
Il lunedì seguente, 16 gennaio, ho effettuato il bonifico e sono restato in attesa. La chitarra, spedita con UPS ci ha messo una settimanella per arrivare. E quando è arrivata... è arrivata con la paletta spezzata.
Non ho perso tempo. Ho immediatamente telefonato alla ditta Prina per avvisare dell'accaduto e dopo pochi minuti gli ho inviato una accurata serie di foto dell'imballo e della chitarra che mostravano chiaramente il problema riscontrato. La logica delle cose, dato che l'imballo era sporco dal lato corrispondente al fondo della chitarra, ma non presentava particolari ammaccature, è che la chitarra fosse caduta da in piedi, di spalle, e che il colpo di frusta (la rottura è stata sicuramente causata dal sostegno che tiene fermo il collo della chitarra nel fodero) avesse provocato la rottura del collo della Casino. Prina, nella persona di Ivano Chiodo, immaginando un rapido rimborso del danno da parte di UPS, mi ha chiesto di fornirgli i dati per farmi il bonifico della somma da me pagata.
Dopo un paio di giorni, su incarico di Prina, l'UPS viene a ritirare la chitarra che gli faccio trovare esattamente come l'ho ricevuta, nello stesso imballo, imballata nello stesso modo. Il corriere la porta via per farla esaminare dai suoi periti. Dopo qualche giorno mi vedo recapitare nuovamente la chitarra. Dovendo essere risarcito da Prina, dico che la chitarra non va restituita a me ma al venditore (e Prina concorda, richiedendo all'UPS di restituirgli la chitarra rotta). Qualche giorno dopo, l'UPS ritorna a Foggia e preleva la chitarra che ritorna al mittente, ma, attenzione, non imballata così come mi era arrivata e come 'avevo rispedita, ma semplicemente infilando il fodero nel cartone e chiudendo il tutto con lo scotch.

Lascio passare qualche tempo e non avendo ricevuto il bonifico sul mio concto corrente, chiedo lumi al sig. Chiodo (Paolo il mio riferimento in nezozio era in ferie). Il sig. Chiodo, un pò scoraggiato, temporeggia. Intuisco che cerchi di ottenere prima il rimborso dalla UPS. Dopo varie chiamate vengo a sapere che la UPS non intende pagare il danno asserendo che l'imballo usato da Prina non era idoneo al trasporto della chitarra. La cosa è palesemente assurda perchè le chitarre viaggiano così per tutto il mondo, e il problema della rottura della paletta è dovuto sicuramente la caduta di spalle della chitarra, cosa che non lascia segni sul cartone.
In seguito vengo a sapere che la chitarra che avevo acquistato per corispondenza non era di proprietà di Prina, ma che si trattava di un conto vendita. Capisco la difficoltà e l'imbarazzo del sig. Chiodo ad eseguire un rimborso per una operazione che si potrebbe definire di solo "giro" considerato che la UPS aveva fatto orecchie da mercante. Proprio per questo, ho pazientato parecchio senza dare in escandescenza, aspettando pazientemente il ritorno di Paolo per trovare una soluzione al mio problema. La soluzione da me proposta è stata quella di prendere al posto dei 2.500 euro una chitarra alternativa (dando la differenza, in quanto costava di più) che avesse le stesse caratteristiche della sfortunata Casino Revolution con la paletta rotta. Si trattava di una Gibson 330 del 66, cherry red, sempre con i P90 come la Casino.

La Gibson in questione, che ho preso, anche se non è la riedizione della chitarra di Lennon, è comunque uno strumento fascinoso e bellissimo che possiede in sostanza gli stessi requisiti della Casino tranne l'angolazione della paletta che fornisce allo strumento un diverso feeling delle corde. Lo strumento è fantastico e merita una recensione che farò a breve. Purtroppo non so se potrò tenere per me lachitarra in quanto l'idea fissa della Casino Revolution non mi è passata e dovrò monetizzare (oltre che accoltellarmi con mio figlio che ha deciso che la 330 è sua). Impunito come sempre ho infatti ordinato direttamente alla Gibson Usa la chitarra che dovrebbe arrivarmi a fine maggio, inizi di giugno (l'hanno costruita per me). Probabilmente sarà una delle ultime o l'ultima Casino Limited che chiuderà la serie limitata e da Lennoniano convinto non potevo perdere l'opportunità.
CONCLUSIONE: In tutti i casi la questione ASSICURAZIONE sul trasporto è molto preoccupante. Il comportamento della UPS o della sua assicurazione è a dir poco truffaldino. Non riconoscere la propria colpa per la rottura di uno strumento ben imballato (esattamente come quando viene spedito dalla fabbrica) è sintomatico del fatto che NON PAGHERANNO MAI NULLA QUALSIASI COSA ACCADA ai nostri strumenti. Non credo che ciò sia legale. Ci si confronta con un odiosissimo call center che blocca qualsiasi opposizione alle loro laconiche osservazioni con un "così è". Ci si può allora fidare ancora dell'UPS o di altri corrieri tanto blasonati per spedire le nostre chitarre? Mi piacerebe conoscere il vostro parere
