di lorenzof [user #17952] - pubblicato il 24 dicembre 2010 ore 00:04
Fare del bene all'altro da sé, è farlo a se stessi. Come dimostra questo studio della Duke university sui bonobo (primati dalle sorprendenti doti socio-relazionali, cugini pigmei degli scimpanzè) il concetto non ha bisogno di una giustificazione metafisica, ma è comunque...Divino.
Leggete questa notizia, poi guardate il filmato (se riuscite a non farvi sopraffare dalla brutta visione della cattività).
L'esperimento è stato condotto nelle prime ore del mattino, e gli animali sono affamati: non è una condizione di sovrabbondanza. Il primo bonobo che chiameremo "generoso" assaggia la frutta e immediatamente apre la porta della gabbia per far entrare l'altro. C'è una risorsa pregiata e la si condivide anche se si potrebbe benissimo approfittarne per il proprio diretto beneficio individuale, ma qui viene il bello: il primate SA che il vero beneficio individuale è diverso dal bruto egoismo che di solito guida le nostre azioni di "evolutissimi" umani.
Nei bonobo vediamo rispecchiato una delle carte vincenti del sapiens sapiens, troviamo un carattere che erroneamente crediamo distingua la razza umana dalle altre.
La mia affermazione volutamente provocatoria del titolo non va presa in senso letterale, e del resto la figura del Salvatore non appartiene solo alla tradizione cristiana, quindi anche i più ortodossi osservanti del dogma non hanno ragione di prendersela.
Sicuramente c'è più spirito natalizio in queste meraviglie che nella cronaca del nostro Paese.
Una considerazione mi conforta: anche gli insegnamenti più elevati sono così meravigliosamente compresi nella nostra natura immanente. Siamo noi a rendere misero il termine "materialismo", lo dimostra anche il nostro usuale modo di parlare di "natura", come fosse un feticcio che si trova lontano dalle città e dall'uomo.
Dopo vari secoli dal rogo di Giordano Bruno possiamo dirlo: che il divino non è solo nel mondo, ma divino E' il mondo, pregno di una bellezza irriducibile.
E allora per questo Natale voglio mettere al rogo l'incapacità di sentire il legame profondo di tutte le cose, il silenzio morto della nostra gretta razionalità che prendiamo come guida e metro di ogni cosa.
Sentire Pensare Agire, riusciremo mai a riunire questa sacra trinità?
Mando un abbraccio sincero agli amici accordiani, con il mio augurio di trascorrere serene Feste coi vostri affetti.