Il problema dei Guitar Hero - Nels Cline | Note Sparse EP01
di Francesco Sicheri [user #65794] - pubblicato il 01 luglio 2025 ore 13:08
Parte con Nels Cline il nuovo format settimanale di Accordo.it: Note Sparse, una serie di interviste che suonano come jam session a cuore aperto. Tra aneddoti surreali, chitarre psichedeliche e sax impennati, il chitarrista dei Wilco ci accompagna in un viaggio sonoro libero e imprevedibile. Spoiler: c’è anche un Echoplex dimenticato sotto al letto.
Un titolo che sembra uscito da un manuale zen per chitarristi jazz, un ospite che definire eclettico è un eufemismo, e una chiacchierata che salta con disinvoltura da John Coltrane ai King Crimson passando per il Fender Rhodes, i Weather Report e… il terrore di scivolare sul ghiaccio a Manhattan. Parte con Nels Cline la nuova avventura di Note Sparse, il format settimanale di interviste video (e presto podcast) firmato Accordo.it, pronto a esplorare la musica come un fanatico di vinili che trova una stampa giapponese nascosta tra le offerte.
Per chi ancora non lo conoscesse (e dovrebbe vergognarsi un po'), Nels Cline è uno dei chitarristi più visionari e imprevedibili della scena americana. Dai Wilco alle collaborazioni con Julian Lage, passando per Yoko Ono, Mike Watt, Jim O’Rourke e decine di progetti solisti, Cline ha fatto della contaminazione un marchio di fabbrica. Jazz, rock, noise, improvvisazione radicale, psichedelia e ambient: tutto confluisce nel suo universo sonoro senza mai risultare forzato.
Nel primo episodio di Note Sparse, Cline ci accompagna dentro il suo progetto più recente: Concentrik Quartet, un album che sembra voler trovare l’equilibrio tra struttura e caos, tra scrittura e improvvisazione. «La cosa più nuova che faccio? Cercare di suonare intonato», ci dice sorridendo. Ma dietro l’ironia c’è una dichiarazione d’intenti: creare musica viva, mai statica, sempre in movimento.
Nel corso dell’intervista si parla di come nascono i dialoghi musicali tra chitarra e sax, di come si costruisce un concerto come un viaggio, di fusion anni ’70 («quando ancora la parola non faceva paura»), e di quanto sia liberatorio, ogni tanto, darsi al rock senza sensi di colpa. C’è spazio anche per riflessioni più intime: «A volte ho il dubbio di essere bloccato in un linguaggio che non è nemmeno un linguaggio. Ma poi penso: ok, è il mio suono. E va bene così.» Con Concentrik Quartet, Cline torna a un formato che per lui è tanto familiare quanto stimolante: un quartetto con sassofono, contrabbasso e batteria, in cui il materiale scritto è solo il punto di partenza per un dialogo aperto. Niente “assoli eroici”, niente routine. Solo ascolto reciproco, interplay e il desiderio di esplorare.
Classe 1956, nato a Los Angeles, Nels Cline è da sempre uno dei nomi più rispettati nel panorama alternativo e sperimentale americano. Ha pubblicato decine di album solisti (tra cui l’acclamato Lovers) e collaborato con una miriade di artisti che vanno dal jazz più spinto all’indie rock. Ma per il grande pubblico, il suo nome è indissolubilmente legato ai Wilco, band con cui suona dal 2004 e che ha contribuito a trasformare in una delle realtà più raffinate e avventurose del rock americano.
Nei Wilco, Cline è il funambolo del suono: capace di tessere trame delicate con la lap steel o lanciarsi in distorsioni caotiche degne di un laboratorio di scienziati pazzi. La sua capacità di passare con naturalezza da un minimalismo quasi ambient a un’esplosione noise lo ha reso una figura di culto anche tra i chitarristi più ortodossi. E no, non è mai la stessa scaletta due sere di fila.
Note Sparse esce tutte le settimane su accordo.it
Il prossimo ospite è Yngwie Malmsteen.