VINTAGE VAULT SHG MUSIC SHOW PEOPLE STORE
Storia, sconfitte e gloria della Flying V
di [user #3] - pubblicato il

Con l'asimmetrica Explorer e la fantomatica Moderne, la Gibson Flying V è il primo tentativo messo in atto da Gibson per scostarsi da una tradizione a cui era rimasta fedele anche con la sua prima solid body (la Les Paul alla fine ha la sua brava forma da chitarra semi acustica). Fa quasi sorridere oggi, la vecchia korina, abituati come siamo a Robot, Dusk Tiger, Firebird X, Holy Explorer e Eye Guitar, ma all'epoca era una bomba talmente deflagrante da intimidire chiunque.
E infatti ai musicisti - già abbastanza stupiti dalle "caster" californiane - mancò il coraggio di acquistarla, tanto che il totale della produzione originale fu di un centinaio di esemplari, meno della metà dei quali venduti nei due anni in cui rimase in catalogo. Una fine prematura e ingloriosa, che certo non faceva presagire i fasti che il futuro ha poi riservato alla freccia volante.
A complemento della prova della V '58 proposta su Chitarre di carta ho messo assieme una cronistoria della Flying V, soprattutto per raccontare alcune pronipoti sfiziose, bizzarre, poco conosciute della nobile V originale. La ben nota caoticità della produzione Gibson non consente una trattazione esatta e completa, per la quale rimandiamo all'ottimo libro di Larry Meiners e all'ampia documentazione presente in Rete.



1958-1959: nasce la "korina" originale, ampiamente raccontata e provate su Chitarre di aprile 2011 e nei video di contorno. Va aggiunto a quanto di dominio comune che ne esiste qualche esemplare costruito tra il 1960 e il 1962 per utilizzare corpi e manici rimasti in magazzino.

Storia, sconfitte e gloria della Flying V

1966 - 1970: la Flying V ricompare come Mahogany, ha il corpo in mogano dell'Honduras, un attaccacorde tradizionale (la korina aveva le corde passanti tipo Telecaster) e un battipenna di forma diversa. La produzione è di poco superiore a quella della korina.

1971 - 1982: la Mahogany diventa Medallion, in colore cherry, analoga alla Mahogany, ma con la nuova paletta più corta e arrotondata. Edizione limitata a 350 pezzi. Ricompare con lievi differenze strutturali. Ricompare nel 1975 per durare fino al 1982. Anche in questo caso è interessante notare come Gibson sfruttasse i modelli di minor successo per liberarsi di fondi di magazzino. Queste chitarre sono infatti assemblate con i pickup con etichetta "patent number" di primi anni '60 anziché con quelli contemporanei, riconoscibili dalla dicitura stampata.

1979: dopo quasi cinque anni torna la V e per la prima volta dal 1958 entra anche nel catalogo Gibson (le Mahogany non ce l'avevano mai fatta). E' una chitarra radicalmente diversa, innovativa, figlia delle visioni acide della sua epoca. Corpo e manico sono un sandwich in acero e palissandro, con scavature che mettono in luce i vari strati. I pickup "boomerang" completano la follia di un design - ancora una volta - troppo avanti per compreso. La V2, collocata al top di gamma assieme alla LP Artist con elettronica attiva, viene prodotta in circa 150 pezzi nel 1979 e non molti di più nel 1980 (i dati non sono disponibili) prima di uscire di produzione, dopo un aggiornamento che la snatura, soprattutto per la sostituzione dei pickup Boomerang con normali Dirty Fingers.

1981 - 1984: sono anni ricchissimi di novità. Esattamente come accade in California, anche a casa Gibson qualcuno capisce che vivere di rendita all'infinito è impossibile. Si comincia a lavorare in due direzioni diverse.
Da un lato c'è la riscoperta delle proprie radici, con la serie Heritage. Mentre in California nascevano le Fender Vintage, a Kalamazoo alle Les Paul Standard 80 Heritage (primi tentativi di reintrodurre la Sunburst) si affianca la Heritage Flying V. Come per la LP, non si tratta di una replica fedele, ma di uno strumento ispirato all'originale, con cui ha una buona somiglianza estetica e notevoli differenze strutturali. E' comunque un eccellente strumento, leggero, elegante, che suona bene anche grazie ai pickup ispirati ai PAF originali.
Contemporaneamente, si tenta di arginare la scalata al successo delle varie Dean e Hamer con la The V, top in acero fiammato sunburst, controlli inseriti dal retro, nessun battipenna, pickup senza coperchio metallico. Come sempre quando si insegue invece di precedere, il risultato non entusiasma e i chitarristi comprano Dean e Hamer. Nonostante un nuovo nome (Flying V CMT) e un prezzo notevolmente ridimensionato, nel 1984 la V che strizza l'occhio alla concorrenza (benché sia uno strumento bellissimo e di eccellente qualità) esce di scena.

1985 Max Korina Flying V reissue
Peter "Max" Baranet è un liutaio che a Los Angeles costruiva meravigliose repliche delle Gibson anni '50, in particolare Les Paul sunburst. Tra i suoi clienti affezionati ci sono nomi del calibro di Slash, Eddie Van Hale, Lenny Kravitz, Zakk Wilde e Nikki Sixx. Nel 1980 Max mise le mani su del vecchio limba (altrimenti detto korina) con cui costruì una dozzina di repliche Flying V e alcune Explorer. Anche se non perfette dal punto di vista storico (c'è qualche differenza nell'hardware), queste chitarre sono considerate oggi quanto di meglio sia stato costruito dopo gli originali del 1958-59. Ogni tanto ne compare una su eBay, ormai sempre oltre i 20mila dollari.

1994 Lonnie Mack Flying V
Una replica poco fedele (è in mogano anziché in korina) della chitarra del grande Lonnie, costruita in pochi esemplari tra il 1993 e il 1994. Tra le caratteristiche, il tenone del manico lungo come nell'originale, i pickup replica PAF e il Bigsby B7 con staffa di supporto avvitata tra i due corni della V.

2001 Historic Flying V
Con un prezzo di listino di 13.992 dollari è la più costosa (all'origine ovviamente) Flying V mai prodotta e la replica più accurata dell'originale. I pochissimi esemplari usciti dal custom shop vano a ruba, nonostante il prezzo. Ogni tanto ne compare una su Gbase, trattata come una reliquia, con prezzo richiesto sempre superiore a 10mila dollari.

Storia, sconfitte e gloria della Flying V

2002 Flying V Custom
Un babà. La Flying V di superlusso ispirata alla Les Paul Custom. Il progetto è di un capo designer del custom shop Gibson, John McGuire. Bella come il sole, realizzata in pochi esemplari (in nero, bianco, gold, cherry e sunburst), la V Custom ha forme e dimensioni della '58, attaccacorde a V e una preziosa piastrina del jack a forma di diamante. E' stata costruita in soli 40 esemplari il primo dei quali è andato a Rudolf  Schenker.

2007 Reverse Flying V
Per la serie "guitar of the week", nel 2007 e 2008 viene prodotta questa follia, il primo anno in una serie limitata di 4cento pezzi, il secondo di ben 9cento in tre colori, a commemorare i cinquant'anni dell'originale. Ha una curiosa paletta ispirata alla fantomatica Moderne, ma in scala ridotta e il corpo in mogano. E' talmente brutta da far tenerezza, ma si vende, anche grazie a un prezzo relativamente contenuto.

Storia, sconfitte e gloria della Flying V

2008 Flying V Robot
L'idea di liberare i chitarristi da un fastidio che non hanno mai avuto (accordare la chitarra fa parte del gioco, è un piacere, non un fastidio) convince i designer Gibson a mettere in commercio una versione Robot di Flying V ed Explorer. Durano lo spazio di un nulla (lo dimostra il link inesistente del sito Gibson) e nonostante lo splendido colore metallic red e la consueta cura costruttiva attirano ben poco interesse. Però certo se ne parlerà negli anni a venire come oggi si parla di alcune chitarre bizzarre e orpellate con elettroniche preistoriche degli anni '60 e '70.

Come premesso, questa è una rassegna parziale e soggettiva, ma sufficiente a dare l'idea di come una chitarra sfortunata all'origine, nel tempo si sia affermata nell'immaginario collettivo, fino a diventare un'icona rock come poche altre nella storia della chitarra.
chitarre elettriche flying v gibson
Link utili
Flying V su Vintageguitars
Flying VII su Vintageguitars
Gallery
Robot Flying V
Holy Explorer
Flying V Korina
Nascondi commenti     23
Loggati per commentare

senza parole...sono commosso... ;)
di gresk [user #21782]
commento del 05/04/2011 ore 16:2
senza parole...sono commosso... ;)
Rispondi
Produrre un modello del genere nel ...
di MicStone [user #20095]
commento del 11/04/2011 ore 09:1
Produrre un modello del genere nel '58....folle coraggio? Sognante ingenuità?Incoscienza?...Hanno solo anticipato i tempi, basta pensare ai miti che l'anno imbracciata qualche anno dopo...Ma della "reverse" proprio non riesco a capirne il senso...de gustibus...
Rispondi
mamma mia!
di cherub [user #28020]
commento del 11/04/2011 ore 09:4
mamma mia la reverse che orrore!! quasi peggio di ulrich nella foto in fondo a questa pagina web!! alla gibson oltre a un grande know-how hanno anche uno spiccatissimo senso dell'umorismo! batte qualsiasi ciofeca fender! quella della prima foto invece è molto bella, mi piace anche più della custom.
Rispondi
articolo fantastico, grazie.
di RandyR [user #26761]
commento del 11/04/2011 ore 11:0
articolo fantastico, grazie.
Rispondi
Fantastica chitarra
di Muloparlante [user #27721]
commento del 11/04/2011 ore 12:2
eccole qui tutte assieme,dalla trisavola alla trisnipote! vai al link
Rispondi
di fraz666 [user #43257]
commento del 09/07/2019 ore 14:32:58
sono passati 8 anni e purtroppo il link non funziona più
Rispondi
articolo bellissimo.. e mi desta un certo ...
di yasodanandana [user #699]
commento del 11/04/2011 ore 12:5
articolo bellissimo.. e mi desta un certo interesse anche la modern.. con quel corno cosi' "avanti" sicuramente risultera' equilibrata suonando in piedi..
Rispondi
Re: articolo bellissimo.. e mi desta un certo ...
di Claes [user #29011]
commento del 14/04/2011 ore 09:0
La Moderne: ne ho provata una in un negozio di Zurigo. Il proprietario Kühn era stato negli USA per acquistare chitarre "custom", una per ogni modello - tra cui la Moderne. La sua forma era per stranissima e a quel punto, non ne avevo mai sentito parlare! Questo era nel 1986 o 1987. Tra la V, la Explorer e Firebird, ho scelto qualcosa di piu' tradizionale, la Les Paul "sunburst" Standard...
Rispondi
Loggati per commentare

vorrei dire una cosa a favore della ...
di flyingv77 [user #22359]
commento del 11/04/2011 ore 12:5
vorrei dire una cosa a favore della flying-v.. ho sentito molta gente dire che è una chitarra sbilaciata il peso stà sul manico..... non credo che sia propio così i primi modelli (cioè la korina della prima foto), avevano,dove attacca il manico e inizia la cassa, due spallettine un pò piu pronunciate dove si attacca la cinghia, e questo permetteva la chitarra di assumere una posizzione perfetta, da chitarra classica con il manico inclinato spontaneamente verso l'alto al punto giusto, mentre la seconda serie (quella piu conosciuta con il battipenna piu grande e il Tune-o-matic) ha le spalle molto meno pronunciate e l'attacco per la cinghia al centro come l' SG, questo in effetti porta il manico a sbolanciarsi in avanti, avendo tutti e due i modelli, questo è quello che succede a mè con le mie fly...
Rispondi
Grande Flying V
di lazydaniel [user #28418]
commento del 11/04/2011 ore 16:0
Grazie per l'articolo. Non avevo mai effettuato nessuna ricerca su questo modello. Vermanente all'avanguardia per il 1958!
Rispondi
per me
di guitarsword [user #20669]
commento del 12/04/2011 ore 00:5
..da possesore di una Dean Schenker custom , non posso che commuovermi. invito tutti gli scettici e i puristi a provarne qualcuna. abituati dopo qlk secondo al manico leggermente "più in là" rispetto a una stratoide, non ve ne staccherete più - e forse guarderete peggio anche le vostre amate les paul (ora mi ammazzano!XD). la mia è ovviamente solo una provocaione; e ovviamente parliamo di chitarre per Solisti e Shredders, che hanno bisogno di un acesso idoneo al 22° tasto, non certo di chitarre per pop-pettari e per amanti del funky! per loro una made in mexico può andare più che bene ;-)
Rispondi
Ne ho avuta una perfino più brutta, la "Corvus", ma che suono!
di FBASS [user #22255]
commento del 12/04/2011 ore 16:4
Da bassista Fenderiano convinto, passato al basso su imposizione del resto del gruppo nel 1968 , sono rimasto sempre il "Chitarrista Solista" degli inizi, pertanto ho sempre il doppio o quasi triplo, come numero di chitarre, rispetto ai bassi ( di quest'ultimi ne ho 7 vintage ma presto spero di portarli ad 8, rickenbacker 4001, o 9 se ritrovo il mio EB 0 del 1970); ma passando al dunque, mentre ero riuscito a comprarmi una Fender Esquire pre CBS a basso prezzo, nel 1975, cercavo lo stesso affare in ambito Gibson, ma ragazzi che prezzi anche allora, pertanto la prima che mi capitò, me la comprai senza pensarci due volte. Era davvero bruttina la "Covus" di hardware SG, paletta a punta d'ispirazione Flying, ma di forma quasi "Davoli Scarabeo" ma con la coda di rondine lato attaccacorde cioè sempre di derivazione Flying, però in mogano e suonava da belva, poi mi offrirono a £ 500000 la S 1, la cosidetta Strato di casa Gibson a tre pickup a sbarra e bobine sovrapposte e recuperai molto dalla vendita della "bruttarella", ma la sto ancora rimpiangendo. Poi ho comprato la SG Standard 1973 con Bigsby vibrola ad Alessandria nel 1979, la ES 335 Studio nera, la Les Paul Special limed moganoy, ho in offerta una Sonex, sempre dal mio amico dentista che mi ha venduto le due precedenti e ha anche una Night-howk, quella con l'humbuker in diagonale come la più quotata Marauder, ma non mi convince. Però se riesco a trovare la mia Corvus, cosa che ho fatto con la Hofner mod. 169 dopo 30 anni e con una Framus ad un pickup mobile lungo la mascherina dopo 42 anni, giuro che non me la faccio più scappare, mannaggia la S 1. A proposito del mio amico, ha una Explorer con le Banjo machines, color bianco Wc, non so se provarla o meno, certo di Flying V non ne ha mai messo in vendita, salvo una similiare Schecter ed una Jackson, ma per una Corina ci farei il pensiero, ultimamente mi voleva convincere con una L 6, che io credevo semiacustica come la L 4 o la più blasonata L 5, invece era una solid body di ispirazione SG- Les Paul, anonima nel suono, Franco. PS) però ce ne volle del coraggio per produrre i tre modelli in Corina nel 1958, cioè la Moderne ( mai vista ), la Explorer e la Flying V, questa almeno l'abbiamo almeno vista usare, 10 anni dopo, dal grandissimo Jimi Hendrix, ma provate a tenerla in grembo da seduti, con la erede dell'Explorer, la Firebird, tentarono di modificarla proprio per questo motivo, ma la Reverse era persino più brutta della sua predecente versione non Reverse, poi vi furono anche i bassi Tunderbird, d'ispirazione Firebird- Explorer con un problema nell'attacatura della paletta di dimensioni notevoli, le poco richieste RD, sia basso che chitarra, ma io ho trovato il migliore basso prodotto dalla Gibson, il Grabber 3, quest'ultimo con la paletta a punta d'ispirazione Flying V, come la S 1 e la Marauder, è il secondo che riesco a rintracciare fortunatamente dopo la cattiva riuscita del manico del primo, splendido e di una potenza eccezionale, quasi come il mio Music Man Sterling, ma questo è attivo, però strano non aver visto il Flyng V basso.
Rispondi
che scomoda...
di madguitar78 utente non più registrato
commento del 14/04/2011 ore 09:4
Non credo esista chitarra + scomoda della reverse :-)
Rispondi
Re: che scomoda...
di yasodanandana [user #699]
commento del 17/04/2011 ore 23:3
in piedi puo' darsi di no... penso sia piu' comoda della flying regolare.. il motivo e' il punto di attacco della tracolla dalla parte del manico che e' quasi a meta' dello stesso, permettendo quindi un bilanciamento piu' efficiente di quello della sorella non rovesciata... il tutto detto a "occhio" dato che non l'ho provata
Rispondi
Finalmente!!!!
di FlyingV [user #15722]
commento del 14/04/2011 ore 14:1
Era ora che si parlasse di questa chitarra!!!! Ah, mi ricordo quando ho comprato la mia FlyingV, avevo 17 anni e adesso mi fa ancora compagnia, non la venderei neanche per tutto l'oro del mondo, anzi se fossi ricco ne comprerei altre 7-8, io AMO la Flying V!!!
Rispondi
Ricordo che...
di benranga [user #21827]
commento del 17/04/2011 ore 21:5
Leggendo l'articolo mi è venuto in mente che nel 2005 2006 la Gibson (o i rivenditori ...mah non so') aveva interrotto il commercio delle chitarre credo nella mia zona, la bergamasca, beh insomma, io cercavo disperatamente di acquistare una flyng V bianca o quella rosso ciliegia insomma tranne la Korina; Nessuno riusciva a ordinarmela; Neanche in Internet riuscivo, con risposte inconcludenti ho aspettato circa 3 mesi e poi mi sono rivolto ad un liutaio, il quale felice di realizzarmela su mie specifiche, se ne è costruita una anche lui. Differivano solo i pick up, io ho fatto montare, su suo consiglio gli MG 81(pick up attivi).Risultato: Da PAURA!!! Però ora le rivedo nei negozi e...beh Mi viene sempre da dire che la GIBSON è SEMPRE la GIBSON specie la Flying V !
Rispondi
re
di steppa [user #28580]
commento del 30/04/2011 ore 00:4
La Flying è una chitarra che mi affascina a periodi, solo da poco ho scoperto che un mio zio ne ha una dell'85 con ponte Kehler, o qualcosa di simile, però non so che pick up monta, e non vi nascondo che qualitativamente vorrei propio sapere com'è. Ma non me la "presta"
Rispondi
di Mimmo66 [user #26026]
commento del 06/07/2019 ore 11:19:29
Ma non me la "presta" ... si vede che ha visto le virgolette :-D
Rispondi
di Sailand [user #49316]
commento del 06/07/2019 ore 11:25:38
La storia di una azienda con tecnici capaci di realizzare strumenti straordinari ma con manager disastrosi, incostanti e incapaci di rispettare le loro stesse tradizioni.
La reverse bruttissima? Si è no. Dopo decenni ad aver fatto l’occhio alla forma classica lo è. Ma se fosse uscita prima la reverse e poi solo dopo vari decenni la normale?
Rispondi
di aleck [user #22654]
commento del 07/07/2019 ore 02:17:28
Strumento splendido, non vedo l'ora di riabbracciare la mia
Rispondi
di gibsonmaniac [user #21617]
commento del 07/07/2019 ore 14:07:55
La cosa che piu' mi sempre impressionato e' il concepimento di certe sagome in quegli anni e non solo a livello di chitarre: penso a certe automobili per esempio
Tornando a parlare di chitarre, la Stratocaster, proposta nel '54, era avanti di lustri non solo per l'originalita' della forma ma anche per l'ergonomia ed e' uno shape ancora attualissimo e tra i piu' venduti, stesso discorso per le proposte V, EXP, ed altre che pero' non hanno avuto pari successo: poco o per niente capite all'inizio sono poi diventate addirittura indispensabili per l'aspetto scenico di alcune band.
Personalmente non ho mai apprezzato piu' di tanto la V, diverso e' il discorso per l'Explorer che da anni fa parte dei miei desideri a 6 corde e per la quale sto cercando di vendere diversi strumenti per poter mettere le mani su una '76 originale (The Edge docet)
Bell'articolo in cui si puo' capire come il bisogno di rinnovarsi vada comunque sempre a braccetto con il bisogno di contenere i costi
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 07/07/2019 ore 17:22:56
Leggenda vuole che Gibson ha consultato designers di automobili a Detroit! E si sono sfogati a linee dritte su V e XP. Mai vista la V rovescia ma con curva aggiunta la Moderne sì, in un negozio a Zurigo. Un liutaio con negozio era stato alla Gibson a prendere una-per-una chitarre e c'era anche una V korina. Mi ha detto "avevano corpi vecchi in magazzino e tanto vale farne qualcuna". Corde ancorate a V e finish Natural scuro. Stavo seduto in negozio e la V non mi è andata... in studio ero sempre seduto! Bella anche la XP ma ingrombrante.

Strana poi è la Firebird non reverse con 3 P90 che un amico ha comprato usata a Londra 1972-73. Era appena tornato dal treno a Venezia, e con Nino Smeraldi (le prime Le Orme) l'abbiamo incontrato. Visto con custodia di farci vedere la chitarra! Non vorrei, mi vergogno era la risposta. Per noi, bella, diversa, di sicuro ergonomica. Wine Red scuro, battipenna bianco e 3x P90. La Gibson meno costosa che riuscisse a trovare.
Rispondi
di fraz666 [user #43257]
commento del 09/07/2019 ore 14:33:34
La mia chitarra preferita, fiero possessore di una Reissue del '91
Rispondi
Altro da leggere
Theodore Standard: la Gibson perduta di Ted McCarty diventa realtà
American Series: la Soloist USA con due EMG in duplice versione
I main highlight del catalogo Epiphone 2024
Charvel Pro-Mod DK24 HSH 2PT CM Mahogany Natural
La fenomenale chitarra a cinque corde di Jacob Collier
That Sound: Vintage Vault 2023
Articoli più letti
Seguici anche su:
Scrivono i lettori
Manuale di sopravvivenza digitale
Hotone Omni AC: quel plus per la chitarra acustica
Charvel Pro-Mod DK24 HSH 2PT CM Mahogany Natural
Pedaliere digitali con pedali analogici: perché no?!
Sonicake Matribox: non solo un giochino per chi inizia
Ambrosi-Amps: storia di un super-solid-state mai nato
Il sarcofago maledetto (e valvolare) di Dave Jones
Neural DSP Quad Cortex: troppo per quello che faccio?
Massa, sustain, tono e altri animali fantastici
Ho rifatto la Harley (Benton ST-57DG)




Licenza Creative Commons - Privacy - Accordo.it Srl - P.IVA 04265970964