di Mauro_Daveri [user #36735] - pubblicato il 05 marzo 2013 ore 08:30
Ci addentriamo nello stile di uno dei batteristi più chiacchierati del momento, Gavin Harrison. Analizziamo la batteria di "Blackest Eyes" concentrandoci sull'
l’intro: diciannove battute che si alternano tra misure di 4/4, 6/4, 5/4 e 7/4.
Ci addentriamo nello stile di uno dei batteristi più chiacchierati del momento: Mr. Gavin Harrison.
Il brano scelto per la nostra analisi è "Blackest Eyes" della band inglese Porcupine Tree, tratto dall’album In Absentia.
Una delle parti più suggestive e d’impatto di questa traccia è senza dubbio l’intro: diciannove battute totali che si alternano tra misure di 4/4, 6/4, 5/4 e 7/4.
La sezione inizia con un arpeggio di chitarra clean in 4/4 che prosegue per sette battute. Nell’ottava battuta invece troviamo il primo cambio di tempo in 6/4; qui nel quinto e sesto movimento, un fill di batteria all’unisono con la chitarra distorta, caratterizza il riff del brano.
Il primo consiglio è di eseguire i sedicesimi con lo sticking trascritto, perché è l’andamento più naturale per suonare delle quartine a mani alternate.
L’altro è quello di suonare l’HI-HAT (con il piede sinistro) in tutti i quarti, garantendovi una maggiore precisione e stabilità nell’esecuzione.
Ed ecco che arriva il groove. La mano destra accompagna con il piatto Ride, mentre la sinistra interviene in una (fondamentale) alzata di hi-hat nel secondo movimento della prima misura.
Come potete notare il fill nel terzo e quarto movimento della seconda misura non è altro che l’evoluzione di quello usato nell’Intro, ma con uno sticking molto diverso. La mano destra suonerà tutti i sedicesimi poiché la mano sinistra suonerà dei flams nel primo tom.
Questo esercizio richiede una buona coordinazione, è per questo ho cercato di semplificarlo per rendere l’apprendimento meno difficoltoso.
Praticate i pattern lentamente e con l’uso del metronomo. Quando vi sentirete sicuri e rilassati nel suonarlo, aggiungete i flams nel primo tom.
Ora aggiungete i restanti colpi sul rullante e il piatto crash, all’unisono con la cassa nell’ultimo sedicesimo del quarto movimento.
Fate molta attenzione a suonare piano le ghost note nel secondo sedicesimo del terzo movimento e nel primo sedicesimo del quarto movimento. Solo così otterrete l’effetto giusto.