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Registrare le chitarre con Giacomo Castellano
Registrare le chitarre con Giacomo Castellano
di [user #116] - pubblicato il

Giacomo Castellano è una delle sei corde più brillanti del rock italiano. Inoltre e' un turnista tra i più apprezzati e richiesti che ha suonato con Gianna Nannini, Vasco Rossi, Adriano Celentano, Raf e tanti altri.Per questa, ragione accogliamo con un certo interesse il debutto di STUDIO SESSIONS, un nuovo corso sul mondo della registrazione delle chitarre, ideato direttamente da lui.
 
Giacomo Castellano è un nome di punta della chitarra italiana. Dopo essersi imposto giovanissimo come pioniere della didattica per chitarra shred e metal ha costruito una carriera mirabile. La sua chitarra ha suonato per Gianna Nannini, Vasco Rossi, Adriano Celentano, Irene Grandi…Anche se in fondo all’animo di Giacomo continua a battere un cuore da rocckettaro (L’abbiamo recentemente visto sul palco a fare il punk con Marky Ramone e sappiamo di un suo secondo disco solista in cantiere parecchio incazzato…) oggi Castellano è uno dei chitarristi più versatili, competenti e stilisticamente variegati in circolazione.Per questa ragione accogliamo con un certo interesse il debutto di STUDIO SESSIONS, un nuovo corso sul mondo della registrazione delle chitarre ideato direttamente da lui.Il programma del corso fornirà una panoramica approfondita su tutte le competenze necessarie per affrontare una sessione di registrazione: come produrre il suono giusto per un brano, come eseguire al meglio e in modo musicale la parte da suonare, lo sviluppo della creatività e la consapevolezza di dove intervenire nella catena del suono (mani, chitarra, effetti, ampli, effetti cassa, microfono) per modificare e migliorare l'effetto finale. Incontriamo Giacomo per una veloce chiacchierata di approfondimento sul corso…
 
Registrare le chitarre con Giacomo Castellano
 
Chi si dedica alla registrazione delle chitarre potrebbe essere raggruppato in due categorie: il chitarrista da band, o solista, e il turnista.Chi suona la propria musica ha però esigenze molto diverse da chi invece punta al ruolo di turnista.Per esempio, si potrebbe immaginare che il classico chitarrista da band, magari metal, una volta munito di ampli high gain e un paio di chitarre Jackson/Ibanez ha tutto quello che gli serve. Non è certo così per il turnista a cui servono dall’acustica, alla Les Paul passando per una chitarra moderna, il Vox e un testata e cassa…Concordi in questo tipo di divisione?
 
In parte si. Se dovessi però fare una distinzione, la farei tra amatoriale e professionista, piuttosto che tra chitarrista di una band e turnista, anche se ho capito perfettamente cosa volevi dire! Nel tuo paragone compare un chitarrista metal, probabilmente piuttosto giovane e con strumentazione limitata, a fianco a un turnista con un Les Paul, Vox, testate e chitarre acustiche! Un paragone forse poco equo. Personalmente ritengo che il chitarrista di una band, con un po' di anni alle spalle, potrebbe tranquillamente avere la stessa strumentazione di un turnista e le stesse capacità, senza per questo farne il suo lavoro. La scelta di un certo sound non implica necessariamente un limite, anzi! E' anche vero che chi persegue la strada della propria musica cerca giustamente di crescere in quel contesto, tentando di essere personale e magari rinunciando a un approfondimento stilistico votato alla versatilità, in cambio di un sound più unico e adatto a una band. Posso invece aggiungere che molti "turnisti" hanno comunque il loro progetto originale con il quale pero' difficilmente si riesce a vivere, almeno in Italia e stando alle informazioni in mio possesso.
 
Come ti porrai all’interno del tuo corso nei confronti di queste due tipologie di musicisti che registrano, apparentemente comunque così diverse?
 
In maniera identica: cambierà solo il repertorio scelto. Le due tipologie di cui parli condividono molti parametri: entrambe prevedono un produttore, un arrangiatore, un fonico. In entrambi i casi, le registrazioni devono essere perfette ed è qui che il corso esprime il suo potenziale: STUDIO SESSIONS serve a capire come tirare fuori il meglio da se stessi e dove eventualmente migliorare. Sto anche pensando di includere la possibilità di permettere di portare le basi di brani originali, purché registrati a regola d'arte, sui quali capire come ottenere il massimo dalle proprie chitarre.
 
L’editing e le possibilità offerte dalla tecnologia oggi fanno parte integrante della registrazione e produzione delle chitarre. Come ti poni a riguardo? Dov’è il limite tra valorizzare, ottimizzare e barare?
 
Il corso verte principalmente sull'innalzamento del livello chitarristico dell'allievo: in questo contesto ci concentreremo al 90% sull'esecuzione. Sarà fatto qualche esempio di editing, per capirne le potenzialità ma non sarà questo il corso dove apprendere i segreti della produzione. Ritengo in ogni modo che le possibilità di editing sono, come ben sai, illimitate e che in teoria andrebbero usate certamente per ottimizzare, non per barare. Se qualcuno viene a registrare da me deve uscire dallo studio che sa suonare la parte perfettamente, altrimenti dal vivo che fa? Ovviamente dipende dal genere musicale, se fai dubstep o elettronica l'editing diventa pura creatività. Per concludere, nel caso specifico, direi che va bene ottimizzare e valorizzare quel che esiste.
 
Registrare le chitarre con Giacomo Castellano
 
Quali sono gli errori più frequenti in cui vedi i chitarristi meno esperti incorrere quando si avvicinano alle loro prime registrazioni? Intendo tanto come solisti che come turnisti al servizio di altri artisti.
 
Spesso gli errori risiedono nelle cose più ovvie: chitarre stonate e non regolate a dovere, le parti da suonare non chiare e una certa ansia da prestazione che porta a tirare avanti sul tempo e a perdere la concentrazione. Altre volte ci sono problemi di tocco, specialmente con le chitarre pulite e acustiche.Il rimedio a tutto questo è l'esperienza, possibilmente seguita da una guida esperta. Con STUDIO SESSIONS cerchiamo di dare una mano in questa direzione, fornendo quindi un'esperienza di registrazione completa supportata da una didattica adeguata. Il corso sarà sfruttato al massimo da tutti quelli che possiedono un home studio poiché prescinde dalla location, essendo finalizzato al miglioramento tecnico e professionale del chitarrista. In sostanza lavoriamo sul chitarrista al 100%.
 
Per chi vuole organizzarsi per un home studio nel quale essere autonomo per le chitarre, su cos’è che non si deve assolutamente risparmiare ma concentrare il grosso del proprio budget? Isobox, monitor, pre, microfoni oppure un bel Fractal?
 
Personalmente ritengo che in qualunque home studio non debbano mancare un pre decente, monitor di qualità adeguata al posto, delle buone cuffie. Mentre per la chitarra il problema dipende dallo spazio. Nel mio (piccolo) home studio ho costruito un isobox dove dentro alloggia la mia Dragoon, pilotata dal Masotti, ripresa da un sm57 (abbinato a volte con un 421). Non nego però che l'Ax Fx II sia una bellissima macchina adatta a chi ha veramente poco spazio. Le due scelte sono entrambe valide. Se qualcosa non funziona spesso la causa sono le mani, almeno stando alla mia esperienza…
giacomo castellano
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