di SteveRV [user #14271] - pubblicato il 04 ottobre 2010 ore 15:47
“La peggior cosa che possa capitare ad un gatto è essere sorpreso da un diluvio in un vicolo di notte o una piena del fiume in città”. Una roba da gatti mezzi si dice(va) in Toscana per indicare una situazione umiliante, il momento in cui si tocca il fondo. Da questa immagine nasce il nome del progetto di due musicisti pisani: Tommaso Novi (piano e voce) e Francesco Bottai(chitarra e voce), uniti dalla passione per il jazz e lo swing, ma sicuramente influenzati anche dai cantautori come Giorgio Gaber. La loro originale particolarità è l'uso del vernacolo pisano per la stesura dei testi: divertenti, dissacranti ma anche malinconici, capaci di raccontare la loro Pisa tra i quartieri, i personaggi, e le storiche rivalità con le altre città toscane.
Il loro ultimo lavoro “Struscioni”, terzo album dopo Anco alle puce ni viene la tosse e Amori e Fortori, rievoca magistralmente ritmi manouche, ma anche moltissimo dello swing alla Buscaglione. Quattordici tracce di qualità accompagnate dalla band: contrabbasso e batteria, scritte e cantate sia da Tommaso che da Francesco, che seppur siano registrate in studio si avvalgono di quelli intermezzi che rendono i loro spettacoli un ibrido tra cabaret e concerto. Proprio la loro simpatia e il carisma da toscanacci, gli hanno resi appetibili ad un pubblico eclettico di giovani e anziani, magari a digiuno di jazz.
Tra le tante da ascoltare anche sul loro MySpace: Morandi ovvero la breve storia di un povero ubriacone, Fra l’arioporto e la stazione frenetica descrizione del popolo che affolla stazione e aeroporto ancora a descrivere una città moderna che non ha tempo, ma anche l'orecchiabile Portami a pescare divertente presa in giro di chi se ne va dal mare alla montagna, ormai una hit per i moltissimi fan del duo che ai loro concerti la cantano da sotto il palco; e per finire in bellezza i due pisani non si smentiscono e con Cacciucco Blues salutano i cugini livornesi.
“Fra l’arioporto e la stazione, ci sta un popolo di matti sangiustesi, magrebini, sanmarchini e filippini tassisti, autisti, hostess co’ porpacci tutti gonfi capostazioni fistiano ‘n ritardo su’ binari e l’arioprani sgommano su’ tetti, i treni si rincorrano le formiole che ‘mpazziscano i tarponi s’innamorano ner sudicio, cor sudicio, dar sudicio ‘he c’è lì”Fra l’arioporto e la stazione
Sicuramente un disco da comprare(il primo non auto-prodotto)nostalgico del modo di vivere di un tempo, lontano dall'idea di vita frenetica del mondo globalizzato, dove il contatto è alla base dei rapporti sociali, è appunto allo strusciare tra partner di un ballo lento che si richiama il titolo, anche la copertina, un ritratto in bianco e nero dei due compositori in una mise anni '40, è un chiaro tributo ai grandi jazzisti di una volta.
"anco po un lucchese 'sti gatti mezzi so forti, pisani ma simpatici "