Ancora con il magone addosso per le immagini dell'Emilia-Romagna, che rievocano l'alluvione del 1994, mi sono recato dal mio magazzino musicale di fiducia per... acquistare un basso.
E' da un po' , infatti, che rimugino sull'acquisto di un 5 corde. Il mio Washburn 4 corde ha un'estetica pazzesca, è un residuato anni '80 che torna di moda, ma è insuonabile, manico storto, action che deve essere portata a livelli di bungee jumping, corpo in truciolare che minaccia di sgretolarsi da un momento all'altro.
E poi manca la quinta corda, quella che permette di suonare agevolmente alcuni brani che adoro (per dirne uno, lifting shadows off a dream, per il quale devo studiare moltissimo ma accetto la sfida).
Mi informo prima su Internet, capisco che si può anche spendere poco e mi dò il limite di 500 euro.
Arrivato in negozio, ne parlo con il commesso, che, capite le mie intenzioni, mi fa vedere sia dei bassi nuovi che due usati, e mi indirizza sullo Squier Dimension V usato (con body verniciato in rosso trasparente,molto bello) oppure su uno Yamaha (con body nero con venature visibili, altrettanto bello), entrambi di taglio moderno ma che possono comunque dare anche un suono più rotondo.
Li provo entrambi, e noto subito che il proprietario precedente dello Squier aveva fatto un ottimo lavoro di setup: la tastiera è morbidissima, sembra quasi di suonare una chitarra, e per me, abituato alla grezzaggine dello Washburn, è incredibile. Il basso della Yamaha spinge di più, ha due pickup e molti più controlli; tuttavia il pickup al manico mi dà poca sostanza e la tastiera non mi restituisce le stesse belle sensazioni dello Squier. Insomma, forse suona meglio, ma lo trovo più difficile da suonare e tante regolazioni rischiano di distrarmi.
Ero partito molto prevenuto sullo Squier, invece mi sono dovuto ricredere: un gran suono, meccaniche e ponte ottimi, elettronica attiva che risponde bene alle mie esigenze, e una tastiera a dir poco perfetta.
Il prezzo è la metà del mio budget, non esito troppo e per mezzogiorno sono a casa con 250 euro in meno e un 5 corde in più.
Mi alleno tutto il pomeriggio con lo Spark, che ha tutto ciò che serve per esercitarsi. Va da sè che mi sono divertito tantissimo.
Ricominciare a studiare un pochino è sempre bello, si toglie la ruggine e si aggiungono nuovi traguardi, e farlo con uno strumento che suona bene e che si fa suonare con facilità permette di concentrarsi sullo studio, senza combattere contro altre difficoltà.
Che dire, sono contento come un ragazzino con il suo primo strumento!
Un abbraccio a tutti gli Accordiani dell'Emilia-Romagna e buona Musica a tutti! |