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A proposito della Epiphone ES-345 Back to the Future

di zabu [user #2321] - pubblicato il 01 novembre 2025 ore 17:33
La chitarra, appena uscita in 1985 esemplari e un prezzo di poco meno di $ 1000, ora è esaurita. Ovviamente ne sono spuntati vari esemplari usati su Reverb a prezzi dai  $ 2200 a $ 3000. Si tratta di un prezzo che chiaramente eccede di gran lunga il costo originario del prodotto, ma anche le caratteristiche intrinseche di uno strumento la cui collocazione è nella fascia media: https://www.youtube.com/watch?v=HERtSNf17cA&t=99s

Che dire: fortunato chi l'ha acquistata a prezzo di negozio. Sicuramente per la Epiphone il successo di questo strumento è  un gran regalo in termini promozionali. Per me ci sono attualmente modelli molto più interessanti nel catalogo Epiphone tipo questa nuova versione della Sheraton nella serie Masterbuilt https://www.youtube.com/watch?v=gc4Vax5SlcE Personalmente spero la produzione cinese Epiphone continui ad espandere l'offerta dei modelli originali -Casino e Riviera e magari un upgrade della Texan-  con carattestiche simili. 

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di zabu [user #2321]
commento del 01/11/2025 ore 17:53:37
p.s. controllando sul price guide di Reverb pare che ne sono state vendute 48 tra $ 2100 e 2600 nell'ultima mesata...
Rispondi
di jack182 [user #41282]
commento del 01/11/2025 ore 23:15:07
Chitarra interessante al prezzo di listino. Onestamente andare a pagarla più del doppio a distanza di un mese mi pare pura follia. Rimane pur sempre una Epiphone cinese nonostante l'edizione limitata e l'esclusività.
Rispondi
di zabu [user #2321]
commento del 01/11/2025 ore 23:58:18
Bisogna tenere in conto certamente che Back to the future è, per certi versi, un film di culto per almeno una generazione di chitarristi. Io lo vidi in VHS poco dopo l'uscita e quegli anni, con altri miei amici alle prime armi con la chitarra, stavano tutti a cercare di carpire le note con una per una. Per inciso, pare che effettivamente Michael J. Fox avesse imparato esattamente come mimare la parte, poi registrata in studio da Tim May e sincronizzata con le immagini.

Fatta la doverosa premessa, anche per me personalmente non fa senso pagare oltre il prezzo originale. Il collezionismo però ha ben poco a che fare con la razionalità, su questo non ho dubbi. Come dici tu, era uno strumento interessante al prezzo di vendita originale, a 2100/2600 personalmente mi cercherei una Gibson vera o mi prenderei un altro modello Epi a poco più di 1000 con pickups USA e paletta open book, tipo la Inspired By Gibson Custom Epiphone 1962 ES-335.
Rispondi
di Sykk [user #21196]
commento del 02/11/2025 ore 20:32:15
Strumenti che nascono per essere collezionati.. fanno bene a spillare più quattrini che possono a chi li vuole.
Rispondi
di zabu [user #2321]
commento del 03/11/2025 ore 02:59:12
Non hai tutti i torti nemmeno tu. D'altro canto ognuno fa come vuole con i suoi soldi 🤭
Rispondi
di Sykk [user #21196]
commento del 03/11/2025 ore 08:48:48
ah quello è sacrosanto!
nel limite della decenza... ho conoscenze che vanno al ristorante 3 sere a settimana e poi ti chiedono un prestito perché non si ricordavano che quel mese avevano il tagliando dell'auto.
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 03/11/2025 ore 09:32:41
gia'...

In realta', è giusto fare come si vuole coi propri soldi entro certi limiti. Peccato che sti limiti siano sempre più lontani...
Rispondi
di zabu [user #2321]
commento del 03/11/2025 ore 14:16:24
Si, sono assolutamente d'accordo 😂
Rispondi
di Francescod [user #48583]
commento del 03/11/2025 ore 07:11:34
Difficile non essere d'accordo con Sykk. D'altra parte, come dici tu, ognuno fa dei propri soldi quel che vuole. Ci illudiamo tutti di essere più razionali di altri (e forse lo siamo rispetto ad alcuni), ma poi magari ognuno di noi fa cose ogni tanto nella vita che ad altri risulterebbero bizzarre. Su Reverb ho visto la Gibson 345 di Back to the future essere proposta a 120.000 euro. Penso che mi sarei vergognato troppo a mettere quel prezzo se fosse stata mia. È anche possibile che abbia messo 120.000 euro per poi ricevere e accettare un'offerta anche di 70.000, chissà. Che a me sembra comunque ridicolo. Ma, come dicevamo, ognuno sa cosa passa per la propria testa.
Rispondi
di zabu [user #2321]
commento del 03/11/2025 ore 14:15:08
Hai ragione pienamente quando dici che poi in fondo ognuno di noi fa talvolta scelte che ad altri paiono poco razionali. Se penso proprio a me stesso nel campo degli acquisti musicalii, ho diverse volte acquistato e poi rivenduto strumenti molto validi, magari giusto per dettagli minimi che non mi soddisfacevano o perché mi subentrava la fissa per qualcosa di diverso. Vista dall'estero probabilmente non è la cosa più razionale 😏
Rispondi
di Repsol [user #30201]
commento del 03/11/2025 ore 10:45:43
Non sono molto d'accordo sul fatto che questa sia una chitarra da collezionismo. Una Epiphone cinese o indonesiana non è e non sarà probabilmente mai una chitarra da collezione. Erroneamente si pensa al collezionista come ad un ricco sprovveduto che acquista strumenti solo per il gusto di comprare. Il vero collezionista è esattamente il contrario di questo, è chi acquista in modo oculato conoscendo perfettamente il valore di ciò che acquista e avendo una conoscenza enorme dell'argomento. Questa Epiphone non sarà mai uno strumento da collezione, può essere forse uno strumento per speculatori...ma non per collezionisti di sicuro. Il fenomeno della speculazione è ben diverso da quello del collezionismo.
Rispondi
di zabu [user #2321]
commento del 03/11/2025 ore 14:01:4
Siamo d'accordo che qui si tratti per la maggior parte di speculazione, anche se lo strumento ha suscitato sicuramente un sincero interesse in molti. Più in generale, credo anche che esistano diversi livelli di collezionismo, dettati in parte anche dalle proprie capacità economiche, in parte da interessi diversi. Come dire, c'è chi colleziona orologi veramente di lusso e magari chi colleziona (per fare un esempio a caso) gli Swatch o gli orologi dell'era sovietica. Oggi magari sembra prematuro parlare di collezionismo per una chitarra cinese, ma non forse semplicemente non sappiamo. Non credo che negli anni 70-80 chi comprava una copia giapponese di una Gibson o Fender pensasse che 30/40 anni dopo sarebbe divenuto uno strumento collezionabile.
Rispondi
di Repsol [user #30201]
commento del 03/11/2025 ore 22:55:19
30/40 anni fa neanche chi comprava una Burst o una pre CBS pensava che sarebbe stato uno strumento da collezione.
Solo che la Burst e la pre CBS lo è diventato mentre le copie giapponesi no.
Che abbiano un valore non si discute, che siano strumenti collezionabili è un'altra cosa.
C'è molta confusione su questo argomento e non è semplice da spiegare, me ne rendo conto.
È vero che si può collezionare di tutto, anche i fumetti di Diabolik. Ma se si parla di chitarre, ci sono dei parametri ben precisi che stabiliscono cosa ha valore collezionabile e cosa non lo ha.
Queste chitarre non hanno davvero nessun valore collezionistico ma possono senz' altro avere un valore speculativo, così com' è stato per molte altre chitarre, ampli e pedali.
Rispondi
di zabu [user #2321]
commento del 04/11/2025 ore 00:59:06
Capisco cosa intendi, ma sono convinto che coesistano livelli diversi. Quello a cui ti riferisci tu è certamente il piano più alto e se vogliamo originario del collezionismo chitarristico, che come fenomeno è iniziato già dalla metà degli anni '70, ma prima di internet certi processi erano molto più lenti e l'interesse cresceva in base agli articolo sulle riviste stampate e il passaparola.

Comunque, se è vero che non tutti gli strumenti giapponesi dell'epoca lawsuit sono collezionabili (o non lo sono allo stesso livello), il fenomeno esiste e ne sono testimonianza i numerosi forum sull'argomento. Anche guardando a quanto passano di mano certi modelli Les Paul Tokay o la prima serie Squier con la decal Fender e il logo Squier piccolo, ci si può rendere conto che sono divenuti oggetto con uno status diverso dal semplice usato musicale . Ovviamente sono strumenti che giustamente non arriveranno mai a valere quanto un originale -ci mancherebbe altro-, ma già il fatto che alcune serie e modelli comandino prezzi equivalenti o addirittura più alti delle versioni contemporanee Gibson o Fender è indicativo che sono strumenti ricercati e collezionati. Penso che semplicemente ancora non possiamo dire se anche qualcosa della copiosa produzione cinese contemporanea un domani avrà un valore aggiunto, oppure saranno soltanto strumenti usati.
Rispondi
di Repsol [user #30201]
commento del 05/11/2025 ore 10:17:27
Si caspisco il tuo punto di vista e lo condivido.
E' chiaro e capibile che in un certo senso può essere definita "collezione" anche una decina o più chitarre, tutte dello stesso anno, o tutte dello stesso colore, o tutte dello stesso brand. Ma ad oggi è l'oggetto stesso che determina se è collezionabile ed in questo momento storico i vari negozi per collezionisti, tipo Gruhn, Carter, Norman's, Emerald etc, non trattano strumenti cinesi.
Dubito che un giorno succederà, in quanto per essere strumento da collezione ci sono delle caratteristiche come l'importanza storica in quel preciso contesto, l'innovazione che ha apportato lo strumento, l'associazione dello strumento a musicisti famosi etc...Tutti requisiti che una chitarra cinese non ha e non avrà probabilmente mai. Però giustamento lasciamo una porta aperta, può essere che un giorno le cose cambino e per qualche ragione al momento sconosciuta, queste chitarre avranno un valore collezionistico e qualcuno si metterà a cercarle. Al momento il fenomeno dei prezzi alti è meramente speculativo.
Rispondi
di zabu [user #2321]
commento del 05/11/2025 ore 13:41:23
Si, credo che ci siamo capiti. Poi condivido in pieno che per ora il rimpallo di prezzi è meramente speculativo.
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