Anno 1969, mi ero trasferito con la famiglia nella mia città natale, Napoli, anche in vista della mia frequentazione alla Facoltà d'Ingegneria, indirizzo Elettrotecnica, essendomi doplomato Perito Elettrotecnico ad agosto del 1968 (con l'Esame di Stato in tutte le materie, non per niente io sono uno di quelli dell'anno prima delle riforme scolastiche), avevo lasciato a Portici tutti i vecchi amici, sia scolastici che dell'Oratorio Salesiano, dove avevo incominciato a suonare in gruppo; fortunatamente conobbi Luciano, un bravo chitarrista e fine cantatore, che mi faceva usare la sua Fender Jazzmaster anche se invece un basso io lo possedevo, era un compianto Hofner sunburst solid body modello 185. Ai vertici del nostro gradimento c'era lui, Jimi Hendrix, da noi scoperto dopo il Festival di Woodstok di agosto 1969, però lui usava degli effetti che noi non conoscevamo ancora, abituati come eravamo ai soli vibrato e reverberi a molle, già presenti negli amplificatori, al massimo agli echo a nastro magnetico che avevamo trovato in dotazione agli amplificatori Meazzi ed in qualche impianto Binson (ma con disco avvolto con filo magnetico e non il nastro). Scoprimmo trattarsi del distorsore (il termine Fuzz è postumo) e del wha-wha, pertanto corremmo a comperarcene qualcuno dei più economici ed io acquistai prima un Booster della VOX il cui uso si rilevò molto problematico per alcuni modelli di chitarra, sostituito da un distorsore a 2 trasistors al Germanio, prodotto dalla Steelphon, sono entrambi nell'immagine d'apertura. Con il tempo e l'arrivo dei pedali della Maestro e della Electro Harmonix a fine decennio 70s, i primi pedali caddero un po' in disuso ed io per il basso ho sempre preferito non interporre niente tra il mio Fender Precision ed il mio Fender Bassman, salvo un chorus, il Nano Clone EHX, quando usavo un basso fretless, prima un Precision 1978 poi un Music Man modello Sterling del 1993 che posseggo ancora adesso. Poi con la messa in quiescenza è scattata in me la molla del collezionismo, sia degli strumenti desiderati che di quelli dati via negli anni 70s, quando non esisteva ancor il per me molto discutibile fenomeno del vintage, poi dell'effettistica in genere, pedali d'epoca in testa. Ma il distorsore e poi anche il fuzz non hanno mai incontrato la mia prefrenza, cosa invece manifesta sia per i reverberi, phaser e molto per i delay, analogici o digitali che fossero, ed ora ne posseggo 32 di vecchie e nuove glorie, tra questi 6 tra distorsori e fuzz, con il VOX Tone Bender 1970 in testa
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