Prendo le mosse da uno scambio di commenti con ‘ilCoccia’ relativi alla pagina di diario precedente.
Per ‘ilCoccia’:
Ovviamente la mia ultima risposta era uno scherzo.
Tra l'altro anche Hamilton ha avuto una risposta simile.
Vediamola cultural-antropo-psico-socio-logicamente.
Le mie risposte ai commenti dipendono da vari fattori. In ordine crescente di importanza:
1) L’effettiva idea di un ‘qualcosa da dire’;
2) Come ti gira al momento;
3) Simpatia/antipatia della persona a cui è rivolto il commento;
4) Paura, non di dire cazzate (altrimenti nessuno commenterebbe più niente), ma di essere ritenuto più coglione di quel che già sai di essere ritenuto dagli altri a causa di una cazzata troppo grossa o di una cazzata intesa seriamente o a causa di una cosa seria che invece si rivela effettivamente essere una gran cazzata (in quest’ultimo caso sarei ritenuto più coglione a ragion veduta);
5) Tempo di ‘Cazzeggio su Accordo’ a disposizione in quel momento;
Premetto riguardo al punto 3 (che è quello che vi tocca maggiormente) che solitamente evito di commentare o di interagire con persone che trovo antipatiche o mi fermo al primo commento evitando di andare oltre (da lì all’eternità, quindi anche senza rispondere ad altri post) anche a costo di lasciare la discussine in sospeso.
Quindi posso dire che tutti i diaristi e quelli a cui rispondo abitualmente possono stare tranquilli.
Per quanto riguarda la coglioneria in genere il fatto che al punto 1 (il meno importante) metta proprio l'effettivo argomento del commento la dice lunga su di me.
Vabbe’ dai mettiamolo almeno al 3 altrimenti incorro nel 4.
Non ho altri stimoli a continuare il discorso (2).
Saluto prima di incorrere nei problemi relativi al 5.
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