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Gibson, Fender e più di 500 chitarre da sogno in mostra permanente al MET
Gibson, Fender e più di 500 chitarre da sogno in mostra permanente al MET
di [user #116] - pubblicato il

Per anni è rimasta un mistero persino per i curatori del museo. Ora, una collezione di 500 chitarre tra le più rare e importanti al mondo – curata in segreto dal miliardario Dirk Ziff – entra a far parte del Metropolitan Museum of Art. Un regalo storico che cambierà il ruolo della chitarra nell’arte e nella cultura popolare.
Un dono che cambia la storia del Met
Il Metropolitan Museum of Art di New York ha annunciato di aver ricevuto una delle più importanti donazioni di strumenti musicali della sua storia: una collezione privata di 500 chitarre, tutte databili tra il 1920 e il 1970, considerate tra le più significative della cosiddetta "golden age" della liuteria americana. Si tratta di strumenti iconici appartenuti a musicisti leggendari o esemplari prototipo che hanno cambiato per sempre il corso della musica popolare.
Il collezionista dietro questo patrimonio è Dirk Ziff, erede di un impero editoriale, musicista appassionato e già collaboratore in studio e in tour di Carly Simon. Dal 1987, con la consulenza dell’esperto Perry Margouleff, Ziff ha costruito in segreto un archivio impressionante che oggi, per la prima volta, viene rivelato al pubblico.

Gibson, Fender e più di 500 chitarre da sogno in mostra permanente al MET

L'uomo dietro la ricerca
Dirk Ziff (1965) è un imprenditore e filantropo statunitense, erede dell’impero editoriale Ziff-Davis. Laureato a Cornell e con un Master of Business Administration a Harvard, ha costruito una fortuna investendo in finanza e media dopo aver venduto le attività di famiglia a Forstmann Little & Co. Chitarrista appassionato, ha suonato con Carly Simon e ha collezionato per decenni alcuni dei più rari strumenti della storia della musica. La sua collezione di oltre 500 chitarre è stata donata nel 2025 al Metropolitan Museum of Art, segnando un punto di svolta nella valorizzazione museale della chitarra.

Gibson, Fender e più di 500 chitarre da sogno in mostra permanente al MET

Dal segreto all’istituzione
Il curatore Jayson Dobney, responsabile della sezione strumenti musicali del Met, ha raccontato di essere stato ammesso nel 2011 a una prima – e limitata – visita della collezione. “Era tutto così riservato che io stesso, da curatore, non avevo idea di cosa aspettarmi”, ha dichiarato al The New Yorker. Il momento decisivo è arrivato nel 2019, con la mostra “Play It Loudcurata dal Met in collaborazione con la Rock and Roll Hall of Fame. Il successo straordinario dell’esposizione ha convinto Ziff a rendere pubblica la propria collezione, ora destinata a diventare una galleria permanente visitabile a partire dalla primavera del 2027.

Gibson, Fender e più di 500 chitarre da sogno in mostra permanente al MET

Strumenti leggendari
Tra le chitarre presenti spiccano vere reliquie della storia della musica:
  • Il primo strumento costruito da Leo Fender nel 1948
  • L’Epiphone “Klunker” del 1941 di Les Paul
  • La Gibson Les Paul del 1959 suonata da Keith Richards nel debutto dei Rolling Stones all’Ed Sullivan Show
  • La OM-45 del 1930 appartenuta a Roy Rogers
  • Una Martin risalente al 1853, presentata all’Esposizione del Crystal Palace
  • Il prototipo originale della Gretsch Chet Atkins del 1955
  • Una Gibson Flying V del 1958 suonata da Neil Young
  • La seconda solid-body realizzata da Paul Bigsby nel 1948
  • Una Gibson L-5 del 1924 firmata da Lloyd Loar

Un nuovo capitolo per il Met e la chitarra
Il CEO del Met, Max Hollein ha definito la donazione “una svolta”, sottolineando il valore artistico, tecnico e culturale degli strumenti: “Celebra l’ingegno di chi ha inventato e prodotto la chitarra in forme sempre nuove, raccontando al tempo stesso un secolo di musica americana”. Dirk Ziff, nel motivare la sua scelta, ha dichiarato: “Abbiamo collezionato questi strumenti per preservarli e renderli accessibili alle generazioni future. È un onore sapere che troveranno casa nel museo culturale più importante del mondo”. Anche Jimmy Page – coinvolto dal Met già per la mostra “Play It Loud” – ha espresso il proprio entusiasmo: “È incoraggiante sapere che c’è tanta passione dietro questo progetto. Mi tolgo il cappello di fronte a chi lo ha reso possibile”.

Con l’arrivo di questa collezione, il Metropolitan Museum of Art non solo amplia la propria sezione dedicata alla musica, ma si candida a diventare un punto di riferimento mondiale per lo studio e la celebrazione della chitarra. Una nuova epoca espositiva si apre: non solo strumenti come oggetti d’arte, ma come portali verso la storia viva del suono.

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