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Yamaha Pacifica 112V
Yamaha Pacifica 112V
di [user #36829] - pubblicato il

La Yamaha Pacifica 112V è una copia Strat maneggiata in chiave moderna, con la versatilità di un humbucker splittabile aggiunto al ponte e l'abbordabilità di uno strumento entry level.
La Yamaha Pacifica 112V appartiene a quella schiera di copie Strat maneggiate in chiave moderna e pensate per un pubblico di giovani musicisti con un budget limitato.
La chitarra è prodotta in Indonesia e i legni utilizzati per manico e body sembrano essere di buona qualità. Attraverso la vernice sul body (la mia è la versione Old Violin Sunburst) si vedono chiaramente le venature dell'ontano, sono molto belle e rassicurano sulla qualità del materiale. Il manico in acero non è verniciato, è piuttosto sottile nella sua forma a D e ha una tastiera in palissandro con radius da 350 mm. Non è eccezionalmente comodo, sarà che li preferisco un po' più spessi. I 22 tasti jumbo hanno la tendenza a consumarsi in fretta.
Come si confà a una stratoide di estrazione moderna, il diapason è di 25,5 pollici e la configurazione dei pickup - dei Yamaha in alnico V - è HSS, con l'humbucker è splittabile tramite coil tap.
Il body è abbastanza ergonomico, non pesa ed è possibile suonare per ore senza troppa fatica sia in piedi sia da seduti.
Il setup dello strumento, come ci si può aspettare, non è dei migliori: le ottave possono essere da rifare e ho trovato l'action un po' troppo alta dopo il dodicesimo tasto, ma sono certo che per un principiante senza troppe pretese vada più che bene.

Senza mettere in dubbio gli alti standard qualitativi di Yamaha, mi sento in dovere di dire che le vere pecche del modello in questione riguardano:
- il battipenna, il quale in alcuni esemplari non aderisce perfettamente al body.
Per farsi un'idea dell'entità dell'imprecisione basta dire che in certi punti c'è appena lo spazio in cui si può inserire un plettro di medio spessore.
- la manopola del tono appare un poco delicata ed emette un bel fruscìo quando viene adoperata.
- il vibrato stile vintage è lì per bellezza, già dopo pochi utilizzi la chitarra è tutta da riaccordare.
- di alberelli sulla paletta ce n'è soltanto uno per la prima e la seconda corda, la terza e la quarta ne avrebbero avuto bisogno.
- le meccaniche sono quelle che sono, e a causa dei punti morti non permettono sempre un'accordatura ottimale.

Yamaha Pacifica 112V

Per i 220-230 euro che mi è costata al tempo, il suono è di tutto rispetto. È uno strumento che comincia ad averne uno tutto suo.
Ci si suona bene dal blues a Jimi Hendrix, al rock stile Deep Purple. Si presta benino anche al funk grazie alla funzione di coil tapping, ma non è esattamente quello che si può dire "il suo territorio".
Per generi che necessitano di distorsioni più pesanti risulta abbastanza fuori luogo, l'humbucker produce buone distorsioni, ma niente di troppo cattivo.
Il single coil al manico assieme a quello centrale hanno delle sonorità assimilabili a quelle di una Stratocaster anche nelle posizioni intermedie (non sono certo allo stesso livello, sarebbe un'eresia affermare il contrario). Si differenziano per avere un suono più pastoso, con quel twang quasi vintage che devo dire di aver apprezzato molto. L'humbucker ha un suono invece molto pastoso e nel passaggio dai single coil si avverte un aumento di guadagno superiore a quello che normalmente ci si aspetterebbe da una chitarra con questa configurazione di pickup.
Oserei dire che è parecchio fastidioso passare dai single coil all'humbucker: è come attivare un booster. Sebbene questa caratteristica in Yamaha sia considerata un vantaggio, nella mia personale esperienza trovo sia un difetto che necessita di correzione. Tanto è vero che ho dovuto scomodare un liutaio per ovviare al problema.
La possibilità di splittare l'humbucker conferisce maggiore versatilità allo strumento (già di per sé abbastanza versatile) permettendo di avere un suono da single coil anche al ponte. Il risultato che si ottiene è quello di un buon suono non troppo magro e asciutto, ma che non è comunque comparabile al pickup centrale e a quello al manico, come qualità.
Nonostante sia uno strumento entry level, posso dire che il suono supera comunque le aspettative generali.

In conclusione la Yamaha Pacifica 112V, nonostante i difetti da me elencati, rimane una chitarra solida e dignitosa. È un'ottima base per eventuali upgrade e con un sound di tutto rispetto per la fascia di prezzo. La consiglio a qualunque principiante, ma anche a chi volesse una buona chitarra di scorta a basso prezzo.
Se dovessi dare un voto allo strumento, considerando il buon rapporto qualità prezzo, i difetti più o meno importanti da me riscontrati e che non sono in preda all'entusiasmo da nuovo acquisto, direi che un sette su dieci ci potrebbe stare.


Nota della Redazione: Accordo è un luogo che dà spazio alle idee di tutti, ma questo non implica la condivisione di ciò che viene scritto. Mettere a disposizione dei musicisti lo spazio per esprimersi può generare un confronto virtuoso di idee ed esperienza diverse, dando a tutti l'occasione per valutare meglio i temi trattati e costruirsi un'opinione autonoma.

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