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Amplificatore americano: quale frequenza?
Amplificatore americano: quale frequenza?
di [user #12231] - pubblicato il

Ci creiamo mille problemi nella scelta dell'alimentatore per i nostri effetti, ma poi acquistiamo un amplificatore negli USA e non pensiamo che è stato progettato per lavorare non solo a un'altra tensione, ma anche a una frequenza diversa. Cosa bisogna fare per collegare alla nostra rete elettrica uno strumento creato per il mercato straniero?
Ho acquistato una testata Fender Bandmaster del '65 nella versione USA e quindi funzionante con tensione (nominale) a 117 Volts.
Come è noto la frequenza della corrente americana è di 60 Hz, mentre in Europa e dunque in Italia è di 50 Hz.
Il mio interrogativo è quello di capire il modo migliore o comunque più corretto per alimentare gli apparecchi elettrici costruiti e commercializzati solo per gli USA, come l'amplificatore in questione.
La prima ipotesi sarebbe quella di sostituire il trasformatore d'alimentazione con uno specifico realizzato, per esempio, da Mercury Magnetics o altre marche per tensioni e frequenze europee. Ho stimato il costo dell'intervento: tra acquisto del trasformatore, dogana, intervento tecnico si aggira intorno ai 200/250 euro. Conserverei (ovviamente) il trasformatore originale e sarei sicuro di utilizzare l'amplificatore con un trasformatore d'alimentazione progettato per la tensione e la frequenza italiani, anche se i puristi (ortodossi) del vintage considerano anche la rimozione delle saldature originali come un disvalore.
Come seconda ipotesi ho pensato all'acquisto di un trasformatore-convertitore esterno che converte sia la tensione da 230 V a 117 V sia la frequenza da 50 Hz a 60 Hz. Il costo dell'apparecchio (per una potenza di circa 500 W) è intorno ai 400 euro, che è una bella cifra ma potrebbe essere un investimento nell'ottica di acquistare altri amplificatori americani e non dover in tutti sostituire il trasformatore d'alimentazione.
La terza ipotesi sarebbe l'acquisto di un normale autotrasformatore 230V - 115V esterno che mantiene però la frequenza a 50 Hz, con un costo di circa 80/100 euro. Ma riguardo quest'ultima ipotesi ho diversi dubbi.
Leggendo i dati elettrici dallo chassis dell'amplificatore rilevo: 117 volts - 60 cycles - 1.5 amp che sembrerebbe inequivocabilmente chiaro, però dalla targhetta interna leggo: 117 volts - 50/60 cycles AC - 175 W power consumption e da qui nascono alcuni interrogativi, ovvero cosa vuol indicare la scritta 50/60 cycles ? Che può funzionare sia a 50 Hz che a 60 Hz ? In questo caso un autotrasformatore esterno andrebbe benissimo e senza spendere cifre elevate, oppure il funzionamento a 50 Hz può comportare danni all'apparecchio o modificazioni negative alla qualità del suono?
Osservando i modelli export, che hanno la manopola per selezionare la tensione da 117 V sino a 240V, non sembrerebbero essere abbastanza sofisticati da convertire anche la frequenza, quindi deduco che forse i trasformatori d'alimentazione erano progettati per lavorare con entrambe le frequenze, però la mia è solo un'ipotesi.
Spero di avere dei chiarimenti in merito su ciò che sia più opportuno fare.

Amplificatore americano: quale frequenza?

Risponde Viola Marco Omar di MOV Guitars: la tua è una questione che appassiona tantissimi audiofili e lascia sempre molti punti interrogativi perché la "qualità" della corrente influenza ovviamente qualsiasi apparecchio da essa alimentato e ne influenza le prestazioni indiscutibilmente. Ci sono cavi di alimentazione con fili in oro e altri costruiti con superconduttori che non fanno perdere nulla del segnale che li attraversa. Poi ci sono le reti domestiche con tutte le magagne delle messe a terra mal fatte, le interferenze radio o i campi magnetici generati dalla rete stessa e questo non viene mai calcolato, così come la reale quantità in Volt e Ampere che escono dalle nostre prese e quali oscillazioni si avvertono ogni volta che si parte il motore del frigorifero, la lavastoviglie o anche solo le lampadine che vengono accese e spente.
Tempo fa, un amico è andato a NewYork ed è tornato a casa con un Fender Princeton del '63, ha comprato un trasformatore esterno e l'ha fissato all'interno dello chassis. Comodo e pratico, la spesa non ha superato i cento euro e l'ampli suona alla grande.
Potrei pensare che questo mio amico abbia fatto una scelta troppo economica per il calibro dell'amplificatore, ma come sempre "la verità sta nel mezzo"!
amplificatori bandmaster elettronica fender
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io....
di herrdoctor [user #18849]
commento del 03/11/2012 ore 17:18:52
Io non credo che per un basso assorbimento di potenza 50/60Hz fanno la differenza.
Io comprerei il convertitore.
Rispondi
Vai tranquillo con un comunissimo trasformatore 230V - 115V.
di zarkurt [user #9662]
commento del 03/11/2012 ore 18:01:59
Ciao brucefan, se non intendi modificare l'ampli, puoi tranquillamente prendere un trasformatore 230V - 115V.

Il fatto che in Italia la tensione di rete sia 50Hz non fa nessuna differenza in quanto in tutti gli ampli, la tensione prelevata dalla rete elettrica passa dal trasformatore di alimentazione e viene raddrizzata, ovvero viene trasformata in una tensione continua che va poi ad alimentare le varie sezioni dell'ampli.

Quindi dal momento che la tensione che viene utilizzata all'interno delle varie sezioni dell'ampli è una continua non fa differenza se dalla rete elettrica arriva tensione alternata a 60Hz piuttosto che a 50Hz.

Il trasformatore-convertitore esterno che converte sia la tensione da 230 V a 117 V sia la frequenza da 50 Hz a 60 Hz di cui parli tu, è un apparecchio che è stato creato per altri scopi.
Ad esempio, negli organi Hammond la tensione di rete viene applicata direttamente ad un motore sincrono che fa girare un'albero al quale sono fissate varie ruote dentellate di metallo, ogni ruota dentellata ha un proprio pickup che genera il suono di ogni tasto dell'Hammond.

Perchè ti racconto questo? Perchè come ti ho detto negli organi Hammond c'è un motore sincrono che muove l'albero, se il motore viene alimentato con una tensione alternata a 50Hz quando è stato progettato per funzionare con una tensione alternata a 60Hz funzionerà ugualmente ma non risulterà accordato. Quindi questo è il motivo per cui sono stati creati quei convertitori che trasformano sia la tensione che la frequenza.

Nel tuo caso vai tranquillo con un comunissimo trasformatore 230V - 115V.

Buona musica!
Rispondi
In realtà...
di betelobo [user #25981]
commento del 03/11/2012 ore 19:57:50
..non tutte le tensioni sul secondario vengono raddrizzate; le tensioni di filamento delle finali (sempre) e quelle del preamp (spesso) rimangono alternate.

L'eventuale criticità è un'altra: la conversione di energia perde efficienza al diminuire della frequenza (a parità di tensione e potenza convertita), perciò il trafo di alimentazione del tuo ampli a 50Hz scalderà di più che a 60Hz.
Esplode ? si disintegra ? evapora ? probabilmente no; se succede puoi maledire quel taccagno di Leo Fender che dimensionava i TA al risparmio ;-)))
Rispondi
Re: In realtà...
di herrdoctor [user #18849]
commento del 03/11/2012 ore 21:52:47
Si ma una valvola si metterà a ridere
se invece di una 60 vedrà una 50.
Rispondi
Re: In realtà...
di betelobo [user #25981]
commento del 03/11/2012 ore 23:39:12
infatti l'eventuale problema può nascere altrove: TA
Rispondi
Re: In realtà...
di zarkurt [user #9662]
commento del 04/11/2012 ore 18:59:11
..lo so, hai ragione, però cercavo di non complicare troppo le cose. A betelobo credo interessasse sapere solo se l'opzione trasformatore poteva andar bene per il suo scopo.

Rispondi
Da un punto di vista ...
di Inglese [user #31999]
commento del 04/11/2012 ore 09:25:1
Da un punto di vista " tecnico" la maggiore differenza si ha nel ripple di tensione sula raddrizzata e filtrata.
Questo dipende, in uno schema raddrizzamento-filtro, in primo grado da frequenza dell'alternata, capacità di filtro e corrente di scarica. In secondo grado ci sono ovviamente sltri fattori.
Poi consideriamo che in tipico circuito la sezione di alimentazione é una cascata di stadi RC e questo dovrebbe garantire comunque un buon filtraggio per gli stadi di preamplificazione.
Quindi, considerando che un maggior ripple, oltre che ad un aumento di hum, porta ad una minore tensione continua equivalente, si puó ipotizzare che un ampli dimensionato per drequenza di rete 60Hz fatto lavorare a 50Hz disponga di maggior ripple (circa il 20% in piú a rigor di logica) e quindi una prematura tendenza a saturare lo stadio finale.
ma si parla di variazioni percentuali omolto inferiori a quelle di aumento del ripple!
E a bassi livelli, in pulito, dubito ci siano grosse differenze.

Discorso a parte, secondo me, si ha per smpli da basso, dovr la resa a bassa frequenza é molto legata al banco di condensatori di filtro sull'alimentazione...

A scopo di provocazione... ci si sofferma su questo "in europa non suona come in america perchè la frequenza é diversa" ma non si considera quasi mai che lo stesso peso nell'equazione sopra citata lo ha il valore dei condensatori di filtro sull'alimentazione.
E sapeste che grande differenza puó fare la marca degli elettrolitici di filtro sul timbro di un ampli...
Rispondi
Re: Da un punto di vista ...
di herrdoctor [user #18849]
commento del 04/11/2012 ore 09:33:24
Hai ragione,
ma eventualmente se si accorgesse proprio di qualcosa
potrebbe cambiarli e aumentarli ( i condensatori)

Lo spazio sicuramente per metterne + grossi c'è sicuramente.

Non so quanto per il TA sia un problema, ma i trasformatori di solito hanno dati di targa molto + restrittivi delle loro capacità.

Insomma, credo ci stiamo facendo un film!
Rispondi
Re: Da un punto di vista ...
di gwynnett [user #9523]
commento del 04/11/2012 ore 11:58:11
aumentare la capacità dei condensatori assolutamente no, specialmente se si tratta del modello con la rettificatrice 5U4G
l'originale usa 16uf sia per il t.u. che per la griglia schermo e la sfasatrice ed al massimo si potrebbe portare la prima capacità a 22uf lasciando a 16 le altre

piuttosto verificare lo stato dei condensatori in modo da evitare ronzii anche con volume a zero e senza lo strumento

a mio parere è sufficiente anche un normale trasformatore considerando che un buon 15% di variazione della tensione di rete non influisce minimamente sulle elettroniche valvolari

ad un aumento dell'alternata corrisponde un aumento di tutte le tensioni continue sui vari stadi, ma anche un ulteriore allontanamento dallo zero della tensione negativa di bias e di nuovo tutto torna

qualche problema, in caso di una eccessiva deficienza dell'alternata, sarebbe la tensione dei filamenti che non assicura un buon funzionamento quando scende al di sotto dei 5,8 e specialmente per le valvole di pre

personalmente credo che qualche problema sia sul circuito di controreazione, molto spinto in questa serie Fender, con una sola resistenza di basso valore che permette a gran parte del segnale di tornare sull'incrocio catodico della sfasatrice per essere reimmesso in un ciclo infinito

un calo di tensione potrebbe innescare una qualche distorsione, piccola ma certamente udibile
Rispondi
Ho avuto un Bassman 70 a 117 Vca e 60 Hz........
di FBASS [user #22255]
commento del 04/11/2012 ore 15:28:54
Per i primi tempi ( circa 2/3 anni ) ho utilizzato un autotrasformatore a più prese, con inserito l'amplificatore sulla 125 Vca, poi ho fatto rifare il primario al suo trasformatore da un riavvolgitore che è riuscito a sfilare e lasciare intatti i secondari, rifacendo solo il primario ( unico residuo la presa femmina tipo USA a due linguette sullo Schassis ), ed ha funzionato per altri 6/7 anni, poi lo vendetti ad un amico ed alcuni anni dopo lo trovai in vendita in un negozio ad Angri e funzionava ancora, ora ho un Bassman 100 a 230 Vca e 50 Hz del 1969 ed un Supertwin del 1979, Franco50. PS) tutti i circuiti valvolari funzionano in Corrente Continua, 405 Vcc anodica, - 45 Vcc per le griglie e solo la tensione dei filamenti è 6,3 Vca e qualcuno ha la 12 Vca, essendo gli stessi filamenti simili a delle lampadine, a tutti gli effetti se ne fregano della 60 o 50 Hz.
Rispondi
Chiedo scusa. Ma non basta ...
di angusnoodles [user #13408]
commento del 04/11/2012 ore 21:02:18
Chiedo scusa. Ma non basta andare a vedere in cosa è diverso lo STESSO ampli prodotto per l'Europa e quello prodotto per gli USA? Andare a vedere che tipo di corrente esce dal trasformatore e va ad alimentare il circuito... potremmo accorgerci che già di base in Europa ed in USA i circuiti degli ampli vengono investiti da due diversi tipi di corrente e che probabilmente tutto ciò non modifica ne l'efficienza ne la durata delle valvole... o magari potremmo scoprire che i due ampli suonano in modo completamente diverso... senza necessariamente danneggiarsi... insomma... dovrebbe essere un problema gia discusso in passato...
Rispondi
Ho deciso ...
di brucefan [user #12231]
commento del 06/11/2012 ore 14:44:03
Leggendo i consigli di chi è intervenuto sono arrivato alla conclusione che può andar bene un normale trasformatore che porti la tensione da 230V a 115V lasciando la frequenza a 50Hz. Magari un trasformatore d'isolamento, un pò più caro dell'autotrasformatore ma isolando l'utilizzatore dalla rete dovrebbero sentirsi un pò meno i disturbi della rete elettrica (credo). Peraltro ho "scoperto" che vicino a dove vivo c'è un'azienda che li produce e potrebbe farne uno su mie specifiche.

Per quanto riguarda il trasformatore d'alimentazione dell'ampli, rispolverando i miei studi di elettrotecnica, ho visto che le perdite per isteresi e per correnti parassite sono funzione della frequenza, e quindi passando dai 60 Hz americani ai 50 Hz italiani, diminuiscono le suddette perdite, quindi si riduce l'effetto Joule, dunque il trasformatore d'alimentazione dovrebbe scaldare meno e quindi i 50 Hz dovrebbero avere un effetto positivo ...

Guardando gli schemi elettrici del Bandmaster ho visto che in effetti non tutte le correnti vengono raddrizzate ... ma ritengo, anche grazie a quanto leggo nei vostri commenti, che non possa avvenire alcun danno ... al massimo il suono può essere un tantino differente rispetto all'uso con corrente a 60 Hz ... io però credo che l'acustica della stanza o dello spazio aperto dove suoniamo sia molto ma molto più determinante di questi 10 Hz di differenza.
Inoltre, sempre dallo schema elettrico ho visto che veniva previsto sia il trasformatore d'alimentazione Usa che quello export senza alcun cambiamento nei circuiti, quindi deduco che tutto era progettato o comunque testato per un corretto funzionamento a entrambe le frequenze e questo spiegherebbe perchè nella targhetta interna si fa riferimento a "50/60 cycles". Del resto credo che il trasformatore d'alimentazione nella versione export fosse dotato di un primario adatto a varie tensioni ma con un secondario uguale a quello Usa e dunque in grado di funzionare bene sia a 50 Hz che a 60 Hz ...

Mentre finivo di scrivere questo commento mi sono deciso e ho ordinato un trasformatore d'isolamento esterno, con un bel box, fusibile, spia, maniglietta e quant'altro ... speriamo bene :) ...
Rispondi
Re: Ho deciso ...
di assassino [user #17284]
commento del 09/11/2012 ore 01:12:36
Quell'ampli è una figata!! :)
per curiosità..quanto l'hai pagato?
Rispondi
Re: Ho deciso ...
di brucefan [user #12231]
commento del 09/11/2012 ore 12:35:24
Nel mio caso ho dato in permuta alla persona che me l'ha venduta una chitarra che non usavo più ... volendo dare una valutazione economica posso dirti che se una testata Bandmaster è in perfette condizioni ed integralmente originale può andare sui 1100/1200 euro in versione export e 1000/1100 nella versione Usa.
Rispondi
Trasformatore dentro lo chassis...
di badge [user #2868]
commento del 09/11/2012 ore 10:06:49
" ... ha comprato un trasformatore esterno e l'ha fissato all'interno dello chassis. Comodo e pratico, la spesa non ha superato i cento euro e l'ampli suona alla grande."

Scusate l'intromissione da parte mia, che di elettrotecnica ed elettronica ne capisco meno che niente; voglio solo raccontarvi la mia esperienza.
Anni fa acquistai un Mesaboogie MARK IV Combo per il mercato americano.
Mi procurai un trasformatore e lo fissai all'interno dello chassis: accendendo l'ampli c'era un ronzio molto forte.
Allora ho tolto il trasformatore dallo chassis e l'ho messo in una cassettina per gli attrezzi in plastica che tengo vicino all'ampli, e il problema è stato risolto. L'ampli suona benissimo.
E' normale che avesse quel ronzio? Era dovuto solo al suo posizionamento all'interno dell'ampli?

Rispondi
Re: Trasformatore dentro lo chassis...
di brucefan [user #12231]
commento del 16/11/2012 ore 11:07:08
E' probabile che fosse dovuto al posizionamento all'interno dell'ampli, tanto è vero che lo stesso trasformatore posto all'esterno non produce più ronzio.
Anche per questa ragione ho scelto un trasformatore esterno ... solo che un trasformatore esterno è "pericoloso" ... perchè adesso la tentazione di comprare altri ampli USA d'annata è veramente forteee !!! ahahah ... :)
Rispondi
di Ciaosonopropriopaolo [user #6603]
commento del 25/01/2021 ore 01:26:29
Ciao Per quello che ne so io All'interno di un amplificatore valvolare Ci sono due Trasformatori Che per non ronzare devono essere Orientati In un modo specifico. Quindi tu mettendo il tuo alimentatore sicuramente non lo hai orientato nel modo giusto E non dipende quindi dal fatto che lo hai tolto Il fatto che ha smesso di ronzare Ma è dipeso dal fatto che è stato orientato in modo diverso oltre che allontanato.
Rispondi
di badge [user #2868]
commento del 25/01/2021 ore 10:07:
Accidenti, non immaginavo.
Voglio provare a rimetterlo dentro lo chassis; c'è un criterio per sapere qual è l'orientamento del trasformatore, o si deve andare per tentativi?
Rispondi
My two cents
di strato78 [user #17091]
commento del 15/11/2012 ore 21:24:59
Trasformatore Hammond 290EEX (circa 115/120 euro) costruito sulle specifiche dell'originale
+ spese per il montaggio (7-8 saldature in tutto) senza variare nulla su condensatori o altro. Conservi l'originale, non devi preoccuparti degli Hz, del ripple e non aggiungi peso.
Nulla da eccepire su mercury magnetics, ma credo che le differenze rispetto ad Hammond siano percepibili più sui trasformatori di uscita che su quelli di alimentazione.
Rispondi
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