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Epiphone Emperor vintage
Epiphone Emperor vintage
di [user #32554] - pubblicato il

La Emperor presa in prestito dalla collezione di Massimo Roccosta arriva direttamente dal 1949. Sound e suonabilità di un'altra epoca si mescolano alla maestria dei liutai Epiphone di metà secolo scorso per dar vita a una archtop che sembra voler precorrere i tempi.
La Emperor presa in prestito dalla collezione di Massimo Roccosta arriva direttamente dal 1949. Sound e suonabilità di un'altra epoca si mescolano alla maestria dei liutai Epiphone di metà secolo scorso per dar vita a una archtop che sembra voler precorrere i tempi.

Avere tra le mani una Epiphone del 1949 catapulta l’appassionato in un’altra dimensione sonora e stilistica. La Emperor in prova, non amplificata e con delle finiture di prim’ordine, appartiene all’epoca in cui l’azienda era tutt’altro che la controparte economica di Gibson, bensì rappresentava un nome di spicco nella produzione di acustiche e semiacustiche apprezzate da professionisti su entrambe le sponde dell’Oceano.

Basta guardare la chitarra perché scatti subito il confronto delle rifiniture. Non siamo a livelli delle produzioni D'Angelico, ma questa Emperor si difende bene.
La paletta, marchio di fabbrica dei modelli Epiphone nella forma e nel logo finemente incastonato, è quasi un lavoro da ebanista più che da liutaio. Ha tre meccaniche per lato chiuse e sufficientemente morbide e regolari nell'accordare lo strumento, dal colore delle palettine presumo siano in osso o avorio.
Il binding a quattro strati circonda praticamente ogni particolare della chitarra, dalla paletta alle buche a effe, la tastiera e ovviamente tutto il body.

Epiphone Emperor vintage

Quest'ultimo è in abete, finissima la venatura del top, si capisce subito il controllo qualità nello scegliere il legno migliore da mettere in lavorazione.
Le fasce sono ancora più belle, presentando un acero marezzato che regala quasi un effetto velluto dipinto a mano, mentre il fondo è occhiolinato, sempre in acero.
Molto bello il battipenna, dalla forma un po’ squadrata e futurista che ricorda le Cadillac anni ’50. L'attaccatura delle corde dietro il ponte è con il sistema Frequensator, che si sdoppia finendo ancorato saldamente al corpo della chitarra.

Epiphone Emperor vintage

La prova di questi strumenti mi entusiasma, mi emoziona e allo stesso tempo mi alza il livello di attenzione e percezione.
La cassa da 17 pollici richiede da subito un po' d'impegno nel trovare una posizione consona e rilassata, viste le generose misure del body.
La tastiera con raggiatura sotto i 10” è molto bella e potenzialmente valida, ma vuoi per le corde in bronzo scalatura .013 su questo modello, per l'action quasi da chitarra slide e per i tastini piccoli, rende l'atto di diteggiare accordi e linee solistiche un’azione assai impegnativa nel trovare l'equilibrio tra forza impiegata e suoni ottenuti.

Lo strumento puramente acustico si suona con un approccio completamente diverso rispetto alle archtop dotate di pickup.
Richiede mani forti, molta precisione e accuratezza e inoltre, provando diversi plettri, il suono cambia e anche parecchio.
Dopo una decina di plettri, ricasco sempre su spessori oltre i due millimetri e piuttosto arrotondati: ho sperimentato con un moderno Paul Gilbert e qui il livello di frequenze acute prodotte risulta quasi sgradevole e innaturale.

Epiphone Emperor vintage

Questa Emperor suona alla grande, ritengo sia la più bilanciata, calda e rotonda fra tutte quelle provate finora.
La dinamica è decisamente più progressiva, il suono si lascia controllare con più facilità rispetto ad altre Archtop d'annata provate recentemente.
Il timbro è molto bello, lascia intuire quale sarà la filosofia sonora degli anni successivi, il carattere e il bilanciamento generale delle frequenze che si evolveranno in seguito in strumenti elettrificati, molto importanti e tuttora apprezzati nella produzione Epiphone.


Provare questa Emperor è un altro sogno diventato realtà.
Si ringrazia il collezionista Massimo Roccosta per aver messo a disposizione lo strumento.
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woooo
di Zakk Fuckin' Wylde [user #5690]
commento del 21/05/2013 ore 08:13:45
quanto è bella cavolo !!!
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intarsio segnatasti
di lazydaniel [user #28418]
commento del 21/05/2013 ore 15:46:14
Paolo, ma non ci dici niente dello splendido intarsio triangolare in madreperla dei segnatasti? :-)
Che spettacolo!
Rispondi
uuuuuuuuuuuuuhhhhhhhhhhh mammamiaequantoèbella! .... ...
di jazzino [user #23867]
commento del 21/05/2013 ore 19:38:22
uuuuuuuuuuuuuhhhhhhhhhhh
mammamiaequantoèbella! .... ma è da sentire dal vero ;-)
Ciao Paolè
Rispondi
Ma anche...
di valerio62 [user #30656]
commento del 21/05/2013 ore 20:25:02
...la muta di corde è del '49 ???????????????????
Secondo me può suonare molto meglio quello strumento. In certi cambi ti si ingrippavano proprio le dita Paolo. Capisco che è un cimelio, ma tenerla così come mobile a quanto pare è un pò un peccato.
Rispondi
Re: Ma anche...
di nicolapax [user #27042]
commento del 21/05/2013 ore 20:53:01
straquoto.
In ogni caso chitarra di una bellezza indicibile e bravo pure Paolo malgrado l'amichevole critica.
Rispondi
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Re: Ma anche...
di geomiezzi [user #6766]
commento del 27/05/2013 ore 13:37:58
Mi associo però nonostante tutto il suono si fa capire...............
Prova a montare le Daddario Half Round!!
Ciao
Giuliano
God bless Leo Fender & Telecaster too!!!!
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Macchine d'epoca!
di paoloanessi [user #32554]
commento del 21/05/2013 ore 21:20:59
Ciao amici Accordiani :-)
Non l'ho neanche pensata come una critica amichevole quella di Valerio62, ma piu semplicemente una giusta considerazione e un orecchio fino!!

Infatti trovo che non ci sia cosa peggiore della corda vecchia sopratutto quelle in bronzo, il termine che hai usato è proprio giusto infatti le dita si "ingrippano" senza contare che l'unico paragone che mi viene in mente provando queste bellezze storiche, potrebbe essere come l'abitudine all'automobile quotidiana, servosterzo, ABS, pneumatici e motore performanti morbide e guidabili con facilità...

Orbene scendere da una macchina dei giorni nostri e salire su una Mercedes ma di 70 anni fa, dura faticosa ruvida e di difficile tenuta... Credo possa mettere ai ferri corti anche il pilota più avvezzo!!

Queste chitarre sono fantastiche anzi superlative nel fascino che sanno trasmettere, ma in fatto di suonabilità se oltretutto come in questo caso la chitarra è settata con un azione che al dodicesimo quasi un dito mi stava sotto le corde :@ diventa un vero e proprio braccio di ferro ;-)

Aggiungo poi che mi è giunta notizia che le corde in bronzo utilizzate in quegl'anni sulle archtop erano lisce e non ruvide, fattore non da poco sopratutto se si pensa che i loro costruttori le hanno concepite sonoricamente con e per quelle corde....

La "notiziona" in anteprima, proprio in questi giorni sto testando delle lisce in bronzo prodotte dalla Galli Strings proprio per riconfezionare il sound acustico originale, a primo impatto sono totalmente un altra cosa dalla ruvida... State sintonizzati che prossimamente potrebbero arrivare in un test ;-)

Appresto e buona Musica a tutti: Sempre!!

PaoloAnx
JazzRock
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Re: Macchine d'epoca!
di valerio62 [user #30656]
commento del 21/05/2013 ore 21:25:37
Ecco appunto grandissimo Paolo... è che mi hai abituato troppo bene e le tue mani con quella bimba li in braccio possono far svenire dall'emozione... non vedo l'ora di sentirti con le corde lisce :)
Grazie Maestro !
Rispondi
Re: Macchine d'epoca!
di JackDynamite [user #14761]
commento del 23/05/2013 ore 03:43:47
Ciao paolo. io penso che chi tiene uno strumento del genere in quelle condizioni è un criminale, ho visto tasti ossidati, parti restaurabili, ruggine, corde, vecchie e inadatte... ponte da rifare, e come dici tu, settaggio da rivedere... per me èì da malati, sono strumenti che si potrebbero e si dovrebbero suoinbare tutti i giorni, non stiamo mica parlando di libri sacri di 30000 anni da tenere sotto teche di vetro!
Rispondi
Re: Macchine d'epoca!
di sticconti [user #9780]
commento del 24/05/2013 ore 15:07:24
Se settata male anche una chitarra di oggi con le 010 diventa difficile da suonare. La mia Emperor del '44 è correttamente settata, ponte, inclinazione e tasti e con le 013 non fa fatica nemmeno un bambino. Tieni poi presente che la forma del manico è la migliore che io abbia mai suonato in uno strumento acustico. Certo una cassa di 18 pollici e mezzo non è facilissima da "abbracciare", ma la ricchezza di timbrica di queste chitarre è impagabile. Ad esempio le armoniche: le ottieni praticamente in qualsiasi posizione con una facilità estrema. Le Epiphone sono le Rolls Roice delle archtop.
Stefano
Rispondi
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