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I soliti italiani..

di Johan [user #23008] - pubblicato il 08 settembre 2011 ore 13:25

http://palermo.repubblica.it/cronaca/2011/09/08/news/villabate_la_delibera_del_sindaco_una_strada_dedicata_a_rommel-21375089/

 

Una cosa mi ha sempre divertito degli italiani: il parlare a casaccio anche di tutto quello che non sanno.

Premessa: io sono contrario ad ogni strada dedicata a menti militari, per il semplice fatto che hanno comunque ucciso persone (quindi via le varie strade per Napoleone, e blabla).

Oggi ho loggato fb ed ho trovato una pagina che mandava il link sopra, sotto circa 200 commenti.

Li ho letti quasi tutti e ci ho perso una ventina di minuti per leggere cose che già sapevo, anche perché mi aspettavo di leggere commenti del tipo: ''una strada dedicata ad un criminale di guerra!'' - ''Adesso dedichiamo le strade ai nazisti che hanno ucciso innocenti? Perché non dedicarne una anche a -inserire nome del comandante nazista-fascista di turno con, sul curriculum, atti di crudeltà verso prigionieri-popolazioni civili'' - ''Inserite frase di indignazione verso il personaggio a vostro piacimento''.

E' sempre divertente notare che utilizzando un minimo di acume non si rimane mai sorpresi dalla massa.

Mi sono preso la briga di riflettere qualche minuto, cercando di ricordare quanto appreso, al liceo, sul personaggio in questione.

Il ricordo era netto, come una linea nera e definita su uno sfondo bianco.

Per scrupolo, perché non mi piacciono le inesattezze, sono andato a cercare informazioni più accurate.

E allora mi domando: perché facciamo sempre questa caccia al lupo senza riflettere?

Perché prima di parlare non ci documentiamo un minimo?

Perché su circa 200 commenti solo 1/10 di quelle persone avevano un minimo di nozioni biografiche sul suddetto Rommel?

Perché per essere considerati di sinistra ci si deve indignare sempre e comunque, senza riflettere?

Ora cambiamo target, però:

Perché con tutte le persone meritevoli di stima si deve dedicare una strada ad un militare?

Perché si voleva intitolare un parco alla coppia Vianello-Mondaini e non a Falcone-Borsellino (come, grazie alle proteste, sarà fatto)? Ok, erano meno belli da vedere in tv ma qualcosa di importante per il paese l' hanno fatto.

Perché ci si indigna dando a Rommel del criminale di guerra e non ci si indigna perché l' idea di intitolare qualcosa ad Impastato è stata ignorata completamente?

 

 

Mi sento molto Mourinho nel chiedere così tanti perché in fila.

 

 

In soldoni: indignarsi è spesso giusto, ma lo è ancora di più assicurarsi di indignarsi per il motivo azzeccato.

 

 

 

 

Discuss.

Se possibile mantenendo un tono civile, senza insultarsi e via dicendo. Io confido nella maturità degli accordiani ma.. Parliamo di un argomento delicato dove entra la politica, e io degli italiani non mi fido:D  


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la storia la fanno i vincitori purtroppo e ...
di superloco [user #24204]
commento del 08/09/2011 ore 13:5
la storia la fanno i vincitori purtroppo e credo che il Generale JEB abbia molto da insegnare. C'è da dire che Rommel era un militare e non un politico e sicuramente il suo modo di ragionare non piacque ad Hitler almeno per quanto ne so cercò in tutti i modi di liberarsene. Dedicare una strada a Rommel sinceramente non saprei. Per un valore di ricordo storico? Beh in fondo la storia si studia e se vogliamo vederla da questo punto di vista si può fare. Via Nerone, sappiamo che tipo fu ma storicamente se ne parla Via Adolf Hitler? per adesso non l'ho vista, però..... Gaber diceva nella nota canzone se fai così sei di destra se fai cosà di sinistra ma cos'è la destra e cos'è la sinistra? Credo che in Italia il senso della politica si sia perso tanti anni fa e che ormai non si possa più recuperare.
Rispondi
Re: la storia la fanno i vincitori purtroppo e ...
di Johan [user #23008]
commento del 08/09/2011 ore 14:0
Non dedicherei mai una strada a Rommel, se penso a quante persone in Italia la meriterebbero di più. Mi indigno perché, come ho citato, non si fa nulla per Peppino Impastato. Ma non perché Rommel era un criminale di guerra, cosa fra l' altro inesatta =) Per il resto, il buon Gaber aveva ed ha tutt' ora ragione. (Per la precisione Hitler costrinse Rommel al suicidio minacciandolo di ritorsioni contro la sua famiglia, se ben ricordo)
Rispondi
Certo, sono daccordo con te. Rommel non era ...
di sdl [user #5004]
commento del 08/09/2011 ore 14:0
Certo, sono daccordo con te. Rommel non era una SS e non è stato un assassino, era un un militare dell'esercito regolare e faceva solo il suo lavoro. Peraltro bene. E' probabile che non avesse molte simpatie per il comando centrale tedesco e certamente si è distinto in varie occasioni per il senso dell'onore e correttezza. Ha disubbidito ad ordini insensati e alla fine è stato sospettato di alto tradimento, preferendo il suicidio alla corte marziale. Non lo definirei nemmeno un eroe comunque: faceva il suo dovere con assennatezza, magari anche con ideali diversi rispetto a quelli della Germania di quegli anni. Alla fine probabilmente si è reso semplicemente conto che la guerra era finita e la Germania sarebbe stata distrutta...ma non credo proprio che si sarebbe scontrato con Hitler se le sorti della guerra fossero andate diversamente. Pur riconoscendogli tratti certamenti eccezionali sia a livello strategico che caratteriale, però...insomma...prima di dedicargli una via ci potevano pensare un po su. Capisco al limite se fossimo in Germania. Ma in Italia? Non vedo proprio il senso, il nesso. E se non altro, potevano evitare la cosa anche solo per non scatenare il solito polverone: in Italia stiamo affondando (e NESSUNO fa niente), ma appena c'è da parlare di fascisti e comunisti sono tutti pronti a prendersela e a dare aria alla bocca.
Rispondi
Re: Certo, sono daccordo con te. Rommel non era ...
di Johan [user #23008]
commento del 08/09/2011 ore 14:1
Sottoscrivo tutto. E' giusto non farlo passare ne per eroe (come prova a farlo passare il comune siciliano in questione) ne per criminale di guerra, come prova a farlo passare l' immagine pubblica. Ha semplicemente fatto il suo lavoro, con uno spiccato senso dell' onore. Purtroppo gli italiani hanno sempre bisogno di qualcuno o qualcosa da additare, probabilmente li aiuta a distogliere l' attenzione dal resto. Fa molto ''Aiuto, la mia barca affonda a poppa! Vabè, voltiamoci verso prua che lì galleggia ancora''.
Rispondi
Re: Certo, sono daccordo con te. Rommel non era ...
di sdl [user #5004]
commento del 08/09/2011 ore 14:4
Eh si, ma ormai l'atteggiamento, da destra e da sinistra, è proprio questo: nascondersi dietro a falsi ideali e vuote morali per evitare di vedere i problemi veri. Le masse si infiammano su termini morti e sepolti, su parole ormai prive di segnificato, su concetti anacronistici che hanno parimenti dimostrato il loro totale fallimento e non si vedono i veri rischi e i veri disastri dell'Italia di oggi. Siamo diventati un Paese ingovernabile, dove la demagogia, praticata dai politici e accolta per lo più con piena approvazione dal popolo è diventata la nuova bandiera. Dove una escort conta più degli evidenti errori tecnici e politici di un premier. Dove lo sciopero dei calciatori fa traballare le decisioni di un governo debole. Dove l'opposizione si deve fare nelle aule di tribunale anzichè in quelle del parlamento, perchè mancano uomini e idee. Dove gli slogan politici iniziano tutti con un NO, che non fa altro che alimentare la rabbia e la frustrazione del Paese. Dove parole e termini diventano più significativi della sostanza, come nel caso del millantato federalismo. Ma soprattutto, dove, in fondo, non si devono MAI e assolutamente MAI toccare gli interessi toccare gli interessi politici. Perchè l'IVA al 21% va bene, se proprio i calciatori scioperano, togliendo il diritto alla partita domenicale, si può anche cambiare una finanziaria...ma per togliere le province e ridurre il numero dei parlamentari sono tutti daccordo che bisogna affrontare delicate questioni costituzionali...meglio se fra 20 o 30 anni.
Rispondi
Si continua a ripetere da tempo, ormai, che le ...
di perrynason [user #17170]
commento del 08/09/2011 ore 16:2
Si continua a ripetere da tempo, ormai, che le ideologie sono morte. Da qui le domande lecite su cosa sia di sinistra e cosa di destra (anche se ci sono filosofi e storici importanti che a questa domanda hanno dedicato dei saggi piuttosto chiari). In realtà, secondo me, il nostro paese è rimasto storicamente paralizzato e rimane uno dei più ideologizzati d'Europa. C'è ancora, ben radicata, una divisione netta nel paese tra due tradizioni culturali. Una che si rifà alla sinistra comunista e operaista, l'altra espressione di una borghesia imprenditoriale cattolica di estrema destra. Il caso Penati nel PD racconta ancora la storia di un partito monolitico che tenta di entrare nelle stanze di potere coi tatticismi e con colpi di mano, perché non ha saputo maturare la visione di una sinistra riformista moderna. Dall'altra parte, i casi Scaiola, Bertolaso, Trantini e, su tutto, la figura di Berlusconi, racontano di una destra fascista becera e avida di potere, ipocritamente votata a un liberismo di cui non conosce nemmeno i fondamenti, che si sente elite del paese perché produce fatturato. In mezzo un ceto medio di artigiani, negozianti e piccoli imprenditori che ondeggia tra i valori solidaristi del cristianesimo, quelli della resistenza e quelli del tornaconto personale. Qualsiasi cosa succeda in questo paese, il voto degli elettori ridisegna sempre lo stesso profilo immobile. In questo clima di perenne contapposizione, tutta ideologica, assistiamo all'immobilismo dell'opposizione, che ha perso la sua capacità di orientamento culturale del paese e al continuo gioco al massacro di una destra che mira solo ad imporsi smantellando le conquiste sociali. Chi ignora personaggi come Peppino Impastato e tira fuori dal cilindro i Rommell o il sole delle Alpi, gioca d'azzardo con la coscienza del paese. Tenta di verificare fin dove può spingersi uno strappo dopo l'altro. Cosa che non possiamo permettergli, che non possiamo permetterci!!! Ma cosa si può costruire in una situazione come questa?
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