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DIDATTICA VINTAGE VAULT SHG MUSIC SHOW PEOPLE STORE

Chitarre di design con protesi.

di perrynason [user #17170] - pubblicato il 04 novembre 2012 ore 18:53:41.

Ah, se potessi avvicinare la chitarra all’orecchio per percepire meglio il suono senza fare il kamasutra!
Ah, se potessi portare il Mi basso un tono sotto con un sol colpo di bacchetta magica!
Detto fatto: chitarra con cornetto acustico, chitarra con capotasto mobile incorporato.

Il sig. Fleishman presenta questo strumento con sound-port dotato di cornetto acustico che ricorda tanto quello del vecchio nonno sordo a cui aggiunge una tastiera fanfret e, come se non bastasse, pure bordi beveled e altre soluzioni ergonomiche. Il tutto confezionato con lussuose essenze e finiture di altissima liuteria.







Invece il sig. Matsuda pare sensibile alle accordature alternative e presenta una chitarra con capotasto mobile incorporato sulla sesta corda e uno strano sound-port che lascia intravedere una azzardata struttura passante tra manico e cassa. Progetto innovativo caratterizzato da tratti minimalisti e influenze cubiste.







Via con l’applausometro!
...

Finiture e realizzazione sono ineccepibili in entrambi i casi, ma ciò che mi colpisce è il rigore del design di scuola giapponese, in grado di esprimere una lucida e raffinata sobrietà anche nella realizzazione di un progetto sopra le righe. Una concezione colta e rigorosa espressa anche nel layout del sito web di Matsuda. Lo stesso non si può dire dell’opera di Fleishman che sembra abbandonarsi a una fantasia senza metodo (meglio non parlare del suo sito web). Entrambi gli strumenti potrebbero essere considerati degli esercizi di stile, con l’intento di sviluppare in modo originale precise funzionalità, ma al di là dei risultati sorprendenti e della evidente perizia liuteristica dei due artisti, Matsuda affascina mentre Fleishman esagera e rischia di sconfinare nella parodia.

Però, nonostante la ammirata curiosità che scatenano questi fantastici strumenti, continuo a pensare che nulla possa battere il design di una vecchia Martin OM o di una Gibson L-00. Mi secca dirlo, sono un tradizionalista.




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il legno della cassa di ...
di Mr_Pone utente non più registrato
commento del 04/11/2012 ore 19:03:2
il legno della cassa di quella con il cornettoeffettivamente è strepitoso. Chissà che legno è?
Rispondi
Re: il legno della cassa di ...
di perrynason [user #17170]
commento del 04/11/2012 ore 19:18:02
Fasce e fondo in Quilted Mahogany di primissima scelta! Top in sitka, corno di bufalo d'acqua per la protesi acustica.
Non la trovi un po'... sovraccarica?
:-))))
Rispondi
Re: il legno della cassa di ...
di valerio62 [user #30656]
commento del 04/11/2012 ore 19:25:3
Io quella la trovo palesemente BRUTTA.
L'altra un pò meno, anche se quel buco da l'idea di cantiere aperto più che di chitarra acustica...
mah.
Rispondi
Re: il legno della cassa di ...
di Mr_Pone utente non più registrato
commento del 04/11/2012 ore 21:02:01
giudicavo solo il disegno del legno non l' insieme.
Rispondi
mah....
di stefano58 [user #23807]
commento del 04/11/2012 ore 19:59:58
resto sconcertato ... tanta cura nei dettagli , legni esotici , ma signori miei...però una cosa mi lascia da pensare : il corno , o la buca , nella parte superiore della fascia , potrebbe migliorare l'ascolto di chi suona ? Altrimenti i migliori fruitori resteranno sempre quelli di fronte a noi ...sayonara mircosan :-)))
Rispondi
Re: mah....
di perrynason [user #17170]
commento del 04/11/2012 ore 21:08:03
A Sarzana due anni fà parlai a lungo con Ragghianti, mi disse che il sound port l'ha praticamente inventato lui e si rammaricava di non averlo brevettato. Provai una sua chitarra esposta che l'aveva e devo dire che si ha una percezione effettivamente diversa. Certo che è un po' traumatico, ma secondo me funziona, anche se ho l'impressione che per essere davvero efficace richieda uno studio serio, mentre se ne vedono di tutti i colori quasi come fosse più una decorazione che altro.

PS: lascerei perdere la cornetta, oltre ad essere un po' ridicola secondo me falsa pure il suono.
;-)

PPS: mircosan sembra un medicinale!
:D
Rispondi
Matsuda è considerato un must ...
di jrizz [user #23356]
commento del 04/11/2012 ore 20:22:38
Matsuda è considerato un must della liuteria mondiale, le cifre per una sua chitarra nuova si avvicinano alle Martin pre war.
Rispondi
Re: Matsuda è considerato un must ...
di perrynason [user #17170]
commento del 04/11/2012 ore 21:19:19
E' un grande artista ed esprime un design davvero affascinante. Chissà, forse in futuro cambierò idea, ma al momento, potendo, comprerei chitarre molto più tradizionali.
;-)
Rispondi
Re: Matsuda è considerato un must ...
di Mr_Pone utente non più registrato
commento del 06/11/2012 ore 17:51:52
Matsuda è anche giovane...chissà poi perchè mi aspettavo un vecchio liutaio. Ha un design raffinato di linee purissime...molto giapponese direi.
Rispondi
mha non so...questa estetica mi ...
di Bustio [user #24438]
commento del 04/11/2012 ore 20:29:5
mha non so...questa estetica mi lascia un po' perplesso, non vorrei che fosse più che altro un esercizio di stile fine a se stesso! Probabilmente suonano benissimo queste chitarre...però ho dei gusti troppo tradizionali mi sa!
Rispondi
Re: mha non so...questa estetica mi ...
di perrynason [user #17170]
commento del 04/11/2012 ore 21:15:19
Per quel che valgono i demo on line ,questa chitarra di Matsuda suona così:

vai al link

Rispondi
Re: mha non so...questa estetica mi ...
di Bustio [user #24438]
commento del 04/11/2012 ore 23:30:33
per suonare suona diamine...però vorrei provarla proprio con mano diciamo!
Rispondi
Quanto mi piacciono i design ...
di sepp [user #10489]
commento del 04/11/2012 ore 22:00:42
Quanto mi piacciono i design un po' folli!
Rispondi
Re: Quanto mi piacciono i design ...
di perrynason [user #17170]
commento del 04/11/2012 ore 23:57:25
Dì la verità, il cornetto acustico del nonno ti manda in orbita!
;-)
Rispondi
Re: Quanto mi piacciono i design ...
di sepp [user #10489]
commento del 06/11/2012 ore 16:39:41
oh! un cornetto è sempre un cornetto! :D
Rispondi
Mah!
di beppeferra [user #29294]
commento del 04/11/2012 ore 22:08:54
al di la del design della Matsuda che mi lascia piuttosto indifferente, non capisco la filosofia della sesta corda con due tasti in più. A corda vuota suona in RE, ma una qualsiasi altra nota tastata mi darà il suono corrispondente ad una accordatura standard.
Sullo stesso principio vedo che ultimamente dilagano capotasti parziali che dovrebbero simulare accordature aperte (l'ultimo che viene pubblicizzato è lo spider capo www.spidercapo.com), ma mi sembra che abbiano un'utilità molto limitata, ovvero solo per le note a vuoto.
O non ho capito niente?

Il cornetto acustico lo trovo poi veramente orripilante!!!

Ciao.
Rispondi
Re: Mah!
di perrynason [user #17170]
commento del 04/11/2012 ore 23:54:01
Beh, per esempio io che mi incasino con una accordatura diversa da quella standard, potrei trovare comodo avere una accordatura con la sesta corda che suona RE a vuoto ma ritorna normale tastata nelle posizioni standard... ma come dici tu, niente di più. Mi sembra uno di quegli esperimenti concettuali "da architetto", come l'osannato spremiagrumi di Philip Stark, che faceva bella mostra di se in tutte le cucine trendy, ma facci una spremuta se sei capace! ;-)

Le linee pulite e gli accostamenti di colori di Matsuda li trovo belli e curiosi, ma se lì di fianco ci fosse anche solo una "comune" 00 Santa Cruz, per dire, non avrei dubbi su dove sbavare!

Si, il cornetto acustico non si pò vedere! E a parte l'aspetto ridicolo, credo pure che finisca per falsare il suono, come quando si parla mettendo le mani a coppa attorno alla bocca.
Rispondi
Loggati per commentare

Re: Mah!
di accademico [user #19611]
commento del 05/11/2012 ore 09:27:41
Be', mi sembra che le realizzazioni di Matsuda abbiano uno valore innovativo ed estetico ben diverso dal sound port in "vero corno di bue". A volte succede in questo mondo un po' sballato della chitarra (che è poi lo specchio di come siamo fatti noi), dove il superfluo la fa da padrone, che una di queste innovazioni venga recepita in larga scala dal mercato e cambi la storia dello strumento.
A questo servono gli innovatori e quelli che fanno ricerca, il più delle volte però le loro idee le sfruttano altri. Comunque io sono contento di vedere uno strumento che non è fermo, standardizzato, come il violino ad esempio...

P.S. gli architetti non sono tutti matti, solo quelli che fanno carriera...
Rispondi
Re: Mah!
di perrynason [user #17170]
commento del 05/11/2012 ore 12:38:11
Mentre scrivevo l'ultimo commento, giuro che ti ho pensato!
:-)))))))
Pur da tradizionalista perso dietro alle "vecchie innovazioni" della golden era, anche io trovo interessanti certi esperimenti. Scremando tra il superfluo, forse il sound port, col tempo, potrebbe diventare una opzione "di massa".

Rispondi
Nella loro stranezza....
di bernablues [user #16917]
commento del 05/11/2012 ore 16:13:58
mi affascinano, la cosa però che ho apprezzato di più non è ne il corno acustico, e neppure il sistema per scendere di un tono sul mi basso (che comunque va ritoccato a mano), ma la plalla mancante, che togle pochissiono "volume" alle dimensioni della cassa, ed il fondo ergonomico ;-))
Rispondi
Riflessioni in ordine sparso.
di Giovanni Ghiazza [user #31]
commento del 05/11/2012 ore 16:40:2
Sono quelle che mi hanno stimolato gli esempi di chitarra di questo post. Eccole:
1) ho l'impressione che ci sia in giro chi si cimenti "a chi la spara più grossa": esercizi di stile (che è cosa diversa dal buon gusto) che il più delle volte tali rimangono; in altre parole: "famolo strano!"
2) non capisco perché le innovazioni debbano costare care: non sappiamo se davvero funzionano o, il che è lo stesso, se davvero vadano a soddisfare una reale necessità. Poi devono farsi largo nel mercato. E allora non dovrebbero costare meno?
3) il "sound port" è una faccenda vecchia: io l'ho su un "mandolino dei poveri" di inizio '900 che comprai in un mercatino ...
4) nel giro delle archtop ci sono liutai affermati che praticano le aperture laterali: il più convinto è Monteleone. Ma, mi chiedo, com'è che un grande sperimentatore quale fu D'Aquisto non seguì tale strada? Ora: se la archtop la suono acustica, allora se lo strumento è veramente giusto (volume, timbro e proiezione) non ho bisogno di niente (oppure di un otorino...). Se la suono moderna, cioé con l'ampli, a maggior ragione quello mi basta.
5) la resistenza al cambiamento è assai diffusa: il grande John D'Angelico fu piuttosto recalcitrante ad introdurre il cutaway. Però, compreso che l'innovazione era efficace e, soprattutto, trovava consistente gradimento nella clientela, non si fece problemi e l'adottò con convinzione.
6) sono piuttosto cauto di fronte a certe cose: devono suonare sul serio, però (ad es. anni fa presi una classica, che ho tutt'ora, senza buca centrale ma con i "baffi" ai due lati della tastiera, con dei piombi annegati, l'innesto al 14°; è uno strumento dalla potenza acustica inaudita, ma comunque non piace a tutti).
Rispondi
D'accordo sui punti 1, 2, ...
di perrynason [user #17170]
commento del 05/11/2012 ore 19:03:57
D'accordo sui punti 1, 2, 5, 6.

3: Come ho detto più sopra, Ragghianti sostiene di averlo inventato lui... o magari lui l'ha introdotto nella chitarra... o magari è stato il primo ad utilizzarlo in modo esteso... o magari crede di averlo inventato lui...o magari il tuo mandolino è stato ritoccato... chi lo sa? Trovare il primo sound port sarebbe una ricerca interessante.

4: Certo, se lo strumento è veramente giusto non hai bisogno di niente, nemmeno dell'otorino. Ma il sound port non è un correttivo per il volume, nasce dal fatto che il suono che percepisci da "dietro/sopra" lo strumento è diverso da quello che viene proiettato avanti. Per verificare basta fare un accordo tenendo la chitarra girata verso la faccia. Quindi è un tentativo di restituire al suonatore la timbrica che arriva all'ascoltatore. Che poi questo possa essere un falso problema, non discuto. Infatti, con l'eccezione del pianoforte e pochi altri, quasi tutti gli strumenti musicali acustici non proiettano verso il suonatore. Però è un fatto che il sound port dà al suonatore un ascolto differente.
Rispondi
Re: D'accordo sui punti 1, 2, ...
di Giovanni Ghiazza [user #31]
commento del 05/11/2012 ore 21:55:48
Caro Perry, mi/ti chiedo: perché mai dovremmo udire come chi sta di fronte e non, viceversa, chi sta di fronte udire cosa udiamo noi? Quando si suona lo si fa in funzione di cosa noi, quali suonatori, udiamo: è un "self control". Quando si sceglie uno strumento, di nuovo, lo si fa in funzione di cosa noi udiamo. E allora?
L'assunto "reverse" l'ho ritrovato anche in un manuale di registrazione dove, dopo l'assunto che la chitarra (acustica, in senso ampio) è uno strumento difficile da registrare proponeva, tra le varie soluzioni, la microfonatura dall'alto, praticamente con la membrana microfonica parallela alle fasce e tagliata a metà dalla proiezione del piano armonico. L'ho praticata e penso sia una delle migliori soluzioni.
Un tempo il mio maestro mi consigliò, per farmi un'idea, di suonare di fronte ad una superficie molto riflettente, vetro o specchio (celato umorismo?): ed in effetti in tale condizione si ode un'altra cosa.
Concludo con la constatazione che se in più occasioni ho sentito chitarristi affermare il loro desiderio di ascoltare "come se fosse il pubblico", non mi è mai capitato il contrario ...
Ovviamente i chitarristi elettrici sono dispensati da queste elucubrazioni.
Rispondi
Re: D'accordo sui punti 1, 2, ...
di perrynason [user #17170]
commento del 06/11/2012 ore 14:28:10
E' una buona domanda, ma a parte la soddisfazione di suonare per se, che è fondamentale, si suona soprattutto per farsi sentire dagli altri e da questo assunto sono nati gran parte degli strumenti musicali "moderni", che sono progettati per rivolgersi a un pubblico. Ovvio che in sala di registrazione ci possiamo permettere di inventare soluzioni alternative, ma se rimaniamo in campo acustico, quella è la norma e il sound port tenta di monitorare questa situazione naturale senza ricorso ad attrezzi esterni. E' una innovazione, ma ribadisco che potrebbe essere, e forse è, un NON problema.
(Superfici rifettenti: io ho scoperto che le mie chitarre acustiche suonano meglio in lavanderia!)
;-)
Rispondi
di Otregano utente non più registrato
commento del 07/10/2019 ore 22:42:31
Da un mese sono il fortunato possessore di una Matsuda M1, con spalla mancante e quello stranissimo sound port con il listello all'interno. Fondo e fasce sono in brasiliano mentre il piano armonico è abete nostrano (è questa vai al link)
Ho anche una SS di De Jonege fabbricata con gli stessi legni, una chitarra meravigliosa e molto confortevole grazie al twisted neck che è un'invenzione di De Jonge. Dicevo meravigliosa, ma la Matsuda è veramente un'altra cosa. Suono la chitarra da 46 anni e in questo lungo periodo ho avuto tra le mani una quantità di bellissime chitarre, martin pre war comprese, però non ho mai provato niente che si avvicinasse alla M1 di Matsuda. Questa chitarra ha un suono che è difficile descrivere, a me viene in mente la parola soffia, ì sembra che le corde soffino fuori il suono e lo fanno con una dolcezza infinita e commovente. Mi sembra che il suo meglio lo dia quando accarezzo le corde con i polpastrelli, una chitarra intimista da suonare piano nel silenzio. Incredibilmente equilibrata nel trasmettere le note e i colori di tutte le sei corde.
LA cosa che mi impressiona di più sono i cantini, che normalmente non amo per la tendenza a essere squillanti anche su gran chitarre, mi capita invece di usare solo i suoi cantini per mezz'ore.
Altro capitolo è il manico. Per come sono fatte le mie mani e per l'abitudine a usare il pollice sul mi basso, mi trovo bene con i maniconi spessi V e modified V. Il manico della M1 invece è sottile, come va di moda oggi, però incredibilmente non ho problemi a usare il pollice. Questa chitarra ha un manico che non ti stanca nemmeno dopo ore, nemmeno se fai grande uso dei barrée.
Insomma per la mia esperienza, si tratta di un'autentica fuoriserie che vale tutti i (tantissimi) soldi che costa.
Un ultimo commento. Quando l'ho provata la prima volta l'ho trovata spenta, non aveva volume e nemmeno sustain, per di più risuonava pochissimo. MA era appena arrivata in negozio e non le avevano ancora cambiato le corde. L'ho riprovata il giorno seguente con delle Erine Ball Paradigm light e il miglioramento si sentiva, però continuava a non impressionarmi per la scarsezza di sustain. Chi me l'ha venduta mi ha detto che era rimasta chiusa in custodia per anni e, insomma, è riuscito senza fatica ( a dire il vero) a vendermela. Da quando l'ho portata a casa e da quando la suono almeno 3 ore al giorno è rinata ripagando la fiducia che e avevo concesso. Ogni giorno la sento più ricca, oggi è diventata veramente un pezzo unico.
Poi ognuno ha i suoi gusti e c'è chi preferisce chitarre con un volume più alto, chi è un fedele di questo o quel marchio, l'amore per gli strumenti è soggettivo ma la qualità intrinseca di questa chitarra è oggettivamente altissima.
Rispondi
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