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La migliore
La migliore "s-style" HH sotto i €400? Harley Benton ST-Modern HH Plus
di [user #116] - pubblicato il

Una solid body scolpita per il chitarrista moderno: la Harley Benton ST-Modern HH Plus fonde eleganza e potenza, racchiudendo timbri ad alto gain e raffinate sonorità single coil in un solo strumento. Il manico roasted e l’hardware di precisione promettono controllo assoluto e fluidità sotto le dita. Un viaggio sonoro che parte dal rock e arriva ovunque tu voglia spingerti.
Nel panorama "budget-friendly", Harley Benton si è ormai ritagliata un ruolo di protagonista, grazie a strumenti che promettono caratteristiche da fascia alta a un prezzo ragionevole. La ST-Modern HH Plus si inserisce esattamente in questo contesto, proponendo una chitarra pensata per chi cerca un suono versatile ma non vuole rinunciare a un certo carattere "muscoloso", consolidato soprattutto in un approccio più vicino ai mondi hard rock e metal, ma senza precludersi incursioni in altri territori sonori.

Corpo e manico
Il corpo in ontano americano è caratterizzato da linee ergonomiche, con contouring posteriore scolpito e heel joint smussato, che favoriscono l’accesso ai tasti più alti. Il manico bolt-on in acero canadese è un altro dei punti di forza dello strumento: la tostatura del legno migliora la stabilità e ne enfatizza il sustain, mentre la finitura satinata offre una scorrevolezza molto piacevole per la mano sinistra. Il profilo è uno smooth c, dalla presa comoda e naturale: 20.5 mm al capotasto che salgono progressivamente fino a 22.5 mm al 22° tasto. Questo si sposa con una tastiera in laurel (un legno dal feeling simile al palissandro), con bordi smussati che aumentano in maniera sostanziale il comfort.



Tastiera: compound radius e accorgimenti per il chitarrista moderno
Il compound radius della tastiera, che varia da 12” a 16” (305 - 406 mm), garantisce grande comodità e velocità: più curvo nei primi tasti per facilitare gli accordi e progressivamente più piatto man mano che si sale, per migliorare l’intonazione e la precisione nei bending durante gli assoli.

I 22 tasti sono dei medium jumbo in acciaio inox, con bordi smussati. Questa scelta costruttiva non solo offre una lunga durata dei tasti stessi, ma consente una sensazione molto agile sotto le dita anche nelle escursioni più veloci. Completano il quadro i marker fluorescenti sui bordi, un dettaglio che si può rivelare molto utile sui palchi meno illuminati.

Pickup
A bordo della ST-Modern HH Plus troviamo una coppia di humbucker Tesla CROW-i6 con magneti in ferrite, specificamente pensati per un output elevato e per gestire con facilità alte dosi di gain. Il CROW-i6b al ponte e il CROW-i6n al manico offrono un suono "spesso" e aggressivo, ben definito nelle medio-alte frequenze, e capace di mantenere chiarezza anche nei riff più densi. Il selettore di pickup è accompagnato da un solo controllo di volume e da un tono push/pull che consente di splittare le bobine, trasformando gli humbucker in single coil per suoni più brillanti e percussivi, adatti a contesti clean più trasparenti.

La migliore "s-style" HH sotto i €400? Harley Benton ST-Modern HH Plus

Meccaniche e hardware: stabilità e affidabilità
Il ponte fisso è un Babicz FCH Z, scelto per la sua capacità di mantenere la stabilità dell’accordatura e la trasmissione delle vibrazioni al body. Le corde passanti attraverso il corpo contribuiscono a migliorare il sustain e a rendere la risposta dinamica più immediata.
Capotasto in grafite e meccaniche autobloccanti marchiate Harley Benton chiudono il cerchio di un comparto hardware che punta a garantire una tenuta d’accordatura solida, anche in contesti di utilizzo più aggressivi o su palchi live.

Specifiche tecniche
  • Corpo: ontano americano con contouring ergonomico
  • Manico: roasted Canadian curly maple, profilo Smooth C
  • Tastiera: laurel, compound radius 12”-16”, segnatasti fluorescenti laterali
  • Scala: 648 mm (25.5”)
  • Tasti: 22 medium jumbo in acciaio inox
  • Pickup: Tesla CROW-i6n (manico) e CROW-i6b (ponte) humbucker, coil split
  • Ponte: Babicz FCH Z hardtail con corde passanti
  • Meccaniche: autobloccanti Sung-Il ML-55
  • Capotasto: grafite, larghezza 42 mm
  • Controlli: 1 Volume, 1 Tone (push/pull per split coil)
  • Colore: Daphne Blue, high-gloss
  • Corde di serie: Elixir Coated .010 - 046 
Conclusioni
La Harley Benton ST-Modern HH Plus è una chitarra che guarda al mondo "superstrat" con caratteristiche tecniche e scelte costruttive in grado di offrire molto di più rispetto al prezzo richiesto. La versatilità la rende adatta a chi vuole una chitarra "all-rounder", ma con una chiara propensione per suoni dall'output elevato e un'attitudine moderna. Ottima per chi cerca uno strumento pronto all’uso senza necessità di troppi upgrade.

La migliore "s-style" HH sotto i €400? Harley Benton ST-Modern HH Plus
 
harley benton strato superstrat thomann
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di Sykk [user #21196]
commento del 12/03/2025 ore 06:46:31
Quindi in un confronto con le Squier Contemporary ha vinto lei?
Rispondi
di robertobabbilonia [user #27030]
commento del 12/03/2025 ore 23:54:4
Senza ombra di dubbio...per distacco! Acquistata ed è eccellente.
Rispondi
di Floods [user #66135]
commento del 12/03/2025 ore 11:08:0
Sembra la Strato di Tom DeLonge, ma con in più pick up al manico e controllo del tono.
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di ludusus [user #2549]
commento del 12/03/2025 ore 13:41:3
E allora cosa stiamo aspettando? Compriamola!
Rispondi
di DiPaolo [user #48659]
commento del 12/03/2025 ore 14:25:58
Ad occhi chiusi mai direi strato. Manico roasted? Neanche regalato. Personalmente le configurazioni HSS sono preferibili. Per me l'AlNiCo rimane il top, i ceramici non mi piacciono e questi poco. L'unica cosa che apprezzo è la regolazione del truss rod al tacco con la ruota forata (come le chitarre economiche italiane degli anni '60). Paul.
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di Sykk [user #21196]
commento del 12/03/2025 ore 17:07:2
Avrei detto più come le Charvel, a me sta chitarra come concetto piace, non mi serve, ma se mi servisse una superstrat forse la potrei considerare come base per una personalizzazione (ci metterei due humbucker alnico 2 a bassa impedenza).
Però il mio primo commento era chiaramente una provocazione, è ovvio che non sia sata fatta un'analisi di quella che è la migliore.
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di redfive [user #41826]
commento del 12/03/2025 ore 21:03:14
Se non ti piace il look del roasted nulla da dire, ma a livello sonoro e costruttivo non introduce miglioramenti o peggioramenti.
Mio padre utilizzava legni termicamente trattati per il suo lavoro già una quarantina di anni fa quando aveva bisogno di alcune caratteristiche meccaniche superiori e resistenza a funghi e muffe per impieghi particolari.
Quello che i chitarrai non dicono è che è più economico in virtù dei tempi di essicazione molto minori rispetto ad un ottimo stagionato con metodi tradizionali fatto con tutte le procedure ed i tempi del caso.
Quindi... o impieghi legni con stagionatura fatta come Dio comanda, il che vuol dire fare magazzino per anni a casa (o pagare le segherie), o usi quello che trovi col rischio che si imbarchi col tempo (o non suoni perché zuppo d'acqua), o ricorri a legnami con stagionatura accelerata.
Ognuno costruisce in base alle proprie scelte, ma che questa cosa venga spacciata come una novità o come una figata......
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di DiPaolo [user #48659]
commento del 13/03/2025 ore 11:55:26
Ciao Red, si, la stagionatura artificiale esiste fin dagli anni '50, ma e' un processo costoso, riservato a legni per lavorazioni di pregio. Si fa in autoclave a temperatura controllata (40°/50°) e umidita' controllata e dura almeno una settimana. Il legno perde solo l'acqua senza modificare la sua struttura e caratteristiche (colore ed elasticita' comprese), in autoclave i pannelli sono disposti in strati (distanziati l'uno dall'altro, sia in orizzontale che in verticale) per asciugarsi uniformemente; il colore dell'acero, per esempio, rimane uguale a prima del trattamento. Molto probabilmente, i manici che troviamo nelle chitarre di qualita', dagli anni '70 ad oggi, sono stati stagionati con questo metodo. Il roasted invece e' un processo veloce ed economico, si fa in forno, a temperature dell'ordine dei 100°, per 5/6 ore ed in cataste senza spazi intermedi per avere il massimo dello sfruttamento dello spazio. Il legno si asciuga cuocendosi, la resina vetrifica, l'elasticita' si perde, il primo segno di tutto cio' e' la colorazione scura dovuta alla cottura. Gli indiani d'America, gia' 4000 anni fa, usavano legare in mazzo le aste raccolte per fare le frecce (cosi' si raddrizzavamo anche), poi le appendevano sui carboni residuati dal fuoco per arrostirle, era un processo di irrigidimento e indurimento superficiale, come si fa coi metalli, poi le finivano di lavorare. Non facevano questa operazione col legno monolitico per gli archi. Questo e' il motivo di quanto ho scritto. Sperando di essere stato utile saluto la comunita'. Paul.
Rispondi
di redfive [user #41826]
commento del 13/03/2025 ore 12:19:39
Esattamente... Se consideri che ci sono costruttori che tengono fermi legni per decenni prima di utilizzarli, questo è un modo per avere materia prima pronta in tempi brevi e senza sorprese.
Non sono contrario alla cosa, se serve ad avere un manico che non si muove nel tempo, come non sono contrario ai manici laminati ( composti da più sezioni, il multistrato o compensato è un altra cosa..), ma che adesso questa cosa venga spacciata come la scoperta del millennio anche no....
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di fraz666 [user #43257]
commento del 12/03/2025 ore 16:36:52
solo 4 commenti per una HB? che è successo?
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 13/03/2025 ore 08:43:53
Inflazione?
Rispondi
di francescoRELIVE [user #13581]
commento del 13/03/2025 ore 09:27:57
abbiamo finito i soldi con le altre HB
Rispondi
di teppaz [user #39756]
commento del 14/03/2025 ore 15:54:13
Tranquillo, adesso arriva un certo amante delle PRS e partiamo.....
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