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Calibro 35:
Calibro 35: "Exploration" riparte da Umiliani e Hancock
di [user #65794] - pubblicato il

I Calibro 35 tornano con "Exploration", un album che è insieme omaggio e reinvenzione: jazz, colonne sonore italiane, funk anni ’70 si fondono in un viaggio sonoro che rilegge i classici e propone nuove rotte. Tra cover di Herbie Hancock, Piero Umiliani, Azymuth e tre brani originali, la band celebra 18 anni di carriera e una rinnovata libertà creativa.
Con Exploration uscito ieri, 6 giugno, per Record Kicks, i Calibro 35 rimettono in moto la loro macchina del tempo musicale. Il nuovo album, il nono della carriera, segna un ritorno al concetto di “rapina musicale” già espresso nell’EP Jazzploitation, ma con uno sguardo ancora più ampio che va dalle library music italiane all’afrobeat, dal funk psichedelico al pop televisivo degli anni ’80. Undici brani – otto rivisitazioni e tre originali – per una band che continua a reinventarsi restando fedele a un suono profondamente identitario.

I brani reinterpretati: jazz, funk e madeleine sonore
L’omaggio è trasversale. C’è Chameleon di Herbie Hancock, col quel suo riff che ha codificato il jazz-funk moderno; c'è Nautilus di Bob James – già saccheggiato dall’hip hop – ripresa con profondo rispetto e divertimento; e c'è Piero Umiliani con Gassman Blues e Discomania, dove la sigla di 90° Minuto si intreccia con l'afrobeat. E ancora: Jazz Carnival degli Azymuth (già sigla di Mixer) e Lunedì Cinema di Lucio Dalla, con la partecipazione di Marco Castello. In chiusura, la band affronta senza timori Mission Impossible di Lalo Schifrin e Coffy is the Color di Roy Ayers, reso più sintetico e vocodizzato, in memoria del compositore recentemente scomparso.



I brani originali: il suono dei Calibro si evolve ma non si stravolge
Delle undici tracce presenti, tre sono inedite. Reptile Strut apre il disco con un groove compatto e mutante, tra chitarre funk (in piena tradizione calibriana) e tastiere sognanti che sembrano fare da ponte di congiunzione fra i The Meters e la tradizione poliziottesca italiana; Pied de Poule è un'immersione nella psichedelia di matrice b-movie, che suona come un tributo a Bruno Nicolai sotto acidi, The Twang invece parte da atmosfere tarantiniane per esplodere in una sezione fiati da poliziesco psichedelico.

Un viaggio nel tempo, dentro e fuori la TV
Il fascino del progetto sta anche nella stratificazione culturale: i Calibro 35 riescono a far convivere gli Azymuth con Lucio Dalla, i temi di Schifrin con le domeniche di 90° Minuto. Un’esplorazione che è anche autoanalisi, dove il jazz non è solo linguaggio, ma approccio alla composizione e all’improvvisazione.

Calibro 35: "Exploration" riparte da Umiliani e Hancock

Il tour – curato da Ponderosa – è già in corso con date in tutta Italia e tappe previste a Lido di Camaiore (21 giugno), Verona (20 luglio), Napoli (28 luglio), Locorotondo (8 agosto), Catania (4 settembre) e Roma (10 ottobre). Seguiranno concerti internazionali in città come Londra, Berlino, Parigi, Barcellona e Atene.
I singoli già pubblicati (Reptile Strut, Discomania, Jazz Carnival) hanno ricevuto riscontri entusiasti da media come BBC6 (Gilles Peterson, Guy Garvey), KEXP, Jazz FM, FIP e Byte FM.

Parola d'ordine: exploration
Exploration è un disco che conferma la forza identitaria e la duttilità dei Calibro 35. Un lavoro che restituisce vitalità al jazz-funk contaminato e alla memoria collettiva, con uno spirito da musicisti che suonano ancora “di pancia”. E che sanno come divertirsi, anche quando rendono omaggio a brani iconici. Perché, come loro stessi affermano, “nelle migliori rapine, a un certo punto, devi solo lanciarti”.

Segui la band: www.instagram.com/calibro_35
Ulteriori informazioni: www.calibro35.com

Calibro 35: "Exploration" riparte da Umiliani e Hancock
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di claude77 [user #35724]
commento del 07/06/2025 ore 10:06:01
Molto interessante. Band che seguo da anni e che ho visto live 2 volte. Sono fortissimi e questo disco mi interessa davvero tanto per come è stato registrato e per quello che hanno deciso di incidere. Ben vengano queste band e queste sperimentazioni in un contesto musicale a mio parere un pò appiattito negli ultimi anni.
Rispondi
di Sykk [user #21196]
commento del 07/06/2025 ore 12:38:47
Non mi hanno mai preso molto, solo per gusti miei però, devo riconoscere che il livello è altissimo
Rispondi
di theoneknownasdaniel [user #39186]
commento del 10/06/2025 ore 10:01:14
Li conoscevo ma non sono mai riuscito a digerire più di tre brani di fila, mi sembravano ripetitivi.
Ho ascoltato il disco subito dopo aver letto l'articolo, molto incuriosito. Molto bello, brani lunghi il giusto, con uno stile che al tempo stesso è identità forte e mutevole. Insomma, sono i Calibro 35 ma si discostano parecchio dai primi lavori, sono più, forse lapalissianamente, maturi, e per le mie orecchie molto più godibili. Sparisce l'effetto "wow" del primo ascolto e si crea invece aspettativa per l'evoluzione del brano.

Non sempre apprezzo il suono della batteria, è vero che bisogna ricreare certe atmosfere ma con un suono più naturale secondo me non si sarebbe tolto nulla, anzi si sarebbe migliorata la freschezza. Su Chamaleon, ad esempio, sembra più naturale e moderna la batteria del disco originale che in questo, limitatamente al timbro. Si tratta tuttavia di una piccolezza, un gusto del tutto personale che non vuole sminuire minimamente l'impegno profuso ed il risultato eccezionale di questo disco!
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