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Les Paul Future Tribute: è arrivata!
Les Paul Future Tribute: è arrivata!
di [user #12444] - pubblicato il

La Les Paul Future Tribute, traguardo del Premio Giornalistico Accordo Gibson 2013, è giunta a destinazione. Meccaniche robot e finiture spartane, ma con tutto quello che serve a fare una Les Paul di razza, sono gli ingredienti della Future Tribute.
La Les Paul Future Tribute, traguardo del Premio Giornalistico Accordo Gibson 2013, è giunta a destinazione. Meccaniche robot e finiture spartane, ma con tutto quello che serve a fare una Les Paul di razza, sono gli ingredienti della Future Tribute.

Questo non è il mio solito articolo per due motivi: il primo è che lo strumento in prova non è stato scelto da me, trattandosi della Les Paul Future Tribute che ho ricevuto in occasione del Premio Giornalistico Accordo Gibson 2013 (colgo l'occasione per ringraziare ancora una volta redattori, lettori e Gibson), il secondo è che, nonostante suoni la chitarra dal 1975 e abbia avuto un sacco di strumenti di ogni marca, tipo e valore (dalle più tradizionali semiacustiche Gibson e Guild alla Parker Fly, dalle più classiche Fender alla Steinberger), non ho mai posseduto né desiderato una Les Paul, strumento che apprezzo in mani altrui ma che non ho mai trovato adatto a me.
Questa premessa è doverosa in quanto, data la mia inesperienza in campo Les Paul, sono in grado di riportarvi le mie impressioni e opinioni sulla chitarra come tale, senza troppi riferimenti, raffronti e paragoni con altri modelli Gibson Les Paul. Non me ne vogliano i più raffinati cultori della materia.

La Future Tribute è uno dei modelli più economici della gamma Les Paul. Tuttavia, contrariamente a gran parte delle copie orientali e ad altre Gibson economiche, si sono mantenuti materiali, elettronica e caratteristiche costruttive di una Standard, risparmiando su aspetti puramente estetici quali binding e verniciatura: abbiamo dunque un manico in mogano con tastiera in palissandro (niente acero tostato o legni strani) incollato a un corpo in mogano con top in acero, due pickup humbucker (i Classic  '57, che dovrebbero essere molto simili ai PAF) collegati a un selettore a tre posizioni e a controlli individuali di volume e tono, secondo la ricetta originale.
Certo, il mogano è probabilmente sapele e non mogano sudamericano, e l'acero del top ha un aspetto insignificante, ma per il prezzo non si poteva pretendere di più e secondo me l'aspetto essenziale dello strumento, accentuato dall'assenza di binding e da una spartana verniciatura opaca Tobacco Sunburst (in nitrocellulosa) gli conferisce un suo fascino particolare, che ricorda certe vecchie LP Junior da battaglia. Sul piano costruttivo, l'unica differenza rispetto alla ricetta tradizionale è la presenza di fori di alleggerimento all'interno del corpo, espediente usato oggi da Gibson in molti modelli Les Paul di ogni prezzo.
Decisamente fuori luogo, a mio avviso, le manopole di tono e volume in metallo zigrinato, che nulla hanno a che vedere con questo tipo di chitarra, ma che sono montate su potenziometri con alberino adatto alle usuali manopole Gibson, per cui la sostituzione è semplice.
Sulla paletta è presente il sistema di accordatura robotizzata Tronic Min-eTune, trattenuto in loco esclusivamente dai dadi delle singole meccaniche, che sostituisce le meccaniche Steinberger del modello base. Poiché i fori delle meccaniche sono standard è possibile in qualunque momento la riconversione a un normale set di meccaniche tradizionali.
La chitarra è dotata di una custodia morbida di serie, modello "minimo sindacale", la cui unica funzione è quella di indurre il proprietario a comprarne una rigida. Chi ha visto una Les Paul in un astuccio morbido ha capito a cosa mi riferisco: gli angoli corpo/manico e manico/paletta coperti dall'astuccio fanno subito pensare a fratture multiple e scomposte dell'amato strumento, con conseguente ansia e continue verifiche dell'integrità dello stesso.

Les Paul Future Tribute: è arrivata!

Passiamo alle impressioni d'uso. Innanzitutto devo dedicare qualche parola al sistema Tronic Min-eTune, che per me è stato una sorpresa, nel senso che pensavo che la chitarra in palio fosse in modello normale con meccaniche Steinberger. Il sistema non è invasivo e funziona bene, anche il cambio delle corde non è più complicato che su una chitarra con normali meccaniche. Estremamente ingegnoso il sistema di carica della batteria. Detto questo, considerato che per passare da un accordatura all'altra il sistema impiega più tempo della tradizionale combinazione essere umano più accordatore elettronico, e che il manuale di istruzioni (non fornito, almeno nell'esemplare recapitatomi) conta parecchie pagine da imparare per poter fare quello che di solito si fa girando delle palettine, francamente non ne vedo l'utilità. Lo collocherei, in un'ipotetica classifica degli oggetti utili, tra la custodia per palle da tennis in coccodrillo e la paletta per dolci che suona "Happy birthday" quando la sollevi. Le meccaniche funzionano anche manualmente, ma consiglio questa opzione solo in caso di batteria scarica, in quanto il rapporto è di 40 a 1.

Les Paul Future Tribute: è arrivata!

Lo strumento appena uscito dallo scatolone presentava un'action piuttosto alta, ma il rilievo del manico era perfetto e abbassando il ponte ho ottenuto un'action bassa e comoda con le corde di serie (010/046). Successivamente ho montato corde più grosse (011/048) regolando il tutto di conseguenza.
Il manico segue la recente moda della sagoma asimmetrica (più spesso verso le corde basse, più sottile nell'altra metà) e ciò lo rende uno dei manici più confortevoli e pratici che abbia mai provato: comodo fino alle posizioni più alte, offre la presa di un manico spesso e non interferisce con il palmo della mano. È decisamente uno degli aspetti migliori di questo strumento, e la finitura opaca e l'ottima qualità del palissandro usato per la tastiera, scurissimo e compatto (peccato per qualche segno di lima di troppo), non fanno che accentuare il confort e l'ergonomia dell'insieme.

Il corpo, come ho detto, presenta dei fori di alleggerimento che mantengono il peso a un livello confortevole, e apparentemente hanno poca o nessuna influenza sul timbro. Non è il caso, insomma, di parlare di camere tonali: la chitarra suona come una solid body già da spenta, figurarsi con gli humbucker in funzione. La cassa alleggerita rende lo strumento confortevole da suonare sia da seduti sia in piedi mantenendo comunque un bilanciamento ottimale. Uno degli aspetti che mi hanno sempre tenuto lontano dalle Les Paul è il peso, il problema è stato risolto brillantemente e con una ricaduta sul suono pressoché nulla.

Les Paul Future Tribute: è arrivata!

Collegata all'amplificatore, la Future Tribute suona come ci si aspetta da una vera Les Paul.
I pickup '57 Classic sono humbucker di potenza media, abbastanza aperti e dinamici, ma anche dotati di grande corpo e sustain. Quello al ponte è aggressivo al punto giusto e ricchissimo di armonici, quello al manico è caldo e corposo (anche troppo per i miei gusti), la combinazione ha uno svuotamento sulle medie frequenze perfetto per i suoni puliti o per distorti di grande carattere. Il suono in generale ha una complessità assente nelle imitazioni economiche, segno che non si è fatta economia dove la qualità serve.
Alzando il gain dell'amplificatore e giocando con il selettore e i controlli di tono e volume si evocano agevolmente barbuti reverendi texani in stivali di pitone, riccioluti rocker californiani con cilindro e persino calvi professori inglesi alle prese con temi economici: insomma tutto quello che uno si aspetta da una Les Paul (compreso l'inizio di Ziggy Stardust e l'intero songbook dei Clash).

Certo, per molti una Gibson Les Paul è la chitarra dei sogni, uno status symbol, un oggetto del quale anche l'estetica opulenta (acero fiammato, binding eccetera) costituisce un aspetto essenziale e irrinunciabile: a costoro probabilmente la Future Tribute apparirà come una profanazione o un insulto.
Per tutti coloro che invece apprezzano le sonorità Les Paul ma non i prezzi da capogiro dei modelli top of the line o la mancanza di autenticità, nella costruzione e nei materiali, di certi modelli economici, la Future Tribute - con tutti gli ingredienti giusti e un manico straordinario - può costituire una scelta interessante. Se solo ci montassero delle meccaniche tradizionali e delle manopoline adatte...

Nota della Redazione: Accordo è un luogo che dà spazio alle idee di tutti, ma questo non implica la condivisione di ciò che viene scritto. Mettere a disposizione dei musicisti lo spazio per esprimersi può generare un confronto virtuoso di idee ed esperienza diverse, dando a tutti l'occasione per valutare meglio i temi trattati e costruirsi un'opinione autonoma.

Les Paul Future Tribute: è arrivata!
chitarre elettriche future tribute gibson les paul
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Premio Giornalistico Accordo Gibson 2013
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