VINTAGE VAULT SHG MUSIC SHOW PEOPLE STORE
Marco Minnemann
Marco Minnemann
di [user #16140] - pubblicato il

Grande carisma, sorriso sempre stampato sul viso anche nelle fasi più concitate e anche durate le sue collaborazioni più estreme (Necrophagist e Kreator). Il suo stile unico e travolgente l'hanno portato al punto di essere uno dei batteristi più richiesti al mondo. Lui è Marco Minnemann e a lui dedichiamo la Cover Story.
La dichiarazione di indipendenza, non è quella relativa agli Stati Uniti d'America che abbiamo appreso attraverso la storia, bensì quella che hanno dichiarato gli arti a Marco Minnemann. Grande carisma, sorriso sempre stampato sul viso anche nelle fasi più concitate, anche durate le sue collaborazioni più estreme (Necrophagist e Kreator) e indipendenza estrema. Il suo stile unico e travolgente l'hanno portato al punto di essere uno dei batteristi più richiesti.

Il percorso musicale di Marco - non inganni il nome, non è italiano - verso la batteria, passa per vie alternative. Il suo primo strumento arriva all'età di appena sei anni, ma è un organo. E' solo il primo passo. La batteria arriva a 11 anni affiancata dalla chitarra. La passione rimane alta per tutti gli strumenti da lui suonati, con una predilezione particolare per la batteria. A tutt'oggi Marco è un polistrumentista, caratteristica più volte utilizzata nel corso della sua carriera. Buona parte dei suoi album lo vedono impegnato, oltre che alla composizione dei pezzi che li compongono, a imbracciare la chitarra o suonare la tastiera.

Marco Minnemann

Ad appena 19 anni entra nei "Freaky Fukin’ Weirdoz" gruppo che ha definito le basi del genere cross-over. Da quel momento in poi, la lista delle sue collaborazioni e l'apprezzamento ricevuto, cresce in modo esponenziale a tal punto da farlo entrare di dovere nella lista dei migliori batteristi al mondo. Indimenticabile la sua presenza al fianco di Paul Gilbert mentre suona disinvolto in Deep Space One (lavoro del 2005) appesantito da una grande tuta arancione da astronauta. La prima collaborazione con Gilbert, nonostante questa sia rimasta più impressa, risale al 2001 con Burning Organ.

La sua estrema versatilità, l'ha portato a suonare con gruppi quali Necrophagist, Kreator e artisti del calibro di Tony MacAlpine, Jordan Rudess e sì, anche con Gianna Nannini nota per la predilezione di batteristi di prima categoria (il suo attuale batterista è Thomas Lang). Questa è solo una piccolissima lista rispetto alle tante collaborazioni collezionate nell'arco del suo percorso musicale.

Il 9 settembre 2010 Mike Portnoy decide di lasciare vacante lo sgabello della batteria dei Dream Theater. Il gruppo pochi giorni dopo rilascia un coraggioso comunicato stampa nel quale afferma di voler scegliere un nuovo batterista e di addirittura, realizzare un nuovo album e partire con il tour, tutto questo entro l’estate del 2011. Vengono indette così delle audizioni segrete contattando ben sette batteristi tra i più - secondo il gruppo - adeguati a sostituire Portnoy. Tra questi viene contattato da Jordan Rudess (con il quale stava collaborando al momento) Marco Minnemann.

Marco Minnemann

Prima ancora che si venisse a sapere dell'audizione, le voci che lo vedevano dietro la tanto ambita batteria dei Dream Theater, si facevano sempre più insistenti, questo nonostante le ripetute smentite dello stesso Minnemann. Appena il gruppo ha pubblicato il video delle audizioni, in effetti, questa teoria è rimasta bene in luce visto l'ottimo risultato ottenuto da Marco. La storia ci ha poi raccontato l'esito dell'audizione.

Nella sua strada è quindi capitato il talentuoso Guthrie Govan, incontro che ha poi portato alla formazione del power trio The Aristocrats (Bryan Beller al basso). La musica proposta dai tre è arrivata a conquistare la nostra terra con il loro fantastico instrumental rock/fusion e a fargli da spalla i nostri Dolcetti.

Marco Minnemann

Oltre alle tantissime collaborazioni, Marco vanta una grande produzione personale con più di venti dischi cui a breve se ne aggiungerà uno nuovo (Metalband), tre DVD e altrettanti metodi che sviscerano la sua tecnica.

Il suo carisma, il suo stile e il suo talento riescono a sottolineare e trasportare in modo eccezionale le caratteristiche del musicista con il quale suona, questo a prescindere dal genere e dalla difficoltà di quanto deve fare. Difficile sentirlo suonare e rimanere delusi.
Abbiamo quindi deciso di dedicargli uno speciale colmo di curiosità e contributi succulenti che si alterneranno nei giorni a seguire. Buona lettura!

Quello che segue, è un video un po' vecchio, ma rende alla perfezione l'essenza del drumming di Marco Minnemann.


coverstory marco minnemann
Nascondi commenti     4
Loggati per commentare

Praticamente...
di rockit [user #11557]
commento del 15/11/2012 ore 11:15:3
...Gianna Nannini e Paul Gilbert fanno a gara a fregarsi i batteristi ;-)

Tra l'altro nei video dell'audizione dei Dream Theater se non ricordo male c'era anche Lang...sia lui che Minnemann sempre eccellenti, tra i miei preferiti!

Ciao
Lorenzo
Rispondi
Loggati per commentare

Incredibile...
di giampi utente non più registrato
commento del 15/11/2012 ore 11:21:57
E' semplicemente incredidibile la sua indipendenza...Di Gianna Nannini non sapevo, è una buongustaia...
Rispondi
Bellissimo articolo! Ho visto Minnemann ...
di roccog [user #30468]
commento del 15/11/2012 ore 11:47:25
Bellissimo articolo!
Ho visto Minnemann dal vivo è mi ha completamente tramortito. Non credo abbia rivali.
Grazie a questo articolo ora ne so di più...spero ci siano altri approfondimenti maggari didattici.
Anche se non so se con il massimo dell'impegno in una settimana riesco a fare quello che lui fa con una sola bacchetta in un secondo! :-P :-))))
Rispondi
Re: Bellissimo articolo! Ho visto Minnemann ...
di gabriele bianco [user #16140]
commento del 15/11/2012 ore 12:01:24
Ciao roccog e grazie.
Ci saranno altri approfondimenti interessanti su di lui, compresi quelli didattici ;)
Rispondi
Altro da leggere
The Aristocrats congelati sul palco
"McStine & Minnemann": musica bella e senza tabù
McStine e Minnemann l'album di debutto del duo
The Aristocrats: “Prima ci fissavano le mani, ora la gente canta con noi”
The Aristocrats: “la nostra storia migliore? La raccontiamo coi nostri strumenti!”
The Aristocrats: briciole del live a Napoli
Articoli più letti
Seguici anche su:
Scrivono i lettori
Manuale di sopravvivenza digitale
Hotone Omni AC: quel plus per la chitarra acustica
Charvel Pro-Mod DK24 HSH 2PT CM Mahogany Natural
Pedaliere digitali con pedali analogici: perché no?!
Sonicake Matribox: non solo un giochino per chi inizia
Ambrosi-Amps: storia di un super-solid-state mai nato
Il sarcofago maledetto (e valvolare) di Dave Jones
Neural DSP Quad Cortex: troppo per quello che faccio?
Massa, sustain, tono e altri animali fantastici
Ho rifatto la Harley (Benton ST-57DG)




Licenza Creative Commons - Privacy - Accordo.it Srl - P.IVA 04265970964