VINTAGE VAULT SHG MUSIC SHOW PEOPLE STORE
Le avventure del Dr. Relikstein
Le avventure del Dr. Relikstein
di [user #16167] - pubblicato il

Ci eravamo lasciati così: "Prima di partire controlliamo di avere tutto l’occorrente, cacciavite, martello, carta abrasiva di varie misure, olio di li gomito, felpa di Art Attak!". Dopo lunghe peripezie e un po' di acrobazie ecco il resoconto di quello che il Dr. Relikstein ha combinato alla povera RX40.
Ci eravamo lasciati così: "Prima di partire controlliamo di avere tutto l’occorrente, cacciavite, martello, carta abrasiva di varie misure, olio di li gomito, felpa di Art Attak!". Dopo lunghe peripezie e un po’ di acrobazie finalmente ecco il resoconto di quello che il Dr. Relikstein ha combinato alla povera RX40 trovata nello scantinato.

Prima di cominciare, indossata l’importantissima felpa lasciataci da Giovanni Muciaccia in persona è fondamentale dare uno sguardo a cosa serve per relicare al meglio la povera Ibanez (per chi non conoscesse la storia basta cliccare qui).

NB: questo non è assolutamente un tutorial, ma solo il racconto di un pomeriggio di pazzia, passato con Diego, bassista di fiducia e un paio di strumenti da pochi soldi!


Scherzi a parte, quello che serve davvero è un gomito bene allenato per sopportare un paio d’ore di abbondanti colpi di carta vetrata sul povero body della Ibanez RX40, nulla più, ma andiamo con ordine.

Lo scopo del relic è quello di trasformare una chitarra nuova di pacca in una vissuta, che ha subito i peggiori maltrattamenti e le incurie di chitarristi sbagliati, insomma trasformare una chitarra nuova in una vecchia.

Prima di tutto bisogna decidere e segnare in qualche modo sul body quali parti nel normale utilizzo si consumerebbero di più. Ovviamente con le vernici plasticose che ricoprono gran parte delle chitarre odierne mai e poi mai il legno verrebbe alla luce con un utilizzo normale, salvo sudorazioni all’uranio arricchito. Ecco quindi che entra in gioco la carta abrasiva.
Scelte le parti da portare a nudo, cominciamo a lavorare con della carta vetrata a grana grossa. L’importante è non esagerare con la pressione, in modo da asportare la vernice senza poi graffiare pesantemente il legno tolti tutti i vari strati coprenti. All’inizio potrà sembrare un lavoraccio, ma tolto lo strato più esterno il tutto diventa sempre più facile. Portate alla luce le venature nelle parti prescelte (spalle, retro, e pancia del body), è ora di aggiungere un po' di casualità al risultato finale.

La soluzione adottata nel video aggiunge sufficienti incognite, ma anche delle leggere martellate date nei punti desiderati possono dare risultati ottimali. Noi abbiamo preferito usare un po' di forza di gravità e qualche grave (come direbbe Galileo) per evitare di dover scegliere dove scalpellare. In fondo se bisogna riprodurre i segni del tempo bisogna essere precisi, quindi a caso!
Finita la fase di martellamento e scartavetratura è ora di rifinire il tutto prima dell'assemblaggio. La finitura lucida e la relicatura non vanno certo d'accordo. Con della carta abrasiva abbastanza sottile, 1mln o giù di lì, si può passare tutta la superficie del body e del manico quel tanto che basta per trasformare la finitura da lucida a satinata, decisamente più intonata ai bozzi che abbiamo realizzato in precedenza.
Visualizza l'immagine
 
Visualizza l'immagine
 
Visualizza l'immagine
 
Visualizza l'immagine
 
Visualizza l'immagine
 
Prima di rimontare il tutto resta solo da pulire per bene tutto lo strumento. La polverina della vernice è molto sottile e difficile da togliere, oltre che per nulla salutare (suggeriamo l’uso di guanti e mascherina). Abbiamo poi passato, con uno straccio, del normale olio di lino cotto. Questo ultimo passaggio è nato come esperimento, ma si è rivelato una vera e propria ciliegina sulla torta. Bagnando il legno portato a nudo, oltre a proteggerlo, regala un colore più in sintonia con il resto della chitarra.

Ultima postilla prima di lasciarvi ai vostri raptus di follia. Se volete che le bruciature siano visibili e abbondanti non fate come noi nel video, si è rivelata una trovata più coreografica che altro. Insomma afferrate un rotolo di carta abrasiva, la vostra chitarra preferita... no, fermi, stavamo scherzando!

Sembra che il Dr Relikstein possa proseguire nelle sue eresie chitarristiche, non escludiamo qualche nuovo bizzarro video.
Seguici su Twitter
chitarre elettriche fai da te
Link utili
Lo strano caso del Dr. Relikstein
Mostra commenti     9
Altro da leggere
PRS mostra in video le S2 del 2024 con pickup Core americani
Chitarre appartenute ai grandi? Noel Gallagher ci sputa sopra, letteralmente
"La gente non capisce che le Strat fino al 1975 sono ottime": Malmsteen si schiera con CBS
Elettronica USA e palette a libro per le Epiphone 2024 ispirate a Gibson Custom
Theodore Standard: la Gibson perduta di Ted McCarty diventa realtà
American Series: la Soloist USA con due EMG in duplice versione
Articoli più letti
Seguici anche su:
Scrivono i lettori
Serve davvero cambiare qualcosa?
70 watt non ti bastano? Arriva a 100 watt!
Manuale di sopravvivenza digitale
Hotone Omni AC: quel plus per la chitarra acustica
Charvel Pro-Mod DK24 HSH 2PT CM Mahogany Natural
Pedaliere digitali con pedali analogici: perché no?!
Sonicake Matribox: non solo un giochino per chi inizia
Ambrosi-Amps: storia di un super-solid-state mai nato
Il sarcofago maledetto (e valvolare) di Dave Jones
Neural DSP Quad Cortex: troppo per quello che faccio?




Licenza Creative Commons - Privacy - Accordo.it Srl - P.IVA 04265970964