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AKAI LPD8
di [user #18600] - pubblicato il

Laptop Pad a prova d’idiota (e, ad una certa età, è tutto dire…) Nello scegliere una periferica USB, quale che sia il software da pilotare, bisogna sempre tenere presente il rapporto tra prestazioni e complessità d’utilizzo: può sembrare banale, ma tutto quello che NON c’è all’interno di un apparecchio, sicuramente NON creerà problemi di apprendimento.
Se poi, strada facendo, limiti oggettivi dovessero emergere, vorrà dire che - nel frattempo - siamo cresciuti come utenti e possiamo correttamente passare ad un livello più elevato di impiego, con la sicurezza di non aver buttato troppi soldi dalla finestra ed, anzi, di aver spremuto fino in fondo le caratteristiche del nostro investimento.
Questo cappello introduttivo per dire che il piccolo LPD8 targato AKAI, cioè il Laptop Pad Controller in versione “Nano-Killer” è sicuramente più limitato dei suoi concorrenti targati KORG, ma altrettanto sicuramente più facile da configurare ed utilizzare senza problemi. In pratica, una volta installato il programma di Editor Mac/PC, basta degnarsi di impostare i codici desiderati per la trasmissione, inviare il tutto all’apparecchio mediante tasto Commit-Upload e godersi il risultato.
Senza neanche una goccia di sudore.
AKAI LPD8
LPD8
È un controller studiato per offrire simultaneamente otto superfici pad dinamiche, cioè sensibili alla forza con cui vengono “diteggiate” ed altrettanti Q-Link indirizzabili su codici scelti dall’utente. Il collegamento tra computer e periferica è affidato al classico cavo Mini-USB, ormai popolarizzato in decine di digital camera; paragonato al suo diretto concorrente (di cui è inutile ripetere il nome… anche se, la presenza simultanea di pad e controlli rotativi potrebbe innescare più di una perplessità), LPD8 è più corto di un dito e molto più leggero; la costruzione è, comunque, robusta e affidabile - a prova di laptop bag.
AKAI LPD8
Editor
Tutte le operazioni di programmazione vengono realizzate mediante LPD8 editor, fornito in dotazione (su un miniCD assolutamente pericoloso per alcuni laptop) o liberamente scaricabile su www.akaipro.com. Una volta lanciato il programma, è possibile configurare i comportamenti delle otto pad e degli otto controlli rotativi; i selettori Pad, Program Change e CC permettono di commutare velocemente il tipo di dati che verranno gestiti dall’apparecchio durante la performance. Un quarto tastino Program fornisce l’accesso al preset recall per le quattro memorie disponibili su LPD8
Pad program
Ciascuno degli otto pad può trasmettere una nota MIDI scelta dall’utente (visibile nell’editor come codice numerico o come notazione anglosassone), un program change selezionabile e un control change altrettanto selezionabile. Quale dei tre codici (nota, PC, CC) viene trasmesso appena il pad è premuto? Dipende da quale tasto “di prefisso” è stato precedentemente selezionato: se avete premuto Pad, verranno emessi codici Nota On/Off; dopo aver specificato Program Change, partiranno i codici per cambiare le locazioni di memoria nel software ricevente; dopo aver chiamato CC, potranno essere emessi i control change decisi dal musicista. Attenzione! In quest’ultima modalità, i pad trasmettono solo valore minimo e massimo per il CC assegnato; nel caso vi serva una regolazione più varia, dovrete affidarvi agli otto Q-Links sulla destra. Ovviamente, la limitazione non si pone con i codici Nota On/Off, perché il valore dinamico è direttamente desunto dalla forza esercitata con le dita sul Pad; idem per quello che riguarda il program change: in questo caso, non è proprio necessario trasmettere il secondo Data Byte.
Q-Link
Gli otto potenziometri (ricordiamo che il termine Q-Link è stato coniato da AKAI per gli epocali campionatori Z4 e Z8) assegnabili possono essere configurati per trasmettere altrettanti control change definiti dall’utente; questa volta, ciascuno degli otto controlli è delimitabile nei suoi margini di trasmissione low e high value. Inutile dire che, dal punto di vista della praticità, l’interazione con l’editor grafico è assolutamente al massimo.
In uso
Bisogna ricordarsi solo due cose: 1) selezionare la periferica giusta dopo aver lanciato l'editor; 2) inviare i dati prodotti dall'editor alla periferica, con il tasto Commit-Upload. Tutto qua. A prova di idiota, nel vero senso della parola: chi scrive ha maturato, da anni, una vera e propria allergia per gli apparecchi inutilmente complicati che gli causano un precoce abbattimento dei neuroni…
LPD8 sembra fatto apposta per rimettervi in pace col mondo (quantomeno, col mondo MIDI): lo attacchi, lanci l’editor, decidi che tipo di codice ti serve e poi inizi a lavorare con i diversi programmi. Tanto con gli stand-alone che con i plug-in instanziati nelle DAW, il successo è assicurato.
Di questi tempi, non è cosa da poco.
Manuali, informazioni e supporti tecnici sono disponibili su www.akaipro.com,, www.esound.it
akai controller lpd8
Link utili
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