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Per certe cose, ti serve una Stratocaster: parola di Gennaro Porcelli
Per certe cose, ti serve una Stratocaster: parola di Gennaro Porcelli
di [user #17844] - pubblicato il

Anche un gibsoniano come Gennaro Porcelli non è immune al fascino della Stratocaster. Ha tirato fuori la sua Fender su modello 1962 per raccontare in video uno strumento inimitabile.
“C’è la chitarra elettrica, e poi c’è la Stratocaster” sostiene qualcuno, e non è un caso se la double-cut californiana trova posto - presto o tardi - nella rastrelliera praticamente di qualsiasi musicista.
Ci si può trovare un feeling immediato o può essere un odio-amore irrisolto per chi si è formato su altri strumenti, ma restare impassibili davanti al suo sound e alla sua storia non è possibile.

Per certe cose, ti serve una Stratocaster: parola di Gennaro Porcelli

Gennaro Porcelli - il bluesman col quale abbiamo condiviso una ricca giornata di chiacchiere e musica per una serie di interviste video - è gibsoniano nell’anima e nella sua collezione spiccano diverse Marvit, chitarre di liuteria ideate per riflettere la sua visione dello strumento, ma la mancanza di una Strat si faceva sentire.
Così la sua strada si incrocia con quella di una splendida Fender Stratocaster sullo stile del 1962 in una calda finitura Burst. Non lo si vede troppo spesso con quella sei-corde al collo, ma quando il set richiede le sonorità sporche, penetranti e comunque profondissime di un certo tipo di chitarrismo, eccola fare capolino.

Non poteva mancare nella nostra rassegna attraverso le chitarre che hanno scritto la storia del blues e dintorni fino a diventare icone a 360 gradi, dopo averne esplorato le radici con la National Style O, scoperto le prime evoluzioni elettriche con l’immortale Telecaster e conosciuto l’interpretazione più ai suoi antipodi che si possa immaginare: la Gibson Les Paul.
La Fender Stratocaster è ancora su un altro piano. Arriva più tardi nel tempo come evoluzione della Telecaster e introduce una serie di accorgimenti tecnici e sonori impressionanti che ne fanno uno strumento nuovo.



Il suo spirito non sta solo nei single coil, ma anche nei legni, la scala lunga, il manico avvitato, il ponte mobile. Non da meno è l’impiego che ne hanno fatto i suoi utilizzatori più celebri: basta sentirne una addosso per provare il desiderio immediato di strappare quelle corde con violenza come faceva Stevie Ray Vaughan, o creare accompagnamenti ai limiti tra armonia e melodia come ha insegnato Jimi Hendrix. Con una Strat in braccio, semplicemente, si è portati a suonare in un modo diverso.
Tutti gli ingredienti, da quelli costruttivi a quelli stilistici che sono ormai parte del suo DNA, concorrono a comporre una ricetta capace di fare scuola, tanto che il modello Stratocaster è oggi considerato il più diffuso in assoluto tra le chitarre elettriche. E, aggiungeremmo, il suo è un podio meritatissimo.
chitarre elettriche fender gennaro porcelli interviste stratocaster
Link utili
La National Style O
La Telecaster
La Les Paul
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di casti76 [user #3208]
commento del 14/03/2023 ore 14:53:34
Dalla foto in anteprima sembra Valentino Rossi!
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di MM [user #34535]
commento del 14/03/2023 ore 15:11:18
Una bella Vintage Reissue '62. Molto bravo Gennaro, si sente che è abituato alla scala corta.
Non ho capito perché la definisca "tobacco burst"... è una classica (e bellissima, tra le mie preferite) Sunburst 3 toni.
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di Roccobianchi33 [user #51050]
commento del 17/03/2023 ore 06:28:30
Come fai a sentire che é abituato alla scala corta? Cosa vuol dire?
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di MM [user #34535]
commento del 17/03/2023 ore 13:33:19
Quando suona la seconda volta, col suono più cattivo, si percepisce che nei bending e vibrati fa più fatica, si vede che è abituato alle corde più morbide della scala corta.
D’altronde è la prima cosa che ammette.
Poi, sapessi suonare io come lui…
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di E! [user #6395]
commento del 14/03/2023 ore 17:13:09
Molto bravo lui! Assolutamente d'accordo con quanto dice. Ci sono caratteristiche della strato difficilmente replicabili con altri strumenti. Anzi, andrei oltre, anche se il discorso si fa più effimero: per certe cose ti serve una Fender, perché spesso il suono Fender non lo trovi in tutte le stratocaster.
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di claude77 [user #35724]
commento del 14/03/2023 ore 18:38:20
Potrei stare ad ascoltarlo parlare e suonare per delle ore!
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di marcoecami [user #54447]
commento del 14/03/2023 ore 21:27:02
Per fortuna che non riesce a suonarla bene...!! Davvero bravo! Comunque per chi inizia con altri strumenti, la Strato può davvero essere ostica.
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di Francescod [user #48583]
commento del 15/03/2023 ore 08:59:30
Questo è un discorso che, con molta serenità, andrebbe approfondito. Voglio dire... io amo la Les Paul (infatti ne ho tante) ma che debba dire che sia uno strumento facile da approcciare, no, non potrei dirlo. Cicciona, col body a spigolo che ti si infila nelle costole, i manici comunque grossi (a meno che non sia una 60 V3), la tastiera piatta che non aiuta gli arpeggi nelle prime posizioni, i suoni clean che devi toccare piano altrimenti infastidisce tutti... La Strato in confronto è una pacchia: ergonomica, manico sempre snello, relativamente leggera. È persino meno problematica se un po' scordata rispetto alla LP, dove è impossibile suonare un po' scordati perché i suoni sono grossi.
Giusto i bending sono più tosti sulla Strato per via della scala della chitarra e del radius della tastiera, ma se parliamo di chi inizia, beh con la Les Paul è assai più facile stonarli tutti perché è fin troppo morbida.
Quindi ti chiedo in tranquillità che intendi per ostica venendo da altri strumenti.
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di E! [user #6395]
commento del 15/03/2023 ore 09:10:49
Intanto ti dico la mia: a me sembra più ostica della Gibson per via della scala lunga che rende le corde più dure e per il minor sustain. I single coil non spingono come gli humbucker e probabilmente tendono ad "aiutare" meno chi suona. Ha anche un attacco più definito, il che contribuisce a far sentire gli errori in misura maggiore.

Tutto quello che ho descritto, comunque, non basta a scalzare dal primo posto la strato nel mio personalissimo podio
Rispondi
di BizBaz [user #48536]
commento del 15/03/2023 ore 10:15:17
Esatto, la Strato, specialmente suonata sul clean, magari proprio su un ampli Fender, non perdona niente, è più difficile da far suonare "bene" rispetto a una LP, soprattutto con gli HB, che tende maggiormente a mascherare le inesattezze per via dell'attacco minore e della maggiore tendenza a distorcere anche a bassi volumi. Il vero vantaggio della Strato rispetto alla LP è il peso e l'ergonomia, è una chitarra uscita solo due anni dopo la LP ma dal punto di vista ergonomico è decenni avanti. Senza poi parlare del tremolo (che si sarebbe dovuto chiamare vibrato) che da settant'anni è il modello di riferimento di quasi tutti i ponti mobili.
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 15/03/2023 ore 16:28:45
"Esatto, la Strato, specialmente suonata sul clean, magari proprio su un ampli Fender, non perdona niente, è più difficile da far suonare "bene" rispetto a una LP"

Dato che hai descritto esattamente la mia strumentazione, sappi che userò questa tua frase come scusa per quando incapperò in un erroraccio! :-D
Rispondi
di BizBaz [user #48536]
commento del 15/03/2023 ore 16:36:31
ahahah, sì è colpa di Leo Fender
Rispondi
di Francescod [user #48583]
commento del 15/03/2023 ore 13:09:16
Interessante vedere quanto sono diverse le percezioni. Personalmente trovo che per un chitarrista non esperto sia la Les Paul a non perdonare niente per via dell'output maggiore degli HB rispetto ai single coil. Oltre al fatto che nella foga adrenalinica è facile pure far stonare gli accordi con una LP essendo le corde morbide in uno strumento a scala corda.
Considero anche complicate fare i double stop con una Les Paul, le cui corde andrebbero colpite col tocco felpato. Vogliamo poi parlare del funky?
A me sembra che l'unica cosa facile con una Les Paul siano i power chord in distorsione.
Ovviamente sono mie idee e percezioni, non certezze.
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 15/03/2023 ore 16:27:1
"Ovviamente sono mie idee e percezioni, non certezze"

Anche le mie. Capisco cosa vuoi dire e sono pure d'accordo. Nel funky è tutto più semplice con una strato e l'intonazione di una Gibson (almeno delle 4 che ho avuto nella mia vita - rispetto alle varie strat) mi è sempre sembrata meno precisa.

Potremmo sintetizzare dicendo che entrambe le tipologie hanno una fortissima personalità. Dove arriva una non arriva l'altra e viceversa. Poi bisogna solo capire quale ci piace di più (oppure provare ad averle entrambe).

:-)
Rispondi
di Francescod [user #48583]
commento del 15/03/2023 ore 16:31:08
Ah beh, io la risposta me la sono data! Mi piacciono di più entrambe. Praticamente le colleziono. Ovvero, non è che mi interessino le collezioni, ma ne ho tante dell'una e dell'altra e in questo caso ti definiscono in automatico un collezionista. Personalmente mi vedo semplicemente uno a cui piacciono tante varianti dell'una e dell'altra! Ovviamente mi piacciono tante altre tipologie di chitarra... praticamente sono rovinato! :))
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 15/03/2023 ore 17:25:58
Io direi piuttosto fortunato... "Mi piacciono di più entrambe" è una bellissima frase.
Grazie per lo scambio!
Rispondi
di pelgas [user #50313]
commento del 16/03/2023 ore 05:08:29
La Strat suona lei te. Solo quando diventi bravo sarai tu a suonare lei ma ci vogliono anni
Rispondi
di pelgas [user #50313]
commento del 16/03/2023 ore 05:17:23
Strato e Les Paul sono sostanzialmente inconfrontabili secondo me. L'unica cosa che hanno in comune è che, dal punto di vista dell'ascoltatore, entrambe suonano iconiche, ma per il musicista sono praticamente due strumenti diversi.
In generale la Les Paul è più una chitarra da studio, più "statica", dal vivo esce meno, buca meno, più adatta a frasi o ritmiche brevi; la Strat dal vivo dà di più, ha un attacco più crudele, se sai suonarla è più piacevole, più espressiva.
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di Francescod [user #48583]
commento del 16/03/2023 ore 09:54:4
In realtà io ho un'opinione opposta. E lo dico anche dall'esterno: suonando da bassista in molteplici band, sono stati per anni in un gruppo dove erano presenti una Stratocaster e una Les Paul custom. Entrambi ottimi chitarristi, del tipo chitarra dritta dell'ampli (Vox per la Strato, Peavey per la LP) e pochi orpelli. Il chitarrista con la Strato si sentiva bene, ma quando l'assolo toccava al chitarrista con la Les Paul io godevo infinitamente, infatti aspettavo sempre che arrivassero i suoi assoli. Tra le due, era la LP quella che usciva nitidamente e sontuosamente.
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di teppaz [user #39756]
commento del 17/03/2023 ore 09:33:58
Ascolta gli Outlaws, anche dal vivo: Una Strato tra due LP ma negli assoli usciva benissimo, solo il suono era diverso.
Dipende dal chitarrista e da come setta ampli, equalizzazione ed effetti vari, non dalla chitarra.
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di Francescod [user #48583]
commento del 17/03/2023 ore 10:20:45
Dipende dal chitarrista, senza dubbio. Ma non è che possiamo negare che una Les Paul abbia gli humbucker o che una Schecter con i Monstertone abbia ben altro risalto rispetto a un "normale" single coil... Poi è ovvio che, sapendo settare volumi ed equalizzazione, non scompaia niente. Ad ogni modo ascolterò stesso oggi gli Outlaws.
Rispondi
di teppaz [user #39756]
commento del 17/03/2023 ore 13:54:03
Green grass and high tides dal vivo (da Bring it back alive, 1978) con strato su un canale e LP sull'altro.

Oppure il primo LP (taaanti anni fa....)
Rispondi
di pelgas [user #50313]
commento del 16/03/2023 ore 05:05:01
La Strat ha quattro suoni iconici, pienamente riconoscibili, che forse possono stancare in alcuni generi. E poi ha un quinto suono, privo di identità, ma molto equilibrato e versatile: il centrale. Tutti i grandi artisti, soprattutto di generi post-punk, indie, grunge, ecc. quando hanno in mano una Strat finiscono sul centrale
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di geoffmostoes [user #35723]
commento del 18/03/2023 ore 11:54:21
Rory Gallagher ne ha fatto una firma del pick up centrale.....io personalmente non riesco ad usarlo ma nelle sue mani è davvero magnetico quel sound
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di pelgas [user #50313]
commento del 18/03/2023 ore 22:30:04
Il centrale nacque privo di una sua identità. Ma dopo settant'anni.. è l'unico a non aver ancora "stancato"
Rispondi
di geoffmostoes [user #35723]
commento del 19/03/2023 ore 09:44:1
Beh, pick up assolutamente necessario sennò addio alle iconiche 2° e 4° posizione......trovate dai musicisti, mi pare, dato che inizialmente montavano un selettore a 3 posizioni

Queste 2 posizioni forse sono i suoni più riconoscibili, anche in un qualsiasi pezzo che passa in radio capisci subito che è una stratocaster o similare
Ci sono cose che puoi fare solo con una strato: è vero
Personalmente l'ho sempre trovata tra le chitarre più semplici da suonare
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di claude77 [user #35724]
commento del 16/03/2023 ore 10:29:11
Io le chitarre le amo tutte e le iconiche ce l'ho in rastrelliara, ma per me quella che mi mette maggiormente in difficoltà è la Les Paul, la amo nelle mani di altri, ma a me mette in difficoltà mentre con la Strato mi sento a casa con lei tutto è immediato ed intuitivo. Secondo me dipende da quanto le suoni. Se avessi tanto tempo e passassi con la Les Paul lo stesso tempo che ho passato con la Strato forse avrei un opionine diversa.
Da poco mi sono accaparrato una SG chitarra che mai avevo considerato e invece con lei sembra essere nato da subito un rapporto molto intimo e naturale
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di nrc9 [user #29898]
commento del 17/03/2023 ore 13:34:3
Citerò Eric Clapton: "la les paul è facile da suonare, la stratocaster mi dà ancora filo da torcere". Oltretutto la strato va suonata molto di destra, va quasi "menata" per tirargli fuori quella cattiveria.
Rispondi
di savakingyes [user #50496]
commento del 30/03/2023 ore 14:25:23
Bene bene... ma in questo nuovo millennio andrebbe fatto un bel distinguo tra chitarra Fender Stratocaster e suono Fender Stratocaster.

Essendo cresciuto musicalmente agli inizi degli anni 70 non ho potuto evitare di notare come, soprattutto nel nuovo millennio, la chitarra Fender Stratocaster si sia molto "ibanezzata" cioè allontanata dal suono Fender Stratocaster mentre altri brand con in catalogo dei modelli stratoformi (Schecter su tutti) pur allontanandosi dalla tradizione primordiale (vuoi con l'appiattimento del RADIUS o nell'utilizzare e abbinare altre ESSENZE) abbiano invece recuperato, alle mie sempre più vecchie orecchie, quella tipica e squisitamente genuina sonorità Fender nei modelli SSS del passato... anche perché se vogliamo parlare ed evocare davvero la voce della Stratocaster allora dobbiamo obbligatoriamente restare dentro i confini di una tipica configurazione SSS.

Detto questo, la sinuosità (ergonomia) delle forme di una Fender Stratocaster (dalla paletta al body), resta tutt'oggi una cosa appagabile alla vista.

Tutte quelle chitarre stratoformi con le palette appuntite, sgraziate, squadrate o con quei corpi dalle alette (estremità) aguzze o con una pronuncia (lunghezza) esagerata oppure lo spessore super appiattito o dalle curvature esagerate... direi che no, non si possono proprio vedere in giro.
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