, se volevo un single coil tornavo sulla mia strato o sulla tele...per il resto niente da dire: chitarre costruite benissimo, legni spettacolari, qualità nelle finiture altissima, una media qualitativa sicuramente superiore a Gibson e a Fender, per lo meno nelle divisioni consumer, il Custom Shop di entrambe credo sia un'altra cosa, belle, belle, belle ma a me non m'acchiappano
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di RedRaven [user #20706]
commento del 15/03/2023 ore 22:40:25
giusto per dare contesto: le Dragon sono chitarre da 20-30.000 euro, fatte in edizione limitata e ovviamente oggetti da collezione. se hai 30k prendi ANCHE una prs più suonabile (o 2, o 3..). Sono introvabili perchè vanno vendute in 10 secondi, ma siamo qui a dire che fanno schifo etc. etc. Beh, forse bisogna farsene una ragione. c'è chi paga la stessa cifra per una fender che sembra finita sotto a un camion...
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di CescosCorner [user #36147]
commento del 16/03/2023 ore 17:27:31
Onestamente arrivare su questa pagina, dove sono state raccolte 3 chitarre rarissime, di una fattura costruttiva ineccepibile e che rappresentano il sogno del loro costruttore, e leggere, nell'ordine "un cesso....chitarre rovinate....cattivo gusto....etc" mi viene profonda tristezza. Hai detto benissimo, non battono ciglio per una "signed" che costa 20mila euro e che è nient'altro che una copia scorticata di una chitarra famosa, però tutti pronti a insultare un prodotto di eccellenza ed unico. Sono pronto a scommettere che non hanno nemmeno letto l'articolo ma sparato sentenze sulla base della foto di copertina.
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di TB [user #1658]
commento del 17/03/2023 ore 10:25:53
Perdonami, capisco il tuo sconforto, ma non lo condivido.
Nessuno ha criticato la qualità delle PRS (è impossibile), ma solo l'estetica "eccezionale" (in ogni senso) di questo modello.
Lusso e buon gusto quasi mai vanno d'accordo, anche nel mondo delle chitarre, per cui mi sembra altrettanto fuori luogo parlare di "insultare un prodotto di eccellenza ed unico" solo perché qualcuno lo fa notare.
Sul fatto che "non hanno nemmeno letto l'articolo ma sparato sentenze sulla base della foto di copertina", beh, qui c'è praticamente solo la foto, cosa altro avremmo dovuto commentare?
Ho cliccato sul link proposto, ma mi chiede un'altra registrazione... perché non basta il normale accesso ad Accordo? No, grazie, sono un vecchio boomer sospettoso, stavolta passo.
Se non volete commenti "superficiali" su articoli che sono solo teaser di altri articoli "riservati", allora aboliteli proprio, chi ve lo vieta?
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 19/03/2023 ore 11:52:50
Concordo in tutto.
Questa roba del vintage vault, che per accedere ai contenuti devi fare un’ulteriore registrazione, non l’ho capita.
Cos’è per selezionare chi interviene? Anche no, grazie.
E comunque mai messo in dubbio la qualità, ma ci mancherebbe, esteticamente quella che vedo rimane una tamarrata grande.
Rispondi
di TB [user #1658]
commento del 19/03/2023 ore 12:04:14
;-)
Rispondi
di Mark [user #2418]
commento del 23/03/2023 ore 09:32:03
mi sono registrato dopo aver letto quello che ha scritto biraghi qui sotto. c'è da perdere la testa sulle gallery.
Rispondi
di angesalvs [user #29745]
commento del 23/03/2023 ore 10:52:28
Commento ingeneroso in un mondo in cui sempre più siti chiedono non solo la registrazione, ma anche l'abbonamento. Oltretutto le spiegazioni date sul perché della richiesta di registrazione sono convincenti. Io mi sono registrato e ho letto tutto, ci sono storie pazzesche che non si vedevano da tanto tempo su Accordo. Sono contento che sia nato un sito parallelo, il vintage ha preso una strada tutta sua e merita un luogo di lettura dedicato. È diventato la home page del mio browser e aspetto con ansia ogni nuovo articolo, le interviste sono pazzesche, mai letto niente di simile prima in Italia!
Rispondi
di TB [user #1658]
commento del 23/03/2023 ore 14:39:29
Nulla da eccepire sull'iniziativa e sui modi in cui può essere fruita (comunque "Oltretutto, ecc." no, perché le spiegazioni sono state successive).
Resta l'incongruenza di permettere i commenti su un articolo che non c'è (qui), commenti che necessariamente non possono che riferirsi a una foto e a un paio di righe di scritto.
Ok, cercheremo in futuro di non offendere le sensibilità (un pochino troppo delicate, imho) dei vintagisti "doc".
Rispondi
di alberto biraghi [user #3]
commento del 23/03/2023 ore 16:31:50
Hai ragione: le spiegazioni sono state date quando qualcuno le ha chieste.
Rispondi
di TB [user #1658]
commento del 23/03/2023 ore 17:01:04
Hai ragione anche tu: le spiegazioni sono state esaurienti, le critiche ai critici un po' fuori tempo.
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di Pucci [user #63452]
commento del 17/03/2023 ore 04:24:37
Non so' perche', ma se avessi un Gibson Les Paul, la piu' figa che c'e', e magari anche anzianotta, che suona anche da meraviglia, e che provando quella in foto mi rendessi conto che e' piu' comoda ancora, e suona stupendamente meglio. tutta l'ottica e la percezione cambierebbe completamente, magari a malincuore verso la amata Gibson Les Paul, ma sinceramente, terrei mamma drago della foto.. Mai dire Mai ;-)
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di gerlop [user #44005]
commento del 17/03/2023 ore 06:29:1
Brutta esperienza con PRS...mai più!
Rispondi
di Mawo [user #4839]
commento del 19/03/2023 ore 03:13:28
Ne vidi una al Guitar Center di San Francisco: ancora mi devo riprendere dallo shock.
Una qualità costruttiva allucinante e, probabilmente, la chitarra più bella che abbia mai visto.
Nel 2006 costava 25000 dollari.
Rispondi
di alberto biraghi [user #3]
commento del 23/03/2023 ore 09:28:21
Qualche spiegazione per chi chiede lumi.

Vintage Vault è un sito allestito da una realtà altra rispetto ad Accordo, un'associazione culturale senza fini di lucro ("Accordiamoci"), che vive di vita propria e che Accordo - in linea con il proprio statuto - promuove in questi suoi primi passi.

L'associazione nasce per tener viva, raccontandola, la storia dello strumento chitarra come protagonista della nostra musica a partire da inizio Novecento. L’intento è che questo patrimonio di qualità e creatività non vada disperso, ma venga tramandato alle nuove generazioni.

L'iniziativa ha già raccolto il consenso di alcuni dei nomi più prestigiosi da tutto il mondo, come si può verificare dalle interessanti interviste che vengono pubblicate. Altri si stanno aggiungendo, a creare un bagaglio di informazioni e pensieri che consenta anche all'Italia di essere protagonista in un campo in cui è sempre stata ai margini, nonostante una tradizione di straordinario valore (basti pensare alla produzione di Recanati o a Wandrè).

La richiesta di registrazione è una scelta dell'associazione ed è finalizzata a creare la possibilità di mettersi in contatto con facilità quando verranno attivate iniziative culturali di particolare interesse, come per esempio la prossima mostra il 14 maggio, in cui saranno esposti e suonati strumenti in gran parte mai visti prima in Italia. Un evento senza precedenti in Italia, messo in piedi con un grande sforzo organizzativo e con la generosità dei collezionisti che lo hanno reso possibile.
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