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Effetti a pedale Fender
Effetti a pedale Fender
di [user #116] - pubblicato il

Fender si lancia sugli stompbox con la serie Competition, una collezione di quattro pedali dal look vintage e dal prezzo contenuto. Il Distort, il Drive, il Chorus e il Delay promettono di fare il proprio lavoro senza complicazioni, con pochi controlli a cui dedicarsi e con una spesa alla portata di tutti.
Un colosso nel campo delle sei e quattro corde, uno standard affermato per l'amplificazione e, di recente, affacciatasi anche sul versante dell'amp modeling digitale con la serie Mustang. Fender ora intende ampliare i propri orizzonti con una serie di effetti per chitarra.
La linea, denominata Competition, comprende per il momento quattro modelli tradizionali ispirati a sonorità classiche e offerti, l'azienda californiana promette, a prezzi contenuti.

Riguardo le funzioni gestite dalle quattro scatolette, le serigrafie disposte al centro delle scocche in metallo lasciano ben poco all'immaginazione: Distort, Drive, Chorus e Delay.
Pochi giri di parole, niente nomi accattivanti o colori sgargianti. Gli stompbox Fender sono progettati all'insegna della semplicità d'utilizzo e dell'immediatezza nell'approccio.

Il look dei pedali è decisamente old school. I grossi pulsanti neri e la banda colorata stile Mustang che li attraversa longitudinalmente riportano ai design degli anni '70 e del boom giapponese anni '80. Il tutto è in linea anche con la filosofia dell'epoca: effetti solidi, performanti e soprattutto economici.

Effetti a pedale Fender

Ispirato ai crunch più spinti degli anni '70 e agli overdrive ricchi di sustain degli anni '80, il Distort promette un'attenta gestione della dinamica, con un'elevata sensibilità al tocco e al volume della chitarra, con il quale è possibile pulire il suono senza difficoltà partendo da qualunque settaggio. Per il Distort, Fender consiglia sia l'accoppiamento con amplificatori valvolari sia con solid state, assicurando in entrambi i casi di poter gestire una buona riserva di gain, sufficiente a fornire ritmiche solide quando usato su canali puliti, ma anche distorsioni particolarmente aggressive e indicate per gli assolo che richiedono volumi e livelli di guadagno superiori, se usato come boost su suoni già distorti.

Decisamente più moderato e morbido nelle sonorità è il Drive, un pedale mirato a ricreare i toni bluesy degli anni '60 e '70, ricchi di sustain e particolarmente armonici.
Ideale per spingere i clean oltre la soglia di break up, l'overdrive Fender promette un timbro vintage con qualunque strumentazione.

Semplicemente chiamata Chorus, la modulazione Fender promette una versatilità apprezzabile sia con suoni puliti, sia con parti distorte. Dai powerchord leggermente colorati per dare un maggior spessore al suono ai vibranti arpeggi che fanno l'occhietto alle dodici corde, una vasta gamma di suoni è ottenibile mediante tre soli controlli e in stereofonia grazie alle due uscite jack indipendenti.
L'effetto è regolabile in intensità mediante la manopola Depth e in frequenza dell'oscillazione mediante Speed. Per ottenere un chorus più o meno presente, il potenziometro Mix miscela gradualmente il segnale wet a quello dry in ingresso.

Conclude la serie Competition il Delay, un effetto eco che Fender consiglia anche ai tastieristi, oltre che ai chitarristi, per la sua trasparenza e per l'ampio range di ritardo previsto. Il suo campo d'azione preferito va dal veloce slapback stile rockabilly all'arioso ritardo adatto a un guitar solo anche distorto.
La possibilità di usare il Delay collegato a due ampli in modalità stereofonica amplia la spazialità del suono gestita mediante le tradizionali manopole di Repeat, Delay e Mix, rispettivamente dedicate al feedback o numero di ripetizioni, al tempo di ritardo e al volume delle ripetizioni rispetto al segnale dry.
chorus delay distort drive effetti e processori fender
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