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Gibson Les Paul Junior, la Cenerentola di famiglia (parte 2)
di bobchill [user #6868] - pubblicato il 02 dicembre 2005 ore 17:40
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bobchill scrive:
Seconda Parte: Evoluzione e protagonistiDurante il 1954 Gibson sperimenta una diversa finitura su cinque esemplari di Junior. Si trattava di una specie di colore giallo ocra, alquanto simile a quello usato da Fender sulle prime Telecaster. Questo colore, definito “Limed Mahogany”, lasciava piacevolmente intravedere le venature del legno sottostante assumendo l’aspetto di una finitura naturale.
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Su questo colore chiaro il battipenna nero risaltava con maggiore evidenza rispetto al modello sunburst e qualcuno notò che la nuova finitura rendeva la chitarra particolarmente telegenica sugli schermi televisivi in bianco/nero dell’epoca; ciò valse a questi esemplari la denominazione di “Les Paul TV”. Un’altra teoria, più accreditata, è che “TV” era un richiamo commerciale riferito ad un popolare show televisivo di allora, regolarmente frequentato dal chitarrista Les Paul. Anche negli anni seguenti questa variante fu prodotta sempre in poche centinaia di unità, ed è particolarmente ricercata dagli amanti del vintage non solo per rarità ed eleganza, ma anche perché è ragionevole ritenere che per la “finitura TV” venissero selezionati gli esemplari di Les Paul Junior con le venature del legno più regolari. Nel 1955 un’altra “sorella” viene aggiunta alla famiglia Les Paul, è la “Special”, che praticamente non è altro che una TV con l’aggiunta di un secondo pickup con relativi controlli, selettore e qualche rifinitura estetica: binding attorno ai bordi del manico, battipenna e truss-rod cover a tre strati e logo madreperlato. A causa della colorazione identica, Special e TV vengono talora confuse. La Special, un gradino intermedio tra Standard e Junior-TV, sul listino Gibson del settembre 1955 figurava con un prezzo di $ 182,50. Nel 1956 alcuni cambiamenti vengono introdotti nella linea Les Paul. La Standard venne dotata di ponte tune-o-matic, fino ad allora appannaggio esclusivo della Custom. Dal punto di vista estetico vengono cambiate le manopole “Speed” dalla forma cilindrica regolare e colore dorato, con le “Bonnet” dalla forma svasata, di color oro sulle Junior, di colore nero sulle TV. Il “Limed Mahogany” applicato su Les Paul Special e TV, diviene un colore più chiaro e meno trasparente, un giallino più vicino all’avorio. Se adesso la Standard poteva contare su un più sofisticato sistema per l’intonazione delle ottave, su Junior, TV e Special i chitarristi dovevano fare affidamento sulla propria perizia con il bending per compensare le tolleranze del “wrap around”. Tuttavia ci si accorse che qualcosa non andava proprio per il verso giusto e che al ponte la posizione dei cantini risultava troppo ravvicinata per garantire una intonazione accettabile. Nel 1957 la vite “Stud” per il fissaggio del ponte dalla parte dei cantini venne leggermente allontanata dal pickup, per consentire una migliore compensazione delle ottave sulle corde alte. Questa nuova posizione del ponte rispetto al pickup ebbe una ricaduta positiva anche sulla sonorità. In quel periodo inoltre, la tecnica della chitarra si stava evolvendo con grande rapidità: gli amplificatori permettevano un uso solistico dello strumento ed i chitarristi cominciavano a richiedere manici più confortevoli e scorrevoli. Le Les Paul furono così dotate di manici dal profilo più assottigliato rispetto a quelli degli anni precedenti. Sempre nello stesso anno il “Mustard cap” viene sostituito con il “Bumblebee”, un condensatore prodotto da Sprague con le stesse straordinarie proprietà del suo predecessore, così definito a causa del colore nero con strisce orizzontali che ricordano il corpo di un bombo. E’ curioso notare che una coppia di questi condensatori viene oggi venduta per cifre che si aggirano intorno agli $100! Queste ulteriori migliorie apportate ebbero un riscontro positivo da parte dei chitarristi dell’epoca, sia in termini di consenso che di vendite, tanto che il 1957 è considerato un anno classico nella produzione delle Junior e i 2959 esemplari che furono prodotti in questo anno sono accompagnati dalla fama di essere “i più riusciti”. Ė per questo motivo che le riedizioni “Historic” prodotte oggi da Gibson vengono definite “1957 Reissue”. Nel ’57, oltre ai 2959 esemplari prodotti, dalla Gibson uscirono anche altre 222 Junior dotate di un manico ¾ a 19 tasti. Ma il 1957 è anche l’anno di una importantissima evoluzione in casa Gibson. Il divario sonoro tra Standard e Junior si amplia ulteriormente, quando sulla Standard vengono adottati i nuovi pickup humbucking P.A.F., che mettono ancora più in evidenza le spettacolari caratteristiche sonore del top di acero. Su Junior, TV e Special si decise di continuare ad adottare il P-90. Questa decisione, dettata da esigenze economiche, fu una scelta indovinata anche sotto il profilo pratico in quanto il plus dato dal top in acero non viene messo particolarmente in luce dal P-90, e d’altra parte i P.A.F. non sono valorizzati a pieno su una chitarra di solo mogano. Dunque le differenze di suono tra una Standard ed una Junior, pur presenti, apparivano meno eclatanti quando le Standard montavano i P-90, giocando “ad armi pari” con la Junior, ma vengono notevolmente amplificate in presenza dei P.A.F. Se il 1957 fu un anno di importanti cambiamenti, nella primavera del 1958 la serie Les Paul conobbe addirittura un vero e proprio lavoro di restyling. La Gibson cercò di migliorare l’estetica e le caratteristiche delle proprie chitarre, nel tentativo di fronteggiare la concorrenza senza quartiere di altre grandi case come Fender e Gretsch. La Les Paul Custom fu dotata addirittura di tre humbucking, con l’aggiunta di un terzo pickup nella posizione centrale e di meccaniche Grover, più solide e precise delle Kluson. Sulla Standard venne abbandonato il caratteristico colore dorato del top, in uso fin dalla sua introduzione nel 1952 e al suo posto venne utilizzata una straordinaria finitura “Cherry Sunburst” che in trasparenza rivelava le spettacolari venature fiammate del top. Questo era talora realizzato aprendo a mo’ di libro una tavola di acero e accostando al centro le due metà in modo da formare una suggestiva composizione simmetrica. Junior, TV e Special subirono un intervento di restyling più radicale e furono presentate in una nuova forma a doppia spalla mancante, asimmetrica e con spigoli arrotondati. Il secondo “cutaway” consentiva finalmente ai chitarristi un più confortevole accesso alle zone alte della tastiera. Le nuove Junior vengono rivestite da un vistoso colore rosso ciliegia, con battipenna, anch’esso ritoccato nella forma, in plastica tartarugata. Il rosso ciliegia, che ha un bellissimo aspetto sul mogano, tende a stingersi all’esposizione alla luce nel corso degli anni, esattamente come avviene per la componente rossa del cherry sunburst, per cui la maggior parte delle Junior di questa epoca oggi mostra un colore marrone di legno naturale, appena un po’ rossiccio. La finitura delle TV diviene di un giallo più intenso, definito “TV yellow”, su cui spicca in modo particolarmente gradevole il nuovo battipenna tartarugato. Le Special “double cut” erano proposte sia in “Cherry” che, come opzione, in “TV yellow”. Gli esemplari di Special prodotti tra il 1958 ed il 1959 lamentano un problema al punto di giuntura tra manico e corpo in quanto lo scasso del pickup al manico rende notevolmente vulnerabile alle rotture questo punto critico. Il problema trova una soluzione nel 1960, quando il pickup al manico viene allontanato dalla tastiera e spostato più verso il centro. La fragilità è comunque un problema che purtroppo affligge tutte le Gibson anni ’50. La decisa inclinazione della paletta rispetto al manico nelle vecchie Gibson, consente una ottimale pressione delle corde sul capotasto senza la necessità di ricorrere ai ferma corde in uso sulle palette Fender, ma d’altra parte rende il punto di incontro tra manico e paletta estremamente soggetto a rotture. Moltissime Junior vintage riportano oggi vistose riparazioni, conseguenza di urti e cadute che hanno provocato drastiche rotture, spesso addirittura nonostante la protezione della custodia rigida. Se possedete una Gibson con questo tipo di manico, per evitare spiacevoli inconvenienti, è consigliabile avere sempre a portata di mano un buon reggi-chitarre e quando riponete lo strumento nella custodia conviene mettere un’imbottitura morbida sotto la paletta, all’altezza del capotasto. La Gibson cercò, a partire dalla seconda metà degli anni ’60, di risolvere il problema, dapprima riducendo l’angolo di inclinazione della paletta ed inseguito creando sul delicato punto una voluta di rinforzo. Questo espediente, in uso dal 1970 al 1981, versava però un tributo alla resa sonora. Nella seconda metà del 1960 le manopole “Bonnet” vengono sostituite con le “Metal Cap Knobs” che riportano su un cappuccio metallizzato l’indicazione “Volume” o “Tone” a seconda della funzione a loro assegnata; Les Paul Special e TV cambiano nome in “SG”, acronimo per “Solid Guitar”, mantenendo la forma a spigoli arrotondati. Nel 1961 la serie Les Paul subisce ancora un altro radicale restyling: La forma tradizionale a spalla mancante singola viene abbandonata anche dai modelli di punta e tutte le Les Paul adesso prendono la forma con cornetti appuntiti nota in Italia col nomignolo di “Diavoletto” . Il ponte “wrap around” viene modificato nella struttura e perfezionato con l’aggiunta di sellette sagomate in rilievo che consentono una più efficace compensazione delle ottave. Il Bumblebee viene sostituito con un condensatore a forma di lenticchia. La Les Paul Junior del 1961 a forma di SG – diavoletto, pur avendo un suono meno corposo e duttile rispetto alle versioni precedenti, può vantare ancora la statura di una chitarra di serie A. Le “SG-Les Paul” Junior, come vengono comunemente definite, hanno un suono più brillante, probabilmente a causa della sottigliezza di manico e corpo e della significativa porzione di mogano portata via dal secondo cutaway, hanno un grintoso attacco sugli acuti ed accordi risuonanti di ricche armoniche. Un anno dopo o poco più tutta la serie Les Paul abbandona il prestigioso nome e viene ribattezzata “SG” : la Les Paul Junior è fuori catalogo. Le SG Junior (non più marchiate Les Paul) prodotte dal 1962-’63 al 1965, costituiscono forse oggi l’ultima chance per rimediare ottime solid body Gibson vintage originali a prezzi ancora abbordabili (probabilmente non ancora per molto). Negli anni successivi le SG Junior conoscono ulteriori trasformazioni che le allontanano sempre più dal concept Les Paul, fino a quando, nel 1969, escono di produzione. Le Les Paul Junior furono riprodotte in varie versioni più o meno riuscite negli anni seguenti a partire dalla metà degli anni ’80. Le riproduzioni sono riconoscibili dal ponte Tune-O-Matic e dalle meccaniche con pomelli metallici, mentre le recenti Historic sono una riedizione filologica degli originali del ’57 a cui sono fedeli, almeno nell’aspetto, in ogni dettaglio. I grandi chitarristi che hanno scelto di legare il proprio nome alla Junior, non sono molti, ma quelli che lo hanno fatto la hanno sempre ostentata con orgoglio ostinato, come se ne avessero sposato la filosofia ancor prima che la sonorità. I primi ad accorgersi del suo enorme potenziale sonoro sono stati i musicisti hard rock della prima metà degli anni ’70, che notarono come la chitarra fosse perfettamente a suo agio ad alti volumi con sonorità cariche di distorsione e ricche di sustain. Uno dei più autorevoli esponenti di questa ondata è Leslie West, chitarrista dei Mountain, che in brani come “Mississippi Queen” e “Roll Over Beethoven”, dà un’ampia dimostrazione delle sonorità hard di cui è capace questo piccolo mostro. Sempre allo stesso filone appartenevano anche gli inglesi Humble Pie di Steve Marriott e Peter Frampton che nelle loro espressioni migliori sfornarono un heavy blues-rock boogie di inconfondibile stampo Gibson, con la Junior di Marriott in grande evidenza. Queste caratteristiche sonore unite ad un look spartano e privo di inutili fronzoli fecero sì che la Junior fosse uno dei modelli di chitarra più amato dalla generazione del punk anni ’70. Su tutti emerge il grande capo-scuola iniziatore Johnny Thunders, originario chitarrista delle New York Dolls, che nei suoi show si accompagnava con la fedelissima Les Paul TV “double cut” del 1958. Il suo stile, caratterizzato da una inimitabile irruenza sonora, si manifesta appieno nei suoi due grandi capolavori: il primo album omonimo delle New York Dolls, del 1973 e L.A.M.F. del 1977, firmato dagli Heartbreakers (“quelli veri”, come amavano specificare loro per prendere le distanze dalla omonima band di Tom Petty). L’ex chitarrista dei Clash Steve Jones, ha dichiarato in una intervista di aver acquistato una vecchia Les Paul Junior Double Cutaway proprio dopo averla vista imbracciare a Johnny Thunders. Altre pietre miliari nella storia del rock sono gli album di Lou Reed “Rock’n’Roll Animal” del 1973 e “Lou Reed Live”, pubblicato nel 1975 ma in realtà contenente la seconda metà dello stesso concerto registrato su “Rock’n’Roll Animal”. Questi due album sono probabilmente una dimostrazione a tutt’oggi insuperata dell’universo sonoro delle TV double cut. Le chitarre sono suonate da Steve Hunter e Dick Wagner, due chitarristi di incommensurabile talento provenienti dalla scuola di Detroit. La coppia, affiatata all’inverosimile, si lancia in una serie infinita di duetti mozzafiato, a cominciare dalla introduzione di Sweet Jane, composta dallo stesso Steve Hunter. Le straordinarie sonorità dei due chitarristi portano la firma di una TV del 1959, nel caso di Hunter, e di una Special -TV yellow del 1958 per Dick Wagner. Altro mattatore della Junior è Chris Spedding, uno dei più apprezzabili chitarristi contemporanei. Nel suo curriculum vanta collaborazioni con nomi del calibro di U2, Roxy Music, Jack Bruce & Ginger Baker e così via discorrendo per una interminabile fila di nomi di primissimo piano. E’ stato il chitarrista capace di dire no a Mick Jagger quando gli Stones cercavano un sostituto a Mick Taylor. Talora vicino ad un’area culturale di estrazione punk, Chris è però un chitarrista con le radici saldamente ancorate alla tradizione del rock’n’roll americano ed imbracciando la sua Junior single cut del 1958 ha dato il meglio di sé accompagnando il cantante rockabilly Robert Gordon. Anche grandi chitarristi prettamente fenderiani come Keith Richards e Rory Gallagher hanno spesso ceduto al fascino di questa piccola grande chitarra.
Insomma, come ha già detto qualcuno, Les Paul Junior e TV sono le chitarre più sottovalutate nella storia del rock, e come Cenerentola aspettano solo di prendersi la propria rivincita, di essere scoperte, rivalutate e suonate!
Bob Cillo
Si ringrazia per la preziosa consulenza e collaborazione il “vintage guru” Gianni Bucci, compagno di studi ed esperimenti chitarristici. |
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chitarre elettriche gibson junior les paul |
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