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Non cercatelo sul sito Fender.com, o in quello di Bauer, non lo
trovereste. Sfogliando il listino Bauer, per vedere il costo dell'Urge Bass II, ho
visto evidenziati con 'new' due PBass artist series: uno dedicato a Steve
Harris degli I.Maiden, l'altro a Sting con la dicitura '54 PBass Sting
signature. Allettato dal costo giapponese dello Sting e dal fatto che un
PBass 2serie v. '54pb, mancava nella collezione, ho deciso, non senza
qualche timore, di acquistarlo a scatola chiusa.
Bisogna tener presente,
che all' epoca il PBass non aveva praticamente concorrenti e non erano
richieste timbriche particolari, quindi disponeva di un suono solo, seppur
magnifico ed elegante. Ma sempre uno solo.
Solo nel '57 Papà Leo,
dotandolo dello split-s.coil lo avrebbe reso camaleontico ed insuperato nel
suo genere, come ben sanno gli amici fenderisti . Quindi ho fatto il conto della serva: per male che vada, ho in mano un
giapponese, sempre venduto. in Usa siamo sfavoriti col cambio, trovi
modelli belli perché restaurati e con pickup Seymour Duncan (come il Japan) e
suono quasi simile, oppure con roba che ha fatto la guerra, anche se con
parti originali, con prezzi corretti ma cari, .... risorse da rivolgere a
qualche strumento più recente, magari fine '60s.
Tanto valeva allora
optare per questa replica, anche perché il ricavato va a finanziare il
"Fondo per la tutela della foresta pluviale e dei suoi abitatori".
A questo
progetto partecipa pure la CFMartin, dove Sting ha firmato una chitarra
(SWC) ed un basso (SWB) acoustic-electr., fatti con legni alternativi per
circa il 70%, ma dal costo tuttaltro che alternativo (3900 e 3200 $ in
Usa).
Ma veniamo al '54 PBass Sting. Arrivato in una modesta scatola di cartone, avvolto in una coperta di
plastica, con allegati documenti e garanzia, viene fornita una busta con il
CD Rom "Behind the scene- the story of technology behind Sting's 'Brand New
Day' tour", con filmati e interviste a Sting. Spacchettato, si presenta nello splendore delle venature del frassino, e
del 2 tone sunburst dell'epoca. Avendolo acquistato a scatola chiusa, l'
occhio va alla ricerca dei particolari sui quali ero dubbioso. Paura
fugata. La paletta è in stile Tele con Spaghetti logo leggermente
obliquo, come nell'originale (la replica del '93 del '51 PBass lo aveva
parallelo alle corde). Le Keys sono Kluson replica, rivettate, con reverse
action, ma con la filettatura fine tipica delle repliche. Manico e tastiera
sono in unico pezzo in acero "Maple oval shape C neck", scala 34"; sul
retro striscia in noce dove viene inserito il trussrod regolabile alla
base, avvitato con 4 viti.
Il Body, come gia' accennato,
è in frassino in 2 tone sunburst. P.up a 4 poli come nell'originale,
Pickguard in plastica monostrato bianca, sul quale manca il foro dell'appoggiadita.
Mancano i copri-p.up e bridge cromati (e chi se li ricorda
più?) .
Il ponte viene così descritto: "vintage two saddle
string-thru-body bridge". Questa combinazione delle corde che attraversano
il body, dà un sustain insospettato allo strumento. Comunque non avendo
la versatilità dei suoi successori, quello che dà è il massimo per una
replica. E non è poco. Ma il sigillo di Sting, la Sting signature, dov'è? Al dodicesimo tasto
invece dei due dots in plastica nera, è collocato un block inlay in
pearloid, con serigrafata la firma di Sting perché rimanga intatta nel
tempo. Stavo dimenticando che il body ha il contour come la coetanea Strato del
'54, molto più reale dei Vintage Usa un dettaglio in più che certo non disturba.
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