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Catalyst CX 100: l'ampli programmabile Line 6 cresce
Catalyst CX 100: l'ampli programmabile Line 6 cresce
di [user #116] - pubblicato il

Potenza da vendere sul palco ma possibilità di ridurne l’uscita per esercitarsi in casa fino a registrare in diretta nel silenzio totale, con suoni aggiornati e maggiore attenzione alla gestione degli effetti: testiamo il combo Line 6 Catalyst aggiornato all’edizione CX.
Nel campo dei processori digitali, Line 6 è stato un capostipite ed è tutt’ora uno dei marchi trainanti per il settore. Dalle pedalboard agli amplificatori, il catalogo è costellato di offerte capaci di accontentare tutte le fasce di prezzo, ora con prodotti smaccatamente professionali, ora con soluzioni pratiche e immediate per chi si avvicina per la prima volta alla categoria. Talvolta, sfruttando tecnologie già messe a frutto nei top di gamma e poi declinate “per tutti”.
È il caso degli amplificatori Catalyst, che raccolgono a piene mani dalla tradizione di casa e dalle esperienze maturate in macchine di fascia alta come la Helix per confezionare una serie di combo programmabili dall’alta flessibilità, forti di un’interfaccia familiare anche per chi è abituato a lavorare su amplificatori “old school”.

Nel tempo, su Accordo abbiamo avuto modo di provare i modelli da 60 e da 100 watt e, al 2024, i Catalyst giungono all’edizione CX, potenziati e aggiornati sul piano sonoro quanto su quello funzionale, con versioni da 60, 100 e 200 watt.

Sotto le mani, stavolta, è arrivato il combo da 100 watt aggiornato all’edizione CX, banco di prova ottimale per chi cerca uno strumento da portare sul palco contando su una headroom generosa, o vuole esercitarsi a casa sfruttando il riduttore di potenza per 50 o mezzo watt, fino a chi vuole suonare in cuffia o registrare in diretta grazie all’opzione Mute, sfruttando le sole uscite di linea o la porta USB senza richiedere microfonazione.
Lo abbiamo portato in studio e spremuto a dovere con le mani di Walter Cianciusi.



Per l’edizione CX, Line 6 ha rivisto i suoni e aggiornato anche il pannello. In luogo della manopola dedicata al riverbero, il Catalyst in versione CX offre due manopole di Effect programmabili, così da gestire con maggiore libertà gli effetti a bordo e creare catene del suono più elaborate. Resta la possibilità di programmare ogni suono nel profondo grazie al software di editing a corredo, mentre i controlli a bordo sono lasciati semplici e diretti, senza menù elaborati, per un’impostazione plug-and-play vera e propria.

Catalyst CX 100: l'ampli programmabile Line 6 cresce

Delle edizioni precedenti viene conservata l’impostazione generale, che ricorda da vicino quella di un combo tradizionale per chitarra, con equalizzazione a tre bande, controllo di Presence, Gain, volume relativo al canale selezionato e volume master. Completa il tutto un cursore per il booster azionabile a piacimento e, cuore del sistema Catalyst, accanto al jack d’ingresso per la chitarra è posizionato il cursore rotativo per sei modelli di amplificatori, ognuno con due sonorità per un totale di dodici amplificatori ricavati dalla fortunata serie di processori Line 6 Helix.

Catalyst CX 100: l'ampli programmabile Line 6 cresce

Rispetto ai primi Catalyst, il pannello posteriore resta immutato e promette la stessa, spiccata flessibilità. Compaiono quindi una porta MIDI per il controllo in remoto, il footswitch, ingresso Aux e uscita cuffie, oltre alle prese di send e return per il loop effetti e l’uscita bilanciata XLR. Tutto il necessario, insomma, per affrontare palchi di ogni livello, espandere le possibilità espressive con effetti esterni, ma anche per “portare a casa la serata” senza affidarsi a dispositivi esterni.

Catalyst CX 100: l'ampli programmabile Line 6 cresce

Rivolto a chi cerca un amplificatore performante ma poco impegnativo sul piano finanziario, ideale per chi muove i primi passi nel digitale e vuole esplorarne le possibilità senza addentrarsi subito in elaborazioni troppo complesse, il Catalyst CX si propone come un sistema all-in-one per esercitarsi, esibirsi e registrare musica col minimo sforzo. L’altoparlante appositamente progettato promette una resa trasparente con le varie simulazioni a bordo, così da sfruttare le simulazioni più disparate senza preoccuparsi del diffusore utilizzato, contando sempre su una resa dettagliata, profonda sui bassi e brillante sugli acuti, a tratti hi-fi, ma con tutto lo spostamento d’aria che si richiede a un amplificatore per chitarra propriamente detto.
Se l’idea stuzzica, il consiglio è di guardare più da vicino - e magari provare di persona - la serie al completo, che sul sito ufficiale è raccontata a questo link.
amplificatori per chitarra catalyst cx line 6
Link utili
Catalyst 60 in prova su Accordo
Catalyst 100 in prova su Accordo
La serie Catalyst sul sito Line 6
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di Doppio Malto [user #52847]
commento del 02/12/2024 ore 11:51:02
È l’ampli che il mio maestro consiglia ai suoi studenti. Sicuramente una bella macchina, la tentazione di prenderlo per avere un ampli flessibile con cui fare di tutto è forte… poi mi volto, guardo il mio vecchio Bandit 112, lui mi guarda, chiudo il browser e vado a suonare :)
Scherzi a parte, probabilmente se dovessi partire da zero lo terrei in considerazione...
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di redfive [user #41826]
commento del 02/12/2024 ore 12:12:05
Penso anche io che questo, insieme a Katana e similari siano un' ottima scelta per chi inizia... Suoni credibili e effetti, più possibilità di creare preset.... Che si può volere di più agli inizi???
Ti fai un idea di cosa può piacerti e inizi a capire le interazioni tra suono ed effetti...
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di Luca.luca [user #64384]
commento del 02/12/2024 ore 15:47:49
Ho un Fender della serie GT quindi come concetto molto simile a questo Line6: preamp digitale + finale + cassa il più possibile HiFi in modo da non compromettere troppo le simulazioni. Tutto suona bene fin quando sei nella stanzetta, ma, quando devi suonare con una band, un bel finale in classe AB con un cono "non HiFi" è imbattibile (Katana docet). Anche un vecchio Bandit 112 è migliore! Il web è strapieno di comparative tra le due tipologie di amplificatori e purtroppo mi sono documentato bene solo dopo l'acquisto.Sono un po' amareggiato, ma è la vita.
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di MAURIZIO [user #49375]
commento del 03/12/2024 ore 14:25:32
Non mi è chiaro se "Katana docet" vuole accomunare il Line6 al Katana oppure intende portare il Karana quale esempio positivo in contrapposizione al Line6.
Il Katana ha un cono non HiFi, ho capito bene? Quindi è migliore?
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di Luca.luca [user #64384]
commento del 03/12/2024 ore 17:53:19
Sì giusto Maurizio, il Katana è un esempio assolutamente positivo. E io, mio malgrado, l'ho capito solo dopo. E non è per fare pubblicità! È proprio la tipologia di "amplificazione + altoparlante" differente. Vi consiglio di provarli entrambe.
Rispondi
di MAURIZIO [user #49375]
commento del 03/12/2024 ore 18:08:47
Ah, okay. Io ho avuto il Katana 50, e ho tutt'ora il Katana 100 mkII. Sono soddisfattissimo, ci faccio anche serate e uso sempre più di rado i miei ampli a valvole (che però sono una bomba, intendiamoci).
Volevo capire se l'impressione tua fosse simile o opposta. Allora mi tengo il Katana.😉
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di KingCharles [user #62056]
commento del 12/12/2024 ore 00:21:37
Ho il modello precedente del catalyst, da 60 watt. Ero andato in negozio per provare una Gretsch, ll commesso la collega al catalyst, ed esce fuori un distorto spettacolare. E si che a casa sono abituato al JCM800....

Alla fina la gretsch non lo presi, ma dopo qualche mese a casa è arrivato il Catalyst 60 (maledetta GAS :-)) ).

Il livello attuale è alto, vedi ad esempio lo Spark Positive Grid 2. Se penso al zanzaroso FBT a transistor da 60w con cui iniziai a suonare il secolo scorso i chitarristi in erba sono proprio fortunati.

PS non ho avuto occasione di provare il Katana ma tutte queste differenze non credo proprio ci siano. La cosa migliore è sempre andare in negozio a provare di persona se possibile, altrimenti le uniche recensioni affidabili sono quelle dei siti che hanno una credibiltà e una storia alla spalle. Lo youtuber medio di solito è abbastanza improvvisato e non ha nessuna o poca esperienza come recensore
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