Improbabili ed imprevisti.
Un giorno forse mi dirai
dov'è per te che c'è il confine,
se esiste la sottile divisione
tra quel che sei e tra sesso e amore.
Perchè a me non sembra vero
e non so se ti amo per davvero.
Se sono i baci o le carezze
la pella calda o la tua bellezza.
Il tempo è fermo e siamo soli;
noi due stranieri di questo mondo
così improbabili ed imprevisti;
persi, tra le pieghe di un lenzuolo.
Nessuno mai di noi due ha immaginato
un posto così bello e così sbagliato.
Ora però vorrei fermarmi, tornare indietro,
e scivolare via da te di qualche metro.
Invece mi abbandono dentro te,
sento i battiti del tuo cuore,
il tuo corpo che trema di piacere
e le parole sconosciute del tuo amore.
Un giorno forse mi dirai,
che tutto questo è stato un sogno,
e che di vero c'è solo l'abbandono.
Sono solo e cammino dentro il mondo.
Cadono le stanche foglie sul selciato,
anche l'inverno è finalmente arrivato.
Guardo le mani che ti hanno abbracciato,
...forse non mi hai ancora abbandonato.
Ma nelle pieghe sconosciute della mente
riemerge dritto quel tuo seno provocante
il tuo sorriso, la tua pelle, il tuo respiro,
adesso è un sogno o forse è vero?
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Io non so, ma erano anni che non mi veniva
fuori una poesia...
questa è uscita così tutta di un botto
come se fosse già scritta...
Dedicato a tutti quelli che
hanno ancora voglia di sognare.
Alle donne che avrei voluto conoscere...
Ed anche a me.
Magari mi verrà anche la musica...
tra una improbabile ed imprevista
piega di questa vita.
Provo ad aspettare...il prossimo "botto".
Paolo.