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La storia della Jem
di [user #12445] - pubblicato il

Tra le chitarre più significative dell'era moderna e sicuramente una delle più riconoscibili, la Ibanez JEM di Steve Vai compie trent'anni nel 2017. Ibanez ha già sfoderato alcune chicche per l'occasione, noi invece ne vogliamo ripercorrere nascita ed evoluzione tornando indietro a quel fatidico 1987.
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Per Ibanez e il mondo dei chitarristi, il modello Jem è una chitarra importante, un punto di svolta per la produzione degli strumenti legati al concetto di "super-Strat" e una delle signature più longeve nella storia.

All’epoca della David Lee Roth Band, Vai suonava chitarre Charvel, le stesse utilizzate nel periodo con gli Alcatrazz.
Vai era alla ricerca del proprio strumento e aveva già collaborato a diversi progetti custom, con Joe Dispagni di GEM Custom Guitars (a cui Vai sarà tanto grato da dare un nome evocativo alle sue chitarre) e Tom Anderson, liutaio di Los Angeles che gli fornì una chitarra per registrare in studio il demo di "Skyscraper" di David Lee Roth.
A quel tempo, Vai era diventato una superstar e tutte le più grandi aziende fecero una vera e proprio corsa all’endorsement, cercando di fornire a Vai uno strumento perfetto per il suo stile e con le caratteristiche da lui richieste.


Nel frattempo in Ibanez
”Make it as ugly as possibile” si sentì dire Mace Bailey, mastro liutaio Ibanez, mentre in fretta e furia cercava di ultimare la chitarra che sarebbe stata inviata a Steve Vai.
All’epoca, Kramer stava distruggendo in fatto di vendite tutte i più grandi marchi, incluso il colosso Fender, grazie all’endorsing di Eddie Van Halen: si vociferava addirittura fossero in lizza per acquisire il grande marchio americano.
Nella metà degli anni '80, Ibanez aveva già famosi endorser nei propri ranghi e, dopo la produzione negli anni '70 di modelli come copie Les Paul o Telecaster, stava lanciando sul mercato dei propri progetti sempre piu' vicini alle esigenze dei nuovi musicisti. Era pronta a entrare nel mercato mainstream con il suo modello di super-strat: la serie Roadstar.
In Ibanez si era capito che consegnare a Vai una chitarra stock, di serie, non sarebbe stato vincente, mentre assecondare i suoi bisogni e i suoi gusti estrosi per i colori, avrebbe sicuramente destato gli interessi del chitarrista, per cui si iniziò ad apportare cambiamenti alla fortunata chitarra che aveva visto la luce l’anno precedente, la futuristica Maxxas.
Progetto all’avanguardia per l’epoca, fu il primo esperimento di AANJ (All Access Neck Joint), un attacco del manico differente da quello square della Roadstar di Fenderiana concezione. Il nuovo joint agevolava i chitarristi all’uso delle posizioni più alte sulla tastiera e abbinava i tradizionali concetti di costruzione Fender e Gibson in un’unica chitarra, con un corpo in mogano che poteva prevedere camere tonali.
La tecnica di Vai necessitava delle modifiche al concept originale, per cui fu dotata di un sistema di vibrato Floyd rose, 24 tasti con scala 25-1/2” (gran parte dei manici a 24 tasti del tempo prevedevano la scala Gibson 24-3/4”) e pickup DiMarzio, come già Steve usava sulle sue Charvel.


L’idea geniale fu quella di darle una livrea a dir poco eccentrica: una finitura pitonata verde e rosa ed equipaggiarla con un set di DiMarzio HSH rosa.
Lo strumento colpì Vai e nonostante non divenne la chitarra prescelta dall’artista, fu il punto iniziale della collaborazione che avrebbe cambiato per sempre il marchio nipponico.
Il mostro verde di Lockness
Mantenendo i vistosi colori, si iniziò a sperimentare soluzioni per il nuovo modello che vide la luce con il nome Jem: i primi 777 esemplari del modello appunto chiamato Jem 777 (ormai preda dei collezionisti di tutto il mondo) montavano humbucker Paf Pro DiMarzio shocking pink e vennero colorate nel famoso Lockness green, come la sua vecchia Charvel Green Meanie, mentre per il grande manico (con misure sovradimensionate rispetto al modello Wizard) con tastiera in acero, si scelsero dei tasti jumbo 6100 e dei segnatasti definiti disappearing pyramid.
Possiamo vedere qui un giovane Mace Bailey con il primissimo prototipo: da notare come il battipenna abbia uan forma simile a quello delle Roadstar.



La cavità recessa del vibrato e la “maniglia” sul body fecero il resto: quando nel 1987 al NAMM, Steve Vai debutta con la Jem, tutto cambia per Ibanez.


Fu disposto uno stand piramidale enorme, tenuto nascosto da un telone e custodito da una guardia in divisa fino all’arrivo di Steve il quale, svelando la nuova chitarra, fece impallidire i manager Kramer, lanciando invece la compagnia Hoshino verso vendite incredibili.
Singolare come Vai abbia suonato per la prima volta in pubblico una Jem.
Durante il tour di Skyscraper, la band era arrivata alla tappa più importante del tour: il Madison Square Garden.
Vai racconta che le gambe gli tremavano e che mentre si riscaldava e stirava le corde usando la leva, l’adrenalina fece sì che tirasse con così tanta forza il ponte da sradicarlo, staccando anche un grosso pezzo di legno dal body.
Non c’era modo né tempo di riparare la Charvel e così Vai imbraccio quella prima Jem, arrivatagli a tour già iniziato e non ancora usata: da quel momento non si separerò più dal modello Jem.
Le caratteristiche
Dal 1987 a oggi, il modello ha subito cambiamenti estetici e di produzione, ma il concetto originale è rimasto invariato.
Secondo i modelli che passerò in breve carrellata, il body era in tiglio americano o in ontano, con manico in acero bolt-on.
La tastiera è in acero o palissandro, per poi passare all’ebano nella prima serie 7V e un ritorno al palissandro e alcuni modelli attuali in acero.
La configurazione HSH era dapprima con ponte flottante Edge e con Lo-Pro Edge poi, ritornati in produzione dopo il periodo Edge-Pro, segnale che il ponte che ha dato inizio alla rivoluzione è ancora il più apprezzato dall’Alieno.


Monkey Grip

Il Monkey Grip è una maniglia intagliata sul corpo della chitarra, che Vai utilizza sia per afferrare la chitarra (preservando l’attaccatura del manico da inutili sforzi) sia durante gli show facendola roteare in linea con le sue movenze sceniche.
Interessante notare come questa peculiarità sia radicata in Vai: in caso imbracci una chitarra tradizionale, Steve tende a cercare la maniglia, come se lo strumento fosse un tutt’uno con il suo corpo.

Lion's Claw
Il Lion's Claw è uno scasso per il ponte ricavato da Vai per poter alzare il pitch con la leva evitando che il ponte stesso tocchi il body.
Il primo esperimento è stato apportato dal chitarrista in persona sulle sue Charvel intagliando il body con uno scalpello.
In questo caso la selletta della corda di sol, normalmente più arretrata (per l’intonazione naturale delle ottave) poteva essere sollevata oltre il pitch ottenibile con altre chitarre.

Tree of life
I segnatasti si fondono in un intarsio con motivi floreali, chiamato albero della vita e realizzato in pearloid e abalone.
Questo abbellimento fu adottato da Ibanez stessa già nei primi anni ’70 sui modelli Musician e Artist, fu scelto da Bob Weir e richiamato poi da Vai.


Scalloped upper frets

Gli ultimi quattro tasti sono incavati, appunto scalloped (alla Malmsteen).
Questo per facilitare bending e vibrato dove i tasti sono più stretti e l’assenza di frizione con la tastiera può facilitarne la tecnica.
Modelli prodotti
Le varianti dei modelli Jem, comprendendo i modelli custom per Vai, sono davvero moltissime.
Dopo i primi modelli 777, dalla fine degli anni ’80 viene mantenuta la sola colorazione desert yellow , sostituendo i segnatasti a piramide con il citato Tree of life su alcuni modelli denominati V, quali la 777VDY e la 777VBK, un modello nero con inlay e pickup verdi.


Inizia la produzione a catalogo dei modelli 77 che presentano decorazioni con motivi floreali, la FP (floral pattern) con manico in palissandro e più tardi la BFP (blue floral pattern) con manico in acero. I pickup sono DiMarzio Paf Pro.
Il disegno originale dei fiori fu ripreso da Vai portando come template il disegno delle sue tende di casa. In questo advice d’epoca, la sua giacca ha lo stesso pattern.


Ci furono vari esperimenti con la tecnica dello swirl, famoso il green multicolor GMC e il multicolor della Universe 77 presente sulla copertina di Passion&Warfare.
La Universe fu il primo modello elettrico a sette corde della storia, concepita partendo dall’idea di una chitarra a otto corde (idea che Vai bocciò a ragion veduta in favore di un manico sette corde, più semplice da suonare) espandendo gli orizzonti sonori della chitarra.
Colori Root Beer e livree nere con pickup bianchi erano presenti fra le varianti dei sempre più numerosi modelli a catalogo, fino ad arrivare alla Jem7VW, la chitarra bianca simbolo di Vai. Ancora oggi in produzione, era inizialmente con tastiera in ebano poi cambiata in palissandro dal 2003.
Si distingue dalle altre Jem per avere il corpo in ontano, pickups DiMarzio Evolution e hardware dorato.


La 7VW diventa la chitarra preferita da Steve, che la usa sul palco in due versioni cui dà un nome univoco.
La FLO è una 7V modificata con sistema sustainer Fernandes, mentre la EVO è una versione stock molto ben risonante, cui Vai ha aggiunto un Backstop (un sistema in controtensione con le molle, che spinge il ponte a tornare in posizione normale, non più prodotto da Ibanez) e continua a utilizzarla in studio nonostante il body irrimediabilmente crepato.
Nel 2012 Ibanez ne ha fatto una reissue identica alla chitarra di Steve, un tributo che vede tutti i particolari replicati, dalle manopole non abbinate all’adesivo KonX (che deriva dalla frase mantra "Konx om pax").

La storia della Evo
Steve voleva un modello Jem con un look più classico e iniziò a sperimentare con diverse combinazioni di colore, fino ad arrivare al bianco con hardware dorato.
Steve ha sempre desiderato che la sua chitarra signature fosse messa in produzione esattamente come lui la voleva, con tutti i segni particolari e per questo le sue stesse chitarre sono di produzione totalmente stock.
Gli furono inviati quattro prototipi di produzione fra cui scegliere il modello che suonasse al meglio.
Le chitarre sono tutte differenti fra loro e nessuno di questi quattro modelli era identico agli altri, ognuno con lievi differenze sonore e di feeling.
Allo stesso tempo, Steve stava lavorando con DiMarzio per creare un nuovo pickup e anche in questo caso si utilizzarono quattro prototipi cui vennero dati i nomi di altrettanti motori Harley Davidson: Flathead, Knucklehead, Panhead ed Evolution. Il pickup che piacque di più a Steve fu proprio l’Evolution e da qui iniziò la sua produzione.


Questo pickup aveva un’elevata uscita, una gamma alta molto definita e dei bassi solidi: dovendo riconoscere su quale chitarra fosse installato, Steve scrisse sul body “EVO”.
Vai iniziò a suonare la EVO prima delle registrazioni di Sex and Religion e da allora è stata la sua chitarra principale, tranne quando aveva bisogno di un suono che non poteva ottenere con quella chitarra e da qui nacque la FLO.
Questa chitarra ha un sistema sustainer come menzionato e più recentemente è diventata la chitarra principale di Steve, sia per la necessità tecniche, sia perché la EVO iniziava a cadere letteralmente a pezzi.
Altri modelli prodotti
La popolarità di Vai arrivò agli apici proprio con la sua signature bianca, per cui l'azienda nipponica sentì l’esigenza di costruire un modello economico bastao in corea: la JEM555.
Questo modello, adatto a essere acquistato da un pubblico più vasto, aveva delle leggere differenza tra cui un ponte economico Lo-TRS, l’albero della vita intarsiato solo fino a metà manico e seguito da dots e qualità inferiore dei legni.
La chitarra era comunque equipaggiata con gli Evolution e dopo anni di assenza dai cataloghi è stata recentemente reintrodotta con un differente ponte (Edge Pro).
Nel 1997 fu realizzato un modello per celebrare i dieci anni dell’endorsing di Steve, la Jem10TH.
La chitarra era stupenda, con binding in madreperla e battipenna in alluminio con incisioni floreali, mentre sulla paletta il simbolo degli illuminati (l’occhio nel triangolo presente nei dollari usa) era altrettanto inciso.
Insieme a Gilbert, Satriani e Petrucci, Vai ricevette una chitarra a ricordare il 90° anniversario di Hoshino Gakki, proprietario e fondatore di Ibanez: la JEM90HAM, Hoshino Anniversary Model.
La JEM2KDNA a edizione limitata in trecento esemplari al mondo fu realizzata per celebrare il 2000.


Caratteristica principale è la presenza di tracce di sangue di Steve Vai nella vernice. Si dice circa due pinte (circa un litro), da cui il nome DNA della finitura swirl. Sulla tastiera è presente un intarsio che ricorda la forma elicoidale del DNA.
Per stupire e celebrare i venti anni di collaborazione tra Vai e Ibanez, fu prodotta la JEM20th Anniversary, con corpo in materiale acrilico trasparente attraversato da striature di colore, e con una serie di LED che illuminano la chitarra.


Arrivando alla storia recente, nel 2010 è stato reintrodotto un modello con manico in acero e costi più accessibili, la JEM 505. Il manico presenta segnatasti tondi, ponte Edge e pickup V7, S1 e V8.
Ultimissimo modello, arriva dall’Indonesia e fa parte della serie Premium.
La JEM 70V è visibile in un test a questo indirizzo e, nonostante sia una chitarra economica, è stata sfruttata da Vai nel suo ultimo disco, dopo averla modificata con un sustainer come la FLO.
Qui una foto delle chitarre usate nel nuovo The story of light: la EVO, la Universe denominata “For the love of god” (una swirl realmente bruciata con un cannello) e, appunto, la 70V modificata.


Numerosi modelli non sono stati citati, ma una ricerca sui vecchi cataloghi riporterà certamente alla memoria degli affezionati o farà scoprire ai neofiti chitarre favolose e sempre attuali, passate attraverso due decadi e più, suonando un numero incalcolabile di note.
chitarre elettriche ibanez jem palchi e strumentazione steve vai
Link utili
Steve Vai racconta trent'anni di JEM
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Grande Alessio!
di memecaster [user #27954]
commento del 21/08/2012 ore 09:50:39
Da stratista (ma pure estimatore della Jem) devo dire che con il tuo articolo ho imparato molto su questa straordinaria chitarra. Grazie!!!
Rispondi
Strepitoso!... ...
di Gianni Rojatti [user #17404]
commento del 21/08/2012 ore 10:03:45
Strepitoso!...
Rispondi
L'unca JEM che davvero mi ...
di kelino [user #5]
commento del 21/08/2012 ore 10:18:03
L'unca JEM che davvero mi affascinava era la BSB...
Rispondi
Grazie!:-) Era importante sviscerare alcune ...
di alessioshy [user #12445]
commento del 21/08/2012 ore 10:58:10
Grazie!:-) Era importante sviscerare alcune curiosità e fotografie rare!


Kelino, non ho citato (fra le tante) la BSB proprio per il suo scarso interesse collezionistico e la sua finitura notoriamente delicata.
Ad ogni modo, la "Industrial" Jem, arrivava in un momento storico di cambiamento per il mondo della chitarra negli anni 90.
Le principali differenze, un hardware satinato e i dots a forma di vite (screws), inoltre il manico ha la stessa rifinitura del corpo.
vai al link
Rispondi
Disastro non vedere la root ...
di lapo87 [user #30476]
commento del 21/08/2012 ore 11:51:27
Disastro non vedere la root beer!!! soprattutto per la finitura particolare e il monkey grip differente... ottimo articolo come sempre comunque...
Rispondi
Complimenti
di ADayDrive [user #12502]
commento del 21/08/2012 ore 12:21:27
Questi sono gli articoli che mi aspetto da Accordo. Nonostante io aborra le chitarre GEM-like è un articolo interessantissimo, complimenti.
Rispondi
Nella JEM20th Anniversary i LED ...
di Gabrasca utente non più registrato
commento del 21/08/2012 ore 12:31:15
Nella JEM20th Anniversary i LED illuminano il corpo, non la tastiera.

Gran bel articolo per una chitarra che ormai fa parte della storia.
Rispondi
;-)
di alessioshy [user #12445]
commento del 21/08/2012 ore 13:27:56
Ho scritto "LED che illuminano la chitarra".
Vista dal vivo, incredibile.
Rispondi
piccollo appunto
di GiuseppeMinardi [user #31686]
commento del 21/08/2012 ore 12:48:36
non mi sembra di averlo letto, la Flo è una Jem Floreale riverniciata e moddata, ma forse ho letto male e c'è scritto! comunque grande storia!
Rispondi
Complimenti per l'articolo.....
di FBASS [user #22255]
commento del 21/08/2012 ore 13:21:3
Molto curato nelle ricerche e nella stesura, anche se le JEM non è che abbiano una storia molto estesa nel tempo, sono nate negli anni 80's, seconda metà, ma io, che non sono stato mai molto attratto dalle Ibanez, a meno che non si parli di Hollow Body ed Acustiche ( quelle si che le sanno fare, ho una AF 85 Artcore, ma non mi dispiacerebbe una George Benson, anche la GB 10 ), ho da sempre la "Super-Stat" per eccellenza, la Fender Strat HSS del 1990, color rosa fuxia, paletta nera, con Kahler e 24 tasti al manico, hardware nero, pickup Di Marzio, splittabile a mono, al ponte, due TBX e priva di mascherina, le JEM, scusami ma è solo un mio parere personale, non mi piacciono e costano pure una cifra, poi ragazzi che colori!!! Preferisco, e ne ho avute tre, le Ibanez cloni fine anni 70's, cioè avevo la Double Neck 12+6 SG White, la clone ES 335 Bernie Kessel ed il basso clone Les Paul Black Beauty, una mi è stata sottratta per la mia buona fede, la prima, le altre ho dovuto cederle perchè richiestemi da due amici a cui non potevo dire di no, non ti dico poi la delusione dei bassi Ibanez, io che sono bassista, salvo i due economici ed efficienti RD 650 e 924, più che buoni, ma il TOP che comperai in versione freetles, il Musician 940, l'ho fato fuori in pochi mesi, ho posseduto anche il primo basso Ibanez in assoluto importato in Italia, era il 1969 ed aveva la forma "Diavoletto" anche se un po' diversa, ma già montava le meccaniche 3+1 alla MM ( e questa non esisteva ancora). Per le chitarre da te elencate, bisogna amarle ed io preferisco le Gibson e le Fender, anche le Gretsch ( ma quanto costano le vintage ), ciao e va bene così, poi di Vai non è che lo seguo molto, non ne ricordo nessun brano e in questo non sono il solo, Franco50.
Rispondi
MITICO!
di vanhandren [user #25556]
commento del 21/08/2012 ore 13:31:17
Da possesore di due Jem, non posso negare di essere rimasto estasiato dal tuo articolo..
Davvero complimenti!
Rispondi
Ragazzi se guardate il mio ...
di GuitarMan.Y [user #34936]
commento del 21/08/2012 ore 14:40:55
Ragazzi se guardate il mio ultimo diario ho postato un video di Steve Vai che parla della sua chitarra e strumentazione. Dopo aver letto questo fantastico articolo mi son ricordato che avevo visto un video dove l'alieno Vai parlava delle sue chitarre nel suo studio di Los Angeles.
Rispondi
io reggo
di brozio77 [user #10423]
commento del 21/08/2012 ore 22:03:17
a malapena ed a periodi la rg ma la jem con quei colori e la buca a forma di di mano fatta nel corpo non la tollero. a parte questo ottimo articolo :-)
Rispondi
bravo Alessio!
di mariocaster73 [user #22356]
commento del 21/08/2012 ore 23:24:06
bellissimo articolo!
complimenti.

Mario
Rispondi
Belle ma...
di Fritz [user #333]
commento del 22/08/2012 ore 17:36:08
Sono un grande fan di Vai dai tempi di Passion and Warefare. Adoro il look delle Jem, ho avuto modo di provarne diverse. Ho avuto anche modo di tenere in casa per 6 mesi la mia Jem preferita, la bellissima BSB. Però, a malincuore, l'ho restituita all'amico che me l'avrebbe venduta a un prezzo da amico. Il motivo è semplice: non suonava! come non suonavano le jem e RG che ho avuto in precedenza. La storia che Vai suoni con chitarre stock non mi convince molto, per me le sue sono fatte meglio.
Inoltre credo che le Jem abbiano prezzi assolutamente ingiustificati. SOno identiche alle RG, ma costano quasi il doppio.
Rispondi
Caratteristiche speciali
di alessioshy [user #12445]
commento del 22/08/2012 ore 17:57:00
Ciao! E' vero la 7v è molto cara, ma bisogna considerare l'extra lavoro di progetto per le caratteristiche speciali che la jem offre, inoltre i selezionati legni specie della prima serie, ne facevano lievitare il prezzo.
Altri modelli come la citata BSB costano poco più di una prestige o RG dell'epoca (con il plus della dotazione dimarzio).
Ad ogni modo leggendo i listini d'epoca c'erano modelli dal costo pari o superiore alla jem, FGM nel primo caso, RBM o UCEW (usa custom exotic wood) che però non sono ricercate allo stesso modo e molti modelli non sono nemmeno mai stati importati in europa.
Sullo stock è realtà, semplicemente Vai ha la possibilità di selezionare le chitarre e come nel caso della Evo, tenere per se quella reputata migliore.
Rispondi
La BSB all'epoca costava qualcosa ...
di Fritz [user #333]
commento del 22/08/2012 ore 18:42:4
La BSB all'epoca costava qualcosa come 4 milioni di lire di listino. Una cifra enorme. Per una chitarra che valeva come una qualunque RG.
E poi quali costi di extra progetto ci sono rispetto ad una qualunque altra chitarra? per me una Jem oggi è sullo stesso piano di Schecter, LTD e Jackson coreane. La differenza è che costa il doppio.
Io sono anche dubbioso sulla migliore scelta dei legni. Ho fatto dei confronti diretti fra Jem 7v e chitarre molto meno prestigiose e a parità di pickup (Evolution) le differenze erano veramente trascurabili. MI spiace dirlo, perchè per comodità, suonabilità, dotazione, disposzione dei controlli, la Jem è il mio ideale. E il mio ideale estetico era proprio la BSB, immaginate quanto ho tentato di convincermi che suonava bene. Ma al confronto la mia Peavey Vandenberg dell'89 suonava il triplo, e la mia modesta LTD MH-301 con gli evolution suonava uguale, anzi, essendo in mogano era pure più piena sui bassi.
Rispondi
da amante della storia...
di nicolapax [user #27042]
commento del 23/08/2012 ore 09:49:51
A me la storia piace, e da appassionato ogni volta che ne leggo o ne ascolto una, mi appassiono. Non ho mai avuto una JEM e stilisticamente sono un pochino lontano da Vai, ma l'articolo l'ho apprezzato molto, proprio come documento storico (di uno strumento vabbé).
N
Rispondi
Non ho capito perchè non ...
di Pinus [user #2413]
commento del 24/08/2012 ore 23:58:1
Non ho capito perchè non la fannopiù la jem 777 cosi bella com era ! Queui tasto a piramide erano stupendi!
Rispondi
Sito ibanez: c'è qualcosa che non mi torna
di lmuglia [user #35395]
commento del 26/08/2012 ore 16:52:34
Complimento per l'articolo. Molto interessante per due appassionati di Vai come me e mia moglie. Solo una questione. Ho visitato due siti ibanez: vai al link e
vai al link
Potrai notare che i prodotti non coincidono: nel primo c'è la jem evo, che manca nel secondo. Nel secondo, c'è jem555 che manca nel primo. Perchè?
Rispondi
Mercato nipponico
di alessioshy [user #12445]
commento del 26/08/2012 ore 17:06:05
Ciao!
Uno è il sito globale Ibanez, mentre l'altro è il sito giapponese, quindi riporta i modelli del loro mercato.
Nella storia Ibanez ci sono moltissimi modelli e colorazioni che non sono state distribuite in europa, con configurazioni particolari e modelli dedicati, come le prime J custom.
La 555 ad esempio non è distribuita in giappone, il loro mercato prevede:
JEM77
JEM70V
JEM7V
UV777P
oltre alla Jem Evo come per il mercato americano, mentre solo in europa viene distribuita la 555
Rispondi
di JFP73 utente non più registrato
commento del 10/03/2017 ore 14:48:51
Bell'articolo ma io tollero poco la monkey grip. Per me le jem costano esageratamente troppo
Rispondi
di Floyd [user #143]
commento del 10/03/2017 ore 16:24:57
Ne provai una primi anni 90. Una delusione: suono sottile e secco, forse adatto alla strumentazione di Vai, ma non alla mia. La mia strato con single coils suonava più grossa! Immagino che gli evolution non sisno pickups che fanno per me. Esteticamente la bianca mi piace molto. Le altre.....anche no.
Articolo molto interessante e ben fatto. Complimenti e grazie, anche secondo me è il genere di articoli da....Accordo!
Rispondi
di Xavante [user #31708]
commento del 10/03/2017 ore 20:13:16
Bell articolo. Complimenti. Potrebbero fare un libro a tutti i modelli presenti.
Rispondi
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di rickyfigoli [user #36535]
commento del 12/03/2017 ore 08:58:59
Chitarre iconiche, affascinati e tremendamente belle. Mi ci riempirei la casa, anche se non le porterei mai su un palco, troppo evidente l'effetto " ma andò vai, Stivvai??"
Rispondi
di fraz666 [user #43257]
commento del 13/03/2017 ore 10:34:09
gran articolo! non sapevo dell'esistenza di quella trasparente
Rispondi
di alcor72 [user #16133]
commento del 13/03/2017 ore 10:35:4
Non sono un amante del genere e del modello ma, bisogna ammettere che i primi modelli fluo alla fine degli '80 sono quantomeno innovativi e hanno colpito il mercato la dove volevano.
Commercialmente parlando ...niente da dire....bingo!
A livello di suono parecchio lontano da quello che cerco....ma questo non è un termine di paragone assoluto.
Rispondi
di irby [user #32243]
commento del 13/03/2017 ore 21:32:46
Io ho avuto molti anni fa una BFP (Blue Floral Pattern), una gran bella chitarra estremamente comoda da suonare. L'ho venduta perchè non mi sono mai abituato al Floyd.
Rispondi
di PegasusVanDerKlyne [user #19758]
commento del 16/03/2017 ore 00:49:
Seguo Vai dal 1999... È l'artista che mi ha trasmesso di più e la sua musica, così ricca di simbolismo, rientra in ogni ambito della mia vita.

Ho posseduto tre Jem:

- JEM 555BK (2005)
- JEM 77FP (1998)
- JEM 7VWH (2007)

A parte la prima, venduta per colpa delle meccaniche e di un corpo non eccelso, mi ritengo assai soddisfatto delle sorelle. Le JEM sono chitarre estreme: o si amano o si odiano! Credo siano, seppur l'agguerrita concorrenza, le migliori chitarre shreed in circolazione. Possiedono una forte personalità (grazie alle celebri ed eccentriche personalizzazioni) e vantano una timbrica incredibilmente versatile; io ci suono heavy blues e tutto è possibile tanto sono confortevoli (Provare per Credere 😎)

Purtroppo, molti di coloro che criticano questi strumenti non li hanno mai provati. Dunque, almeno per una volta, concedetevi di fa scorrazzare le vostre dita sulle tastiere iperscorrevoli di queste "ragazze" a 24 tasti... Vi accorgerete di quanto siano "aliene" 🍃

Rispondi
di magheggio [user #10968]
commento del 16/03/2017 ore 14:41:5
Seguo Vai a fasi alterne almeno dal 1991... ho posseduto una jem...
Ritengo sia un cattivo prodotto: esteticamente apprezzabile; prezzi alti (non so qual'è la percentuale di Vai su ogni modello...); legni scadenti, non risuonanti e senza carattere; componentistica non di gran qualità visto i prezzi. Meglio altre RG o altre marche...
Secondo me se prendi la JEM da 4000 euro e per farla suonare la devi processare con 50.000 euro di effetti la chitarra non va bene! Con 50000 euro di effetti suona allo stesso modo anche la mazza di scopa con 3 corde tirate alla meglio ed un pickup qualsiasi raccattato per strada.
Rispondi
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