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Intervista a Maxx Furian
Intervista a Maxx Furian
di [user #33079] - pubblicato il

Il suo drumming e il suo stile hanno caratterizzato una buona porzione della produzione pop degli ultimi anni. Da qualche tempo ha deciso di intraprendere un percorso musicale personale. L'abbiamo incontrato al Blue Note di Milano il 27 marzo appena trascorso, vista la ghiotta occasione, gli abbiamo posto alcune domande.
Il suo drumming e il suo stile hanno caratterizzato una buona porzione della produzione pop degli ultimi anni. Da qualche tempo ha deciso di intraprendere un percorso musicale personale. L'abbiamo incontrato al Blue Note di Milano il 27 marzo appena trascorso, vista la ghiotta occasione, gli abbiamo posto alcune domande.

Innanzitutto complimenti per la master class che farai al Collective di New York, sei il primo batterista italiano ad andarci.
Si penso di si e ti spiego subito come è andata. Un mio allievo diplomato aveva già vissuto a New York per circa un anno e mezzo ed ha partecipato alla realizzazione di alcuni video didattici prodotti dalla Hudson Music.
Quando avevo 18 anni lavoravo già tantissimo e non potevo realizzare uno dei miei sogni che era appunto quello di studiare al Collective. Ho quindi provato a propormi per una master class tramite il mio allievo, consapevole che non sarebbe stata un'impresa semplice. Ricevetti alcuni tempi dopo la lettera dell’organizzatore con l’approvazione per la mia clinic! Volevo a tal proposito ringraziare il mio allievo Andrea Paino dal quale è partito tutto, la Zildjan e tutti i ragazzi della Mogar perché mi hanno veramente aiutato e sostenuto (Mauro Antonazzi, Roberto Ragazzo e Sebo).

Cosa farai nella Master Class?
Porto avanti il mio modo personale di vedere la musica. Anche al Collective porterò avanti il mio pensiero. Per me è molto importante mantere la propria “carta d’identità” e vedo che questa ideologia è molto apprezzata. Steve Gadd da più di 40 anni ci propone le sue idee e il suo stile. Tutt’ora quando lo sento impazzisco dalla bellezza del suo playing.

Parlerò e suonerò brani relativi al mondo Africano perché per me tutto viene da li.

Un po' come la clinic che hai fatto al Ritmi Show dell’11 novembre 2012?
Si esattamente, penso che sia un approccio molto bello per dimostrare il proprio pensiero.

Confermo!

Intervista a Maxx Furian

Come si svolgono in media le tue giornate?
Vivo la maggior parte della mia giornata dentro la musica. La mattina e il pomeriggio insegno a scuola (mi piace moltissimo insegnare) e alla sera ho concerti o prove. E’ sicuramente un mondo pieno di stimoli che mi si addice molto perché sono sempre alla ricerca di idee nuove. Non sono mai contento di niente e non sto mai fermo. Una delle cose che mi hanno sempre detto i miei insegnanti (Lucchini, Bandini, Calloni) è di avere sempre voglia di ricercare e studiare nuovi argomenti. Come in tutte le discipline non puoi mai fermarti. Da poco è nato il mio secondo figlio e come è giusto che sia, dedico del tempo anche alla mia famiglia.

E nella tua fase di crescita?
Quando ho iniziato con Lucchini studiavo tantissimo (otto ore al giorno) e mi divertivo tantissimo. Trovavo importantissima la figura dell’insegnante, era per me come una sorta di luce da seguire e da rispettare.
Il discorso poi è sempre quello: puoi avere tutto il talento del mondo, ma devi studiare tanto altrimenti non arrivi a niente.
Ho sempre cercato di indirizzare il mio modo di suonare nella cosa che mi viene meglio che è la musicalità. Per esempio non vado matto per le esecuzioni matematiche che possono essere per esempio dei linear o sticking studiati e ripetuti tali e quali, sarebbero molto riconoscibili e in qualche modo molto meccanici.
Penso che alla fine si debba buttare via i libri perché suonare è un’altra cosa. Tutti i più grandi non suonano a pattern. Cercare di suonare senza fare i calcoli, è un modo di pensare che deriva dal Jazz, ecco perché cerco di insegnare molto la storia del Jazz. La batteria parte da li.

Qual è stato punto di svolta nella tua carriera?
Diciamo che quello che ti porta a crescere, sono le esperienze musicali. Per 18 anni ho militato nel mondo del Pop (Laura Pausini, Nek, 883, Max Pezzali, Franco Battiato, Patty Pravo, Fabio Concato, Paola e Chiara, Enzo Jannacci, Rossana Casale, Tosca e Ornella Vanoni etc..). Da cinque anni ho scelto di suonare solo cose mie. Penso che la svolta avvenga ogni giorno ed è data dalle esperienze che stai facendo.


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