Sostieni Accordo
  • Accedi o registrati
  • Info e contatti
    • FAQ
    • Fai pubblicità su ACCORDO
    • Politiche di gestione dei thread
    • Regolamento di Accordo
    • Contatti e info aziendali
    • Privacy
    • Banner e ad-block
    • Servizio consulenza
    • Servizio grafico per le aziende
  • Scrivi
    • ...un post su People
    • ...un articolo o chiedi una consulenza
    • Segnala un appuntamento
  • Pubblicità
VINTAGE VAULT SHG MUSIC SHOW PEOPLE STORE

Figlio delle stelle.

di Oliver [user #910] - pubblicato il 09 maggio 2025 ore 14:58
Questo signore, con il suo sobrio outfit e la pettinatura che ora posso sfoggiare anch’io (non per emulazione…), è il motivo per il quale ho iniziato a suonare la chitarra. E purtroppo se n’è tornato sulle stelle, un paio di giorni fa.

Figlio delle stelle.

Non credo che molti lo conoscano, Alain Maratrat, francese, è stato assieme a “Little” Gerard L’Her la colonna portante di una band che negli anni ’80 ebbe un notevole successo -in particolare in Italia- e fece anche discutere parecchio: i Rockets.
Alzi la mano chi non ha mai sentito la loro versione di “On the road again” (e poi vada in castigo dietro alla lavagna).
Al di là delle trovate sceniche, allora molto criticate ma poi riciclate un po’ da tutti, rimane una produzione musicale di tutto rispetto, dove le influenze “terrene” (Pink Floyd, ad esempio) si sono mescolate con una tecnologia ancora acerba ma gestita con grande talento e capacità, non ultima quella di saper riprodurre dal vivo in maniera eccezionalmente professionale arrangiamenti complessi e sofisticati in un’era in cui il digitale non era ancora stato inventato. Niente tracce, niente sequencer (e niente autotune), niente patches: solo bestioni analogici pieni di slider e manopoline da spippolare al momento. Roba che o lo sai fare, o è meglio restare a casa. Batterie elettroniche, laser… robe dell’altro mondo, appunto. Ora non si stupisce più nessuno, ma allora era veramente fantascienza.
Ricordo lo stupore che la chitarra di Maratrat mi provocava. Da dove uscivano quei suoni incredibili? Erano i primi synth Arp Avatar, che assieme ai synt che trasformavano le voci in quelle da robot rendevano il gruppo inconfondibile. E quelle chitarre con le forme assurde? Fantastiche. Le volevo. 

Dopo lo scioglimento della band, Alain Maratrat si è ritirato a vita privata, insegnando chitarra e suonando la musica dei Pink Floyd nei bar locali in una cover band. Non aveva un sito o una pagina Facebook.
Così non ho potuto nemmeno ringraziarlo per lo splendido regalo che mi ha fatto.

R.I.P. Alain

Dello stesso autore
Continuiamo così.
Sonicake Matribox: test su strada
Bernie Marsden vende The Beast
Lo metto tra i preferiti?
Progettisti di giocattoli: mi sorge un dubbio
PAF contro PAF: trova le differenze
Quel dubbio che ci frega. Sempre
Signature: quando la firma ha anche un senso
Loggati per commentare

di Gemgem [user #49546]
commento del 10/05/2025 ore 08:21:32
Che ricordi!Era il 1978, all’epoca avevo 14 anni ed era uno dei pezzi che di fisso ascoltavano io e i miei amici nel jukebox di un baretto dove ci trovavamo per giocare a biliardino.Mi piaceva veramente un sacco; mi sembra siano poi stati invitati anche a SanRemo e ero gasatissimo che stessero vedendo la loro esibizione anche i miei genitori, come descriverlo, ero contento che partecipassero a qualcosa della mia generazione
Rispondi
di DAME54 [user #53104]
commento del 10/05/2025 ore 19:05:00
Li ricordo. Erano gli anni di Goldrake e dei robottoni.
Quanta nostalgia!
Rispondi
di Big Muffin [user #63938]
commento del 10/05/2025 ore 21:29:07
Grazie Oliver per aver rievocato tempi memorabili con gli immensi Rockets. Lui l'ho conosciuto a Roma, in aeroporto, stavo prendendo un volo per Milano e me li sono trovati tutti prima dell'imbarco, quasi irriconoscibili senza trucco tranne che il tempo di un saluto due parole e una stretta di mano, ed ecco che accorre gente e fotografi come impazziti.. li mi sono levato subito dalle palle; sembravano tutti squali, persone senza modi e senza gentilezza pronti a sbranarli, e la cosa mi dava molto fastidio per come era fatta, ma per fortuna mi sono goduto 5 minuti di pace prima della tempesta, e ne porto ancora oggi il ricordo.. Solo per l'album Galaxy ho fatto 3 ore di coda interminabile fuori da un negozio di dischi per poi, una volta dentro scoprire che era terminato; ordinato e due settimane dopo altra coda per ritirarlo.. Li ho amati e li amero' per sempre.. ROCKETS!!
Rispondi
di Oliver [user #910]
commento del 10/05/2025 ore 22:05:11
Ricordo che all’epoca una radio privata locale era tra le prime a trasmettere il singolo dell’album pronto ad uscire, e trascorrevo diverse serate con il registratore a cassette Philips in agguato vicino alla radio per carpire in anteprima la novità.
Poi li ho visti molte volte dal vivo (bravissimi) e addirittura una volta ho potuto assistere -unico “estraneo”- a un loro soundcheck… in jeans 😄
Rispondi
di Big Muffin [user #63938]
commento del 10/05/2025 ore 22:21:5
Naaaa hahaha 😄 il Philips lo usavo anche io per registrare dalla radio, passavo anche io intere serate specialmente al venerdi' intorno alle 21 quando un emittente Radio 104 mandava tutti i loro pezzi.. madonna se ero preso in quel periodo, e il bello e' che uno di quei nastri l'ho ancora in giro assieme ad altre poche cassette, magari saranno demagnetizzate, ma le tengo come reliquie, hai presente i santini sul como' della nonna? 😁
Rispondi
di superloco [user #24204]
commento del 10/05/2025 ore 21:5
Io che ho quasi 70 anni lo ricordo bene. Ho anche la sua capigliatura. Beh. Che dire mi dispiace molto. Accidenti.
Rispondi
di DAME54 [user #53104]
commento del 11/05/2025 ore 13:40:45
...pure io ho lo stesso taglio di capelli...
Rispondi
di Tubes [user #15838]
commento del 12/05/2025 ore 08:45:02
Grazie Oliver della segnalazione, come non ricordare i mitici Rockets, favola dei nostri mitici anni 80 che ci vedevano giovani e capelluti cioè il contrario di oggi.... Io all'epoca ero in fissa con la costruzione di casse hi-fi artigianali, assemblate discretamente con componenti Philips tra woofer, tweeter, crossover vari e la musica dei Rockets è stata tra le prime a sgorgare dalle casse appena incollate e verniciate di nero. Un pezzo della nostra vita andato chissà dove, e tiriamo avanti... Ciao!
Rispondi
Seguici anche su:
Cerca Utente
Scrivono i lettori
Una semi-acustica home made: l’evoluzione di una chitarra unica
Never Ending Pedalboard (e relative sfumature made in Italy)
Gretsch G5220: gran muletto per i più esperti
Mini Humbucker FG Mini-H SP-1
Fattoria Mendoza Hi-Crunch: il fratello arrabbiato dell'M
Harley Benton Tube5 combo: sei bella quando strilli
Parliamo di analogico!
Sistemi digitali per cinquantenni soddisfatti

Licenza Creative Commons - Privacy - Accordo.it Srl - P.IVA 04265970964