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Kofi Annan

di Jimmi [user #27100] - pubblicato il 14 luglio 2011 ore 17:17
Questo è il parere di alcuni autorevoli personalità mondiali sulla "droga"

http://www.google.it/url?sa=t&source=web&cd=2&ved=0CCIQFjAB&url=http%3A%2F%2Fwww.repubblica.it%2Festeri%2F2011%2F06%2F02%2Fnews%2Fliberalizzazione_droga-17097826%2F&ei=hgcfTrCRNMbCtAbz6vXzAQ&usg=AFQjCNH4t3_Dm4aO4Ayrx9jaH20iFhzu2w


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Uhm
di jebstuart [user #19455]
commento del 14/07/2011 ore 17:3
E' innegabile che una scelta di questo tipo avrebbe un suo razionale. Ma mi agghiaccia lo stesso. E' un po' come se qualcuno proponesse di legalizzare l'omicidio per sconfiggere Cosa Nostra.
Rispondi
Re: Uhm
di Jimmi [user #27100]
commento del 14/07/2011 ore 17:5
No generale ! Se si avesse coscenza del fatto che i superalcolici sono droghe pesanti, o che tutti quegli antidepressivi che il medico prescrive al 70% degli individui con leggerezza, sono pericolosi per chi guida, si potrebbe capire che gli esperti siano di questo parere. L' estraneità alle problematiche è di gran lunga più pericolosa che il problema stesso. Un saluto!
Rispondi
Re: Uhm
di jebstuart [user #19455]
commento del 14/07/2011 ore 18:2
Questo è ovvio, Jimmi. Ed hai ragione. Ma la liberalizzazione del commercio di alcolici (esistente praticamente da sempre) non ha affatto sconfitto l'alcolismo, nè le linee-guida per la corretta prescrizione medica hanno sconfitto l'abuso di psicofarmaci. Tutte le forme di abuso hanno radici ben più profonde del semplice gusto del proibito. Non credo pertanto possano magicamente scomparire rendendo lecito il consumo.
Rispondi
Re: Uhm
di Jimmi [user #27100]
commento del 14/07/2011 ore 18:3
Sono d' accorddo con te. La messa al bando di tali sostanze tuttavia, ha reso il problema ancora più grave, è per questo che si cercano altre soluzioni. Tentar non nuoce no ? E inoltre cavallo che perde si dovrebbe cambiare volentieri. Ciao Jeb !
Rispondi
Re: Uhm
di jebstuart [user #19455]
commento del 14/07/2011 ore 18:4
Anche questo è vero. Ciao a te, Jimmy :-))))
Rispondi
Grazie al cielo abbi
di rollo5100 [user #28890]
commento del 15/07/2011 ore 09:0
Grazie al cielo abbiamo i politici che ci danno l'esempio.
Rispondi
Un mio piccolo contributo alla causa.
di OldBoy utente non più registrato
commento del 14/07/2011 ore 17:5
Forse, secondo me, più che legalizzare credo si tratti di un "non demonizzare": il fatto di puntare il dito contro "la droga" e soprattutto "i drogati" sia un po' contraddittorio, in quanto parte dal presupposto che vi è un "loro" e un "noi", migliori in quanto "puliti" e illuminati dalla consapevolezza, e abbia quindi delle conseguenze e delle ripercussioni gravissime da un punto di vista sociale. Demonizzando e astraendo non ci si rende conto che alla fine siamo tutti umani. Trattarla da un punto di vista sanitario, quindi come "malattia" e non più "colpa", presuppone che vi siano dei "malati" e non più dei colpevoli; e chi non è stato malato almeno una volta nella vita? I colpevoli si puniscono, i malati si curano. C'è una profonda differenza. Forse questo discorso suggerisce che più che punire dovremmo curare. Chissà? Io non ho la risposta. Un saluto! M.
Rispondi
Re: Un mio piccolo contributo alla causa.
di jebstuart [user #19455]
commento del 14/07/2011 ore 18:2
Questo è un discorso diverso, che mi vede ovviamente d'accordo. E' fuori di dubbio che tossicodipendente sia un malato, e come tale vada trattato e protetto. Ma l'acquisizione e la diffusione di questo concetto tra la gente (in particolare quella di bassa estrazione culturale) non viene certamente favorita dalla legalizzazione delle droghe, che anzi potrebbe essere letta come una loro non pericolosità. E questo avrebbe conseguenze disastrose. Dobbiamo deciderci. O le droghe fanno male, e pertanto non è etico e lecito esporre la popolazione alla loro azione (come non è lecito esporrla a sostanze tossiche o radioattive) o le droghe non fanno male, e quindi chiunque può comprarle (è proprio il caso di dirlo) dal droghiere. Non si può venderle come fossero sfogliatelle e poi cercare di convincere i giovani e gli sprovveduti della loro pericolosità. Peraltro io, che non faccio uso di stupefacenti, non mi sento affatto più "pulito" di un cocainomane. Così come spero che gli Accordiani che non fumano non trovino "sporco" me, che fumo come un disperato. Dovrei a questo punto aprire un'ulteriore discussione sulla implicita ridicolaggine di una Società che prende in considerazione la liberalizzazione del commercio di stupefacenti, ma che contemporaneamente fa una lotta isterica e talebana al fumo ed al colesterolo. Ma non lo faccio :-)
Rispondi
Re: Un mio piccolo contributo alla causa.
di OldBoy utente non più registrato
commento del 14/07/2011 ore 18:3
Curioso come molte discussioni sui problemi della nostra società finiscano per battere su uno stesso punto..la cultura e l'istruzione. ;) Sarebbe molto interessante come conversazione comunque :D e queste lotte "talebane" sono simili ad altre viste non molto distante da qui. Un saluto! M.
Rispondi
Re: Un mio piccolo contributo alla causa.
di jebstuart [user #19455]
commento del 14/07/2011 ore 18:3
Tutti noi siamo talebani quando crediamo fortemente in qualcosa :-) Non a caso ho usato il termine in un'accezione per niente dispregiativa, ma come sinonimo di "strenuo" o "integralista", se preferisci. Se mi permetti di rivolgermi alla parte "Boy" del tuo nick, anche se non è quella che sta scrivendo in questo momento, direi che nelle ultime 48 ore anche tu hai offerto un magnifico spettacolo di talebanità ;-))))
Rispondi
Re: Un mio piccolo contributo alla causa.
di OldBoy utente non più registrato
commento del 14/07/2011 ore 18:5
Dici? :) purtroppo a volte mi faccio prendere un po' la mano. Ma ti assicuro che sono sempre pronto a mettere in discussione le mie tesi, e sono sempre alla ricerca di qualcosa di ulteriore o di più specifico. Se per "talebano" intendi che difendo senza requie le mie convinzioni, non posso che darti ragione ;) mi rendo conto di essere un po' intollerante a volte. Ma solo perché ritengo ci sia qualcosa per cui valga veramente la pena lottare ;) ma ti riferisci a questo dibattito in particolare?
Rispondi
Re: Un mio piccolo contributo alla causa.
di jebstuart [user #19455]
commento del 14/07/2011 ore 19:1
Eh eh eh ... non mi riferisco a nulla in particolare, ma in generale ad un tuo modo di essere, che non è detto sia sbagliato ... Sangue caliente giovanile, direi, con una buona dose di testa dura e una maturità dialettica non comune in uno studente, al punto da far supporre un'età anagrafica diversa da quella dichiarata :-) Un interlocutore piacevole, tuttavia, e di fegato.
Rispondi
Re: Un mio piccolo contributo alla causa.
di OldBoy utente non più registrato
commento del 14/07/2011 ore 19:1
Classe 1990, anche se credevo di non averlo scritto nel profilo ;) Apprezzo molto i tuoi complimenti e ti ringrazio; Di contro, ti dico con la massima sincerità che finora ho trovato pochissime persone con una abilità nel conversare e discutere come la tua. :) Ciò rende le conversazioni ancora più stimolanti e interessanti. Un saluto! M.
Rispondi
Re: Un mio piccolo contributo alla causa.
di jebstuart [user #19455]
commento del 14/07/2011 ore 19:2
Grazie :-)
Rispondi
Re: Un mio piccolo contributo alla causa.
di Jimmi [user #27100]
commento del 14/07/2011 ore 18:4
La questione è un tantino più complessa. La sostanza radioattiva è un male per tutti, mentre se io fumo una sigaretta sul Monte Bianco (si fa per esemplificare), il male lo faccio io a me stesso. Se comunque c' è gente che si droga, bisogna prenderne atto. una volta presa coscienza del problema, si può discutere su come affrontarlo nel modo migliore.
Rispondi
Re: Un mio piccolo contributo alla causa.
di jebstuart [user #19455]
commento del 14/07/2011 ore 18:5
Io penso, Jimmi, che in queste discussioni - che peraltro non solo sono civilissime e piacevoli, ma soprattutto fonte di crescita per tutti - chi di noi ha figli adolescenti o giovani patisca di una vera e propria sindrome da immedesimazione. Voglio dire che quando ero giovane (e celibe), dando per scontato di avere un controllo completo sulle mie azioni, affrontavo con maggiore freddezza il problema. Oggi, con una figlia di 24 ed uno di 18 anni, mi sento più esposto.
Rispondi
Re: Un mio piccolo contributo alla causa.
di Jimmi [user #27100]
commento del 14/07/2011 ore 19:0
Anche per me è un piacere confrontarmi con voi ed in special modo con te, perchè anche se non ti conosco personalmente sento affinità e stima del tuo modo pacato di esprimere i tuoi punti di vista. Penso di capire la tua perplessità e la tua posizione, o meglio provo a capire. Se le sostanze fossero controllate in farmacia e il diritto all' assunzione fosse limitato in via sperimentale alle droghe leggere, i cosiddetti cannabinoidi, alle persone maggiorenni, penso che si avrebbe un miglioramento della situazione sotto ogni punto di vista. Può darsi che mi sbagli, e in tal caso si dovrebbe tornare indietro. Grazie della piacevole conversazione.
Rispondi
Re: Un mio piccolo contributo alla causa.
di smilzo [user #428]
commento del 15/07/2011 ore 09:4
Ave Jeb, bisognerebbe mettersi d'accordo su cosa è droga. Lo zucchero è una droga. Causa dipendenza. E anche decessi. Ma socialmente è accettato. Il caffè pure, e molte sostanze usate per doping sono lecite, ma sono droghe. E' una questione di classificazione.
Rispondi
Re: Un mio piccolo contributo alla causa.
di jebstuart [user #19455]
commento del 15/07/2011 ore 12:1
Prima ancora dovremmo metterci d'accordo su quello che è biologicamente e statisticamente rilevante e quel che non lo è. Intendo dire che l'iperbole è una figura retorica di grande effetto, ma sul piano pratico serve a poco. Lo zucchero dà al massimo "abitudine", ma non può materialmente dare dipendenza, visto che non agisce legandosi ad un recettore, ma diffondendo liberamente nelle cellule. In assenza di un recettore specifico, nessuna sostanza può causare dipendenza. Ma il problema non è qui. Secondo me è più sottile. Quando si valutano comportamenti che hanno una ricaduta sulla salute, le considerazioni di carattere sociologico, etico, ed umanistico in senso lato finiscono sempre per interferire col rigore dell'interpretazione scientifica. Cerco di spiegarmi meglio, facendo uin esempio di estrema attualità e delicatezza. Come sai, la nostra, come tutte le specie mammifere si riproduce per accoppiamento eterosessuale. La eterosessualità, in senso statistico, è quindi la "norma" nella nostra specie. Il termine "norma" è qui usato in senso statistico, intendendo come tale la variabile statistica che compare più spesso in una popolazione. Purtroppo, l'aggettivo corrispondente, e cioè "normale", nell'uso corrente ha perso la connotazione descrittiva e ne ha assunto una valutativa. "Io sono normale, tu sei anormale" non significa più "Io rientro nella variabile più frequente e tu no", quanto piuttosto "Io sono nel giusto e tu no". E c'è una bella differenza, purtroppo. Resta il fatto che chi prova desiderio sessuale verso individui del proprio genere, in senso strettamente ed esclusivamente statistico, non è normale. Eppure, mentre la scrivevo, questa frase ha dato fastido anche a me, perchè non è possibile liberarla della sua intollerabile valenza morale e del carico infinito di equivoci interpretativi che rischia di sollevare. Ora, la nostra specie trae una sensazione di benessere dal sistema endorfinico. Il soggetto "normale" non ha alcun bisogno di introdurre dall'esterno un supplemento di oppiacei per sentirsi bene. Ovviamente hai ragione quando fai notare che un soggetto "normale" dovrebbe analogamente averne abbastanza della propria adrenalina per sentirsi su, senza dover prendere dieci caffè per star sveglio o essere tonico. Purtroppo, possenti condizionamenti culturali spingono parte della popolazione ad assumere comportamenti "anormali" a scopo voluttuario. E questi comportamenti, proprio in forza del loro discostarsi dalla norma statistica ingenerano diffidenza e critiche. Niente di più sbagliato, ovviamente. Chi ha un comportamento "anormale" in senso statistico ha il sacrosanto diritto di veder riconosciuta una situazione di malattia, di disagio o semplicemente di diversità. Ed ha ancor di più il diritto di vedere il gruppo sociale di cui fa parte fare ogni sforzo per far sì che la diversità biologica non coincida con la diversità emotiva ed etica o, peggio, con la discriminazione. Detto questo, tuttavia, è un po' difficile che tu riesca a convincermi che una sfogliatella equivalga ad una tirata di cocaina. Il problema delle tossicodipendenze esiste, e non lo si risolve negandolo, nè arrampicandosi sugli specchi per mettere sullo stesso piano tossicomanie di diversa portata medica e sociale. Peraltro, e qui sono assolutamente da bar, non ho mai visto un diabetico fare una rapina per procurarsi un dolce o un caffeinomane rovinarsi l'esistenza per un espresso in più :-) Quanti tra gli Accordiani si sentono coinvolti nel problema perchè fanno uso di cannabinoidi secondo me dovrebbero smetterla levare gli scudi e sminuire la parte macroscopica del problema nell'ingenua speranza di ridimensionare così quella microscopica che li coinvolge. Un conto è la cannabis, un conto è il crack, la coca e quant'altro. Sulla cannabis possiamo, se volete, anche scherzare e discutere fino alle ore piccole. Sulle altre sostanze no, perchè uccidono. Senza se e senza ma.
Rispondi
Re: Un mio piccolo contributo alla causa.
di smilzo [user #428]
commento del 15/07/2011 ore 12:4
*** Lo zucchero dà al massimo "abitudine", ma non può materialmente dare dipendenza*** Ho letto, ma non saprei dirti dove, un paio di studi che affermano l'opposto. La pasta (carboidrati, zuccheri) da assuefazione. C'è gente che è malata. Ridiamo sui pancioni, attribuiamo ad altro i sintomi. A me, se levavano la pasta, diventavo abbastanza nervoso. Mi sono un po' disintossicato, ora va meglio.
Rispondi
Re: Un mio piccolo contributo alla causa.
di plettrox [user #6758]
commento del 14/07/2011 ore 19:0
La cosa più saggia letta sulla droga in questi giorni su Accordo.;)
Rispondi
Re: Un mio piccolo contributo alla causa.
di OldBoy utente non più registrato
commento del 14/07/2011 ore 19:0
Ti ringrazio :)
Rispondi
Re: Un mio piccolo contributo alla causa.
di jebstuart [user #19455]
commento del 14/07/2011 ore 19:1
Hai visto... Plettrox ti ha dato del saggio... ... Signore, perdona loro, perchè non sanno quel che dicono (ho sentito l'esigenza di cambiare la running signature :-)
Rispondi
Re: Un mio piccolo contributo alla causa.
di OldBoy utente non più registrato
commento del 14/07/2011 ore 19:1
Dici che mi devo preoccupare? xD Scherzo dai, alla fine era un mio "modesto contrubuto".
Rispondi
Re: Un mio piccolo contributo alla causa.
di Jimmi [user #27100]
commento del 14/07/2011 ore 19:3
A chi stai rispondendo :-)) ?? Ciao Plettrox sei tornato a plettrare ? Mi ha fatto piacere leggere il tuo diario in cui dicevi che sei tornato a suonare. Un saluto!
Rispondi
Re: Un mio piccolo contributo alla causa.
di plettrox [user #6758]
commento del 14/07/2011 ore 21:3
Rispondevo ad Oldboy quando sotiene che non va ghettizzato chi fa uso di droghe con un "loro" ed un "noi" e nel considerarli come delle persone affette da malattia, cosa che ho potuto vedere con i miei stessi occhi. Chi fa uso di droghe a dosi elevate, non è migliore o peggiore di me o di tutti noi, ma è una persona che un proprio percorso che drammaticamente lo ha portato ad un uso massiccio e distruttivo di stupefacenti (droghe o alcol che siano). Per questo bisogna ricercare la causa di tale patologia profonda, cause che possono essere molteplici. p.s. suonare ora è un parolone, però la terapia di recupero dalla distonia sta funzionando e la mano risponde molto bene.;)
Rispondi
Re: Un mio piccolo contributo alla causa.
di lorenzof [user #17952]
commento del 15/07/2011 ore 01:3
Ottimo intervento.
Rispondi
Re: Un mio piccolo contributo alla causa.
di OldBoy utente non più registrato
commento del 15/07/2011 ore 12:4
Grazie :)
Rispondi
Credo di essere....
di gibsonmaniac [user #21617]
commento del 14/07/2011 ore 17:4
.....abbastanza d'accordo....e proprio per questo la cosa mi rattrista: penso che sia una delle sconfitte più pesanti per l'uomo.
Rispondi
Re: Credo di essere....
di Jimmi [user #27100]
commento del 14/07/2011 ore 17:5
L' uomo ha convissuto con la "droga" per milioni di anni. Ora è venuto il momento che l' uomo prenda coscienza di questo fatto. Un saluto!
Rispondi
Condivido molte cose dell'articolo, anche se ...
di OldBoy utente non più registrato
commento del 14/07/2011 ore 17:4
Condivido molte cose dell'articolo, anche se non mi sbilancio: la questione è estremamente delicata. Le campagne di caccia alle streghe contro chi fa uso di sostanze stupefacenti (un po' come quel sindaco che vuol mandare l'esercito a contrastare lo spaccio) è un po' come cercare di sciogliere un nodo complesso tirando fili a caso. Basta vedere l'esperienza del proibizionismo in America, ha risolto qualcosa? Prontamente hanno cancellato la modifica costituzionale che l'aveva in precedenza introdotto. In ogni caso la proposta di legalizzare alcune droghe di certo aiuterebbe a combattere il traffico illecito di stupefacenti; mi spiego: visto che comunque vi è un uso di queste sostanze, legato a tutta una serie di fattori, tanto vale legalizzarne alcune, quanto meno per affondare un colpo deciso a chi con il traffico illegale ci costruisce imperi finanziari. Il problema è che non tutto è legalizzabile; se già sigarette e alcol sono monopolio di Stato in Italia, alcune droghe leggere sono legalizzate in alcuni paesi esteri, la vedo molto difficile rendere libero il commercio di droghe quali cocaina, eroina o ecstasy; come fai a vendere legalmente delle sostanze del genere? Con che coscienza? Ma soprattutto, con quali tutele per la vita di chi le acquista? In particolare in questo caso, se si legalizza inserendo limitazioni pesanti, non si risolve alcunché: in ogni caso vi sarebbe un "contrabbando", così come avviene con le sigarette e gli alcolici tutt'ora. Credo che si potrebbe andare avanti a discuterne per ore; ma più che altro credo che non sia questo il luogo in cui discutere di questi problemi, in modo totalmente privo di cognizione di causa. Aver avuto contatti diretti o indiretti con il mondo della droga (che ne so, un familiare, un amico) non ci rende paladini della causa o esperti; sarei curioso di sentire il parere di qualche persona che ha qualche incarico legato a quest'ambito, che lavora attivamente sul campo e che ha competenze specifiche nel problema, per esempio pubblici ministeri, antimafia, medici, servizi sanitari, centri di recupero ecc. Ma questo è un sito di musica, e se di esperti di musica lo siamo un po' tutti, chi più chi meno, e vi sono anche persone veramente notevoli, esperte e preparate, su materie come questa inevitabilmente sarà dura imbastire un confronto serio e oggettivo. Quanto meno, si dovrebbe avere la decenza di rispettare le opinioni altrui e di non caricare a testa bassa, animati da un non meglio specificato furore sacro a difesa della propria causa. Sono stato un po' prolisso, ma in realtà credo si potrebbero scrivere persino intere monografie su un tema del genere, e sotto molteplici prospettive. Un saluto! M.
Rispondi
Re: Condivido molte cose dell'articolo, anche se ...
di Jimmi [user #27100]
commento del 14/07/2011 ore 18:0
In realtà sono proprio gli esperti in materia che tu cerchi, coloro che hanno proposto una svolta. Legalizzare le droghe pesanti non è contemplato dal Gotha della "droga". I superalcolici sono le uniche droghe pesanti ora legali. Sullo schedario dei carabinieri i superalcolici sono classificati come droghe pesanti "ndr". Si tratta solo di trattare i tossicodipendenti come malati e non come criminali.
Rispondi
Re: Condivido molte cose dell'articolo, anche se ...
di OldBoy utente non più registrato
commento del 14/07/2011 ore 18:0
Già, hai ragione; forse mi sono fatto prendere anch'io dal furore di rispondere indirettamente ad altri commenti e ad altri post. Leggi anche la mia risposta a jebstuart, forse potrebbe interessarti :)
Rispondi
Re: Condivido molte cose dell'articolo, anche se ...
di smilzo [user #428]
commento del 15/07/2011 ore 09:5
*** sarei curioso di sentire il parere di qualche persona che ha qualche incarico legato a quest'ambito *** Troveresti 50 contro e 50 favorevoli! :) C'è assoluta disinformazione sociale e medica attorno alle droghe. Sono un po un tabù. Questo è il commento di fondo degli operatori. Più che liberalizzazione, si può parlare con loro di regolamentazione ed educazione. C'è la fragilità psicologica, individuale e sociale. La droga è il sintomo di uno o più problemi, non è l'origine del problema. Infine ci sono i risvolti economici della "regolamentazione".
Rispondi
Re: Condivido molte cose dell'articolo, anche se ...
di OldBoy utente non più registrato
commento del 15/07/2011 ore 12:4
"C'è la fragilità psicologica, individuale e sociale. La droga è il sintomo di uno o più problemi, non è l'origine del problema." Ecco, direi che è perfettamente condivisibile, anche perché è un po' la tesi che sto portando avanti qui su accordo in più interventi :) "Infine ci sono i risvolti economici della "regolamentazione"." Tipo? Sarei curioso di approfondire questo punto.
Rispondi
Re: Condivido molte cose dell'articolo, anche se ...
di smilzo [user #428]
commento del 19/07/2011 ore 10:0
Risvolti economici: togli parte del giro alla malavita. Li passi allo Stato. E quei soldi devono servire a mettere su un sistema di strutture e persone che forniscano informazioni/aiuti sulla droga. Quindi si creano posti di lavoro in chiaro, che generano introiti per lo stato. Le questioni sono talmente vaste, che è impossibile discuterne su Accordo.
Rispondi
Re: Condivido molte cose dell'articolo, anche se ...
di OldBoy utente non più registrato
commento del 19/07/2011 ore 11:4
Tutto ragionevolissimo, se ne parlava anche sotto con xstrings. Comunque condivido, io penso che accordo non sia posto per discussioni come questa, anche se di certo sono utili e importanti. Per questo non manco di intervenire, se non altro per rompere un po' le scatole a destra e a manca. :) Un saluto! M.
Rispondi
L'articolo mi ha spiazzato..
di janblazer [user #26680]
commento del 14/07/2011 ore 18:0
Avevo poche certezze.. e anche un po' nebulose.. sull'argomento.. Adesso.. non sò più cosa pensare.. Io trovo che nell'articolo ci siano degli spunti e delle idee interessanti per poter affrontare in maniera più efficace il problema droga.. ma un po' di perplessità rimangono.. Ciao Jimmi..
Rispondi
Re: L'articolo mi ha spiazzato..
di Jimmi [user #27100]
commento del 14/07/2011 ore 18:0
Questa tua perplessità, è dovuta ad un educazione che ci ha indicato la "droga" come un diavolo dal quale si può rimanere offesi nel corpo e nella mente per sempre. In realtà quelle sostanze che provocano questi effetti sono mix micidiali di porcherie confezionati da criminali, i quali, con i provvedimenti che prescrivono i signori presiedenti la commissione internazionale sulla droga avrebbero vita dura. La droga rimane un male, per questo bisogna contrastarla nel modo più efficiente. Non si possono chiudere gli occhi di fronte ai problemi reali del mondo, cari signori del 900 (come me). Un saluto!
Rispondi
La differenza tra una bevanda alcolica e una droga è lo scopo per cui è stata creata.
di Pearly Gates [user #12346]
commento del 14/07/2011 ore 18:2
La droga come scopo primario è di farti sballare se non ti fa sballare non ha raggiunto il suo scopo nessuno userebbe una droga che non ti sballa. Se uno beve un bicchiere di vino lo fa per il gusto che ha e non è obbligatorio che ti faccia ubriacare, quello è un effetto dell'abuso. Ma si può anche fare un altro esempio pratico: Una pistola ed un coltello. La pistola è stata inventata e costruita con il preciso scopo di uccidere qualcuno non ha altri scopi. Il coltello ha diverse forme ed usi, però anche il coltelllo ideato per il macellaio ad esempio può essere usato per uccidere qualcuno. SI può vivere benissimo senza pistola ma è difficile vivere senza nessun tipo di coltello. Se non si fosse capito la pistola è la droga e il coltello è l'alcol. Legalizzare la droga potrebbe essere una soluzione per combattere la criminalità ma dovrebbe essere regolamentata rigorosamente e solo la cannanbis e marijuana secondo me. Ciò non toglie il fatto che drogarsi non serve a niente si può vivere benissimo senza droga. Drogarsi non è una cosa da fighi. P.S. La maggior parte dei miti musicali che affascinano per il loro uso spregiudicato delle droghe sono morti giovanissimi. Jimi Hendrix, Janis Joplin, Jim Morrison, John Belushi, Keith Moon tanto per citare i più famosi.
Rispondi
Re: La differenza tra una bevanda alcolica e una droga è lo scopo per cui è stata creata.
di Jimmi [user #27100]
commento del 14/07/2011 ore 18:4
Chi ha detto che la droga non è un male? Per questo bisogna affrontare il problema della droga nel miglior modo possibile. Io sono del parere che il male non sia la sostanza in sè, ma l' uso che se ne fa e l' approccio che si ha con la sostanza stessa. Per farti un esempio, la pistola da te citata, se la si usa per fare soffrire meno un animale da macello è una cosa buona, se si uccidono i bambini in strada no. Un saluto!
Rispondi
Re: La differenza tra una bevanda alcolica e una droga è lo scopo per cui è stata creata.
di Pearly Gates [user #12346]
commento del 14/07/2011 ore 19:0
===se la si usa per fare soffrire meno un animale da macello è una cosa buona=== Non dirlo mai ad un vegetariano. :D Io non sono vegetariano, cmq lo scopo è sempre uccidere, che sia una mucca o una persona. Cmq nei macelli usano delle cose apposta che fa uscire un chiodo velocissimamente e gli viene puntato sulla testa, gli entra nel cervello e muore all'istante. Non sono armi da fuoco, io intendevo pistola come arma da fuoco. se ti va qui c'è la sequenza...però è un po' cruda. vai al link
Rispondi
Re: La differenza tra una bevanda alcolica e una droga è lo scopo per cui è stata creata.
di Jimmi [user #27100]
commento del 14/07/2011 ore 19:2
Andavo nel laboratorio del macellaio del mio paese all' età di sei anni e ho visto varie volte dal vivo l' operazione di cui parli, una volta ho bevuto anche un po' di sangue di toro, quando ancora si poteva, un' esperienza che non ti consiglio ma a detta del macellaio un toccasana. La bevanda alcolica non è stata creata, è nata per caso, come il caso ha voluto che l' uomo abbia scoperto che le sostanze di alcune piante se inalate o assunte per altre vie, stimolassero le zone limbiche del cervello, le stesse che vengono stimolate dal piacere di mangiare o fare sesso. Come veedi la tua teoria sulla droga e sull' alcool non sta in piedi. Ah! Un altra cosa! Stimolando le zone limbiche e aumentando la velocità delle connessioni neuronali, la "droga", può essere fonte di ispirazione dalla quale attingere per essere creativi. Questa è scienza, non una mia invenzione o una mia opinione personale, quindi nin venirmi a fare menate :-)). Ciao!
Rispondi
Thou Shalt Not Assume Drug.
di OldBoy utente non più registrato
commento del 14/07/2011 ore 18:4
Hai ragione sul fatto che si può vivere senza droga e che drogarsi non è una cosa da fighi; La questione è diversa: Non è bello nemmeno l'omicidio, non è bella la guerra, non è bella la violenza sulle donne, e potrei fare una lista credo pressoché infinita. Si può vivere benissimo senza nessuna di queste cose, e si può affermare che il mondo sarebbe migliore senza di esse; siamo riusciti a eliminare anche solo una di queste proibendola? Non uccidere, non rubare, non desiderare la donna d'altri, e compagnia bella. Sono serviti a qualcosa? Sono prontamente derogati quotidianamente in tutto il mondo. Potrei aggiungere anche il non drogarsi. Non è che forse sia sbagliato il ragionamento di fondo? Non sto parlando di legalizzare, ma di riconoscere che nessuno è così forte da potersi proclamare santo ed erigersi sopra la folla. Il post di prima, drogato = sfigato, eccetera, esprime proprio questa cosa, il tentativo di "punire" chi si droga "escludendolo" dalla cerchia dei "fighi", senza guardare alla persona che ha commesso il fatto o alla sua situazione.
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Re: Thou Shalt Not Assume Drug.
di Pearly Gates [user #12346]
commento del 14/07/2011 ore 19:1
l'ho spiegato nel post precedente, sfigato nel duplice siginificato e di sfortunato e dell'opposto di figo. Io tutti quelli che ho conosciuto di drogati, andando a vedere avevano sempre problemi familiari o problemi di altro tipo. In ogni caso secondo te fare uso di droghe e magari divetarne dipendente (stesso discorso vale per l'alcol) è sintomo di una persona felice che sta bene con se stessa ha molti interessi nella vita ed è soddisfatto di se e della sua vita oppure il contrario? Io non ho mai fatto uso di droghe, qualche ciucca in compagnia, ma di rado e mai da star male da ricovero. Per molti, sempre più giovani ubriacarsi è un obbligo per una serata ben riuscita.
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Re: Thou Shalt Not Assume Drug.
di OldBoy utente non più registrato
commento del 14/07/2011 ore 19:3
Ma infatti è quello che dico anch'io :) Secondo me guarda che non siamo così in disaccordo. Non si può separare la persona che si droga dalla situazione sociale e familiare in cui si trova, credo sia questo il succo del mio discorso. Di certo vi è tutta una serie di motivazioni dietro ed è proprio qui il problema; trattare droga e drogati come qualcosa di metafisico e slegato dal contesto (mi sembra di sentire i discorsi del "reato come ente di ragione") non dà secondo me le risposte "giuste" ed efficaci per combattere il problema. Il fatto che molti giovani ritengano ubriacarsi necessario per divertirsi conferma ancora di più che è una questione di cultura, anzi, direi di educazione. Ma non solo, e ti assicuro che parlo con cognizione di causa, avendo 21 anni: spesso persone (ragazzi) assolutamente insospettabili si ritrovano "nel branco" a fare scelte e commettere azioni negative, come drogarsi, per quanto occasionalmente. Quello che dico io è che affermare "la droga è il male", "perché sì" non risolve il problema, purtroppo, o non lo risolve del tutto; oltre a proibire bisogna svolgere un compito incessante di educazione e diffusione di informazione e cultura, ma forse nemmeno questo basta..il problema è molto complesso.
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Re: Thou Shalt Not Assume Drug.
di lorenzof [user #17952]
commento del 15/07/2011 ore 01:5
La questione è complessa, stratificata, va contestualizzata ...yaawn sono troppo stanco per provarci. i termini che usa Pearly sono forse adatti per parlare agli adolescenti, forse utili allo scopo di contrastare certi miti dei ragazzini, perché il fascino dell'affrontare proibito l'adolescente lo sente già a partire dalla sua condizione psicofisica, è normale che sia così. Ricordo il senso di cameratismo che accendeva i miei coetanei quando si passavano le amfetamine, e commentavano col gergo tipico gli effetti sperimentati. D'altra parte gli usi delle droghe si trasformano: non credo che un giovane di oggi che va a cercarsi l'erba possa sentirsi ancora un "alternativo" per un consumo così diffuso.
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Re: Thou Shalt Not Assume Drug.
di OldBoy utente non più registrato
commento del 15/07/2011 ore 12:5
La droga al giorno d'oggi non è più un qualcosa di "alternativo"; e soprattutto non è legata a un tipo di cultura particolare; è legata più a una "cultura del divertimento e dello sballo" che taglia trasversalmente tutti gli "schieramenti". Il senso di cameratismo credo vi sia tutt'oggi in ogni caso, quanto meno dalla mia esperienza; poi dipende tutto dal tipo di persone che si frequentano. A volte conta moltissimo il tipo di amicizie o l'ambiente in cui si studia o lavora, fa veramente la differenza. Un po' come con le sigarette; credo sia pacifico che si fuma di più se si è circondati da fumatori, e si crei quella sorta di "rituale" collettivo di "fare pausa" e fumarsi una sigaretta facendo quattro chiacchere :) Direi che comunque una delle poche cose su cui siamo tutti d'accordo è che la questione sia particolarmente complessa :) ma che comunque per le mie esperienze una terminologia del genere, quella usata da Pearly, non risolva il problema. In particolare nella mia esperienza come animatore estivo nelle scuole ne ho viste di tutti i colori: sarò poco fiducioso, ma credo che se io andassi da un "adolescente" e gli dicessi "se ti droghi sei uno sfigato" mi beccherei solo un "vaffa" molto annoiato ;) o uno di quegli sguardi vacui fissi al pavimento; finita la predicozza, è già tutto rimosso.
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Re: Thou Shalt Not Assume Drug.
di lorenzof [user #17952]
commento del 15/07/2011 ore 13:3
Anche perché dopo aver offerto la critica al modello negativo, devi offrire subito quelli positivo, e mostrare che paga seguirlo. Cosa per niente facile, con un adolescente davanti. Complimenti per la tua esperienza a scuola.
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Re: Thou Shalt Not Assume Drug.
di Pearly Gates [user #12346]
commento del 15/07/2011 ore 14:5
===Anche perché dopo aver offerto la critica al modello negativo, devi offrire subito quelli positivo, e mostrare che paga seguirlo=== Ti do 100 euro se non ti droghi? ahahahahah scherzo! Secondo me è la famiglia innanzi tutto che deve farsi carico di educare. Quando uno arriva 17, 18 anni è troppo tardi. Io non capisco non essendomi mai drogato, la cosa principale è che si può vivere benissimo senza droga. P.S. ===i termini che usa Pearly sono forse adatti per parlare agli adolescenti=== Non è che qui hanno tutti 50 anni.
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Re: Thou Shalt Not Assume Drug.
di Pearly Gates [user #12346]
commento del 15/07/2011 ore 15:0
Dai un occhiata a questo video. vai al link
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Re: Thou Shalt Not Assume Drug.
di OldBoy utente non più registrato
commento del 15/07/2011 ore 15:2
Guarda che non mi devi convincere che la droga fa male :) ho conosciuto persone a me molto vicine che, senza tirare in ballo l'eroina o l'etilene, si sono "rovinate" o hanno comunque dovuto rinunciare a determinati stili di vita solo fumando cannabis o hascisc; ed è quello il tipo di dipendenza che mi spaventa di più. Non è legata a fattori di deterioramento fisico quanto a un enormemente più subdolo cambio di abitudini e accettazione di compromessi che magari in precedenza non si sarebbero mai fatti. E quindi di persone brillanti e oneste che trovano sempre più giustificazioni per adottare stili di vita diverse. Ma chi sono io per sindacare lo stile di vita degli altri? È questo il problema. Non si può togliere il libero arbitrio alle persone in caso come quello da me raccontato. Ma qui non parlo solo di droghe, parlo anche di società e di ambiente socio-culturale, di amicizie e di educazione. Per questo io e te abbiamo in approccio diverso sulla droga, su come risolvere eventuali problemi.
Rispondi
Re: Thou Shalt Not Assume Drug.
di Pearly Gates [user #12346]
commento del 15/07/2011 ore 15:2
===Per questo io e te abbiamo in approccio diverso sulla droga, su come risolvere eventuali problemi.=== Il tuo non l'ho capito, forse è non facciamo niente e lasciamo che tutto vada avanti così?
Rispondi
Re: Thou Shalt Not Assume Drug.
di OldBoy utente non più registrato
commento del 15/07/2011 ore 16:1
No, il mio è un cercare di inquadrare una problematica estremamente complessa, visto che proibire a priori e demonizzare non risolvono la situazione. Ma io non ho la risposta al problema, sto solo cercando di far notare che la situazione è molto più complessa ed elaborata di come la fai tu, che afferrmi che i drogati sono sfigati e così pensi di risolvere il problema. Ho il sospetto che il problema sia più una questione culturale e sociale che di fascino per il proibito e il maledetto; fascino poi che si scontra pesantemente con il nichilismo e l'egocentrismo assoluto che ritroviamo oggi un po' dovunque. Per sintetizzare, il tuo atteggiamento di proibire perché giusto o sbagliato a priori implica determinati presupposti morali che sono condivisibili da chi ha i tuoi stessi presupposti, ma non da persone con esperienze diverse. È un po' come imporre a una donna islamica di togliersi il velo perché è sbagliato, il piano su cui ti muovi è lo stesso. La provocazione del non fare niente e lasciare tutto così è piuttosto sterile, semplicemente credo che a problemi complessi vadano date risposte complesse e articolate, non un "è sbagliato perché sì perché ti fai male". Io non ho una risposta preconfezionata, e al di là di ragionarci su non posso farci nulla. Ma ti assicuro che se ne avrò occasione in futuro, nel mio piccolo, cercherò di trovarne il più possibile anche da un punto di vista pratico: sono convinto che tutti i nostri bei discorsi subirebbero un brusco deragliamento se ci trovassimo a dover operare quotidianamente a contatto con tossicodipendenti, magari in un centro di cura. Almeno daremmo un volto umano a quest'idea si drogati di cui abbiamo parlato finora. Lungi da me scoraggiarti nel proibire la droga ai tuoi familiari e ai tuoi figli, o ai figli di chiunque; il mio vuol essere un suggerimento che potrebbe non essere sufficiente, e quindi di aspettarsi di dover compiere sforzi o una fatica ben maggiore, perché solo pagando un prezzo di infinita pazienza e compassione si possono risolvere problemi come questo riuscendo allo stesso tempo a non peggiorare la vita di chi pretendiamo di voler curare o aiutare, provando poi frustrazione e rabbia. Spero di non essere stato inopportuno nell'ultima parte del mio commento, Un saluto, M.
Rispondi
Re: Thou Shalt Not Assume Drug.
di Pearly Gates [user #12346]
commento del 15/07/2011 ore 17:5
Non ti preoccupare si sta discutendo, tanto ne io ne te possiamo cambiare il mondo da soli.
Rispondi
Re: Thou Shalt Not Assume Drug.
di OldBoy utente non più registrato
commento del 15/07/2011 ore 18:2
Purtroppo hai ragione; ma già discutendo in questo modo del problema credo che stiamo già facendo qualcosa; lo dimostra il numero di commenti e l'interesse dimostrato da molti utenti per la questione. Ti ringrazio per la conversazione, io chiudo qui anche perché credo che più di così non si possa aggiungere granchè :) Un saluto, e buona serata! M
Rispondi
andiamo proprio bene allora
di xstrings utente non più registrato
commento del 14/07/2011 ore 18:3
Non riesco proprio a capire, come si può ridurre il consumo di droga legalizzandola? voglio fare il malpensante e dico che in questa maniera gli stati del mondo metterebbero le mani su parte dei soldi che ora finiscono nelle tasche dei narco trafficanti...e non venitemi a dire che questi soldi verrebbero usati per curare i tossicodipendenti perché non ci credo neanche morto! La teoria forse sarebbe quella di aprire dei luoghi appositi in cui assumere queste sostanze in maniera che le forze dell'ordine abbiano maggior controllo ma credo poco a questa teoria, dovrebbe essere lo stesso iter dei centri sociali con cui la polizia crede di poter "controllare" parte dei personaggi definiti "anarchici" ma sappiamo tutti che è solo un'immensa bufala. I dati indicati nell'articolo sono a dir poco sconfortanti ma non credo che in questo caso il miglior mezzo per sconfiggere il mercato della droga sia quello di renderlo free. La maggior parte dei popoli non hanno una cultura sufficientemente elevata per poter gestire una situazione del genere. Ad Amsterdam per esempio ci sono i cittadini che USANO i coffee shop ma i turisti ne ABUSANO, ora credete davvero che tutti i cittadini del mondo siano in grado di affrontare una realtà del genere? io no. Saluti, Marco.
Rispondi
Re: andiamo proprio bene allora
di Jimmi [user #27100]
commento del 14/07/2011 ore 18:4
Nell' articolo si parla di legalizzazione sperimentale dei cannabinoidi, cosa che mi trova completamente d' accordo. Un saluto!
Rispondi
Re: andiamo proprio bene allora
di xstrings utente non più registrato
commento del 14/07/2011 ore 20:4
Ciao Jimmy, ho capito che ci si riferiva alla cannabis e simili ma ribadisco che popoli come quello italiano non saprebbero affrontare con razionalità una situazione simile a quella di Amsterdam. buona serata, ciao
Rispondi
Re: andiamo proprio bene allora
di lorenzof [user #17952]
commento del 15/07/2011 ore 01:5
tra l'altro in Olanda stanno rendendo meno facile che un tempo l'uso delle droghe leggere
Rispondi
Re: andiamo proprio bene allora
di rollo5100 [user #28890]
commento del 15/07/2011 ore 09:1
Droga leggera che si potrebbe coltivare nel giardino di casa. Quindi non si andrebbe nemmeno a comprarla. Un po' come farsi la birra o il formaggio in casa.
Rispondi
Re: andiamo proprio bene allora
di Pearly Gates [user #12346]
commento del 15/07/2011 ore 15:0
Dai un occhiata a questo video. vai al link
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Re: andiamo proprio bene allora
di OldBoy utente non più registrato
commento del 14/07/2011 ore 19:0
"voglio fare il malpensante e dico che in questa maniera gli stati del mondo metterebbero le mani su parte dei soldi che ora finiscono nelle tasche dei narco trafficanti...e non venitemi a dire che questi soldi verrebbero usati per curare i tossicodipendenti perché non ci credo neanche morto!" Guarda che la cosa non è così contorta se ci pensi su..sempre meglio di finanziare queste cure mediche con il gettito fiscale ordinario, non trovi? Comunque bisogna effettuare delle cure; se queste vengono fatte usando soldi sottratti alle mafie, è solo che un bene. Poi, se permetti, già vi sono alcune "tasse sugli stolti" (vedi gioco di azzardo o sigarette, e lo dico da fumatore) che finanziano lo Stato, questa sarebbe solo un'altra..tassa "sugli stolti": ti fai male, ma almeno contribuisci al bene comune e non al finanziamento di mafie e conventicole criminali.
Rispondi
Re: andiamo proprio bene allora
di xstrings utente non più registrato
commento del 14/07/2011 ore 20:5
***Comunque bisogna effettuare delle cure; se queste vengono fatte usando soldi sottratti alle mafie, è solo che un bene.*** Certo, la tua logica ci sta, peccato che io non abbia fiducia nel nostro Stato e non credo che utilizzi gli introiti in quella maniera, tutto qui. saluti
Rispondi
Re: andiamo proprio bene allora
di OldBoy utente non più registrato
commento del 14/07/2011 ore 20:5
Dici che si finanzino invece ben altre conventicole e caste? ;) non hai tutti i torti. Io mi chiedo sempre dove diavolo vadano a finire tutti i soldi delle tasse, visto che si paga un sacco ma si è sempre con l'acqua alla gola. Vabbè, ma qui si potrebbe scrivere un libro ;) Un saluto anche a te! M.
Rispondi
alcol
di silvan [user #9309]
commento del 15/07/2011 ore 11:4
Credo ci sia molta ipocrisia sull'argomento, parliamo di droghe "leggere o pesanti" ma se ci pensate bene ogni "cultura" ha la sua droga. Noi abbiamo l'alcol che credo sia molto piu' dannoso delle droghe leggere (la cannabis non la reputo una droga). Vedo ragazzini "gonfiarsi" di alcol fin dal mattino, e parlo di ragazzini! Mi domando come usciranno da questo tunnel avendo cominciato cosi' presto a "farsi" di alcol; col fegato a pezzi? facendo incidenti stradali? picchiando chi capita per un nonnulla ? Mah credo che il " sistema" ci conti tante balle. Ragioniamo con la nostra testa !
Rispondi
IPOCRISIA
di simonec78 utente non più registrato
commento del 19/07/2011 ore 20:3
Premesso che personalmente aderisco alla filosofia SxE, quindi non assumo alcun tipo di psicotropo, alcool compreso.Credo che la legalizzazione controllata di alcuni tipi di sostanze potrebbe togliere l' effetto "proibito" quindi, accomapagnata da una SERIA sensibilizzazione, controllare il fenomeno e responsabilizzare all' uso. E soprattutto eliminiamo la grande ipocrisia degli ALCOOLICI MONOPOLIO DI STATO di stato ed una sostanza utilissima in molto usi come la CANAPA CRIMINALIZZATA. E' ormai cosa risaputa che la proibizione della canapa fu frutto delle lobby del petrolio che volevano nella prima metà del secolo scorso il monopolio eliminando l' ottimo combustibile di canapa. INFATTI LE PRIME AUTOMOBILI ANDAVANO A CANAPA. Poi guarda caso in quegli anni ci fu una campagna molto aggressiva sul cannabis = morte (che è una cosa scientificamente falsa, nessuno ne sta elogiando l' uso). E togliamo questi soldi alla mafia diamine. (edit : ciao Jimmi)
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