Let’s do a Christmas song! The Darkness, il Natale, le Gibson
di Umberto Poli [user #65904] - pubblicato il 13 dicembre 2024 ore 08:00
Christmas Time (Don’t Let the Bells End) è stata ispirata da mio fratello. Lui è presissimo dal Natale. Era il 2003, un anno fantastico - singoli nella top ten, album al numero uno, tutti i premi. Fu allora che Dan mi disse: «facciamo un pezzo natalizio!»" Justin Hawkins.
Siamo circondati. Radio, televisione, social. Sono dappertutto: per le strade, al supermercato, a scuola, in auto, alle poste, dal barbiere. Il processo di scongelamento è ormai del tutto terminato ed è così che Wham!, Mariah Carey e Michael Bublé imperversano senza freni, impazzano ovunque.
È la stagione di Last Christmas e dei singoli natalizi più commerciali (e ascoltati) al mondo. In questo zuccherosissimo scenario, complice anche l'uscita del loro nuovo singolo "I Hate Myself"(da Dreams On Toast, la cui pubblicazione è prevista per il prossimo marzo), proponiamo - in netta e orgogliosa controtendenza - la visione di un video storico dei The Darkness. Un video che, dato il periodo, cade a pennello innalzando il tasso di rock nell’aria fredda di queste giornate. Si tratta di "Christmas Time (Don’t Let the Bells End)", brano del 2003 che, con la consueta miscela di AC/DC e Queen, mostra la band al massimo del suo fulgore, al vertice di un picco creativo che purtroppo non sarà mai più eguagliato con le uscite successive. L’epoca era quella dell’esordio Permission To Land, capolavoro del quartetto britannico: un album contenente hit che, ancora oggi, occupano in larga parte le scalette dei concerti tanto risultano maledettamente perfette e al tempo stesso astutamente ben congegnate.
Ancorato con fierezza alla più illustre tradizione hard rock di stampo Seventies, il gruppo dei fratelli Justin e Daniel Hawkins ha saputo mantenersi viva e vegeta (un aspetto, questo, non scontato considerati gli eccessi in fatto di droghe e alcool del leader) per oltre un ventennio, affrontando qualche cambio di formazione e finendo per accogliere alla batteria nientemeno che Rufus Tiger Taylor, figlio di Roger. Per il loro singolo natalizio, i The Darkness sfoggiano con la consueta magniloquenza un’estetica che - a partire dal salotto di uno chalet di montagna - fa bella mostra di una carrellata di chitarre da urlo: a cominciare dalla scintillante acustica Gibson SJ-200 passando per un pacco dono da cui appare una Gibson EDS-1275 doppio manico fino ad arrivare infine alla classica Gibson Les Paul Custom bianca di Justin Hawkins suonata, com’è giusto che sia, a petto nudo nel bel mezzo di una nevicata.
"Ho cominciato suonando la chitarra. E, a dir la verità, mi sono sempre visto come chitarrista solista." Justin Hawkins.
Questi sono i The Darkness. Questa è la formula debordante e pacchiana che li ha fatti conoscere al grande pubblico, amare da legioni di fan, restare presenti sul mercato. Al successo sfrenato degli inizi sono seguiti riconoscimenti, denaro, auto e strumenti costosissimi. Ma da quel meraviglioso anno di grazia 2003, l’anno di Permission To Land, il gruppo ha fatto registrare anche un brusco stop nel 2006, ritornando sulle scene e pubblicando in sequenza ben cinque dischi dal 2012 in avanti: Hot Cakes, Last of Our Kind, Pinewood Smile, Easter Is Cancelled, Motorheart.
La magia delle prime registrazioni, la rivelazione della voce di Justin Hawkins e il suo inconfondibile falsetto, le armonizzazioni chitarristiche (debitrici, per quanto personali e incisive, della lezione di Brian May), la capacità di colpire nel segno con melodie accattivanti: tutto questo, lo ribadiamo, è racchiuso nel fantastico debutto in studio della band. "Christmas Time (Don’t Let The Bells End)" arriva da quelle sessioni e sembra resistere egregiamente al passare dei decenni.
Godiamoci dunque ancora una volta l’irresistibile sfacciataggine dei fratelli Hawkins e compagni in versione natalizia, con tanto di tutine attillate, assoli laceranti e volumi da acufene. Di questi tempi, si corre il piacevolissimo rischio che sia il brano più adatto per risvegliare amici e parenti dal torpore postprandiale del 25 dicembre.