SHG MUSIC SHOW PEOPLE STORE
Restauro o non restauro? Lo strano caso di una ES 335 del 1959
Restauro o non restauro? Lo strano caso di una ES 335 del 1959
di [user #116] - pubblicato il

La modifica a una Gibson 335 degli anni Cinquanta può apparire come uno sfregio all'originalità di uno strumento di grande valore storico e musicale. Ma in alcuni casi proprio quella modifica può servire a trasformare uno strumento raro in un "unicum" di valore inestimabile.
Se chiedete a un qualsiasi amante della chitarra quale sia l'anno più "iconico" per la chitarra elettrica, probabilmente citerà il 1959, l'apice della produzione di chitarre Gibson e dell'introduzione della prima "slab board" Fender Stratocaster, i cui toni hanno contribuito a dare forma ad alcuni dei migliori brani musicali contemporanei mai scritti.

Per questo, trovare una di queste chitarre ancora oggi è un'esperienza davvero "diversa".

L'anno scorso, una Gibson ES-335 sunburst del 1959 in splendide condizioni è stata messa in vendita a Milano dal suo storico proprietario, il musicista incredibilmente dotato Claudio Bazzari, il cui lavoro in studio è stato venerato e richiesto dai migliori artisti italiani nel corso della sua brillante carriera.

Chiunque abbia avuto il piacere di conoscere Claudio di persona sa quanto sia un uomo gentile, raffinato e di classe, e sicuramente conosce le sue chitarre. Ha sempre scelto i migliori strumenti possibili ed è stato uno dei primi musicisti italiani a capire la qualità superiore delle chitarre vintage, fin dalla fine degli anni '70, quando ha cominciato a pensare che queste "vecchie chitarre suonavano meglio".

Quando ha trovato questa ES-335 del 1959 - bellissima e dal suono incredibile - ha avuto la sorpresa, aprendo la tasca della custodia, di trovare l'assortimento di "case candy" incontaminato e completo. Lo strumento è stato utilizzato in innumerevoli registrazioni e Claudio ha un bel ricordo di quando ha usato proprio questa chitarra per incidere l'epico assolo che si sente in "Teorema" di Marco Ferradini, un grande successo in Italia nel 1981.

Questa chitarra ha una caratteristica unica, che la rende immediatamente riconoscibile anche a chilometri di distanza. Ha una tastiera modificata su misura, con grandi intarsi rettangolari perlati, realizzati con estrema accuratezza e senza nemmeno scomodare i tasti originali di fabbrica che sono ancora al loro posto. Questa modifica era molto comune in Italia, dal momento che alcune chitarre elettriche di produzione italiana ne erano dotate, per consentire ai musicisti di vedere i tasti sulla tastiera nell'oscurità del palco.

Restauro o non restauro? Lo strano caso di una ES 335 del 1959

Quando Claudio cercava di vendere la chitarra, le persone si lamentavano di questa "modifica" poiché, secondo loro, avrebbe svalutato la chitarra in modo consistente. Furono così avanzate alcune idee per ripristinare l'aspetto originale della tastiera, da quella estrema - anche se non così rara sulle Gibson - della sostituzione della tastiera, a una più futuristica "inversione della tastiera" in cui la tavola originale sarebbe stata rimossa, la faccia nascosta (quella incollata) sarebbe stata usata come fronte e sarebbero stati fatti dei punti nuovi, fedeli all'originale.

Mentre si discuteva di tutte queste idee, Claudio ha raccontato la storia della chitarra. Si è così scoperta una bella collezione di ricordi, di musica e di eventi di vita, e a un certo punto Claudio si è ricordato anche di aver usato questa stessa chitarra in una lunga tournée europea con Adriano Celentano, uno dei più importanti artisti italiani del nostro secolo, che l'aveva anche suonata dal vivo durante tutti quei concerti, visto che gli piaceva così tanto.

Restauro o non restauro? Lo strano caso di una ES 335 del 1959

Dopo una lunga ricerca sono comparse le foto d'epoca, tra le quali una bellissima da un concerto del tour europeo con Adriano Celentano che la suona. Ed è proprio grazie agli intarsi personalizzati che possiamo essere assolutamente certi che si tratti proprio di questa chitarra.

Visualizza l'immagine
 
Visualizza l'immagine
 
Visualizza l'immagine
 
Visualizza l'immagine
 
Visualizza l'immagine
 
Visualizza l'immagine
 
Visualizza l'immagine
 
Visualizza l'immagine
 
Visualizza l'immagine
 
Visualizza l'immagine
 
Visualizza l'immagine
 
Visualizza l'immagine
 
Visualizza l'immagine
 
Visualizza l'immagine
 
Visualizza l'immagine
 


Inutile dire che, una volta emerse quelle foto, nessuno ha più sentito il bisogno di "riportare" la chitarra al suo stato iniziale, poiché quel "mod" fatto professionalmente molti anni fa è diventato parte della storia unica dello strumento e non c'è motivo di cancellarlo, dato che dice più di ogni altra cosa sulla sua vita.

Questo è il motivo per cui, a volte, il "restauro" non consiste nel fare qualche lavoro fisico sullo strumento, ma nel ricercarne la storia, per comprendere appieno il motivo per cui qualcosa è stato fatto. E allora alcune caratteristiche uniche che derivavano dalle esigenze dell'esecutore possono rivelare o confermare/provare una storia e una provenienza sorprendenti.

Questa bellissima chitarra è contenuta nella sua custodia originale Lifton del 1959, che ha tutti gli adesivi di quel tour, trasformando una custodia altrimenti normale in un'opera d'arte a sé stante. Inutile dire che ora questo strumento ha un valore inestimabile e che nessuno si lamenterà più di quegli intarsi unici sulla tastiera!

Also available in English on Vintage Vault
chitarre semiacustiche claudio bazzari es335 gibson vintage vintage vault
Nascondi commenti     18
Loggati per commentare

di ottaviothevoice [user #39714]
commento del 05/07/2023 ore 19:44:04
secondo il mio modestissimo parere dovresti lasciarla nella sua "unicità" e non standardizzarla al modello dell'epoca ; d'altronde tutte le chitarre che hanno fatto storia sono state modificate da chi le ha suonate vedi le chitarre di Gilmour, Van Halen, BB King ed altri;
se non altro la tua è quella e quella resterà
Rispondi
di CescosCorner [user #36147]
commento del 06/07/2023 ore 15:55:10
Come raccontato nell'articolo, proprio la ricerca della storia della chitarra ha fatto sì che si decidesse di lasciarla come è. E' la sua storia a renderla unica e gli intarsi particolari sono parte di essa
Rispondi
di ottaviothevoice [user #39714]
commento del 06/07/2023 ore 16:05:47
concordo
Rispondi
di pelgas [user #50313]
commento del 06/07/2023 ore 09:33:34
Io direi di valutare lo spessore del palissandro. Quando sono consumati i tasti si potrebbe rettificare la tastiera...e metterci i dot corretti
Rispondi
di CescosCorner [user #36147]
commento del 06/07/2023 ore 15:56:11
Su una Gibson con binding non si può fare, ma in ogni caso quando si conosce la storia dello strumento ed il perchè fu fatta una certa modifica, non ha alcun senso andare a cancellare quello che è accaduto (se riguarda solo aspetti estetici ovviamente)
Rispondi
di Zoso1974 [user #42646]
commento del 06/07/2023 ore 12:27:12
Ormai ha fatto la sua storia con quella tastiera, corretto lasciarla così secondo me... anche se la quotazione ne risentirà sensibilmente (a dir poco).
Rispondi
di CescosCorner [user #36147]
commento del 06/07/2023 ore 15:57:37
Grazie alla sua storia la quotazione in realtà è decuplicata, sono arrivate offerte assurde dagli Stati Uniti, dove c'è una vera e propria venerazione per gli artisti italiani come Celentano. Nel mondo Gibson, se uno volesse rifare la tastiera, è un restauro in realtà alquanto accettato, così come un neck reset su una vecchia martin o gibson.
Rispondi
di Zoso1974 [user #42646]
commento del 06/07/2023 ore 16:03:24
Beh, non si finisce mai di imparare! Non avrei mai detto che Celentano potesse far cresce il valore pure negli States! Meglio così... :)

Mi sorprende anche che rifare la tastiera sia così accettato (ovviamente mi fido della tuo opinione, ti seguo su instragram da anni!) è un intervento abbastanza invasivo che leva parecchio alla "storia" dello strumento... però, come detto, in questo caso, visto che è perfettamente suonabile e che anzi è pure un valore aggiunto W gli intarsi giganti!
Rispondi
di CescosCorner [user #36147]
commento del 06/07/2023 ore 18:39:17
Nelle Gibson fanno di tutto, compreso sostituire integralmente le tastiere con altre di esemplari originali ma magari rovinati nel body etc. Questa chitarra è perfetta e originale in tutto, ha le meccaniche originali in custodia, non ha alcuna riparazione, solo gli inlays custom, che non direi levino storia allo strumento, anzi è l'esatto contrario in questo caso specifico!
Rispondi
di BizBaz [user #48536]
commento del 06/07/2023 ore 12:47:4
Se parliamo solo di estetica, potrebbe avere un senso il ripristino del design originale, preferibilmente con la stessa tavola di palissandro rovesciata, tanto più che sarebbe poco danno visto che la modifica irreversibile che è stata fatta ha già alterato le condizioni originali. Anche se onestamente, di quella tavola, con quegli intarsi enormi, è rimasto ben poco e non so se sia possibile ricavarne qualcosa di buono rovesciandola.
Se parliamo di ripristino dell'autenticità no, perché sarebbe comunque una modifica dell'originale di fabbrica.
Io a 'sto punto la lascerei così e via, chi la compra avrà le sue buone ragioni per farlo, potendosi vantare di avere una chitarra suonata dal "molleggiato".
Rispondi
di CescosCorner [user #36147]
commento del 06/07/2023 ore 15:59:48
Gli Intarsi sono sottili, e sostituendoli con dei pezzi di Brasiliano si ripristinerebbe la solidità della tastiera. A quel punto si può girare e quindi riutilizzare come se fosse la prima volta. Ma è un lavoro comunque invasivo (questa chitarra ha tasti, binding, vernice manico, tutti originali). Il senso dell'articolo è proprio quello per cui, quando si può ricostruire la storia di uno strumento, e quando le modifiche sono puramente estetiche, non ha alcun senso cancellare la storia che raccontano, perchè rendono la chitarra, in questo caso, unica e riconoscibile.
Rispondi
di BizBaz [user #48536]
commento del 06/07/2023 ore 16:17:34
Concordo anche io sul lasciarla così com'è
Rispondi
di gibsonmaniac [user #21617]
commento del 12/07/2023 ore 11:35:20
Puro Vangelo.
Rispondi
di garp57 [user #997]
commento del 06/07/2023 ore 19:49:20
Avessi i soldi la comprerei subito per come suona, degli intarsi o dei dot chi se ne frega.
Rispondi
di vipsanio [user #29152]
commento del 07/07/2023 ore 13:12:39
Mi hai letto nel pensiero!
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 06/07/2023 ore 20:13:34
Esteticamente parlando, quei lenzuoli di segnatasti non si guardano.
Poi ci sta di non violentarla ulteriormente.
Rispondi
di accademico [user #19611]
commento del 07/07/2023 ore 16:36:41
Condivido pienamente l'approccio adottato. Ogni restauro è un caso a sè, l'unica regola che vale sempre è che prima di prendere qualsiasi decisione è opportuno cercare di effettuare il maggior numero possibile di approfondimenti conoscitivi, dalla storia che sta "intorno allo strumento", ad una documentazione chiara degli interventi di trasformazione, ad una analisi critica del degrado dei materiali e delle sue cause. Solo così si potrà decidere per il meglio. ottima scelta secondo me.
Rispondi
di gibsonmaniac [user #21617]
commento del 12/07/2023 ore 11:33:18
Bellissima....considerando quanto può aver viaggiato e quanto può essere stata suonata è in condizioni spettacolari.
Concordo al 100% sull'idea di non toccarla per i motivi sopra descritti....meravigliosa.
Interessante il fatto che per quanto possa essere stata suonata questa magnifica Signora conserva ancora i tasti originali che sembrano in ottime condizioni e con una lunga vita ancora davanti, probabilmente la qualità dei materiali dell'epoca era differente rispetto ad oggi ma anche le mani che l'hanno suonata dovevano essere particolarmente delicate anche se credo che i primi tasti possano non essere gli originali
Rispondi
Altro da leggere
Jazz Root: in prova le semihollow Soundsation con P90 e humbucker
Legni italiani in casa Fender: ascolta la Suona Collection
D’Angelico aggiorna le Premier con componenti premium
Le chitarre più strane nate sotto la Cortina di Ferro
Gibson o Harley Benton? Blind test!
Ascolta le relic acustiche del Gibson Murphy Lab
Articoli più letti
Seguici anche su:
Scrivono i lettori
I pickup fanno davvero la differenza?
La mia analisi di "Rock Bottom", l'ultimo singolo di Steven Wilson
Come si misurano le caratteristiche di un amplificatore di potenza e s...
Aggiungere il controllo footswitch al Yamaha THR
Niente pickup: parliamo di potenziometri e condensatori
Gibson o Harley Benton? Blind test!
La prima chitarra elettrica di mio figlio
Ancora Harley Benton: legna da ardere o base per upgrade?
Come si misurano le caratteristiche di un altoparlante
Chitarre signature: croce o delizia?




Licenza Creative Commons - Privacy - Accordo.it Srl - P.IVA 04265970964