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Il “sound” del wireless: lo ami, lo odi o… ti serve
Il “sound” del wireless: lo ami, lo odi o… ti serve
di [user #17844] - pubblicato il

La praticità di un sistema senza fili per chitarra o basso è fuori da ogni dubbio, diverso è il discorso per la sua resa sonora: a volte quella trasparenza assoluta è una scelta, altre volte una necessità bella e buona.
“Cavo contro wireless” è uno di quei temi che non metterà mai d’accordo i musicisti. Il “calore” del caro vecchio cavo è qualcosa a cui non tutti sono disposti a rinunciare, tanto da spingere numerosi produttori di trasmettitori a prevedere delle modalità specifiche che ne ricostruiscano la risposta. C’è chi, però, sulla trasparenza dei sistemi senza fili ci ha costruito un’etichetta sonora, e persino chi ci ha fatto la base di partenza per il modo stesso di intendere il suono dello strumento.
Come al solito la verità è in mille sfumature, ma le domande esistenziali si presentano puntuali: senti davvero la differenza? E soprattutto, quale opzione è meglio per te?

Il “sound” del wireless: lo ami, lo odi o… ti serve

Parliamo di sistemi wireless per strumenti musicali elettrici, dispositivi ideati per liberare il musicista da scomodi cavi tra i piedi. C’è chi li sceglie per essere libero di muoversi sul palco anche a grandi distanze, chi per la comodità nel cambiare strumento durante un set live, chi per evitare imprevisti di guasti e rumori indesiderati che sono sempre dietro l’angolo quando il rischio di calpestare un cavo è lì a un passo, letteralmente.
Sul tavolo c’è il NUX B-8, presentato come il “Professional Wireless System” del catalogo. Lo abbiamo conosciuto sul piano tecnico in questo articolo e ce lo presenta Ale di Shape Your Tone in un video approfondito.



Il punto di questo articolo non è però l’utilità di un sistema wireless, categoria su cui il mercato sta dando davvero tanto con ottimi risultati anche sulle fasce di prezzo più accessibili. Focalizziamoci invece di suono, e l’ammiraglia di casa NUX è il banco di prova perfetto per un po’ di sperimentazione da veri nerd impacchettata da Ale appositamente per i lettori di Accordo.



Chi preferisce il cavo
Acuti smussati, di conseguenza frequenze medie più evidenti e, alle orecchie, un suono che in generale può apparire più corposo. Sono questi gli elementi che fanno preferire il cavo al wireless. Tali caratteristiche sono particolarmente apprezzate quando si usano strumenti con acuti in primo piano, come può essere una chitarra provvista di single coil o un’amplificazione più aperta nei toni. Si pensi a Brian Setzer, col twang dei suoi Filter’Tron e i valvolari Fender sempre pronti a sparare note cristalline nelle gamme più alte. Qui il calore del cavo permette di bilanciare il mix come un equalizzatore passivo piazzato a monte dell’intera strumentazione.
È una soluzione studiata sulla pratica, messa a punto da un professionista con decenni di esperienza su palchi di ogni tipo, e non è detto risponda alle esigenze di chiunque.

Chi può apprezzare il wireless puro
Un chitarrista amante degli humbucker e dei timbri british, per esempio, potrebbe giovare della sfumatura più brillante che un sistema wireless regala. È probabilmente questo uno degli ingredienti che ha spedito nella leggenda il suono di Angus Young, che nel preamplificatore di un sistema radio Schaffer ha trovato la croccantezza e l’incisività ormai divenuti la sua firma.
È importante chiarire che non è la trasmissione senza fili in sé a provocare determinate caratteristiche timbriche: a lei è affidato l’unico compito di regalare un segnale più fedele possibile con la minore latenza ottenibile. È piuttosto la circuitazione audio attraverso cui si fa passare la chitarra prima di spedirla - via etere in questo caso - agli effetti o all’amplificatore.
I circuiti di un trasmettitore preamplificano il segnale - come qualsiasi altro dispositivo interposto tra chitarra e amplificatore - e ne variano l’impedenza, l’abbassano, rendendo il segnale meno soggetto alle predite di frequenze nel caso di percorsi più lunghi. Al contempo, la struttura intrinseca del modello dona inevitabilmente il suo carattere all’insieme.

A conti fatti, non è né più né meno di quello che accade quando si decide di posizionare un buffer nella propria pedaliera: il circuito nasce per rispondere nel modo più trasparente possibile, e proprio per questo tende a schiarire il suono rispetto a un setup paritetico, composto di effetti e lunghi percorsi di cavo, senza però fare uso di un buffer.

Tale circuito riesce a diventare un gamechanger per molti chitarristi. Altri faticano a trovarne uno adatto ai propri gusti proprio per questa sua tendenza ad aprire tanto il suono, e per il modo in cui interagisce con gli effetti in catena o con l’amplificatore che naturalmente vanno regolati di conseguenza.
È esattamente questo l’elemento acustico che entra in ballo quando ci si interfaccia con un sistema wireless.

Il “sound” del wireless: lo ami, lo odi o… ti serve

Wireless, cavo o Cable Tone?
Il tradizionalista potrà trovare sicura soddisfazione nei sistemi come il Cable Tone presente nel NUX B-8. Questo va a simulare la risposta di un cavo, scurendo appena il segnale per far sentire meno differenze possibile rispetto all’uso con un cablaggio fisico.
Alcuni chitarristi potrebbero invece avvertire un suono rinvigorito, più reattivo e organico, quando si usa la trasmissione pura a trasparente.
Infine, gli amanti delle tecnologie più moderne potrebbero addirittura trovare nella trasmissione un punto di partenza più spontaneo per la creazione dei propri suoni.
Nel digitale, se ci si pensa, le simulazioni nascono su una base più pura possibile, per dare a chiunque un punto di partenza neutro e da lì sbizzarrirsi con la propria personalissima ricerca sonora. Sotto quest’ottica, la circuitazione cristallina di un trasmettitore, ficcato dritto all’uscita della chitarra, potrebbe essere vista come la scelta più adatta per garantirsi un’esperienza d’uso fedele con i propri sistemi di modeling digitale.

Il tutto, come sempre, va filtrato attraverso la sensibilità e le esperienze di ognuno. Sapere a cosa si va incontro, senza condizionamenti e con cognizione di causa, però, magari permette di effettuare le scelte un pelo più aderenti alle proprie reali esigenze.

Il “sound” del wireless: lo ami, lo odi o… ti serve

E il B-8?
Quanto al NUX B-8, non avevamo dubbi che avrebbe fatto il suo lavoro contando su facilità di accoppiamento tra trasmettitore e ricevitore, stabilità nella trasmissione e latenza praticamente inesistente. Funzioni di boost, l’opzione del Cable Tone, l’accordatore incluso e addirittura un loop effetti dedicato mettono sul piatto i plus sufficienti a farne una scelta accattivante nonché assai concorrenziale.
Sul sito NUX è possibile vederlo un po’ più da vicino a questa pagina, mentre nei negozi italiani è disponibile da subito con la distribuzione di Frenexport.
altri accessori per chitarra b-8 nux
Link utili
La panoramica del NUX B-8 su Accordo
Il B-8 sul sito NUX
Sito del distributore Frenexport
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di AmF [user #59582]
commento del 24/09/2024 ore 05:47:04
Preferisco il wireless sul Sol maggiore, fa diesis, mi bemolle e si semi diminuito. Cavo su fa maggiore, re minore, do, la e la diesis.
Siccome è un casino cambiare sul palco durante una canzone suono solo sultans of swing col caro vecchio cavo
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di diumafe [user #17831]
commento del 26/09/2024 ore 16:29:51
Sono d'accordo e aggiungerei che il wireless con la maiones ci sta come il cavo a merend.
Rispondi
di Guiduz [user #51218]
commento del 24/09/2024 ore 07:02:15
Ho da diverso tempo un Line6 G30.

Ricevitore piccolissimo con ingombro pari a quello di un pedalino, trasmettitore compatto da fissare in tasca o tracolla (alimentato ahimè da una coppia di pile stilo, però con una buona autonomia).

Usato live più volte sia al chiuso che all'aperto. Non ho mai avuto problemi di raggio d'azione o di interferenza. Latenza impercettibile. Suono perfetto, anche lui con simulazione di cavo. Prodotto decisamente buono.

Se però siete abituati a spippolare con il pot del volume mentre suonate per trovare il livello di saturazione giusto del vostro "edge of breakup tone", la cosa fastidiosa è che la risposta non è proprio linearissima. È un po' come se, modulando in modo continuo con il pot, lui rispondesse facendo dei piccoli gradini.

Se andate tutto aperto, sia sui clean che sui distorti, lui va alla grande. In queste situazioni dove si lavora di fino e si corregge piano piano durante l'esecuzione lui non è che va in crisi ma risulta un po' "ruvido". Da fuori l'ascoltatore non si accorge. Per chi suona però la cosa può essere un po' fastidiosa.

Sarei curioso di provare questo NUX per vedere se hanno superato questo tipo di limitazione.
Rispondi
di claude77 [user #35724]
commento del 24/09/2024 ore 07:42:51
Questo è un gran consiglio. Io suono praticamente solo così e quindi non andrebbe bene per me. Grazie
Rispondi
di Tubes [user #15838]
commento del 24/09/2024 ore 10:10:3
Io opporrei una sola perplessità : per chi (non io) è particolarmente legato al mondo analogico e nel suo set-up non prevede contaminazioni digitali questa soluzione dovrebbe essere vista come fumo negli occhi, mi sbaglio? Cioè, ha senso per chi possiede una catena rigorosamente analogica e valvolare entrare nell'input con un segnale proveniente da conversioni digitali? Perché se suona bene questo, allora anche il digitale di qualità lo fa, a meno che il successivo rientro da digitale ad analogico nella catena di cui sopra annulli tutte le precedenti "impurità" in forma di byte.....
Rispondi
di claude77 [user #35724]
commento del 24/09/2024 ore 10:15:54
Bah su questo non saprei risponderti. Provo a fare una comparazione con il mio impianto alta fedeltà che ho a casa. Io ho un DAC che costa oltre 1.000€ il cui unico compito è appunto fare la conversione da digitale ad analogico per far suonare al il mio impianto i brani digitali.
La qualità è pazzesca e quindi credo che molto dipendi appunto dal sistema che converte. Ovvio è che se la conversione la eviti totalmente è la soluzione migliore 😅
Rispondi
di Sykk [user #21196]
commento del 24/09/2024 ore 11:25:44
Avendo generalmente a disposizione 1 metro quadrato sul palco, direi che l'idea di spendere soldi per un sistema wireless non si pone proprio.
Rispondi
di Guiduz [user #51218]
commento del 24/09/2024 ore 13:57:35
Guarda, anche io pur avendo a disposizione un sistema wireless, spesso e volentieri uso il cavo. È inevitabilmente più sicuro ed ha una risposta diretta. Però...soprattutto sui palchi piccoli ed affollati, il rischio "groviglio" con i cavi degli altri musicisti è dietro l'angolo.
Rispondi
di Sykk [user #21196]
commento del 24/09/2024 ore 14:19:37
Fortunatamente riesco a mantenere un certo ordine almeno nel mio angolo di palco.
Ma anche se ci sono grovigli, basta mettere il cavo che va da chitarra al primo pedale subito prima di iniziare a suonare.
Rispondi
di 77casual [user #25849]
commento del 24/09/2024 ore 16:16:51
Personalmente ho risolto con un Boss WL-20.
Trasparente, zero latenza e zero ingombro che per chi come me, non sta n'attimo fermo sul palco (di solito piccolo) è perfetto.
Rispondi
di superloco [user #24204]
commento del 24/09/2024 ore 23:18:57
Ho un modello a 5giga e va bene ma in ogni caso preferisco il cavo si possono fare un sacco di scene strane e anche...... inciampare
Rispondi
di Big Muffin [user #63938]
commento del 25/09/2024 ore 01:18:19
Ho letto le varie risposte e concordo un po' con tutti, anche se credo che il problema non sia tanto nella conversione analogico digitale e vice, ma: mi serve o non mi serve per comodita' d'uso. In sala prove di casa rigorosamente cavo nel caso devo entrare nel mixer in sessione di registrazione, viceversa sul palco live andrebbe bene se mi serve veramente, nel senso se ho tanto spazio e percio' movimento libero per motivi anche figurativi. Ho letto e visto il video sul suo sito, e credo sia un buon prodotto. Ho sempre creduto in NUX fin dal primo pedale pagato 18 euro dove avevo capito il segnale di spinta verso il mercato a prezzi di spallata super competitivi, e Nux ora e' un marchio affermato. A proposito, il pedale era un Chorus ancora in pedaliera dopo anni, lo uso proprio minimamente per sfumare leggermente il suono, ma fa bene il suo lavoro e per il prezzo pagato e' un miracolo, ma questa e' un altra storia. al gioco del Mi serve si mi serve no il wireless , direi un bel ni. Mi piacerebbe provarlo anche se per quello che offre 300 Euro non sono molte per un sistema del genere, ma se fa il suo dovere e posso ritenerlo affidabile perche' non provare. Unico neo che mi lascia sempre titubante e' il sistema delle batterie, in caso di problemi di qualsiasi tipo compreso deterioramento per usura, si potranno sostituire facilmente ? questo devo ancora capirlo.
Rispondi
di 77casual [user #25849]
commento del 25/09/2024 ore 19:23:10
"Unico neo che mi lascia sempre titubante e' il sistema delle batterie, in caso di problemi di qualsiasi tipo compreso deterioramento per usura, si potranno sostituire facilmente?"
Ecco su questo punto concordo con te, infatti nel dubbio ho preferito comprarli nuovi e non usati, per paura dell'usura delle batterie.
Rispondi
di Big Muffin [user #63938]
commento del 26/09/2024 ore 04:30:43
Come ben dici tu, meglio evitare usati di quel tipo, io preferisco spendere qualcosa in piu' e andare sul sicuro, tanto comunque con i prezzi dell'usato di oggi, viene da chiedersi se e' usato veramente o nuovo, per fare un esempio, se un prodotto mi costa 1000 euro, per me non ha senso trovarlo usato a 900. Senz'altro in parecchi non sarebbero d'accordo, perche' comunque sono sempre un centone in piu' che ti tieni in tasca, ma leggo sempre piu' di strumenti di seconda mano venduti con difetti tra privati senza avvisare il cliente compratore; insomma, i soliti furbetti che pero', forse per colpa della crisi, stanno aumentando, e questo e' un altro problema o rischio che si somma all'acquisto tra privati ;-) Ma per tornare al discorso, preferisco vani apribili senza inficiare la garanzia e possibilita' di ispezionare ed eventualmente sostituire la batteria, e questo credo che dovrebbe rientrare nella normalita' tra chi acquista, e non ritrovarsi per le mani una scatola sigillata con bollino anti apertura che una volta rimosso fa decadere la garanzia ;-)
Rispondi
di 77casual [user #25849]
commento del 26/09/2024 ore 16:14:57
Perfettamente d'accordo con te.
Nel mio caso (Boss WL-20) non si possono aprire, quindi prima o poi arriverà il momento che le batterie all'interno andranno sostituite, è vero pure che le batterie al litio di oggi durano tanto, come è vero che il sistema wireless lo uso una volta a settimana per le prove (mediamente 2 ore), a cui aggiungere poi la durata durante i live (il nostro set difficilmente supera 1 ora), quindi credo che dureranno un bel po'.
Quando arriverà il momento se costeranno poco le sostituirò, nel caso contrario li ricomprerò nuovi (considerando che li ho pagati 200€) e passa la paura.
Rispondi
di Big Muffin [user #63938]
commento del 26/09/2024 ore 17:04:52
Pensa che il tuo Boss l'ho avuto nel carrello per un po' di tempo prima dell'acquisto, ma dovetti rimandare per scorta magazzino terminata e c'era da aspettare;... e poi piu' nulla, non ci pensai piu'. Domanda e scusa se mi permetto, magari passo per rompi OO ma ne approfitto ugualmente .., tu ti sei trovato bene ? Grazie per la risposta in anticipo ;-)
Rispondi
di 77casual [user #25849]
commento del 26/09/2024 ore 19:30:34
Come ho già scritto, benissimo.
Praticità indubbia, finalmente giro per la sala prove o sul palco senza la paura di inciampare tra i cavi o peggio ancora di far staccare il jack dalla testata (cosa che è successa dal vivo più di una volta).
La batteria dura molto, considera che dopo 2 ore di prove non si è mai scaricata, come torno a casa li rimetto in carica (quindi ad oggi non ho mai testato la durata massima effettiva).
Zero latenza, come plettro ho una risposta immediata (sicuramente ci sarà pure ma non udibile al nostro orecchio).
Riguardo il suono non sento nessuna differenza rispetto al cavo, il mio tra l'altro è proprio il modello che promette la fedeltà di quest'ultimo (Boss WL-20)...insomma, al momento non ritornerei al cavo ecco.

p.s: fanno anche un altro modello per chi non desidera il leggero smorzamento della gamma acuta fornito dalla simulazione del cavo (Boss WL-20 L).

n.b: se ci stai facendo un pensierino, ti consiglio di cogliere l'offerta al volo perché sono entrambi in offerta a 185€ invece di 200 😉
Rispondi
di Big Muffin [user #63938]
commento del 27/09/2024 ore 01:51:19
185 euro e' un ottimo prezzo. cavolo... ! accidenti, sono stato sul sito a vedere i due modelli, sono nel carrello, e costano la stessa cifra anche nei vari negozi; ma sono le due di notte e sono stanco percio' non voglio fare danni, domani li riprendo e leggo per bene ogni caratteristica e poi.. forse so' gia' come finisce hehe 😂 avevo promesso di fare il bravo... comunque grazie per le info "tentatrici.. il prezzo e' ottimo, percio' credo sia giunto il momento di provarli, vediamo come si comportano.. Grazie
Rispondi
di brigantello [user #21508]
commento del 25/09/2024 ore 09:17:42
Io ho da un paio di anni gli xvive, pagati circa 160 euro. Presi per sfizio più che per necessità, suonando solo a casa. Onestamente differenze di suono rispetto al cavo non ne sento. O meglio, una differenza c'è: con gli xvive sono spariti tutti quei fruscii e ronzii con i quali combattevo da tempo. Questo per me è un enorme vantaggio.
Da un pó li utilizzo anche in sala prove con il basso. Nessun problema.
Questo nux costa il doppio ma ha anche accordatore, boost etc.. però è più scomodo rispetto a xvive e similari.
Non so a livello di semplici prestazioni quale sia il vantaggio rispetto ai sempli jack wireless.
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 25/09/2024 ore 10:49:
puoi indicare il modello? grazie
Rispondi
di AlexEP [user #35862]
commento del 25/09/2024 ore 11:52:06
Io ho questo

vai al link
Rispondi
di brigantello [user #21508]
commento del 30/09/2024 ore 07:17:43
È lo stesso di quello segnalato da AlexEP
Rispondi
di AlexEP [user #35862]
commento del 25/09/2024 ore 09:20:17
Io ho gli XVive da un paio di anni. Nessuna differenza col cavo, nessuna latenza dal vivo comodità infinita e libertà di spostarsi verso gli altri musicisti. Mai tornato al cavo.
Rispondi
di izano58 [user #46877]
commento del 25/09/2024 ore 19:20:16
io uso da circa 3 anni il Nux C5RC, la batteria del trasmettitore ora non arriva due ore, ma fino ad adesso nessun problema e di lavoro ne ha fatto parecchio , ne ho messa una nuova se va bene se no ne prendo un'altro, da quel momento mai più un cavo
Rispondi
di cipudduzza [user #53704]
commento del 27/09/2024 ore 06:00:58
Salve. Dopo varie prove con sistemi più o meno economici, cinesi e no, abbiamo preso i Behringer ag10. Risposta limpida e latenza inesistente. Un mio amico utilizza una tele custom collegata ad od e un twin reverb.
Io entro dal buffer e dopo 4 pedali, attraverso un Gt1000 core vado sul mixer.
Tutto ok fino a che non attacco il Friedman be-od. Tutto inizia a friggere tipo radio anni 40.
Avete esperienze in merito? Forse è il caso di bypassare il buffer?
Grazie
Rispondi
di savakingyes [user #50496]
commento del 01/10/2024 ore 09:50:18
Dunque, iniziamo con il dire che in situazioni live "affollate" il wireless è infinitamente più comodo e pratico del cavo. Per quanto riguarda la "simulazione" del cavo, NuX sui sistemi wireless arriva un decennio dopo Boss (vedi il WL-20). Personalmente preferisco il buon vecchio sistema wireless della Line6 (il G30), comprato usato a 100€. Sistema che preferisco per due motivi: PRIMO il ricevitore è piccolo e posso alimentarlo in pedaliera. SECONDO il trasmettitore mi permette di usare ancora le pile (uso quelle ricaricabili) quindi non soffre di decadimento rispetto a sistemi con batterie al litio non sostituibili tipo: Nux, Boss, X-vive o Mooer. Quest'ultimo (il Mooer, simile all'X-Vive) l'ho preso in offerta a solo 60€ ma lo uso esclusivamente per suonare in casa o alle prove. Nei live, oltre al Line6 G30 porto sempre due ottimi cavi della MPE perché, detto tra noi, un sistema wireless per quanto pratico e comodo possa essere...

...rimane sempre assai meno affidabile e molto più fragile di un buon vecchio cavo.

PS: Rispetto alla qualità del suono trovo che wireless e cavo siano perfettamente equivalenti.
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