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Taylor rivoluziona il setup dell'action con il nuovo Action Control Neck
Taylor rivoluziona il setup dell'action con il nuovo Action Control Neck
di [user #116] - pubblicato il

Taylor Guitars rivoluziona il mondo delle acustiche con l’Action Control Neck: un innovativo sistema che consente di regolare l’action in pochi secondi, senza smontare nulla. Precisione assoluta, praticità totale e un suono più ricco e profondo. Una svolta tecnica che ridefinisce l’esperienza chitarristica.
Taylor Guitars introduce una novità strutturale pensata specificamente per riscrivere il concetto di regolazione dell’action su una chitarra acustica: si chiama Action Control Neck ed è un sistema brevettato di giunzione manico-corpo che consente di variare l’altezza delle corde in pochi secondi, senza rimuovere corde o manico.

Lanciato in anteprima all’interno della serie Gold Label Collection, presentata da Taylor durante il NAMM di quest’anno, l’Action Control Neck rappresenta un’evoluzione sostanziale rispetto al sistema NT Neck introdotto dall’azienda nel 1999. Se quest’ultimo aveva già portato una micro-regolabilità senza precedenti nell’angolazione del manico, il nuovo sistema sposta ulteriormente in avanti il limite della precisione e dell’usabilità.

Tecnologia invisibile
Il cuore del progetto è un tenone allungato che penetra più in profondità nel blocco manico del corpo chitarra. Questa struttura garantisce un accoppiamento più solido tra manico e cassa, migliorando la trasmissione delle vibrazioni e, secondo Taylor, contribuendo a un suono più aperto, profondo e ricco di basse frequenze. L’intervento sull’action si effettua tramite una chiave a bussola da ¼", inseribile attraverso la buca armonica: niente rimozione delle corde, niente distacco del manico.
Una soluzione semplice, ma dal potenziale elevatissimo, soprattutto in contesti dove l’intonazione e la suonabilità dello strumento sono soggetti a frequenti variazioni.

Taylor rivoluziona il setup dell'action con il nuovo Action Control Neck

Pensato per tutti
La versatilità di questo sistema punta a facilitare la vita a tutti quei chitarristi itineranti, che si spostano di continuo, e pertanto hanno bisogno di regolazioni frequenti, e rapide, in base al clima, all’umidità o alla temperatura dell’ambiente in cui ci si ritrova a suonare. In studio, permette di passare da un setup pensato per il fingerstyle a uno ottimizzato per il slide con pochi giri di chiave, evitando di ricorrere a più strumenti o alla necessità di aspettare l'intervento di un tecnico. Per il chitarrista amatoriale, infine, offre la possibilità di adattare lo strumento nel tempo, seguendo i naturali assestamenti del legno o le variazioni stagionali che spesso alterano l’assetto della chitarra.

Andy Powers, CEO e master builder Taylor, sottolinea: “Con questo nuovo progetto abbiamo realizzato lo strumento più preciso e facilmente regolabile della nostra storia. L’idea è che il chitarrista possa semplicemente imbracciare la chitarra e lasciarsi ispirare, sapendo che anche il manico può adattarsi con estrema facilità alle sue preferenze.

Un suono vintage in un design moderno
Per ora, l’Action Control Neck è appannaggio esclusivo della collezione Gold Label, una linea che si distingue per la sua estetica ispirata ai flat-top degli anni ’30 e ’40, ma anche per l’impiego di soluzioni tecniche ibride tra tradizione e modernità. La cassa Super Auditorium, rivisitazione della celebre Grand Auditorium di casa Taylor, fa da cornice a uno strumento che intende esplorare territori timbrici solitamente non associati al marchio californiano.

Taylor rivoluziona il setup dell'action con il nuovo Action Control Neck

Alla realizzazione della serie Gold Label ha contribuito anche una giuntura del manico "long tenon" che oggi viene sfruttata a pieno con il sistema Action Control Neck. In falegnameria, ed in maniera analoga anche in liuteria, tenone e mortasa sono i due elementi, maschio il primo e femmina il secondo, che si incastrano per garantire una giuntura stabile e duratura. Nel caso della nuova linea di strumenti Taylor ha voluto rivedere l’incastro che assicura body e manico, al fine di migliorare ulteriormente la risonanza e la potenza sonora a disposizione.

Prospettive future
È difficile immaginare che questa tecnologia resti a lungo un’esclusiva della serie Gold Label. Se la risposta del pubblico sarà positiva, è verosimile aspettarsi una progressiva integrazione dell’Action Control Neck nelle serie American Dream, Builder’s Edition o, perché no, in alcune varianti della 800 e 900 Series.
Per ora, tuttavia, l’unico modo per testare questa innovazione è imbracciare una delle nuove Gold Label e scoprire in prima persona quanto possa cambiare l’esperienza di un setup personalizzato in tempo reale.

Per ulteriori informazioni: www.taylorguitars.com

Taylor rivoluziona il setup dell'action con il nuovo Action Control Neck
chitarra acustica chitarre acustiche taylor taylor guitars
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di MM [user #34535]
commento del 11/04/2025 ore 11:03:50
Però.... se funziona bene e il suono non si degrada, è una vera genialata.
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di giuseppe40 [user #18743]
commento del 11/04/2025 ore 11:16:23
mi "puzza" di Fast Lock della Eko. Taylor mi sa che la storia delle chitarre di Recanati mi sa che l'ha studiata per bene :)
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di MM [user #34535]
commento del 11/04/2025 ore 14:42:05
A prima vista, sembrano due cose completamente diverse.
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di giuseppe40 [user #18743]
commento del 11/04/2025 ore 14:44:24
si, è l'idea di intervenire li che porbabilmente ha dato, ancora una volta a Taylor, l'ispirazione
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di MM [user #34535]
commento del 11/04/2025 ore 14:50:0
Non so se è nato prima l'uovo o la gallina, di certo Taylor sono anni che ha brevettato il manico avvitato, ma che sembra incollato, e che permette un neck-reset velocissimo... non come Eko che aveva la piastra metallica a 4 viti.
Secondo me Taylor ci stava ragionando da mò, ed è difficile che metta fuori una ciofeca... ma potrei sbagliarmi.
Di sicuro, tra i due brand c'è un discreto abisso.
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di giuseppe40 [user #18743]
commento del 11/04/2025 ore 14:53:37
sicuramente c'è più che un abisso, ci mancherebbe. Ma se non vado errato, fu lo stesso taylor a citare le chitarre Eko. Taylor continuerà a sfornare ottimi strumenti, e Eko i suoi meno prestigiosi. pero', nella storia della chitarra, Eko ci ha messo del suo :D ( come anche taylor sicuramente )
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di geoffmostoes [user #35723]
commento del 13/04/2025 ore 22:51:00
D'accordissimo
Riguardo al ruolo della Eko nella storia della chitarra ( e del ruolo nella rivoluzione della musica in Italia nei '60...) ricordo una piacevolissima chiacchierata con il mitico Sergio Tomassone a Bologna durante il settaggio post acquisto della mia Gibson che mi raccontava del suo amico Oliviero Pigini perché incuriosito dal fatto che io fossi marchigiano...
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di theoneknownasdaniel [user #39186]
commento del 11/04/2025 ore 14:51:05
Da provare, già pensavo che il loro sistema vecchio di attacco del manico fosse una roba assurda... poi il v-bracing... adesso questa! Meno male che esistono aziende serie come Taylor che investono in ricerca e sviluppo fatta per bene, che dà una risposta a problemi reali, senza scendere a compromessi con la qualità finale del prodotto.
Questo vuol dire che credevo di aver trovato la pace dei sensi e invece mi tocca andare a fare un pericolosissimo test...
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di pg667 [user #40129]
commento del 11/04/2025 ore 15:20:37
io ho una 12 corde Melody (quindi sempre di Recanati o dintorni) che oltre ad avere il manico avvitato come le Eko ha anche il ponte regolabile in altezza con 2 viti che controllano l'appoggio delle corde.

come sistema mi pare già più che ottimo e funzionante, oltre ad essere vecchio di almeno 40 anni
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di teppaz [user #39756]
commento del 11/04/2025 ore 16:54:07
Io ho una Goya acustica fatta in Corea negli anni 70 che ha pure lei due viti per alzare o abbassare il ponte. Credo che fosse una cosa abbastanza comune qualche anno fa
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di AmF [user #59582]
commento del 12/04/2025 ore 07:37:39
Si è roba da chitarre scadenti che effettivamente. Funziona anche sulle chitarre care. Speriamo almeno che alzino il prezzo …
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di MM [user #34535]
commento del 12/04/2025 ore 14:19:18
Sì ma questo del ponte con le viti è un sistema che non c’entra nulla con la regolazione di Taylor.
Ed è tipico di chitarre scadenti, anche perché quando il manico si è irrimediabilmente alzato, hai voglia ad abbassare il ponticello con le viti.
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di Fiori29 [user #49531]
commento del 12/04/2025 ore 15:44:22
Credo che si tratti dello stesso sistema che ha brevettato la furch, si chiama cnr sistem active , io l ho provato, con una chiave apposita venduta a parte (50)€, dalla buca si gira di un quarto e cambia l angolazione del manico regolando l action in maniera impeccabile senza smontare nulla o limare l osso! Comodo e rivoluzionario.. se anche Taylor utilizza questo sistema ben venga, sono stanco di smontare e rimontare il manico provando e riprovando decine di spessori per trovare l angolo giusto!
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di filippo.vespa1 [user #50829]
commento del 12/04/2025 ore 18:25:31
Dubbio: Taylor usa comunemente un sistema di spessori perfettamente aderenti al legno, proprio per trasmettere benissimo le vibrazioni. Questo sistema "nuovo" continua a mantenere il contatto manico corpo come il sistema precedente? E se si, come fa? Bisognerebbe vedere uno schema, una foto, qualcosa che spieghi il funzionamento. Però mi sembra anche strano che alla Taylor si siano accontentatati di cose mediocri. Chissà?
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di Fiori29 [user #49531]
commento del 12/04/2025 ore 22:12:17
Probabilmente utilizzeranno lo stesso sistema che usa la furch vai su YouTube e controlla il CNR system active, è una brugola infilata all’interno di un pezzo di legno in massello che ruotandola riesce a inclinare di pochi millimetri il manico, credimi io sono il possessore di una furch e questo sistema funziona alla grande. Sono anche il possessore di svariate Taylor e ogni volta ho dovuto resettare il manico con gli spessori che mi sono stati inviati da loro, visto che nella mia zona non ci sono dei centri assistenza autorizzati. certo, il sistema degli spessori della tele funziona molto bene, ma la scocciatura è che bisogna smontare il manico levare le corde e poi avere gli spessori con sé che non sempre la Taylor si permette di inviarti perché se non si è pratici si rischia di combinare un gran casino invece col sistema di cui parlavamo all’inizio è una cosa che si fa veramente in pochissimi secondi. rivoluzionario, oltretutto è anche successo che per chi vive in zone molto umide con il rigonfiamento del top a volte gli spessori non sono abbastanza per poter far tornare la chitarra nella maniera ottimale.
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