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Il giorno del giudizio è arrivato: Black Sabbath, 5 luglio 2025
Il giorno del giudizio è arrivato: Black Sabbath, 5 luglio 2025
di [user #65794] - pubblicato il

Dopo cinquant’anni di tritoni, invocazioni demoniache e riff più pesanti del piombo, i Black Sabbath chiudono il cerchio. Con “Back to the Beginning”, il quartetto di Birmingham saluta il mondo dal palco di casa, insieme a Ozzy e a un esercito di discepoli in distorsione. E se il metal è nato per non morire mai, forse è solo l’inferno a prendersi una pausa.
E così, alla fine, l’Apocalisse è arrivata. Niente cavalli dell’inferno, niente fiamme celesti, solo un palco a Villa Park, quattro ombre familiari e un pubblico che ha aspettato mezzo secolo per vedere chiudersi un cerchio fatto di riff, rituali e ruggiti. Oggi, 5 luglio 2025, i Black Sabbath celebrano il loro ultimo sabba, e non è solo un concerto: è un evento cosmico. È come se i Beatles suonassero Sgt. Pepper su Marte o Dimebag risorgesse per dirigere il Requiem di Mozart con un plettro tra le dita. È la fine, sì, e questa volta bisogna crederci.

Il giorno del giudizio è arrivato: Black Sabbath, 5 luglio 2025

Birmingham 1968: la nascita del male
Tutto comincia nel 1968, in una Birmingham che aveva lo stesso fascino di una caldaia arrugginita. Lì, nel cuore industriale dell’Inghilterra, quattro ragazzi – Ozzy Osbourne, Tony Iommi, Geezer Butler e Bill Ward – decidono che il rumore delle presse non basta: serve qualcosa di più potente, più oscuro, più... rumoroso. Un suono che faccia tremare i muri, le coscienze e, se possibile, anche le budella. Nascono i Black Sabbath, ma nessuno li prende sul serio. Troppo lenti. Troppo cupi. Troppo maledetti. Ma loro se ne fregano e fanno bene, perché da lì in poi ogni nota che grida rabbia, ogni distorsione che odora di zolfo, ogni canzone che parla di guerra, apocalisse e alienazione, avrà una sola matrice: Sabbath.

Il Sabba può avere inzio. L'alba dell'Heavy Metal
La leggenda inizia sul serio tra il '69 e il '70, con un album omonimo e un riff che ancora oggi fa tremare le chiese. Black Sabbath – il brano – è un incubo in tre atti. Pioggia battente, tritono diabolico, Ozzy che urla come se avesse visto Satana in persona al supermercato. E poi via, giù in un abisso sonoro che diventerà la colonna vertebrale di un intero genere. È l’alba dell’heavy metal, e nessuno lo sa ancora. Ma loro sì. E lo dimostrano pochi mesi dopo con Paranoid, l’album che contiene Iron Man, War Pigs e la title track più malata di sempre. Tutti pensano siano indemoniati, loro non confermano né smentiscono... Si limitano a suonare, e a farlo come se non ci fosse un domani.



Tony Iommi è una sorta di mago industriale, dopo aver perso le falangi di due dita in un incidente di lavoro, si costruisce delle protesi di plastica e inventa – letteralmente – un nuovo modo di suonare la chitarra elettrica. Il suo tocco è lento, pesante, intriso di melodia sinistra. È il padre fondatore del riff metal. E non parliamo di riff qualunque: parliamo di quelli che sembrano scolpiti nel granito con una motosega. Ogni nota di Iommi è una sentenza. Ogni suo accordo, una preghiera blasfema.

Ozzy, invece, è un miracolo ambulante. Ha la voce di un tostapane posseduto, il carisma di una rockstar in coma e l’energia di un bambino cresciuto a Red Bull e vinili dei Beatles. È il frontman perfetto, lì dove gli altri cantano, lui evoca. Quando parla, sembra un oracolo confuso; quando canta, sembra che stia chiamando a raccolta tutti i demoni degli inferi. E in effetti, un po’ lo fa... ma con stile.

Geezer Butler, bassista e paroliere, è l’anima filosofica del gruppo. Scrive testi che sembrano usciti tanto dall’Apocalisse di Giovanni, quanto da una seduta di terapia psicologica. Parla di guerra, alienazione, ingiustizia sociale, e fa tutto questo mentre tiene in piedi il suono più pesante della band. Il suo basso è una ruspa con le corde.

E poi c’è Bill Ward. Il batterista che suona come se stesse lottando con il tempo stesso. È caotico, tribale, jazzistico, imprevedibile, è il batterista che ogni band sogna e che ogni assicurazione teme. Quando suona, sembra che il mondo stia per esplodere. Ma in tempo.

Gli anni ’70 sono il regno dei Sabbath. Album dopo album, costruiscono una mitologia sonora che influenzerà tutto e tutti. Master of Reality, Vol. 4, Sabbath Bloody Sabbath, Sabotage… ognuno di questi album è una pietra miliare. I critici non (sempre) li adorano, ma il pubblico li ama. I Sabbath parlano a chi si sente alienato, a chi non crede nei fiori nei cannoni, a chi vuole musica che faccia male. E loro gliela danno, in dosi massicce.

Il giorno del giudizio è arrivato: Black Sabbath, 5 luglio 2025

La caduta e la rinascita
Poi arrivano i problemi. Droghe, alcol, ego, follia. Ozzy viene cacciato dalla band nel 1979. Troppo ingestibile, ma come ogni leggenda che si rispetti, non muore: si reinventa. La carriera solista di Ozzy è un’altra saga a sé. Da Crazy Train a Mr. Crowley, scrive un nuovo capitolo della Bibbia del metal, e nel frattempo i Sabbath non si fermano. Arriva Ronnie James Dio e con lui Heaven and Hell, un album capace di sconfiggere lo scetticismo di tutti. Ma i cambi di formazione si susseguono come in una soap opera, la gloria si alterna al caos, la creatività alla confusione.

Negli anni ’90 e 2000, i Sabbath vanno e vengono. Reunion, tour, progetti paralleli...
Ma nel 2013, il colpo di coda: 13, un disco nuovo con Ozzy alla voce. Non sarà un capolavoro, ma è la chiusura del cerchio.
O almeno così sembrava.

5 luglio '25, Back to the Beginning
Perché ora siamo qui. Villa Park, Birmingham. Il 5 luglio 2025. Back to the Beginning”. Il concerto finale.
Ozzy, Iommi, Butler e anche Ward di nuovo insieme, il mondo intero trattiene il respiro. Sul palco saliranno anche Metallica, Slayer, Pantera, Gojira, Halestorm, Alice In Chains, Lamb of God, Mastodon, Anthrax e una quantità di superospiti che neanche il Valhalla avevano previsto. 
È il momento di tornare dove tutto è cominciato e dare qualcosa indietro alla mia gente, ha detto Ozzy. Tutti i proventi andranno in beneficenza: Cure Parkinson’s, Birmingham Children’s Hospital e Acorn Children’s Hospice. Anche il Diavolo - ogni tanto - fa beneficenza, soprattutto se viene da Birmingham, dove l'accento brommie unisce più di ogni altro collante al mondo.

Il giorno del giudizio è arrivato: Black Sabbath, 5 luglio 2025

Ritorno all'oscurità
La verità è che i Black Sabbath non sono mai stati solo una band. Sono stati un genere, un movimento, una filosofia di vita. Hanno insegnato che puoi essere brutto, storto, fuori tono e comunque scrivere la colonna sonora della fine del mondo. Hanno dimostrato che la musica può essere un’esorcismo collettivo, un grido di guerra, una poesia... Forse non sublime, ma pur sempre una poesia.

E ora, mentre le luci di Villa Park si abbassano e le prime note di “Black Sabbath” risuonano ancora una volta, tutti dobbiamo prendere atto di una cosa: i Sabbath se ne vanno, ma allo stesso tempo restano. Restano nei riff di ogni band metal, nelle urla di ogni frontman, nei sogni (o incubi) di ogni chitarrista. Restano nel sangue e nelle orecchie. Perché non puoi uccidere ciò che è nato morto.

Il sabba è finito. Ma il buio, grazie a loro, è diventato casa.

Per chiunque voglia seguire lo show, è possibile farlo anche acquistando un biglietto per lo streaming.

Il giorno del giudizio è arrivato: Black Sabbath, 5 luglio 2025
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di Big Muffin [user #63938]
commento del 06/07/2025 ore 02:15:06
Mette tristezza sta roba, mi fa rendere conto che quel tempo non c'e' piu', e' andato per sempre e non tornera', e non sto parlando solo per loro e Ozzy, ma per chi ha portato la musica ad un livello talmente enorme, da essere persino piu' potente di qualsiasi guerra. A 4 anni in piedi su una sedia, ascoltavo i Beatles sul giradischi di mio Zio Frank, a 5 anni mio padre con mio cugino Glaugo batterista degli Aspidi, ( Un gruppo Italian prog del 70) mi misero sulla prima batteria, e di li la passione per la musica, e per i gruppi che sarebbero poi arrivati; e' stato come salire sul piu' bel treno per un viaggio magico, e ora siamo giunti alle ultime fermate... il capolinea.. E' stato un bel viaggio, veramente..... Si la musica continua, ma quello era il mio viaggio ... bacchette rotte e consumare corde 😉
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di antales [user #4163]
commento del 06/07/2025 ore 15:37:05
In effetti se penso a che dischi hanno fatto loro ma non solo. Purtroppo però gli anni passano e onestamente uno come Ozzy è un miracolo che sia ancora vivo.
Purtroppo questo sarà solo il primo di una serie di chiusure di carriera, già si vocifera dei Judas Priest.
D'altra parte a 70 anni non facile continuare a girare il mondo e tenere 2 ore di concerto quasi tutte le sere.
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di Big Muffin [user #63938]
commento del 07/07/2025 ore 00:00:39
Eh si, in molti sono pronti alla dipartita, e sarebbe meno traumatico anche per noi, se nel frattempo fossero stati rimpiazzati o affiancati anche da nuovi mostri di quel calibro, ma non ne vedo di così enormi, forse anche perché quei gruppi furono i primi a tritare il genere musicale, e avendo fatto e dato quasi tutto il meglio, oggi da macinare rimane poco, se non il ripetersi, cosa impossibile, e infatti le Tribute band ne hanno approfittato per sbucare come funghi..va be' questo è un altro discorso :-)
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di helloween [user #27122]
commento del 06/07/2025 ore 17:59:24
Uno dei miei gruppi preferiti cantava "when the music is over, turn out the light". Purtroppo gli anni passano e quel mondo considerato felice e spensierato si sta spegnendo. Era bello perché eravamo più giovani. Chissà cosa produrrà il futuro.
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di Big Muffin [user #63938]
commento del 07/07/2025 ore 00:14:29
Vero :-) ... il tuo Nick mi riporta al 1997 ad una ballard per me stupenda dal titolo Forever And One ( Neverland ) il primo loro album che ho ascoltato in quell'anno The time of the Oath anche se mi pare usci' nel 96, .. eeh si, eravamo proprio giovani :-)
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di Zoso1974 [user #42646]
commento del 07/07/2025 ore 14:04:46
Stamattina, ero ancora a letto, e ho visto il video di Ozzy che cantava Mama I'm coming home per l'ultima volta, e mi sono commosso alle lacrime come un pirla... ehhhh...
I Sabbath sono stati uno dei miei gruppi "formativi", parte di me... triste, ma anche bello chiudere così.

P.S.
Ho visto anche Steven Tyler fare una Whola Lotta Love impressionante! Alla faccia dei suoi 77 anni!
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di tazz [user #44513]
commento del 07/07/2025 ore 14:36:21
E pensare che il mio primo album dei Black Sabbath è senza Ozzy: Heaven and Hell con Dio, ai fan potrebbe sembrare quasi assurdo, tra l'altro ancora lo adoro e forse è il mio album dei Sabbath preferito. Ha vissuto all'estremo ogni anno che il Dio gli ha mandato in terra, è stato in grado di farsi perdonare cose che per una fanbase come la sua sono imperdonabili, vedi la divertentissima serie TV. Avrebbe potuto andarsene con botti ben peggiori, tipo un aeroplano che cadeva per scherzo sulla sua roulotte. Come fai a non volergli bene. Lunga vita.
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di Ghesboro [user #47283]
commento del 07/07/2025 ore 15:57:03
Commovente, evento fantastico, celebrazione bellissima e tante lacrime per i tempi che non torneranno più. Ma siamo noi che un po' non li voliamo far tornare, capiamoci su questo.
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di THE_Luke [user #31235]
commento del 07/07/2025 ore 17:10:59
Amen.

ah, avete anche visto Zakk, che si prende cura di Ozzy come fosse suo padre? gli canta sotto quando sente che la voce cede piu del dovuto, sta attento quando fa qualche mossa azzardata... meraviglioso!

Mama è stata da lacrime.

e poi loro, i sabbath: Iommi è ancora pesante come un'incudine, ward batte come un martello e butler fa da collante tra i due come meglio non si potrebbe, appesantendo ulteriormente l'insieme con una patina di nero.

Comunque, alla fine parliamo di gente che va tra i 70 e gli 80, uno col parkinson, uno col cancro, uno cardiopatico, ed uno ancora discretamente in forma, che hanno spiegato ancora una volta come si suona pesante a quella mandria di sbarbatelli che ha suonato sul palco prima di loro.

È stato sicuramente l'evento metal piu grande di sempore, finora, ed è stato un privilegio per chi c'era.

Grazie!

Long live the Sabbath, long live heavy metal.
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di MTB70 [user #26791]
commento del 07/07/2025 ore 20:02:13
Ma non e’ la formazione originale!! Se guardate la foto del murale e’ chiaro che hanno messo alla batteria lo zio Fester!

Scherzi a parte, grande celebrazione di uno dei gruppi più influenti di sempre. Questo clima è una delle cose più belle del Metal.
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