Lucca e il suo splendido centro medievale sono una splendida cornice per un concerto...ancora meglio se il concerto è uno di quelli da ricordare per tutta la vita!
Il viaggio dalla Sardegna alla splendida città toscana non è complicato e lo sciopero degli autoferrotramvieri non indebolisce la mia forza di volontà nell'arrivare nel luogo tanto agognato! Infatti Lucca è uno dei posti che più desideravo vedere fin da piccolo, vuoi perchè la mia fantasia è sempre stata colpita dal medioevo, vuoi perchè a Lucca si svolge ogni anno il Lucca comics, una fantastica mostra sui fumetti! Ci arrivo da ragazzo cresciuto invece, a causa della mia passione per la musica.
La mancanza di treni obbliga me e mio babbo ad aspettare un autobus a Pisa per circa due ore e mezza, ma l'attesa è stata ripagata da uno splendido tour delle campagne toscane fra la stessa Pisa e Lucca, con la vista di paesaggi mozzafiato e paesini incantevoli!
Le giornate in Toscana risultano essere spietatamente calde con punte di 40 gradi e totale mancanza pure del più piccolo refolo di vento, ma ciò non impedisce ai nostri eroi di fare il loro dovere di turisti e visitare piazze, chiese e monumenti che li ha impegnati in tutta la vigilia del concerto! Oltretutto la fortuna ha voluto che durante il fine settimana ci fosse la festa del patrono di Lucca, San Paolino, con grande sfoggio di sbandieratori, trombettieri, tamburini e balestrieri! La fortuna ha voluto anche che si esibisse Paco de Lucia il giorno prima di Mark Knopfler, occasione sfruttata!
Nel giorno successivo, l'attesa per il concerto è funestata dalla scoperta che i posti in piedi stanno dietro i posti a sedere in base ad una logica non ben comprensibile e soprattutto contrariamente a quello che si era visto nella piantina nel sito di T1! Mossa molto sbagliata perchè i fan più appassionati avevano preso i posti in piedi per stare sotto il palco, cosa che non è successa perchè il sottopalco era dominato da signori di mezza età piantati nelle sediette e con poco entusiasmo visibile.
Piazza Napoleone viene chiusa puntualmente alle sei...il concerto inizia altrettanto puntualmente alle 21:30...l'attacco è gentile e delicato...le placide note di flauto di Border Reiver accarezzano gli spettatori per poi saltellare allegramente in una sfrenata giga! What It Is la segue a ruota, dimostrandosi ancora una volta la canzone più vicina ai Dire Straits del Knopfler solista. Il momento divertissement è affidato a Coyote invece che alla solita Walk of life, la band segue il capobanda in maniera strepitosa e il flautista si dimostra un vero e proprio polistrumentista e in tutto il concerto numerosi saranno i cambi di strumento dei componenti della band!
Hill Farmer's Blues è la canzone che non ti aspetti...una canzone che colpisce al cuore, centra ogni nervo sconvolgendolo...spettacolare!
E' evidente che Mark soffre il caldo e forse ha anche qualche problema di respirazione...spesso respira a bocca aperta con viso vagamente sofferente, la voce ogni tanto manca ma più per colpa dei fonici che probabilmente non hanno familiarizzato bene con l'acustica non buona di Piazza Napoleone.
L'accoppiata vincente arriva quasi subito: Romeo & Juliet e Sultans of Swing mettono k.o. anche gli spettatori più freddi costringendoli all'applauso scrosciante...Mark risulta perfetto anche se forse il drumming del batterista poteva essere più movimentato.
Done with Bonaparte è il gioiellino di folk celticheggiante che mi fa saltellare allegramente...a ruota viene eseguita Marbletown con una lunga coda strumentale.
Speedway At Nazareth è forse il capolavoro del Knopfler solista...il ritmo costante e incalzante contemporaneamente...l'esplosione finale in un assolo irrefrenabile dove finalmente Mark si alza in piedi con la sua Gibson...applausi a scena aperta con tanto di brindisi con il pubblico alla fine della canzone!
Telegraph Road...credo non si possano spendere altre parole su questa suite...pura epica...dovrebbe essere insegnata nella scuole pure in questo riarrangiamento semi-acustico...così come la commovente Brothers in Arms! Piper to the end ha il compito di chiudere un concerto di due ore che sono letteralmente volate via...la chitarra..anzi le chitarre di Mark accarezzano...rombano...colpiscono...sussurrano come gli dice il loro padrone...poche volte si possono sentire cose del genere nella vita!
Peccato solo per l'acustica non perfetta e un pubblico seduto troppo freddo!
Il resto del viaggio verso casa è andato alla perfezione anche se sempre con un caldo terrificante!
Chiunque non abbia mai visto un concerto di Mark Knopfler dovrebbe porre rimedio il più presto possibile!
P.S. le chitarre usate sono state fondamentalmente le due Gibson principali di Mark , la sua Fender Stratocaster rossa (non la Schecter, proprio la Fender), una Fender Mustang (solo su Piper To the end) e una Pensa Shur MK (in Telegraph Road). Come acustiche la Martin che porta il suo nome e l'intramontabile National!