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Grandi band: perché erano meglio prima?
Grandi band: perché erano meglio prima?
di [user #50760] - pubblicato il

Mi vergogno un po’ di quello che sto per scrivere, perché - razionalmente - lo trovo censurabile. Ma lo sapete, le pagine di Accordo sono il posto giusto (anche) per i momenti di outing.
Perciò, via il dente e via il dolore, io confesso e poi commentiamo. Ok, dunque: io non sono minimamente interessato ad ascoltare i nuovi dischi delle band che, quando ero adolescente, mi hanno fatto innamorare del rock e della chitarra elettrica. No, non perché io abbia cambiato il mio giudizio su quelle band, cosa che ci potrebbe anche stare. Ma no. Semplicemente non ho e non voglio avere un'opinione su quello che hanno fatto poi. Non mi interessa e, se provo ad ascoltarlo, mi fa sentire a disagio, sento che mi brontola la pancia, ho voglia di spegnere la radio.
Per essere ancora più chiaro, le band alle quali mi riferisco sono quattro, anzi tre visto che i Creedence Clearwater Revival avevano già chiuso bottega quando, verso il 1993, li scoprii (quindi i dischi quelli erano e quelli sono rimasti): AC/DC, Metallica e Iron Maiden. Se suono, se sono impallinato di chitarre, se per lavoro mi sono occupato (e parzialmente mi occupo ancora) di musica, lo devo soprattutto a loro. Poi sono cresciuto dedicando anni di ascolto a tanti sottogeneri dell’heavy metal (thrash con la triade tedesca, death soprattutto con Death, Sepultura e Carcass), il blues e i suoi mille rivoli, il country e molto altro. Ma sono le band citate ad avermi dato l’imprinting, ad avermi fatto scoprire la (seconda) cosa più bella del mondo.

Grandi band: perché erano meglio prima?

Solo che, come il più stolido dei boomer, io sono disinteressato a quello che hanno prodotto dopo gli anni novanta. Non mi interessa andare oltre. Gli Iron Maiden e gli AC/DC, tra l’altro, sono rimasti piuttosto fedeli a se stessi, quindi non posso nemmeno dar loro dei rinnegati. I Metallica invece mi provocarono del male fisico nel 1996, all’uscita di Load, per mesi mi sentii come un cane abbandonato in autostrada. Quelle pettinature, i capelli corti e gellati, il trucco agli occhi, le pose da MTV onestamente mi distrussero nello spirito.
Ma torniamo al dunque. In questa mia specie di rifiuto a priori, se provo ad analizzarlo, ci leggo qualcosa che con la musica ha poco a che fare, cioè una grande nostalgia per l’adolescenza. I Metallica sono cambiati in peggio? È molto probabile. Ma, per molti versi, sono cambiato in peggio anch’io, più di loro. Il sacro fuoco, i sogni di gloria e di bellezza, l’urgenza di rappresentarsi un mondo diverso, l’ingenua ma granitica certezza che la vita sarebbe stata una caleidoscopica giostra delle opportunità: ecco cos’erano quegli anni, cos’era quella musica. Piece Of Mind, Back In Black, Justice erano la colonna sonora della fetta di vita più intensa e irripetibile. Quelli che sono venuti dopo sono stati “solo” dischi.

Anche voi siete degli acidi boomeracci come me o siete rimasti curiosi di accogliere e ascoltare le novità delle vostre band del cuore?
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