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DIDATTICA VINTAGE VAULT SHG MUSIC SHOW PEOPLE STORE

Avere 16 anni nel 2012 (e suonare la chitarra)

di archibasso [user #19589] - pubblicato il 03 settembre 2012 ore 13:29
Ieri sera mi trovavo a Vasto per seguire la prima serata del New Acoustic Music Festival, sono venti anni che esiste e che io lo seguo con assiduità. Sui suoi palchi si sono esibiti fior di chitarristi e, da alcuni anni, la prima serata è aperta da un musicista locale, possibilmente giovane.
Ieri è stato il turno di Francesco Valente, un giovinastro di sedici anni che con grande sfrontatezza ha saputo tenere il palco e garantirsi l’attenzione del pubblico, dimostrando una buona tecnica chitarristica che gli ha permesso di confrontarsi senza paura con brani di Michael Hedges e Antoine Dufour, maltrattando la sua chitarra secondo le vigenti regole della fingercussion.
Così ho pensato ad un sedicenne con la voglia di diventare un chitarrista, davanti al suo pc, con un oceano di tablature, di audio, video e lezioni didattiche, tutto preso a riprodurre i brani dei suoi miti della CandyRat con un occhio allo spartito ed uno al monitor.
Poi ho pensato a me, a quando avevo sedici anni e perso fra le montagne del Matese, con una sola radiolina a onde medie a tenermi in collegamento con il mondo, sentivo Riccardo Bertoncelli che mi introduceva ai brani di uno sconosciuto, tale Leo Kottke (Carneade? Chi era costui?).
E alla fatica che ci è voluta per recuperare “Greenhouse” di importazione, perchè in Italia quei dischi non si trovavano, comunicando via lettera perchè le interurbane costavano e aspettando tempi biblici per la consegna da parte delle poste.
E ai pomeriggi passati davanti ad un mangianastri, avanti e indietro, con la chitarra in mano, per cercare di identificare un accordo o un arpeggio (a tutt’oggi non so in che accordatura è suonata “Owls”).
Di sicuro il ragazzotto è adesso immensamente più bravo di me sia rispetto ad allora che adesso.
Ma di sicuro la vita di un chitarrista sedicenne del 2012 è molto più facile di quella mia di tanti anni fa.
O no?

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Da quasi 18enne nel 2012, ...
di Alex94 [user #29404]
commento del 03/09/2012 ore 13:36:43
Da quasi 18enne nel 2012, penso proprio di sì, soprattutto per la maggiore possibilità di frequentare un Maestro e, per chi non volesse fare ciò, sistemarsi davanti al mai abbastanza discusso computer con lezioni online, tab, spartiti (il bello sta poi nel scoprire come leggerli XD), tutorial, youtube che dà una mano sacrosanta... tutto questo, come hai detto tu, aiuta infinitamente un giovane chitarrista ricco di ambizioni. Più nella musica leggera, piuttosto che classica, è bene specificarlo. Per questo c'è bisogno (a mio parere) assolutamente di un Maestro, altrimenti si fa bene poco.

Un saluto accordiano,

Alessio
Rispondi
:-)
di jebstuart [user #19455]
commento del 03/09/2012 ore 15:50:05
Anche secondo me oggi è un po' più facile. Credo però che la cronica mancanza di mezzi fosse utile ad aguzzare l'ingegno e che quindi il prodotto finale fosse sostanzialmente lo stesso.
Questo nel mondo degli autodidatti.
Dovremmo invece sentire qualcuno che si sia occupato di didattica sia ieri che oggi per sapere quali siano i riverberi dei nuovi strumenti di apprendimento sull'insegnamento musicale in Conservatorio o in altre sedi accreditate.
Rispondi
Vero, molti più vantaggi oggi, ...
di perrynason [user #17170]
commento del 03/09/2012 ore 19:42:18
Vero, oggi ci sono moltissime possibilità in più, ma c'è anche un rovescio della medaglia. Allora c'era meno scelta, c'era meno musica a disposizione e quando scattava la molla dell'interesse bisognava darsi da fare per cercare le novità o per approfondire la produzione del gruppo o autore preferito. Ma quei tempi così lunghi tra l'arrivo di un disco tanto atteso e uno nuovo ci permettevano di smontare il giocattolo, far crescere l'immaginazione, tenere desto l'interesse e nutrire le nostre motivazioni. Eravamo più provinciali, con orizzonti più ristretti, ma dotati di una sana fame e del tempo necessario per digerire il pranzo! Oggi con un clic del mouse c'è l'universo a disposizione, una abbuffata continua tra una enorme quantità di roba usa e getta. C'è musica ovunque, anche quando non la desideriamo. Molte persone concepiscono la musica esclusivamente come un sottofondo ad altre mille attività. Non so se in questo panorama è più facile trovare le motivazoni per appassionarsi veramente alla pratica di uno strumento musicale.
In altri termini: c'era meno musica e forse le davamo maggior valore, di conseguenza anche l'ipotesi di imparare a suonarcela da noi era forse più affascinante.
Per esempio, prendiamo il parametro del dilettantismo (nel senso buono del termine): la percentuale di persone che si sono avvicinate ad uno strumento e hanno continuato a suonarlo per molto tempo se non per tutta la vita, era maggiore allora o oggi? Non saprei. Sarebbe interessante uno studio statistico in merito.
Rispondi
Internet, spartiti, tablature, accordatori, registratori, ...
di accademico [user #19611]
commento del 04/09/2012 ore 22:45:49
Internet, spartiti, tablature, accordatori, registratori, rallentatori, simulatori ecc. oggi sono disponibili per tutti, senza particolari sforzi. Ma allora viene da chiedersi perchè mai allora c'era proprio lui su quel palco e non uno dei tantissimi sedicenni che perdono tempo a bighellonare nei centri commerciali con il telefonino in mano? oggi come ieri eccellere nell'esecuzione di un brano musicale (oggi forse molto più difficile di ieri) esige studio, dedizione, tempo, fatica, e soprattutto talento cioè voglia e capacità di dire qualcosa di nuovo, di creare una nuova interpretazione, di guardarsi dentro e farsi ascoltare da orecchie che ormai hanno sentito di tutto.
Certo per il semi dilettante oggi è tutto molto più comodo, si fa meno fatica a metter su un repertorio, a reperire materiale ed idee da copiare (a cui ispirarsi), ma poi arrivano i DJ o i karaokisti e ti soffiano le serate...insomma se i giovani shredder ci umiliano qualche volta in sala prove, non lamentiamoci e non cerchiamo scuse, va bene così, a noi resta l'esperienza e il ricordo di bei tempi gloriosi di mangianastri e accordi trovati ad orecchio.
Rispondi
in quanto diciasettenne e chitarrista, ...
di frengo95 [user #24124]
commento del 06/09/2012 ore 12:55:51
in quanto diciasettenne e chitarrista, dico di sì, che può aiutare.
ma purtroppo questo impiega tempo, ore passate solo a cercare cosa studiare e una grande forza di volontà, e lo so perchè ho iniziato così.
ma è come fare palestra a casa, son pochi che ci riescono sul serio.
ora invece io seguo un maestro e dedico un ora ad esercizi e studio di generi vari, e poi mi dedico all' imporvvisazione sulle note blue... :)
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