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Vintage dei poveri o blues machine?

di aleck [user #22654] - pubblicato il 02 luglio 2025 ore 19:29
Vintage dei poveri o blues machine?

Le ferie significano anche rientrare a casa dei miei genitori dove, tra le altre cose, mi aspetta anche questa accoppiata uscita direttamente dagli anni '60.

Qualcuno lo definirebbe vintage dei poveri. Per me, specialmente la Teisco è una formidabile e autentica blues machine. 

Comprata nel 2015 negli states, è il ricordo di un bel viaggio. E mi piace fantasticare che le mani di qualche bluesman, nel corso della sua lunga vita, le abbia incrociate!

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di BizBaz [user #48536]
commento del 02/07/2025 ore 20:07:27
Ganzo quel Geloso, dicci qualcosa anche su quel piccoletto
Rispondi
di aleck [user #22654]
commento del 03/07/2025 ore 00:32:46
Geloso G1 1020A, mono, due el84 in push pull, 20w nominali. Nasce come amplificatore rigorosamente mono per attività commerciali, è stato restaurato il tanto che basta per usarlo in sicurezza. Di suo è scuro, ma con un treble boost brilla. Dono ricevuto da mio padre, una ventina di anni fa, da parte di un vecchio audiofilo che stava pian piano disgregando la sua collezione storica in mancanza di eredi interessati.
Rispondi
di TB [user #1658]
commento del 03/07/2025 ore 10:09:23
Bella la Teisco, ho un po' d'invidia per quei tempi dove le chitarre non dovevano per forza somigliare a una Strato o a una Gibson.
Com'è la suonabilità? Ai livelli di quelle nostrane dell'epoca o migliore? E il suono?
Rispondi
di aleck [user #22654]
commento del 03/07/2025 ore 15:21:48
Si suona bene al netto di qualche acciacco. Il manico è molto bello, più in linea con le chitarre americane che con le nostre come tastiera e profilo. Tra l'altro, è affidabilissimo: il multistrato di faggio non si è mosso neanche di un millimetro dal 1967, nonostante quando l'abbiamo presa fosse accordata due toni sopra.

Il ponte non è intonabile ma ha le sellette cilindriche, quindi funziona bene con il vibrato. Il mio esemplare è sufficientemente intonato, ma immagino non uscissero tutte così bene. Le meccaniche sono aperte sono molto basilari, ma funzionano. I pickup sono notoriamente microfonici, ma hanno un timbro unico e riconoscibile. Molto particolare il suono dei due pickup in parallelo.

Non è una chitarra per tutti, ma ha dentro lo spirito del blues del midwest degli anni '60 e '70.
Rispondi
di TB [user #1658]
commento del 04/07/2025 ore 00:36:59
Mi hai fatto venire voglia di rimettere sul piatto Hound DogTaylor, grazie!
Rispondi
di aleck [user #22654]
commento del 04/07/2025 ore 00:42:30
Ecco, ci siamo capiti :-)
Rispondi
di giuseppe40 [user #18743]
commento del 03/07/2025 ore 11:03:09
che set spettacolare!
Rispondi
di aleck [user #22654]
commento del 03/07/2025 ore 15:23:50
Suonarlo è un'esperienza... Nel bene e nel male :-)
Rispondi
di helloween [user #27122]
commento del 03/07/2025 ore 12:18:5
Ciao aleck! Delle Teisco aveva scritto un articolo interessante FBASS (che non leggo da tanto in effetti). Ti lascio qui il link
vai al link
Rispondi
di aleck [user #22654]
commento del 03/07/2025 ore 15:23:23
Bello rispolverare i vecchi post di FBASS. Non leggo Francesco da un po', né qui né su facebook. Spero stia bene!
Rispondi
di jack182 [user #41282]
commento del 03/07/2025 ore 22:38:57
Io dico blues machine! Se per pickup microfonici intendi quello che penso io, con un ampli leggermente increspato e una abbondante spinta sulle medio alte per me quello è il suono del blues...
Rispondi
di aleck [user #22654]
commento del 05/07/2025 ore 00:16:19
Pickup microfonici nel senso che captano in parte i suoni e non solo la vibrazione delle corde, fungendo da microfoni oltre che da trasduttori. Quindi innescano feedback facilmente ma hanno un timbro unico e complesso. Decisamente "il suono del blues"!
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