di redazione [user #116] - pubblicato il 05 aprile 2013 ore 13:30
Questo Lick rappresenta un ottimo esempio di chitarra fusion nella sua accezione più ampia: fusione di elementi ritmici e melodici, sonorità blues a braccetto con quelle più raffinate ed elaborate delle scale modali. Il tutto suonano con una energica pulsazione funk. E una volta studiato, basterà aggiungere una spruzzata di distorsione per colorarlo di rock come nello stile di Mike Stern.
Questo Lick rappresenta un ottimo esempio di chitarra fusion nella sua accezione più ampia: fusione di elementi ritmici e melodici, sonorità blues a braccetto con quelle più raffinate e elaborato delle scale modali. Il tutto suonano con una energica pulsazione funk. E una volta studiato, basterà aggiungere una spruzzata di distorsione per colorarlo di rock come nello stile di Mike Stern.
Prosegue la programmazione di Lick It! che oggi ci presenta un nuovo studio di chitarra ritmica funk di Davide Mangano. Questa volta, in realtà, l’intenzione del lick è però esattamente a metà tra chitarra ritmica e solista, con un disegno melodico che ricorda più un’esecuzione tematica che un accompagnamento vero e proprio. In questo approccio musicale, il lick ammicca in maniera decisa a un certo tipo di chitarrismo fusion di cui Mike Stern, evocato nel titolo, è uno dei massimi esponenti. Si mescolano scale modali, pentatoniche, note blues e cromatismi cesellati in un disegno ritmico nervoso e incalzante. Blues e jazz sono dunque fusi assieme ed elaborati con la pronuncia del funk. Proprio la dimensione ritmica è stata una delle principali piattaforme sulle quali si sono sviluppati, tra la fine degli anni sessanta e tutti i settanta, prima il jazz rock e successivamente la fusion: a strutture armoniche tipicamente jazz si sommavano linee e pulsazioni ritmiche funk e rock che scalzavano i più tradizionali accompagnamenti jazz.
Una volta appreso questo lick, potremo divertirci a enfatizzarne la vicinanza allo stile di Mike Stern inserendo nell’esecuzione la debordante personalità rock che ha sempre caratterizzato questo chitarrista. Per farlo proveremo a emularne il sound distorto: settiamo un suono solista, moderato sulla quantità di distorsione ma aperto in maniera decisa sulle alte, acido e ficcante. Quindi smussiamone un po’ di asprezza, affogandolo nel chorus, espediente davvero molto utilizzato da Mike Stern e da tanti altri chitarristi fusion. Non guasterà un leggero delay, settato però con attenzione a tempo: note ribattute non sincronizzate con l’esecuzione sporcherebbero la pronuncia ritmica. Un invito allo studio e all’approfondimento potrebbe essere quello di trasportare questo lick un’ottava più alta, ottenendo una accattivante frase solistica ricca di groove. Studiare questo “Funky Mike’s Lick” aiuterà a migliorare e ottimizzare parecchi aspetti: dal punto di vista esecutivo il controllo ritmico della mano destra, il muting e l’incisività del tocco; da quello armonico la gestione delle sonorità misolidie e blues - e i conseguenti cromatismi derivanti - sopra gli accordi di dominante.