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Il blues

di pingugab [user #22294] - pubblicato il 14 febbraio 2011 ore 21:17
Il cugino del re ci spiega una cosa fondamentale per capire il blues..

“ Il blues viene dal culo del mulo.  Oggi puoi avere il blues anche seduto al ristorante  o in un hotel,  ma il blues è nato camminando dietro  a un mulo ai tempi della schiavitù”  (Bukka White) 


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ho capito perchè
di dguitar [user #17429]
commento del 14/02/2011 ore 22:3
..it's hard to feel! mica tutti c'hanno muli e piantagione!!! comunque io ci provo, tutti i giorni. 'notte, d.
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ce ne vorrebbero di + di video così
di Marcoblues74 [user #25173]
commento del 23/02/2011 ore 11:0
In questo mondo di tecnocrati un video che ricorda dove è nato tutto, prima ancora che ci fossero i dischi, quando il blues era tradizione orale e ogni paese aveva un suo inetrprete originale, dove potevi sentire Bukka White o Skip James non può che fare bene. Bravo!
Rispondi
Re: ce ne vorrebbero di + di video così
di pingugab [user #22294]
commento del 23/02/2011 ore 11:2
Grazie! Penso che per chi voglia studiare blues sia imprescindibile studiare la storia del blues, da dove è nato e come si è evoluto.. perché altrimenti ti puoi limitare solo a suonarlo il blues ma non a sentirlo.. e per suonarlo bene lo devi sentire.. devi sentire odore di merda di mulo ogni volta che suoni blues!
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La dimensione rurale
di Marcoblues74 [user #25173]
commento del 23/02/2011 ore 13:3
Il blues nella sua dimensione rurale è sicuramente uno dei fenomeni più interessanti del novecento, e ha una storia che va studiata con passione per esser capito fino in fondo. Credo comunque che la dimensione urbana del blues contemporaneo debba ancora oggi venire analizzata e studiata in fin dei conti studiosi come Lee Roy Jhones, Poul Oliver, Alan Lomax, Veturini, Mauro, hanno concentrato le loro ricerche (giustamente) nell'eden del blues ovvero il delta, dedicando pochissimo spazio al blues urbano. Mi sono sempre domandato in che modo il blues sia ancora rappresentativo di una società come la nostra, pur notando che autori contemporanei come Carl Whetersby hanno indicato l'approccio di Albert King come una dimensione coerentemente contemporanea capace di avvicinare la tradizione con l'innovazione. Io mi sto muovendo in quella direzione, senza dimenticare i padri come Son House, Bukka White e il grandissimo e sconosciuto Robert Lee Burnside. Ciao
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