Sostieni Accordo
  • Accedi o registrati
  • Info e contatti
    • FAQ
    • Fai pubblicità su ACCORDO
    • Politiche di gestione dei thread
    • Regolamento di Accordo
    • Contatti e info aziendali
    • Privacy
    • Banner e ad-block
    • Servizio consulenza
    • Servizio grafico per le aziende
  • Scrivi
    • ...un post su People
    • ...un articolo o chiedi una consulenza
    • Segnala un appuntamento
  • Pubblicità
SHG MUSIC SHOW PEOPLE STORE

Guitar Show, specchio dei tempi

di melonstone [user #55593] - pubblicato il 12 maggio 2025 ore 09:10
Ieri ho avuto la triste idea di andare al Guitar Show. L'ultima volta è stata a Padova, mi aveva abbastanza deluso e per qualche tempo ho soprasseduto. Ieri mi sono convinto ad andare a Bologna, pensando che la location - più spaziosa - avrebbe giovato al tutto. Il post prosegue nei commenti....

Dello stesso autore
Killing Floor versione Slash...ma a voi piace?
Un chitarrista sottovalutato
Hamer Slammer SP-1. Voi la comprereste?
Certe sere sono meglio di altre. Perchè?
Problema di un amico bassista
Giacomo Castellano e Luigi Schiavone
Il cambiare è fine a sé stesso?
La mia Stratocaster: ho un dubbio
Loggati per commentare

di melonstone [user #55593]
commento del 12/05/2025 ore 09:25:43
14 euro il biglietto di ingresso, a mio avviso una enormità in relazione all'offerta. I Padiglioni oggetto della Fiera sono 3: in uno c'è il vintage. Partiamo da qui. Numerosi stand di pieni di meraviglie degli anni 60 e 70, per la gran parte col prezzo esposto e quindi intoccabile. Mi ha colpito l'esposizione del famoso negozio che soprattutto su Instagram fa reel bellissimi con chitarre che costano quanto una seconda casa, perchè ha portato una chitarra da 90.000 euro ed una da 30000. Ha senso?
Gli altri non sono necessariamente diversi, il tema è sempre lo stesso ed una persona comune guarda, sorride, non prova (che li provi a fare se tanto sai che non c'è verso) e va verso i padiglioni più contemporanei.
Questi sono due, speculari. Ma - sorpresa - la situazione è molto sottotono, io credo perchè mancano i marchi storici. Insomma, Fender, Gibson e PRS (per dirne 3) non ci sono, ma non c'è neanche Marshall. Addirittura, in tutta la fiera, credo di non aver visto neanche una PRS in vendita o da provare (ma posso sbagliarmi). Quindi tantissime liuterie, con chitarre belle ma a prezzi importanti, alcune esorbitanti. Pochi, pochissimi pedali. Bello lo stand Dophix che finalmente faceva testare i suoi bei prodotti.
Chiosa. Ho la sensazione di aver perso un pomeriggio, principalmente perchè quello che può interessarmi, cioè i prodotti di fascia media con buon rapporto qualità/prezzo sono stati i grandi assenti. Non ho ancora capito, a 47 anni, perchè dovrei spendere un botto per una Fender Stratocaster di liuteria che, se mi venisse l'idea qualche anno dopo, avrei perso tutto l'investimento. Ma soprattutto non sono contemplati i giovani. Quando andavo a Rimini, 25 anni fa, trovavo interi stand di Fender ed altri che ti facevano provare le chitarre, quelle da 500 euro che ci potevamo permettere noi universitari. Oggi il Guitar Show è come il salone dell'auto, che vuole far sognare e parla a chi ha intenzione e voglia di spendere, dimenticandosi che senza guardare alle prossime generazioni finisce tutto.
Questo il mio modesto parere.
Rispondi
di aleck [user #22654]
commento del 12/05/2025 ore 10:00:30
Credo che il punto sia nel fatto che le chitarre "economiche" si vendono, ormai, principalmente online e queste occasioni "fisiche" servono più che altro a togliersi la curiosità su "vorrei-ma-mai-potró" e strumenti che, non avendo distribuzione, vanno acquistati o sulla fiducia o di persona. Tra l'altro, che non si rivolgano più alla fascia media, lo rivela anche il prezzo del biglietto, che come noti non è propriamente popolare: io, da studente, non avrei potuto parteciparvi a cuor leggero. E chi, come me all'epoca, non può permettersi a cuor leggero un biglietto da 15 euro o una pizza il sabato sera, probabilmente anche nell'acquistare uno strumento preferirà scegliere la migliore offerta, significasse anche rivolgersi dall'ultimo negozio della più remota propaggine dell'impero... È il dramma che vivono molti negozi, spesso trasformati, loro malgrado, in showroom per acquisti online.

Su una cosa non concordo, però: le chitarre inarrivabili, secondo me, vanno provate. È solo così, per esempio, che ho perso ogni interesse per strumenti di fascia medio-alta che, dopo aver provato l'originale, a me suonano sempre come dei costosi, generalmente insoddisfacenti e tendenzialmente ruffiani "vorrei-ma-non-posso"... Ed è una cosa che mi fa arrabbiare, perché da chitarre da 1000 fino a quasi 2000 euro mi aspetterei sostanza e autenticità, non specchietti per allodole, ben studiati per lasciar vivo il desiderio nel velatamente (perché chi lo direbbe ad alta voce?) insoddisfatto acquirente.

Rispondi
di melonstone [user #55593]
commento del 12/05/2025 ore 12:55:53
Quando scrivo che non li provo è perchè fondamentalmente li trovo inutili per le mie esigenze. Voglio dire, The Edge ha talmente tanti soldi che ha sistemato le prossime 5 generazioni e, se vuole prendersi quella Les Paul a 90000 euro se la prende, perchè magari nel prossimo disco la utilizzerà, sostenendo che aveva un sustain unico...a me, che non la potrò mai comprare, non interessa, proprio per il motivo che scrivi tu, e cioè che alla fine il prezzo non corrisponde al vero valore della chitarra. Dobbiamo toglierci dalla convinzione che quel gradino dai 1000 ai 2000 ci garantisce la qualità, non è più così. Bisogna provare le chitarre nei negozi, e forse scopriremo che quelle a 1000 euro sono una sorpresa piacevole
Rispondi
di giuseppe40 [user #18743]
commento del 12/05/2025 ore 12:33:55
anche io sono rimasto molto perplesso: una deicna di anni fa, sempre a Bologna fu bellissimo. Ricordo il "pub" stand dell'Ibanez, davvero spettacolare. Ieri Ibanez era davvero piccolo. Mi ha colpito molto il numero davvero elevato di liutai e artigiani, con strumenti spesso bellissimi ma davvero dai prezzi proibitivi ( e sottoscrivo il discorso sul Vintage ). Trovo incredibile l'assenza di Fender, Gibson, Epiphone, Marshall, Peavey, Taylor, Prs, Boss e altri...
Magari molti saranno stati contenti, ma a me non interessano i pedali e gli ampli boutique.
Ho pero' apprezzato marchi nuovi ( o comunque a me poco conosciuti ), come le elettriche Tagima, le acustiche Kepma ( davvero di qualità ), le elettriche Aria.
Alla fine erano i "negozi" ad avere tanta curiosità, anche perchè spesso con strumenti di fascia abbordabile ai più :)
Per quanto mi riguarda, i 14 euro sono stati ripagati dalla prova, con calma delle acustiche Rozawood : davvero incredibili.
Ps erano presenti praticamente tutti gli youtuber italici, forse le vere "star" della due giorni .
Rispondi
di melonstone [user #55593]
commento del 12/05/2025 ore 12:58:25
E' il momento degli youtuber, per cui contento per loro. All'inizio li seguivo, adesso l'unico che seguo è Memme, perchè mi entusiasma il suo playing, e qualche volta Milieri, perchè le sue prove che durano 50 minuti le reputo interessanti ed utili. Gli altri, sinceramente, enfatizzano perchè chiaramente pagati per pubblicizzare
Rispondi
di giuseppe40 [user #18743]
commento del 12/05/2025 ore 13:01:00
Io ne seguo tanti, per motivi diversi, quasi mai per gli strumenti in se, soprattutto se elettrici. Ma di molti mi piace il playing, di altri la mera funzione di intrattenimento
Rispondi
di shaggy [user #6415]
commento del 21/05/2025 ore 09:36:56
Concordo con te, tra gli italiani Memme e Milieri sono gli unici che seguo sempre con piacere e che propongono sempre contenuti interessanti. Salvo, a volte, anche Fanton per le interessanti interviste ai vari professionisti o per le prove approfondite di alcuni strumenti, meno quando passa alla modalità "piazzista". Tutti gli altri, invece, mi lasciano spesso solo quella sensazione a la "Baffo da Crema"..
Rispondi
di Daffy Dark [user #64186]
commento del 13/05/2025 ore 19:12:49
Come cambiano i tempi.. una volta le star che si incontravano non erano gli youtubers, ma io ho dei bei ricordi 30 anni fa in fiera a Pesaro, dove incontrai Ivan Graziani, Franco mussida, Andrea Braido, Ricky Portera, ricordo ancora lo stand del vecchio Meazzi, dove io vinsi pure una t-shirt ad un music contest, comunque c'era tanta roba ai tempi, ma dopo il 99/2000 a Rimini non ci ho messo più piede alle fiere.
Rispondi
di Oliver [user #910]
commento del 14/05/2025 ore 00:47:47
Credo che i selfie che ho fatto in vita mia si contino sulle dita di una mano. Uno, forse il primo, è stato a Milano, a un SHG. Era con Steve Lukather...
Rispondi
di Daffy Dark [user #64186]
commento del 14/05/2025 ore 06:54:24
Idem, io ne feci solo uno, con Paul Gilbert e mia moglie, in una fiera che forse nessuno qui sopra ha conosciuto perché una cosa piccola, ma dove in tantissimi chitarristi del pianeta ci sono passati tra clinic e seminari, si chiamava MAF, ne hanno fatto 8 o 9 edizioni, non ricordo di preciso, ed era a un paio di KM da casa mia, dentro alle mura di un castello a Fiorano Modenese, bellissima cornice con uno dei diversi palchi messo sotto al ponte elevatoio, ho pure l'autografo di Gilbert sulla targhetta della mia Ibanez oltre che mi regalò i suoi plettri che non sono i classici plettri Ibanez firmati da lui;)
Rispondi
di MTB70 [user #26791]
commento del 12/05/2025 ore 15:02:29
Credo che sia molto una questione di aspettative. Personalmente non mi verrebbe in mente di provare chitarre in una fiera, situazione dispersiva, incasinata, rumorosa, scomoda. Non riuscirei a capire nulla se non a livello di tatto/suonabilita’, e tantomeno troverei “quella che parla a me”, oltretutto su chitarre di fascia medio-bassa dove le differenze tra i vari esemplari dello stesso modello sono giocoforza minime data la lavorazione standardizzata all’estremo.
Le chitarre da 500 Euro - piaccia o meno, a me non piace - si comprano online e online si mandano indietro se non piacciono. Ci hanno dato questa bicicletta e adesso ci tocca usarla.
Diverso è il discorso per quelle di liuteria, tra le quali ci sono molte più differenze - continua a non valere la pena provarle in fiera ma magari ci si può fare un’idea delle persone dietro, della filosofia costruttiva, etc. Prendere contatto, ecco.
Si capisce che non vado a questi eventi?:-)
Rispondi
di DiPaolo [user #48659]
commento del 12/05/2025 ore 17:32:5
Sono di Bologna e quindi sono stato al Guitar Show, fondamentalmente un mercatino. Sono andato al SIM per più di 20 anni, fino al '92, l'ultimo anno, quella era una fiera, in cui, tra l'altro, gli strumenti musicali erano una parte, principalmente era Hi-Fi, ma anche HI-FI car, radioamatori e antenne ecc. Sono poi andato successivamente al Disma, anche quella era una fiera. Due anni fa sono andato a Reggio E., strumenti musicali ed auto d'epoca, un mercatino. Ultimamente sono andato a SHG, un altro mercatino. Purtroppo questo ci viene offerto. Produttori presenti, Ibanez e Manne, un distributore come Aramini e tanti piccoli artigiani e rivenditori di usato. Ho trovato interessante CLAUSTROFOBICO, un progetto del carcere di Treviso che ha iniziato a produrre chitarre elettriche nella falegnameria interna ad opera dei detenuti (da cui il nome), che possono così trovare un motivo di vita. Ho potuto verificare un bel po' di Gibson ultra quarantennali ed ho visto quasi tutti i T.O.M. spianati, le corde allineate pari o addirittura concave, con i due Mi ben alti sulla tastiera, non è una favola. Guardando con occhi attenti si possono vedere tante cose che il nuovo non ci dà, è un'esperienza diversa e va presa così. Saluti Paul.
Rispondi
di Nun_So_Capace [user #24540]
commento del 13/05/2025 ore 13:49:32
Quale migliore occasione per fare la verifica di “San Tommaso” sui manici Fender a 21 e 22 tasti.
C’è stata finalmente la rivelazione?
Si scherza …!!!!
Rispondi
di ventum [user #15791]
commento del 12/05/2025 ore 21:29:56
Sono stato alle edizioni padovane, e tutto sommato mi è piaciuto poter provare oggetti che non avevo modo di trovare in negozio facilmente. Mi spiace che su queste pagine la copertura sia stata quasi nulla, probabilmente per questioni di concorrenza con shg. Quest' anno per motivi personali non sarei comunque potuto andare, ma lo spostamento a Bologna è paurosamente simile al trasferimento del Disma da Rimini, con conseguente morte dopo una o due edizioni. Speriamo bene non faccia la stessa fine
Rispondi
di superloco [user #24204]
commento del 13/05/2025 ore 18:28:46
Sono anni che non vado più a queste esposizioni. Non ci ho mai trovato niente di interessante. E da allora mi interesso più alla musica.
Rispondi
di Daffy Dark [user #64186]
commento del 13/05/2025 ore 19:17:53
Ho letto tante cose nei vari commenti che condivido, le fiere più belle a cui sono stato rimangono quella di Pesaro e quella di Rimini, anche se ammetto che mi son sempre trovato come un pesce fuor d'acqua, non mi son mai sentito a mio agio alle fiere di strumenti, un po' per la gente molto spocchiosa, un po' perché se vuoi provare bene uno strumento, tra chiacchiericci vari e rumori forti non è che io personalmente riesca a capire le sensazioni che mi dona uno strumento dal punto di vista sonoro
Rispondi
di Francescod [user #48583]
commento del 14/05/2025 ore 14:02:02
Capisco molto bene la tua critica, nonostante io sia di tutt'altra generazione. Effettivamente nelle fiere per i giovani cosa c'è? È diventata una dimensione dominata dai benestanti di una certa età come me? Io purtroppo sono vent'anni e più che mi dispiaccio per la piega che ha preso la musica. Non ce l'ho con il digitale, non ce l'ho con il mercato online, non ce l'ho con i giovani, non ce l'ho con nessuno però non mi piace raccontarmi verità di comodo. Quindi la realtà per come la vedo io può non piacere ma è questa: i giovani ormai comprano molto online. I negozi di strumenti fisici sono sempre più frequentati da persona di una certa età e quindi, se il mercato dei giovani, si svolge per lo più online, poi non ci si può lamentare che alle fiere ci siano sempre meno per loro. Ancora peggio: i giovani una volta determinavano il futuro della musica perché erano i loro acquisti in vinili, casstte e CD a orientare il mercato della musica rock, metal ecc. E loro costituivano la maggior parte del pubblico ai concerti. Oggi invece è crescente la quota di giovani che passano il tempo davanti al pc o con lo smartphone, non comprano musica perché ne possono usufruire gratis. E quindi non sono più loro il futuro della musica. Perché il futuro della musica non si sa nemmeno se esisterà. Esiste un presente, nel quale i giovani comprano online (strumenti più economici che se non vanno bene vengono restituiti) e nel quale gli adulti, avendo un potere d'acquisto superiore, possono spendere di più. E quindi mi sembra naturale che l'offerta del presente nei contesti reali come le fiere (non i contesti online) si concentri maggiormente sulla fascia di età più elevata.
C'è ancora qualcosa per attrarre i giovani in un luogo fisico fieristico? Sì, gli youtuber...
Sorry, io la vedo così.
Rispondi
Seguici anche su:
Cerca Utente
Scrivono i lettori
Una semi-acustica home made: l’evoluzione di una chitarra unica
Never Ending Pedalboard (e relative sfumature made in Italy)
Gretsch G5220: gran muletto per i più esperti
Mini Humbucker FG Mini-H SP-1
Fattoria Mendoza Hi-Crunch: il fratello arrabbiato dell'M
Harley Benton Tube5 combo: sei bella quando strilli
Parliamo di analogico!
Sistemi digitali per cinquantenni soddisfatti

Licenza Creative Commons - Privacy - Accordo.it Srl - P.IVA 04265970964