di diumafe [user #17831] - pubblicato il 29 settembre 2012 ore 11:02
Fregato sul tempo (come disse la pulce cui rubarono il portafogli mentre passeggiava su un orologio) dal buon Buratto Buratti, scrivo ugualmente due righe, ma senza cocaina, tanto in voga ai giorni d’oggi.
Il pedale è robusto, pesante, solido, con l'alloggiamento per la batteria protetto da un "cancelletto" dotato di vite, ma contiene il solito microcircuitino con le microresitenze, i minicondensatori ed i diodini appartenuti alla pulce sopramenzionata.
Vi sono alloggiati, inoltre, quattro begli operazionali che ti guardano con gli occhietti vispi. Tutto in linea con la produzione cinese cui appartiene. Niente di male.
Il suono è tutt’altro che micro: grosso e cattivissimo. Con gain a 0 e level al massimo si sente già il carattere: quello del nome che porta. Basta spingere pochissimo sul gain per arrivare a saturazioni che variano dal “pesante” all’ “immondo”, fino all’ “esorcismo” (a proposito, gli “esorcini” sono indemoniati fans di Renato?), ottime per “metallacci” estremisti. Una prova un po’ noiosa ma che trova ragione d’essere nell’interessante equalizzatore di questo pedale. Impressioni personali? Sicuramente il nome è azzeccatissimo. Una discreta cineseria che, se ben dosata, può far divertire. Unico consiglio che mi sento di dire è che è un pedale da usare unicamente su un canale veramente pulito, altrimenti si impasta tutto (peggio del Mugnaio Banderas) ed il nome si trasforma da X-treme DISTORSION in X-treme INTORTATION.