Calato nel contesto dell'azione professionale di Jobs -l'industria del digitale di massa- l'interrogativo si può tradurre anche così: il cittadino globale nel mondo digitale, per mezzo di iTunes iPhone iPad (iEtc.) e ideologie-filosofie implicite in questi strumenti tutt'altro che neutri, trova un terreno più fertile per coltivare democrazia, trova strumenti che promuovono effettivamente la condivisione della conoscenza?
Io sospetto di no. E visto che ho trovato questo articolo che più o meno contiene quello che penso anche io di Apple, ve ne propongo la lettura.
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Rispetto al modello di business integrato di Jobs/Apple aggiungo, vista la discussione che si è sviluppata, che
da un lato è indispensabile, man mano che una parte sempre più consistente del nostro tempo di vita si trasferisce in ambienti digitali, formare il cittadino ad abitare un ambiente che sia TRASPARENTE perché lì in futuro non vivrà solo relazioni, ma voterà, compirà quotidiane operazioni di tipo amministrativo, economico, fruirà contenuti informativi, etc. Vorrei una società trasparente e aperta come strumento di accesso alla democrazia effettiva, nel momento in cui le azioni che la rendono viva si trasferiscono nel digitale. E siccome la democrazia si apprende dall'esercizio quotidiano delle propria responsabilità nel contesto sociale, non dalle chiacchiere, i giovani andrebbero formati a un mondo di software in cui il contributo del singolo è bene comune, l'apporto personale un tesoro collettivo, la collaborazione un contenuto formativo oltre che un metodo. Un modello di business in cui sia normale prendere le idee di altri, impacchettarle e venderle, controllato da grosse concentrazioni di potere, diventa un pericolo serio persino per la democrazia. So che non è facile scorgere questo orizzonte, ma c'è da restare svegli, la pervasività del software è già enorme, e NON E' -come alcuni cercano di spiegare da decenni- "SOLO UNO STRUMENTO", nessuno strumento può essere neutro per chi lo usa. E allora no, non basta chiedere uno strumento "che funzioni" e in più ti faccia sentire figo, perché c'è in gioco molto altro. Ora che il mondo Apple è sinonimo di un lifestyle di successo, beh lascio a voi le conclusioni se non sia più utile smontarlo pezzo a pezzo, ed evitare di dipingere Jobs come salvatore dell'umanità.
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A margine, sul copyright applicato pervasivamente a tutti i software: se continua così nel futuro ci saranno prima lotte all'ultimo sangue dove i giganti del digitale si faranno battaglie impossibili da vincere per l'uso abusivo di brevetti altrui (e quante centinaia di brevetti possono esserci in un solo smartphone?). Poi si arriverà a una tregua forzata dove a pagare sarà il cittadino, con l'erosione dei suoi diritti.