di theoneknownasdaniel [user #39186] - pubblicato il 17 settembre 2024 ore 08:40
Sabato sera ho ascoltato un gruppo dal vivo. Conosco il cantante, ha cantato con me tantissimi anni fa, prima che decidessi di non continuare con il gruppo ma di andare all'università e lavorare. Lui invece ha proseguito e ora vive di musica, fa una quantità impressionante di date e propone solo cover, e devo dire che è davvero bravo a cantare. Ha una voce molto duttile, e tiene il palco benissimo, coinvolge il pubblico e lo fa ballare. Quindi direi dieci e lode, tuttavia non mi sono troppo divertito, anzi. Ho provato allora a capire il perché.
Non c'era neanche un ampli sul palco, i suoni erano tutti digitali e devo dire molto credibili, anche se il basso praticamente non si sentiva e la chitarra a volte era troppo effettata, sembrava di ascoltare un disco, non un live.
Forse, quello che mi ha impedito di cogliere il calore del gruppo, nonostante l'eccellente lavoro col pubblico del cantante, sono proprio le basi utilizzate.
La band ha proposto un viaggio nella musica delle ultime cinque decadi, soffermandosi di più sugli anni '90, spaziando soprattutto su brani pop/disco. Le basi di sottofondo non si sono fermate un minuto, via un brano il prossimo, senza interruzioni.
Da una parte il pubblico si è divertito, ma non c'era alcuna dinamica: tutti i volumi uguali, sparati a palla, con un muro di suono impossibile da riprodurre con chitarra, basso, tastiera e batteria. Le parti di chitarra ritmica erano una base durante gli assolo, così come molti colpi della batteria. Il batterista ha tenuto gli ottavi sul charleston tutta la sera senza particolari fill o cambi di dinamica.
Il chitarrista ha suonato tutta la sera con la posizione quattro su una Ibanez AZ, senza mai toccare volume o selettore dei pickup eppure cambiando sempre il suono.
Ha ancora senso suonare così? Per il pubblico è stato un successo, quindi direi di sì, ma io come musicista non mi sono divertito, non ho sentito un gruppo che suonava ma un cantante che cantava in maniera eccelsa su delle basi, sulle quali il chitarrista a volte eseguiva degli assolo molto belli e precisi.
E poi non si sentiva il basso.
Per dire, quest'estate in vacanza ho sentito un altro gruppo che suonava cover, non erano professionisti come il mio conoscente, sbagliavano qualche nota qua e là ma erano un gruppo e trasmettevano la loro gioia di suonare al pubblico, senza coreografie, luci e cambi d'abito ma, con la medesima formazione di strumentisti, una maggiore intellegibilità delle note suonate e del calore con cui venivano suonate, seppur anche loro con strumentazione digitale.
Col mio gruppo amatorialissimo puntiamo al digitale per immediatezza nel setup, ma nonostante ciò ogni esibizione è diversa perché suoniamo in base a come ci gira in quel momento. Errori a caterva, però ci divertiamo.
Il nostro pubblico è estremamente ridotto e non paragonabile a quello del mio conoscente.
Come vi ponete voi di fronte alle basi? Preferite le altezze come me, ovvero i picchi di dinamica, o siete più per le basi perché il pubblico così riconosce i brani più facilmente?